Bosco Cappuccio ha un declivio di velluto verde come una dolce poltrona Appisolarmi lá solo in un caífě remoto con una luce fievole come questa di questanma Quota Centoquarantuno ľl agosto 1916 Mi tengo a quesr'albero mutual ^andonato in questa dolina cheiwlľlanguore di un circo prima o dopo lo spettacolo e guardo Giuseppe XJngaretti 395 il passaggio quieto delle nuvole sulla luna Stamani mi sono disteso in un'urna d'acqua e come una reliquia ho riposato L'Isonzo scorrendo mi levigava come un suo sasso Ho tirato su le mie quattr'ossa e me ne sono andato come un acrobata sull'acqua Mi sono accoccolato vicino ai miei panni sudici di guerra e come un beduino mi sono chinato a ricevere il sole Questo e l'Isonzo e qui meglio mi sono riconosciuto una docile fibra dell' universo II mio supplizio e quando non mi credo in armonia Ma quelle occulte mani jrrr>px>3b; ehe m'intridono mi regalano la rara felicitä Ho ripassato le epoche delia mia vita ■>^Questi sono i miei fiumi Questo é il Serchio al quale hanno attinto duemiľanni forse di gente mia campagnola e mio padre e mia madre Questo é il Nilo ehe mi ha visto nascere e erescere e ardere ďinconsapevolezza nelle estese pianure Questa é la Senná e in quel suo torbido mi sono rimescolato e mi sono conosciuto Questi sono i miei fiunu contati nelľlsonzo Questa é la mia nostalgia che in ognuno mi traspare °ra ch'é norte Giuseppe Ungaretti 397 che la mia vita mi pare pjinacorolla di tenebre Cotici il 16 agosto 1916 Pellegrinaggio \^ *fenc In agguato in queste budella di macerie ore e ore ho strascicato la mia carcassa usata dal fango come una suola o come un feemj di spinalba Äoo Ungaretti üo'mo di pena ti basta un'illusione per farti coraggio Un riflettore di lä mette un mare nella nebbia Valloncello dell'Albero Isolato il 16 agosto 1916 Nostalgia Quando la notte e a svanire Poco prima di primavera e di rado