LE “PAROLE” DEL LINGUAGGIO FILMICO Macchina da presa/cinepresa (girare un film) Ripresa (fare una ripresa, riprendere) Pellicola fotogramma inquadratura (scala dei campi e dei piani): in funzione della distanza, dei gradi dell’angolazione (inquadratura frontale, dall’alto, dal basso), dei gradi dell’inclinazione; in funzione del punto di vista, si distinguono l’inquadratura soggettiva e quella oggettiva L’inquadratura cinematografica non si distingue solo in base alla distanza, all’altezza o all’angolazione di ripresa. Quando guardiamo un film, possiamo trovarci di fronte a inquadrature fisse (statiche) e a inquadrature in movimento (dinamiche). Quella fra inquadratura statica e inquadratura dinamica è una distinzione fondamentale dal punto di vista espressivo: al cinema osservare da un punto di vista fisso qualcosa che si muove, comporta uno sguardo oggettivo sul personaggio o sull’oggetto inquadrato; adottare un punto di vista mobile, invece, provoca sempre un senso di maggiore immediatezza, un notevole coinvolgimento dello spettatore e, dunque, uno sguardo soggettivo sul mondo. illuminazione (neutra o marcata) film in bianco e nero/a colori movimenti di macchina: 1) panoramica (la macchina da presa si muove sul proprio asse in senso verticale, orizzontale o obliquo) 2) carrellata (la macchina da presa è montata su un carrello dotato di binari per eseguire movimenti fluidi sul piano frontale o per muoversi in profondità o trasversalmente; 3) il movimento può essere affidato anche ad una gru fissa o semovente (dolly),che permette di coniugare in un unico gesto continuo i diversi possibili movimenti sui vari piani; 4) la cinepresa può essere anche montata su un automobile (camera-car) o applicata al corpo stesso dell’operatore, nelle due varianti della carrellata a mano o steady-cam. Importanti sono poi i margini dell’inquadratura e il fuori campo (visivo e sonoro) La successione di più inquadrature omogenee tra loro costituisce una scena, diverse scene omogenee tra loro formano una sequenza. Le diverse maniere in cui si connettono le immagini evocano diverse forme di sintassi cinematografica, che rinviano a diverse idee di montaggio: 1) il piano-sequenza: consiste in una “ripresa in continuità”, in cui tutti i diversi momenti che compongono una sequenza sono inclusi in una sola inquadratura (la macchina da presa passa da un elemento all’altro o include tutti gli elementi nella profondità di campo); non ci sono stacchi, manipolazioni etc. Tale soluzione sfrutta i legami di contiguità e di transitività tra le immagini; è la macchina da presa a tenere insieme i vari elementi con il suo movimento o il suo sguardo in profondità. 2) il decoupage: consiste nell’associazione di una serie di immagini che si riferiscono tutte a una stessa situazione, di cui sottolineano ciascuna un aspetto. Una tipica realizzazione è il campo/controcampo. Questa soluzione procede per tagli e accostamenti. 3) il montage, che lavora sulla associazione di immagini che non hanno un legame diretto tra loro, ma che lo acquistano per il fatto di essere messe vicine (es.cinema sovietico del primo dopoguerra) Le varie riprese scelte fra le molte che vengono girate durante la produzione di un filmato vengono poste in successione una dopo l'altra con l'operazione del montaggio. Questo ritmo può essere molto disteso se è costituito da una serie di poche inquadrature, ognuna delle quali occupa un numero abbastanza ampio di secondi, fino all'uso di una sola inquadratura: oppure può essere frenetico se le inquadrature sono moltissime e ciascuna occupa pochi secondi o anche meno. Il succedersi di una inquadratura all'altra può avere un piglio più deciso e nervoso se il passaggio o stacco o cut è immediato: può essere invece più dolce e riposata se un'inquadratura sfuma nell'altra con una dissolvenza, spesso incrociata, in cui mentre la prima immagine scompare o dissolve, appare o assolve la seconda. Il montaggio quindi è l'elemento dal quale dipende la percezione da parte dello spettatore del ritmo della narrazione. Insieme alla fotografia, è parte essenziale della messa in scena operata dal regista: mentre la fotografia determina l'aspetto estetico del film, il montaggio ne costituisce lo stile narrativo. Teatro di posa/esterni (Cinecittà) Sceneggiatore/soggetto/sceneggiatura Regista/produttore Attori, direttore della fotografia, operatori, scenografo, fonico, costumisti, truccatori Copione/provino Distribuzione Doppiaggio/doppiatore/sottotitoli Sale cinematografiche Messa in scena Colonna sonora