Parole e volgarità Così degrada la nostra lingua L'italiano e i registri violati L'insegnamento della lingua italiana e il documento diffuso dalle accademie della Crusca e dei Lincei Ha avuto giusta risonanza il documento diffuso dalle accademie della Crusca e dei Lincei sull’insegnamento della lingua italiana, che i giovani conoscono malissimo. Ma uno dei fatti che denunciano la crisi mi pare la mancanza di selettività riguardo ai cosiddetti registri. Questa parola, che i linguisti moderni hanno tratto dalla terminologia musicale, indica tutte le varietà di una lingua, impiegate a seconda del livello culturale e sociale dell’interlocutore e del tipo di situazione. Si parla di registro aulico, colto, medio, colloquiale, familiare, popolare, ecc. Sappiamo che ci si esprime diversamente parlando a un re o a uno straccivendolo, in un’assemblea o all’osteria, a un superiore o a un compagno di bisbocce; o anche a un vecchio o a un bambino. Cambia la scelta delle parole: sventurato, sfortunato, scalognato, iellato, sfigato hanno, più o meno, lo stesso significato, ma appartengono a registri diversi. Cambia la sintassi: nel Nord il passato remoto si usa solo nei registri più alti, e l’indicativo tende a sostituire il congiuntivo; gli per «a lei» è condannato, ma usato a livello colloquiale; i dialettalismi, che insaporiscono la lingua, sono inopportuni ai livelli alti. Chi non sa usare i registri crea situazioni d’imbarazzo, e può persino offendere, quasi ricusasse le differenze tra le categorie e le funzioni sociali. Certo, si può far violenza ai registri per polemica o per esibizionismo, ma anche in quel caso occorre conoscerli; non ci si può certo appellare allo stile postmoderno, che ha già portato più equivoci che chiarimenti. I giovani sono quelli che sembrano ignorare di più i registri, e con ciò stesso si mettono in condizione d’inferiorità, perché mostrano di non aver rilevato, nel parlare, che la scelta linguistica denota la loro attitudine a posizionarsi rispetto ai propri simili, e a riconoscere il ruolo o i meriti degli interlocutori. Il rispetto dei registri è uno di quegli atti di cortesia che rendono più scorrevoli i rapporti umani. L’individuazione dei registri è particolarmente difficile per gli stranieri, che possono anche parlare bene la nostra lingua ma non si accorgono delle stonature prodotte da interferenze tra questi: per esempio usando termini del gergo giovanile in un discorso scientifico. Si dovrebbe dunque essere pazienti quando un «vu cumprà» ci interpella col tu, ma chi gl’insegna la lingua dovrebbe fargli rilevare l’imprecisione, e soprattutto evitare di interpellarlo allo stesso modo, denunciando il proprio senso di superiorità. La nostra classe politica, che in tempi lontani annoverava ottimi parlatori e oratori, tende sempre più ad abbassare il registro, perché pensa di conquistare più facilmente il consenso ponendosi a un livello meno elevato. È la tentazione, strisciante, del populismo. Naturalmente questo implica il degrado anche delle argomentazioni, perché, ai livelli alti, il linguaggio è molto più ricco e duttile. Le conseguenze sono disastrose: da una parte si finisce per ridurre qualunque dibattito a uno scontro fra slogan contrapposti, dall’altra si favorisce la trasformazione di contrasti d’opinione in alterchi, nei quali le passioni, o i preconcetti, annullano il confronto delle idee. Non si tiene conto del fatto che la capacità di usare il registro alto (pensiamo ai discorsi, perfetti per strategia argomentativa, dei Kennedy, dei Clinton e degli Obama) è uno degli elementi che contribuiscono alla «maestà», poca o tanta, di un personaggio politico. Il quale, mettendosi invece al livello dell’ascoltatore medio, sarà magari guardato con simpatia, ma perderà qualunque aura: cosa che alla lunga può provocare perdita di autorità. Uno degli elementi costitutivi dei registri più bassi è il turpiloquio. Purtroppo il pessimo costume di abbandonarsi al turpiloquio (a partire dal «me ne frego» fascista) si sta diffondendo ovunque, molto meno disapprovato della diffusione degli anglismi, che se non altro non feriscono il buon gusto. Forse si teme che questa disapprovazione sia considerata bacchettoneria; si dovrebbe invece formulare una condanna esclusivamente estetica. (Cesare Segre, Il Corriere della Sera) 1) Collega le seguenti parole con le definizioni sottostanti cercando di identificare il loro registro di appartenenza. Aulico prestigio Risonanza Sciolto Degradare Appoggio, sostegno Violare elevato, solenne Imbarazzo non rispettare Ricusare disarmonia bisboccia esprimere in modo preciso Scorrevole Moralismo gretto Appellarsi Linguaggio scurrile/volgare interlocutore Abbassarsi di livello Interpellare Richiamarsi stonatura Rivolgersi per un parere annoverare Negare, rifiutare Consenso “polifunzionale†Duttile Contare Alterco Baldoria, festa Aura rilievo, interesse Turpiloquio Disagio Bacchettoneria La persona con cui si parla Formulare Violento litigio 2) Verifica se le seguenti affermazioni sono vere o false: a) Il documento diffuso dalle accademie della Crusca e dei Lincei ha rilevato tra i giovani d’oggi la tendenza ad una violazione intenzionale dei registri linguistici b) L’uso non adeguato dei registri può rendere più difficili le relazioni sociali c) L’uso da parte dei politici di un registro basso può rivelarsi alla lunga un’arma a doppio taglio d) L’uso di un registro sempre più basso nel dibattito politico implica un impoverimento dell’argomentazione e) Si disapprova allo stesso modo il diffondersi nell’italiano degli anglismi e del turpiloquio e) Il turpiloquio si deve condannare in primo luogo per motivi morali 3) Leggi questi frammenti di testo e associa a ciascuno di essi una delle varietà elencate sotto, sottolineando alcuni tratti linguistici significativi. Italiano burocratico, italiano parlato colloquiale, italiano standard letterario, italiano popolare Io stupivo, ma egli continuò imperterrito nella sua filippica, aggiungendo che, solo nel crudo inverno, quando tutti i davanzali delle finestre sono ingombri di neve, faceva grazia ai passeri d’accostarsi alle provviste, altrimenti erano banditi per sempre dal suo regno. Premesso che riveste la qualifica di emigrato il cittadino italiano che, risultando iscritto nei registri anagrafici del comune italiano di residenza, sia espatriato in uno stato estero per svolgervi un lavoro subordinato, per l’accensione del conto in valuta estera il medesimo deve attenersi alle modalità riportate di seguito. A….Allora, niente: eravamo in tre in macchina, e Marco dice: vabbè, senti, tu vai avanti, che sai la strada, noi ti seguiamo, e dietro viene l’altro, no. Non doveva essere molto lontano….solo che questa qui, un’emerita deficiente, che tra l’altro noi non vediamo mai, cioè praticamente ha superato in curva un autobus B: mh… Sento con dispiacere che litalia va male che ce poco lavoro e quando si trova si guadagna poco, mentre che sui giornali fano vedere e vogliono fare credere che in italia si vive bene e che tutti i suoi 44 milioni di abitanti sono pronti di aiutarlo con oro argento e altri metalli e dare il suo sangue per la patria. Il nostro quartiere sta proprio dietro la stazione. Un giorno un treno ci porterà via. Oppure saremo noi a portar via un treno. Perché il nostro quartiere si chiama Manolenza, entri che ce l'hai ed esci senza. Senza cosa? Senza autoradio, senza portafogli, senza dentiera, senza orecchini, senza gomme dell'auto. Anche le gomme da masticare ti portano via se non stai attento: ci sono dei bambini che lavorano in coppia, uno ti dà un calcio nelle palle, tu sputi la gomma e l'altro la prende al volo. Questo per dare un'idea. In questo quartiere sono nati Pronto Soccorso e Beauty Case. Pronto Soccorso è un bel tipetto di sedici anni. Il babbo fa l'estetista di pneumatici, cioè ruba gomme nuove e le vende al posto delle vecchie. La mamma ha una latteria, la latteria più piccola del mondo. Praticamente un frigo. Pronto è stato concepito lì dentro, a dieci gradi sotto zero. Quando è nato invece che nella culla l'hanno messo in forno a sgelare. 4) Coniuga opportunamente il verbo tra parentesi: a) Cesare Segre ritiene che uno dei segni più evidenti della crisi dell’italiano ……….(essere) la mancanza di selettività riguardo ai cosiddetti registri. b) Chi non sa usare i registri crea situazioni d’imbarazzo, e può persino offendere, come se …………………….. (non riconoscere) le differenze tra le categorie e le funzioni sociali. c) Dall’articolo emerge che (probabilmente) ……………………(essere) i giovani quelli con minor sensibilità e competenza nell’uso dei registri linguistici dell’italiano. d) Un’altra categoria svantaggiata per quanto riguarda l’uso dei registri è costituita dagli stranieri: Segre ritiene che, anche qualora l’immigrato ……………………..(rivolgersi) ad un italiano con il tu, il parlante nativo colto ……………..(dovere) evitare l’uso del tu e spiegargli come si adoperano i pronomi allocutivi. Tutto ciò perché/affinché lo straniero ……………….(educare) e ……………. (non sentirsi) in una posizione di inferiorità. e) Sebbene in passato la classe politica …………………….(annoverare) brillanti oratori, oggi tende sempre di più a usare un registro basso. e) Nonostante l’uso di un registro basso da parte dei politici ……………. (fare) aumentare generalmente il consenso, Segre ipotizza che alla lunga questo …………………..(potere) sottrarre autorevolezza e prestigio ai politici stessi. f) Spesso lo scontro politico condotto su un registro basso annulla il confronto reale tra le idee in quanto si risolve (volgi in forma implicita)in una vera e propria rissa verbale, quasi ……………. (trattarsi) non di un dibattito politico, ma di una volgare lite. g) Segre suggerisce di formulare una condanna del turpiloquio in termini puramente estetici, affinché (essa) non ………………..(tacciare) di moralismo. h) Se i giovani ……………………(leggere) di più e ………………..(essere meno influenzati) dalle nuove tecnologie, forse …………………..(avere) una maggiore sensibilità per i registri linguistici. i) Il problema del degrado linguistico attuale è più grave di quanto …………….(potersi) pensare. l) I linguisti sostengono ciò non perché ………………….(essere) dei conservatori, ma perché ………………….. (basarsi) su dati certi e ricerche ben documentate. 5) Rispondi alle seguenti domande: a) A tuo avviso, quali sono le cause di questo degrado dell’italiano? b) Si può osservare un fenomeno analogo anche per la tua lingua?