Test di secondo livello (avanzato: C1-C2) Questionario introduttivo Indicare l’università di appartenenza: 1. Perché studi l’italiano? per diventare traduttore e interprete per diventare insegnante di italiano per partecipare ai programmi di mobilità (Socrates, Erasmus) perché l’italiano è materia prevista nel curriculum scolastico per continuare gli studi in Italia per trovare lavoro in Italia per trovare lavoro nel tuo Paese per interesse nei confronti della cultura italiana (arte, cinema, letteratura, musica...) altro 2. Da quanto tempo lo studi? 3. Quante ore dedichi settimanalmente allo studio dell’italiano? 4. Hai occasione di parlare italiano al di fuori del contesto didattico? quotidianamente spesso a volte raramente mai 5. Con chi parli italiano? con i familiari con il partner con gli amici con i colleghi altro 6. Quali altre lingue conosci? Puoi ora compilare il test. Quando l’avrai terminato, ricordati di salvare il file e di inviarlo per e-mail all’indirizzo: italiano.2010@libero.it Esercizi (1) Sostituisci le parole tra parentesi con il pronome o la sequenza pronominale adeguati: es. Bisogna consegnare la relazione all’insegnante. Dobbiamo inviargliela (la relazione all’insegnante) per e-mail. a. Sono stata in Grecia l’anno scorso, ma (in Grecia) ritornerò anche quest’anno. b. Ho scordato di restituire il libro a Lucia. Potresti dar (il libro a Lucia) tu? c. Che bel maglione! (il maglione a me) presti? d. Questa è mio cugino. Non (mio cugino a voi) avevo già presentato? (2) Inserisci nella forma appropriata (modo, tempo, persona) i verbi dati tra parentesi: es. Vorrei che tu mettessi (mettere) in ordine la stanza. a. Il tuo comportamento di ieri mi (sorprendere) . b. Scusate il ritardo, ma mi avevano detto che lo spettacolo (iniziare) soltanto alle 22.00. c. Spero che, quando ti (accorgere) di esserti comportato male, mi chiederai scusa. d. Mario credeva che suo figlio non (essere) in grado di prendere una decisione così importante. e. Se avessi voluto il tuo parere, te l’ (chiedere) . (3) Sostituisci le proposizioni al gerundio con proposizioni subordinate esplicite, cercando di mantenere lo stesso significato della frase di partenza: es. Passando per quel sentiero, arriveremmo prima in paese. Se passassimo per quel sentiero, arriveremmo prima in paese. a. Non avendo avuto sue notizie, ho pensato bene di affidare l’incarico a un’altra persona. b. Pur non avendo studiato molto, Laura è riuscita a superare l’esame. c. Scendendo le scale, Paola incontrò i figli dei suoi vicini. d. Avendo mal di testa, preferirei che abbassaste la musica. (4) Fornisci una definizione, almeno approssimativa, per ciascuna delle seguenti parole: didattica: presupposto: individuare: sentimento: pretesto: (5) Dopo aver letto il testo, trova le parole che corrispondono ai sinonimi contenuti nella tabella riportata sotto: Lingua e letteratura non conducono un’esistenza autarchica ma vivono in una fitta trama di relazioni (imitative, rielaborative, reattive) con altre lingue e letterature. Sulla lingua letteraria italiana hanno esercitato per secoli un influsso fecondo una lingua morta, il latino, e una lingua viva, il francese: il francese, in particolare, fino alla metà del XX secolo è stato la prima lingua straniera nota in Italia e ha funzionato anche da veicolo nella mediazione di altre culture: l’inglese in età romantica (Manzoni leggeva Shakespeare in francese) e, più tardi, la russa. L’importanza del francese non toglie che altre lingue straniere abbiano svolto, nel tempo, funzioni importanti. La cultura italiana ha una voce ben distinguibile nel coro, complesso perché gli accenti sono diversi e perché la polemica e l’incomprensione accompagnano il dialogo collaborativo, della cultura occidentale. Se l’italiano è una lingua di cultura [...], ciò è dovuto a una capacit d’iniziativa e a una creatività che, come dimostrano la storia politica del paese, la sua tarda unità nazionale, la debolezza politica e militare degli stati preunitari, non ha avuto (e non avrebbe potuto avere) alle spalle la forza di uno stato. (adattato da F. Bruni, L’italiano letterario nella storia, Bologna, il Mulino, 2002, pp. 197-198) conosciuta nota contrasto fertile mancanza di forza dipende intreccio inventiva rapporti : (6) Riassumi il seguente testo (min. 8 - max. 15 righe): Nel 1684, per disposizione del viceré spagnolo di Napoli, le terre abruzzesi venivano suddivise in tre province: Abruzzo Citeriore, con capoluogo Chieti; Abruzzo Ulteriore I, con capoluogo L’Aquila; Abruzzo Ulteriore II, con capoluogo Teramo. La tripartizione, destinata a protrarsi per quasi due secoli e mezzo – tanto che ne venne la consuetudine, non ancora del tutto spenta, di adottare il plurale Abruzzi – prendeva atto che nella regione tre città primeggiavano sulle altre per consistenza e dimensione urbana (il decollo di Pescara si sarebbe verificato solo in pieno xx secolo). Prendeva atto inoltre, pur con qualche ‘disinvoltura’ amministrativa, dell’esistenza di due realtà geografiche nettamente separate dalla gran barriera formata dalla catena montuosa Laga-Gran Sasso-Maiella. Le due realtà, fortemente diversificate anche e soprattutto sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico, di cui fondamentalmente si compone la regione: l’Abruzzo marittimo o adriatico, o Subappennino, e l’Abruzzo montano o Alto Appennino. Della prima fisser una poetica impressione il pescarese Gabriele D’Annunzio nelle Novelle della Pescara (1902): “Dietro il Gran Sasso il sole cadendo irradiava per tutto il cielo primaverile una viva luce rosea: e, come dalle campagne umide e dalle acque del fiume e del mare e dagli stagni durante il giorno erano sorti molti vapori, le case e le vele e le antenne e le piante e tutte le cose apparivano rosee; e le forme, acquistando una specie di trasparenza, perdevano la certezza dei contorni e quasi fluttuavano sommerse in quella luce”. Del sito nodale della seconda darà una incisiva immagine lo scrittore tedesco Kasimir Edschmid nel suo libro di viaggio Italien: Hirten, Helden und Jahrtausende (1941): “L’Aquila è adagiata come un sogno medievale sulle pendici di un colle alle porte del più selvaggio massiccio montuoso dell’Italia centrale”. È anche con questa ambivalenza che ha dovuto fare i conti il lungo e tribolato – e tuttavia tenacemente perseguito – processo di formazione dell’identità regionale abruzzese (da Abruzzo. Guide d’Italia del Touring Club Italiano, Milano, 2004, p. 12).