Fabrizio De Andrè •« Crêuza è stato il miracolo di un incontro simultaneo fra un linguaggio musicale e una lingua letteraria entrambi inventati. Ho usato la lingua del mare, un esperanto dove le parole hanno il ritmo della voga, del marinaio che tira le reti e spinge sui remi. Mi piacerebbe che Crêuza fosse il veicolo per far penetrare agli occhi dei genovesi (e non solo nelle loro) suoni etnici che appartengono alla loro cultura. » Crêuza de mä •Crêuza, termine che in genovese indica una stradina (simile ai celebri caroggi), spesso sterrata, delimitata da mura, che porta in piccoli borghi, sia marinareschi che dell'entroterra. •In questo caso la crêuza di mare è anche riferibile in maniera allegorica ad un preciso fenomeno meteorologico del mare, altrimenti calmo, che, con il vento, assume striature contorte argentate o scure, simili a fantastiche strade proposte da percorrere. Infatti prendere "i viottoli del mare" è sinonimo della possibilità, o della necessità, di scegliere la via, intraprendere il viaggio, reale o ideale. Una crêuza de mä 150px-Genova-Sant%27Ilario-creuza_de_ma CRÊUZA DE MÂ • Ónbre de môri môri de mainæ dónde ne vegnî, dôve l'é ch'anæ? Da 'n scîto dôve a lùnn-a se móstra nûa e a néutte a n'à pontòu o cotéllo a-a gôa e a montâ l'âze o gh'é restòu Dîo e o Diâo-o l'é 'n çê e o se gh'é fæto o nîo. Ne sciortìmmo da-o mâ pe sciugâ e òsse da-o Drîa a-a fontànn-a di cónbi 'nta cà de prîa. E 'nta cà de prîa chi ghe saiâ inta cà do Drîa ch'o no l'é 'n mainâ génte de Lugàn, fàcce de mandilâ [in genovese fàcce da mandilâ] quéi [in genovese quélli non si elide mai] che do loàsso preferìscian l'â fìgge de famìggia, ödô de bón che ti peu amiâle sénsa o gondón E a ste pànse vêue cös'o ghe daiâ? Cöse da béive, cöse da mangiâ? Fritûa de pigneu, giànco de Pòrtofìn [De André dice, sbagliando: Portofìn, la prima o detta [u] ] çervélle de bæ 'nto mæximo vìn lazàgne da fidiâ a-i quàttro tócchi paciûgo in agrodôçe de lêvre de cóppi E 'n sciâ bàrca do vìn ghe naveghiêmo 'n scî schéuggi emigrànti do rîe co-i ciòi 'nti éuggi finchò-u matìn (o) cresciâ da poéilo rechéugge fræ di ganéufeni [in genovese ganéufani] e de fìgge bacàn da còrda, màrsa d'ægoa e de sâ ch'a ne lîga e a ne pòrta 'nte 'na crêuza de mâ. Il Porto Antico, 1810 Il Porto Antico, oggi http://www.youtube.com/watch?v=pOKjKCdLeDo •Porto, darsena, moli, diga foranea, arsenale, camallo, armatore, scalo, faro •Storia in bianco e nero dell’evoluzione del porto di Genova Il Porto Antico di Genova Il Porto di Genova comincia ad essere attivo fin dal V secolo a.C., e le prime attrezzature portuali di cui si abbia notizia risalgono a poco dopo l'anno Mille. Il primato della città e del suo porto sul Mar Mediterraneo si accentua e si consacra con la nascita del Comune nell'epoca delle crociate e, successivamente, nel '500: il "Secolo dei Genovesi", secondo Fernand Braudel, anche se non si ebbe uno sviluppo delle attività portuali parallelo a quello economico, dal momento che le grandi famiglie genovesi avevano allentato notevolmente il loro impegno nei commerci a favore dell'attività finanziaria vera e propria. L’espansione di Genova •Per circa otto secoli Genova fu sede dell'omonima Repubblica di Genova che comprendeva la quasi totalità della Liguria, la Corsica (poi ceduta alla Francia nel 1768), parte dell'oltregiogo piemontese e l'isola di Capraia. •Per circa cinque secoli fiorirono in tutto il bacino Mediterraneo i possedimenti genovesi, ora con carattere di empori o basi commerciali, ora vere e proprie colonie, dipendenti direttamente dalla Repubblica, dal Banco di San Giorgio o da privati cittadini. ESPANSIONE DI GENOVA NEL MEDITERRANEO Gli esploratori •L'epopea coloniale genovese si manifestò comunque nei secoli anche attraverso le esplorazioni, eseguite per conto della repubblica o spesso per altri sovrani, fu così che i fratelli Vivaldi si avventurarono nel 1291 a sud delle colonne d'Ercole e non fecero più ritorno, Lanzerotto Malocello scoprì le Canarie (1310-1339 ca), Antonio da Noli le isole di Capo Verde (1460-1462) e Antonio Malfante attraversò per primo il Sahara nel XV secolo, il più celebre fu poi Cristoforo Colombo, genovese che partendo dalla Spagna, scoprì il "nuevo mundo" come lui stesso ad un certo punto lo definì. Le crociate e la Reconquista •Le prime basi del colonialismo genovese furono poste con le crociate e poi con la Reconquista, durante le quali gli interessi della città si spostarono a Oriente e nella penisola Iberica. • I rapporti con Bisanzio •Un altro importante episodio bellico avvenuto nel 1261 schiuse ai genovesi le porte del Mar Nero e dell'Egeo, in seguito al trattato di Ninfeo stipulato con l'imperatore bizantino Michele VIII Paleologo che prevedeva un intervento navale genovese nelle acque di Costantinopoli per ripristinare il legittimo imperatore. Questi, infatti, era in esilio a causa della IV crociata condotta dai veneziani nel 1204, il cui scopo era stato la conquista dell'impero d'Oriente per controllarne così i commerci. •Il comune ottenne immensi privilegi oltre al monopolio degli stretti, indispensabile per controllare i commerci nel Mar Nero: il bacino fu infatti definito "lago genovese". Le opere realizzate dagli uomini della Superba (o Dominante come era definita allora Genova) su quelle coste furono così tante che in epoche recenti vennero spesso attribuite a loro anche opere realizzate dopo il periodo del dominio genovese. La presenza ligure in quel periodo arrivava fino ai più estremi confini orientali, lambendo perfino Iran e Iraq. •Poterono così fiorire e cresce oltre alle colonie di Famagosta e dell'isola di Cipro; il quartiere di Galata ad Istanbul nel quale si conserva ancora la torre del Cristo, ultimo baluardo della cristianità contro l'invasione turca; i possedimenti come Trebisonda, Sebastopoli, Teodosia (Caffa), Belgorod nel Mar Nero; le isole di Lesvos, Chio, Creta e Rodi nel Mar Egeo, Smirne, Efeso e Focea (che garantiva il monopolio sull'allume) sulle coste della Turchia. Il dominio francese nel Quattrocento •Durante il 400 Genova fu soggetta per tre volte al dominio francese. •La conquista turca di Costantinopoli diede un altro colpo alla politica estera della Superba. Nel 1453 la capitale dell'Impero Bizantino cadde sotto le forze del nascente Impero Ottomano. •Molte colonie genovesi, dopo la sconfitta Bizantina, andarono avanti per circa altri due secoli. Gli interessi di Genova però erano destinati a cambiare e la svolta definitiva la diede Andrea Doria con la sua politica filospagnola. •Un terzo dominio francese si ebbe infine alla fine del Quattrocento. Nel secolo successivo Genova verrà coinvolta nel conflitto tra Francia e Spagna. '500/'800: DAL "SECOLO DEI GENOVESI" ALL'ANNESSIONE AL PIEMONTE •Tutto ebbe inizio nel 1528, quando Andrea Doria, stanco di servire la Francia, che aveva allora la sovranità su Genova, si appoggiò all'imperatore Carlo V, allestì una flotta di dodici galee e conquistò la sua città. •Da quel momento iniziò un periodo di grande splendore e ricchezza per "la superba“. Dal 1528 al 1797, anno della definitiva caduta della Repubblica di Genova, non si ebbero più dogi perpetui, ma ogni doge stava in carica due anni. •Ricca, importante e libera, come sempre aveva voluto essere, nel Cinquecento Genova si abbellì di straordinari edifici e di opere d'arte di grande valore. L’apogeo di Genova •Nel 1580 la Repubblica viene definita "Serenissima" dall'Imperatore, al pari di Venezia. È l'apogeo di Genova, che da questo punto in poi dovrà affrontare sfide sempre più impegnative. È in questo periodo che inizia la costruzione di Palazzo Ducale, ancora oggi monumento importante della città. •Con l'impoverimento della Spagna, che spesso ritarderà nei pagamenti verso Genova, si compie inevitabilmente il secondo declino della Repubblica, declino dal quale essa non si tirerà più fuori col medesimo splendore. La fine della Repubblica, annessa al Regno di Sardegna •Nel 1746 la città viene occupata dalle truppe Austriache, che vengono scacciate dopo un'insurrezione popolare iniziata da Giovan Battista Perasso detto "Balilla". Con l'avvento della Rivoluzione Francese, Genova mantiene una certa neutralità contro il governo rivoluzionario, ma nel 1797 essa si alleerà con Napoleone Bonaparte. La Repubblica di Genova cessò di esistere e fu sostituita dalla Repubblica Ligure •Le truppe della coalizione antifrancese assedieranno perciò Genova nel 1800, e la difesa della città sarà affidata al generale Massena, sotto il cui comando combatté anche Ugo Foscolo. Inglesi e austriaci entrarono in città, ma giorni più tardi furono nuovamente respinti dalle forze napoleoniche. •Nel 1805 la Repubblica Ligure viene inclusa nell'Impero francese. Poi, a seguito delle sconfitte di Napoleone del 1814-1815, il Congresso di Vienna stabilisce illegittimamente (e cioè senza aver fatto votare alcun plebiscito e contro la netta decisione della Repubblica) l'annessione dell'intera regione ligure al Regno di Sardegna. Da questo momento in poi i destini di Genova e della regione saranno legati a quelli dell'Italia. I fatti di Genova •La locuzione fatti del G8 di Genova è comunemente utilizzata per riferirsi agli episodi di violenza che hanno avuto luogo a Genova da giovedì 19 luglio a domenica 22 luglio 2001, in concomitanza con la riunione del G8, e in particolare agli scontri tra le forze dell'ordine e i manifestanti che contestavano il vertice. Gli avvenimenti di quei giorni costituiscono una delle pagine più dolorose della recente storia di Genova e, più in generale, italiana. •In occasione della riunione dei governanti dei maggiori paesi industrializzati, i movimenti no-global e le associazioni pacifiste diedero vita a manifestazioni di dissenso poi sfociate in gravi tumulti di piazza con scontri le cui proporzioni ed effetti non si erano mai verificate nei decenni precedenti in Italia, e che culminarono con la morte del manifestante Carlo Giuliani. Genova oggi •Genova fa parte del cosiddetto triangolo industriale. Oggi, pur mantenendo viva la sua tradizione industriale, è un affermato centro turistico, culturale, scientifico e universitario. Il capoluogo ligure é inoltre conosciuta anche nei campi della ricerca scientifica e della tecnologia. • Una parte del suo centro storico, rappresentata dai Palazzi dei Rolli, è dichiarata Patrimoni mondiale dell'umanità dall' UNESCO. Nel 2004 è stata Capitale europea della cultura. La ristrutturazione del Porto Antico • Nel corso del '900, i traffici portuali si sono spostati sempre di più verso il Ponente cittadino e la vecchia area è rimasta praticamente inutilizzata, fino a che la ristrutturazione del '92, ad opera di Renzo Piano, non l'ha restituita alla città. • http://www.portoantico.it/interna.asp?sezione=visita&idpage=portoantico http://www.youtube.com/watch?v=l5O1UynpZwo (palazzo Ducale) Porta Soprana e la casa di Cristoforo Colombo Via Garibaldi Palazzo Reale Cattedrale di San Lorenzo Genova e la canzone d’autore •Molti sono gli artisti, liguri e no, che hanno legato il proprio nome alla Superba, a cominciare dall’astigiano Paolo Conte, celeberrimo con la sua “Genova per noi”. E’ un vero e proprio inno dei forestieri che si avvicinano al capoluogo, abituati alle “piovose” campagne e stupiti da una citt che li avvolge silenziosamente, città di gente “ruvida”, sbrigativa… La “scuola genovese” •Genova tuttavia si lega soprattutto a quel gruppo di cantautori degli anni Sessanta che la critica ormai chiama comunemente “i cantautori della scuola genovese”. Tale etichetta aggrega personaggi e identità artistiche ben distinte: Fabrizio De André, Gino Paoli, Luigi Tenco, Umberto Bindi, Bruno Lauzi, solo per elencare i più conosciuti, per non dire conosciutissimi. Fabrizio de Andre’ http://www.youtube.com/watch?v=XnJn3fe-6b8 Novità tematiche • Queste splendide voci sono accomunate tutte dalla cura meticolosa dei testi, dai contenuti non di rado “di rottura” rispetto ai tempi, dal muoversi in genere controcorrente. •Interpretano, cioè, quel turbamento – quello spleen - specialmente giovanile, quella critica sociale e quel desiderio di libertà che hanno caratterizzato incisivamente gli anni Sessanta e il decennio della contestazione. Fossati e Baccini •Da simili maestri discendono anche, in qualche modo, la rarefatta grazia dei testi di Ivano Fossati e la voglia di ribellione di Francesco Baccini, due nomi da molti considerati “eredi” della scuola genovese, di una tradizione “sofferta” che riaffiora in più d’un loro brano, dalla straordinaria ed intimista “La costruzione di un amore” di Fossati sino alla rabbiosa e pur giocosa “Ho voglia di innamorarmi” di Baccini. • Luigi Tenco - Mi sono innamorato di te (1962) •Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare il giorno volevo qualcuno da incontrare la notte volevo qualcuno da sognare Mi sono innamorato di te perché non potevo più stare sola il giorno volevo parlare dei miei sogni la notte parlare d'amore Ed ora che avrei mille cose da fare io sento i miei sogni svanire ma non so più pensare a nient'altro che a te Mi sono innamorato di te e adesso non so neppure io cosa fare il giorno mi pento d'averti incontrato la notte ti vengo a cercare. Tenco •http://www.youtube.com/watch?v=OthQgtchWIs Fabrizio De Andrè •Questa di Marinella è la storia vera che scivolò nel fiume a primavera ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra una stella Sola senza il ricordo di un dolore vivevi senza il sogno di un amore ma un re senza corona e senza scorta bussò tre volte un giorno alla tua porta Bianco come la luna il suo cappello come l'amore rosso il suo mantello tu lo seguisti senza una ragione come un ragazzo segue un aquilone E c'era il sole e avevi gli occhi belli lui ti baciò le labbra ed i capelli c'era la luna e avevi gli occhi stanchi lui pose le sue mani suoi tuoi fianchi Furono baci e furono sorrisi poi furono soltanto i fiordalisi che videro con gli occhi delle stelle fremere al vento e ai baci la tua pelle Dicono poi che mentre ritornavi nel fiume chissà come scivolavi e lui che non ti volle creder morta bussò cent'anni ancora alla tua porta Questa è la tua canzone Marinella che sei volata in cielo su una stella e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno, come le rose E come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno, come le rose. • Via del Campo •Via del Campo c'è una graziosa gli occhi grandi color di foglia tutta notte sta sulla soglia vende a tutti la stessa rosa. Via del Campo c'è una bambina con le labbra color rugiada gli occhi grigi come la strada nascon fiori dove cammina. Via del Campo c'è una puttana gli occhi grandi color di foglia se di amarla ti vien la voglia basta prenderla per la mano e ti sembra di andar lontano lei ti guarda con un sorriso non credevi che il paradiso fosse solo lì al primo piano. Via del Campo ci va un illuso a pregarla di maritare a vederla salir le scale fino a quando il balcone ha chiuso. Ama e ridi se amor risponde piangi forte se non ti sente dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior. •