glio la rivincita. E non son cosi sicuro che la passerete liscia questa volta, voi due!" Cosi finalmente si parte, si lascia il borgo e s'imbocca Fautobrennero con le nostre tre auto incolonnate, si ritira lo scontrino e via sulla strada. Si passeranno dieci incredibili giorni lassu come da qualche anno a questa parte. Ma io non faro il Capodanno con la ghenga tuttaquanta. Tornero il trentuno a Reggio Emilia per il cenone con tutti i pede della mia razza che hanno affittato un hotel tutto intero perche ci sara festa grande e granbaldoria per il prossimo anno 1979 che pare allora andra in gran moda, in tutto il mondo, 1'ano del fanciullo! Obssssssssssssssss... Autobahn 176 Lacrime lacrime non ce n'e mai abbastanza quando vien su la scoglionatura, inutile dire cuore mio spaccati a mezzo come un uovo e manda via il vischioso male, quando ti prende lei la bestia non c'e da fare proprio nulla solo stare ad aspettare un giorno appresso all'altro. E quando viene comincia ad attaccarti la bassa pancia, quindi sale su allo stomaco e lo agita in tremolio di frullatore e dopo diventa ansia che e come un sospiro trattenuto che dice vengo su eppoi non viene mai. E Laura diceva, mi ricordo, che questo faceva male ahime davvero molto male come ti siringassero da dentro le budella e le graffettassero e punzecchiassero, insomma tanti scorpioncini appesi al tubo digerente cosi che poi dovevi per guarire cercare un disinfestatore che ti imponesse i fluidi, magari girando mezzitalia e trovatolo fare poi sala d'attesa in compagnia di melanconici stultiferi biliatici neurotici et altri disperati con artrosis e acciacchi d'ossa, persino invasamento del Maligno. E 1'Angelo, anche cio mi rammento e ve lo passo, questa scoglionatura che da sul neuroduro 177 la chiama Scoramenti, al plurale perche quando arriva non vien mai in solitudine. Si porta appresso nevralgie d'ossa, brufoletti sulle labbra o nel fondoschiena ma poi i piu gravi mali, quelli della vocina; cioe chi sei? cosa fai? dove vai? qual e il tuo posto nel Gran Trojajo? cheffarai? eppoi ancora quelli piu deleteri, i mali del non so giammai ne perche venni al mondo ne cosa sia il mondo ne cosa io stesso mi sia e quando son proprio gravi persino il non so quale sia il mio sesso ne il corpo ne la caeca mia, cioe i disturb! dubitativi della decadenza. E contagia. Ostia se contagia. Casa mia divenuta tante volte ospedaletto, sul mio lettuccio Chiara che guardava 1'aquilone del soffitto e ruttava invece che parlare. Ma io capito quei rutti e tradotto per voi "non ho caromio nessun progetto di me, menchemeno realizzazione libidica o razionale, ruth". Eppoi Maria Giulia, sempre in cameretta mia con su il contagio, si contava i riccioli e boccheggiava e vedevo che malediceva quel fulmine a ciel sereno che era caduto addosso a lei che non se Io aspettava proprio che arrivasse, ma una volta giunto, come digia detto, fatica boia, ma tanta tanta a cacciarlo via, il fulmine. Insomma saputo quel che vi era dovuto lettori amici miei, vi passo a fare il menastorie di una sera come tante con su le belve degli scoramenti che a rimanere fermo non ci riesco trenta secondi d'orologio, mi sento un passerotto che ha perduto il nido, faccio un bar didietro all'altro e un beveraggio appresso all'altro perche il vino e farmaco dei mali e credete a me, questa e Tunica risposta che al mondo c'e. In tale stato di coscienza bevute dunque sette vodke a credito dall'Armando, lavati dieci tavoli e consegnati cappuccini al ragioniere d'ufficio sopra il bar come baratto, ingoiati poi due Pinot triveneto, due Albana in compagnia del Simposio dell'Osteria e sbausciate infine due birrette da trecento lire dall'Aroldo, cioe entra entra vino santo strapazza il dolore, produci calore, sciogH I'uovo del mio cuore, fammi infine vomitare e cacciar lontano il mio gran male. Dopo messo in cinquecento che dico cosi di certo passera. Pero di soldi mica ne tenevo tanti nel portafoglio, fortuna era che ci stava la benzina almeno per scorrazzare un paio d'ore cioe la lancettina diceva due quarti e traballava ballerina piu verso il quattro quarti che la barretta opposta. Da questo capito il fatto, tutt'intero. Ma dentro non ci capivo proprio niente di quel che succedeva e impossibile continuare silenziosamente la notte; dentro che granbaccano che avevo! Come una fiera di paese anco coi mangiafuochi che sputavano fiammelle spiritate e gli elefanti d'India che saltavano sui trespoli e tutto un tremolio di saltimbanchi e culbuttisti e trapezisti, funambolici e giocolieri, persino bertuccette e oranghi tanghi mai fermi porcodio cinque minuti. Bestemmiata la malattia, ostia se la bestemmio sulla mia cinquecento bianca come il latte e scappottata ora che e primavera, o almeno sembra, cioe una bella aria fresca di marzo pazzerello 178 179 che gira come un fringuelletto tra le mie gambe e petto ed esce poi da dove e entrata, cioe il tettuccio. Cosi metto una marcia piu forte del- 1'altra e pesto 1'acceleratore come la tavoletta della batteria e infatti ci canto sopra un bel reggae, di quelli sdiavolati e vado forte sulla strada, scanso i gatti e i topi della campagna, le ranocchie dei fossati, sempre forte bella guida, neanche paura. E scalare, che goduria! Sembra di stare a dar cazzotti al motore, ai pistoni, alle biellette e anco agli stronzi porci che m'incrociano con gli abbaglianti sparati sui miei denti, gli si secchino le palle, accidenti! Poi d'un tratto fiutato nel marzo pazzerello un buon odore, allargati i polmoni, litri e litri di buon odore dentro, che gioia 1'ho ritrovato il buon profumo selvatico e libero, non lo faro scappare. Accidenti a te respiro mio che non ti riesce di trattenerlo dentro un po' di piu questo odorino, ma fatti forza allarga il naso, si Thai ritrovato, esulta e impreca, all'inseguimento, e via! Pero mentre io sul mio ronzino scappottato sono lanciato aU'inseguimento, dovete sapere alcune chiacchiere e portare un poco pazienza, tipo accendervi una sigaretta se c'avete il vizio, o bere una cocacola o dare un bacio alia vostra compagnia se siete in compagnia, e se siete soli, be' cazzi vostri io non lo vorrei proprio ma se e cosi e cosi, non menatevela tanto; quindi passo a dirvi le menate che vi devo cioe che al tempo degli scoramenti io abitavo in' Correggio, Reggio Emilia ma non e detto che ora che abito in altro loco non abbia piu gli scoramenti, ma in quel tempo erano davvero frequenti, fulmini a ciel sereno, ho detto. E lo ripeto qui. Correggio sta a cinque chilometri dall'inizio dell'autobrennero di Carpi, Modena che e 1'autobahn piu meravigliosa che c'e perche se ti metti lissu e hai soldi e tempo in una giornata intera e anche meno esci sul Mare del Nord, diciamo Amsterdam, tutto senza fare una sola curva, entri a Carpi ed esci lassu. Io ci sono affezionato a questo rullo di asfalto perche quando vedo le luci dei casello d'ingresso, luci proprio da granteatro, colorate e montate sul proscenio di ferri luccicanti, con tutte le cabine ordinate e pulite che ti fan sentir bene anche solo a spiarle dalla provinciale, insomma quando le guardo mi succede una gran bella cosa, cioe non mi sento prigioniero di casa mia italiana, che odio, si odio alia follia tanto che quando avro tempo e soldi me ne andro in America, da tutt'altra parte s'intende, pero e sempre andar via. Ma ci son notti o pomeriggi o albe e anco tramonti, anche questo dovete imparare, che succede il Gran Miracolo, cioe arriva su quel rullo 1'odore del Mare del Nord che spazza le strade e la campagna e quando arriva senti proprio dentro la salsedine delle burrasche e dell'oceano e persino il rauco gridolino dei gabbiani e lo sferragliare dei docks e dei cantieri e anche il puzzo sottile delle alghe che la marea ha gettato sugli scogli, insomma t'arriva difilato lungo questo corridoio 1'odore del gran mare, dei viaggi, 1'odore che sento adesso come un prodigio e che sto inseguendo sulla mia ronzinante cinquecento con 180 181 su gli scoramenti e dentro tanto vino e in bocca tanta voglia di gridare. Sono sulla strada amico, son partito, ho il mio odore a litri nei polmoni, ho fra i denti la salsedine aaghhh e in testa liberta. Sono partito, al massimo lancio il motore, avanti avanti attraversare il Po, dentro ai tunnel tra le montagne di Verona, avanti sfila Trento sulla destra e poi Bolzano e poi al Brennero niente frontiere per carita, non mi fermo non mi fermo, verso Innsbruck forte forte poi a Ulm, poi via Stuttgart e Karlsruhe e Mannheim, una collina dietro 1'altra, da un su e giu all'altro, spicca il volo macchina mia, vola vola, Frankfurt, Koln, forza eddai ronzino mio, ormai ci siamo, fuori Arnhem, fuori Utrecht, ci siamo ci siamo ostia se ci siamo senti il mare? Amsterdam Amsterdam! Son partito chi mi fermera piu? Cosi me ne corro e quanti di pensieri che tengo nella mia crapa o piuttosto pensieri di stomaco, la testa ronza solamente come il monoscopio della tivu; nella pancia invece e li che ci tengo tutti i miei fumamenti come bussolotti del lotto, dite un numero vi guardo dentro che pensiero ci sta. Ma continuo a volare e dovete sapere che fatti dieci chilometri, fatti venti comincia a stringermi la vescica in mezzo alle gambe. Tengo duro 'codio io ci ho fatto un patto di non fermarmi questa notte di liberta perche so che se mi fermo poi vien su la malinconia del viaggiatore e faccio il gran filosofo, dico vado non vado, torno 182 non torno e non e proprio bello a questo punto menare le cazzate. Fatti altri chilometri passo quindi sopra al flumen Po tutto luccicante nella notte che sembra la stagnola di un presepio che fa il ruscelletto eppoi finisce nello specchietto della mamma vicino alia grotta a far da laghetto, io e mio fratellino grande ci mettevamo le oche, mio cugino invece ci faceva la pipi da sopra una sedia e diceva piove piove sul laghetto. Passato il Po tanta pipi che ingrosserei il delta e le valli di Comacchio se dovessi scaricarmi da quassu. Cosi mi costringo e faccio sosta in in una piazzola, ma non per far pipi quanto piuttosto bisogno di un fernet senno gli scoramenti, quelle fiere, tornano a saltar fuori. Bisogna sempre tenerli caldi caldi che scottino se li fate raffreddare sara tutto un umor di novembre, tetro e nuvoloso e allora me la scrivete poi voi una cartolina dall'asilo degli sbalinati. AlPArea di Servizio Po, parcheggio la mia cinquecento ma prima di scappar giu a cambiar acqua al merlo mi conto i soldi in tasca, magari mi son sbagliato e ci ho phi grano di quel che ho contato 1'ultima volta, insomma mille lire in piu per un panino. Niente, porca la miseria, solo monetaccia spicciolata, ottocentocinquanta lire e dieci dracme, ma quelle mica le posso spendere che sono un regalo di un amico mio. Raggiungo dunque il posto per Io scaricamento che non ne posso proprio phi. Dopo, che pisciata! A gambe larghe e chiappe strette una mano dura sulle piastrellette di formica a lato, 183 e la testa china a guardare il prodigio fumante, che fumata lettori miei! Poi saltellando qua e la per la piazzola di sosta mi trovo a svicolare nel baretto solitario e mi metto al banco dicendo fernet. Uno tutto secco e allampanato che pare Bela Lugosi dice lo scontrino ce Thai? E io lo guardo dico no, pero versami il fernet che poi lo faccio. Ma quello niente, sta li a guardare fisso fisso che sembra proprio 1'uomo lupo e attende la fattura cosi che dopo mi volto e vado alia cassa pero non c'e nessuno seduto li dietro. Torno a voltarmi con gran sorriso come dire Bela Lugosi che faccio ora? Ma lui non sta piu li per cui guardo in alto e in basso alia ricerca del pipistrellone e dopo me lo vedo alia cassa seduto che fa tic-tac come alia macchina per scrivere e infine dling! il talloncino. Lo prerido e vado al banco e dico "fernet please" davanti allo specchio tanto so il giochettino e Bela Lugosi primaoppoi arrivera. Pero altri che sono entrati non capiscono bene me che parlo a nessuno dicendo "fernet please" che sembro un disco e mi guardano un po' storti come dire c'ha le rotelle ammaccate povero diavolo e dopo vanno a destra del bancone e li mangiano e bevono e si ristorano perche da quell'altra parte c'e Bela Lugosi che li serve calmo e placido al passaggio e me non mi caga neanche un po', come non c'avessi il talloncino. Tanto che io m'incazzo e grido brutto canchero uccellone d'un Bela Lugosi, dammi da bere che senno ti pianto un palo nella gola e la finisci di fare il lupacchione grrrrr! Dopo tanta attesa arriva il beveraggio. 184 Taccagno! Per cinquecento lire me ne versa un goccino che sembra una caramella al fernet, allora se lo sapevo facevo prima a comperare le caramelle e spaccarmele in boccuccia come ovini, di certo risparmiavo, ah se risparmiavo. Alia brutta faccia vostra taccagni dell'autostrada piu bella che ci sta! Quindi mentre mi volto infumanato ho una visione. Strabuzzo gli occhi poi metto anche gli occhiali che tenevo in cinquecento. Infatti uscito e poi tomato. Lei stava sempre li che guardava col sorriso. Che bella bambina! Ci avra si e no quindici anni, pero e bella e si vede che mi guarda bene li davanti al bancone dei taccagni. Prendo la mia mano nell'altra e dico be'? Lei mette la sua manina e dice be' anche lei. Dopo fatta cosi conoscenza corriamo fuori e andiamo dietro il casotto che c'e anche un lampione, sempre dicendo be' come due pecorine innamorate. Le do un bacio? daglielo daglielo dice dentro la vocina e cost glielo do, ma quanto coraggio ci e voluto. Poi anche lei mi bacia sulla fronte e tira via col dito i capelli perche li tengo lunghi e non sta bene per una bambina baciare i capelli di un giovanotto. Succhiamo succhiamo lei la fronte e io la guancia cosi timidini tuttedue che voi lettori furbacchioni non ve io sareste mai aspettato da un duro come me. E invece facciamo proprio cosi dietro al casotto e vicino al lampione che ora s'e spento pero c'e la luna che ci tiene compagnia, una gran bella luna piena, capita la solfa del Bela Lugosi? Poi lei dice che io le racconto la mia storia e io chiedo ti fa piacere 185 davvero? Dice di si e allora comincio a raccontare, ma quante balle che le dico, tutte fregnacce, io son questo qui e faccio questo qua, tutte menate voi che lo sapete che sono un povero diavolo con su gli scoramenti. Ma Lei spalanca la boccuccia e dice ooohhhhhhh a ogni mia fandonia e quante che ne racconto sono ricco son famoso, son scrittore ah quante che ne dico che non stan ne in cielo ne in terra e manco nel mio mare. II mare, il mare! io non posso fermarmi qui, ho il mio odore da seguire, devo correre, 1'autostrada mi aspetta, non ci ho tempo caramia! E qui svanisce la visione e lei diventa sempre lei pero io capisco il trucco. Te ti han mandato i correggesi per fermarmi, vattene via stregaccia bella che fai finta di credere alle mie balle, ora t'ho capito 1'inganno, vattene via! Corro al mio ronzinante, salto dentro dalla cappotta metto la prima e parto forte senza nemmeno salutarla. Lasciata sull'erbetta inglese del retrocasotto, con su il pullover e i bottoncini rosa in aria, cosi impara a voler fermare il mio viaggio! Pero mentre corro di nuovo sulla strada la vocina dentro dice facevi bene a fermarti con la bellina, dove vai? chi sei? Piantala piantala vocina del cazzo, coscienza inquieta dei miei stivalacci sdruciti, fanculo te che se non taci ti porto dritta dritta da uno junghiano e poi me la racconti se parli lunga e distesa sul sofa. Tante minacce, la vocina tace e s'assopisce nella cuccia. Finalmente. Canto una canzone e mi faccio da me 1'accompagnamento come qualche pagina indietro battendo i piedi e le mani sul ferro della 186 capote scappottata e insomma vedo in alto le stelle e dopo, fatti altri chilometri, anche delle ombre nere. A un piu attento esame rivelatesi le montagne sopra Verona. Goditi dunque occhio mio il ramingar contando stelle, goditi queste montagne che paiono ostriconi arribaltati, goditi il canto del ronzinante, dei pistoni e dei cilindri, il traballio lucente e mercuriato dell'Adige, ora a sinistra dopo un ponte un'ansa e a destra, ma dritto Pasfalto, ah chi ci ferrnera? Alia faccia del cazzo e della mia visione, brutta fatina che volevi arrestarmi! Alia faccia vostra vado finche ho benzina vado, porci scoramenti che bollite in pancia ora vi centrifuge dal muscoletto mio, fuori fuori che sto correndo addosso alia mia felicita. Pero poi son costretto a fermarmi di nuovo che il ronzinante fa sput sput. Ehi, ehi, carcassetta mia non abbandonarmi proprio ora, altri chilometri altra strada, tanto non ci ho soldi damned damned! Vai fin che puoi! Dopo, fermato. Stavolta la piazzola si chiama Area di Servizio fiume Adige, ne ho fatta di strada, il beveraggio e terminato, in folle arrive dentro appena un venti metri, mica tanti di piu. Infatti raggiungo a piedi 1'autogrill, lei la mia bianchina la lascio lontana. C'e notte fredda e buia attorno al posto di ristoro e qualche sagoma scura di Tir e qualche Mercedulo di buon doicc e qualche bicicletta, di lavoratori penso io. Mi siedo sul gradino di cemento e faccio rollare una sigaretta col Samson e anche mumble mumble che faro ora? Dopo si accende un lungo albero di Natale 187 nel bel mezzo del buio e fa un gran rombo. C'e tutto un filo di belle lampadine colorate e quando si illuminano io capisco che e il bestione del Tir che se ne va e il Babbetto Natale che sta alia cabina lassu in alto mi saluta col braccione da Popeye perche io agito la mano e canto in mezzo alia piazzola: "Bello albero di Natale beato te che te ne vai verso il nord. Ah se gliel'avessi io un bestione cosi, sempre in giro a zizzagare altroche! Bbello che sei con tutte le luci, vai vai e corri finche puoi." E lui parte e io gli corro dietro festoso e sbracciato che quando gli son vicino mi sgasa in faccia tanto che poi non vedo nulla in quella nebbia puzzolente, solo intravedo qualche lumicino come il Pollicino della fiaba. Eppoi in quello smog sale un masso nero, pero non Io scorgo perche ci inciampo addosso, ma dopo Io vedo grande e per giunta vociferante. Perche fa porcama- donna! Tutto imperplessato guardo in basso. Che ne dite lettori miei? Mumble mumble, altro miracolo, altra visione che siano ancora i correggesi una ne fanno cento, mille ne pensano accidenti a loro? Macche visione, macche miracolo. Il sasso s'alza su e diventa un autostoppista colorato, finalmente che il vapore dell'albero s'e un poco diradato. Oeeeee scusa tanto amico mio, ma non t'avevo mica visto cretino io cosi appallottolato, oe scusa tanto ma dawero che mi displace che dormivi e t'ho svegliato. Ma sei proprio tonto, dice 1'autostoppista, mica dormo non vedi che giro un film? Ecco PArriflex tienla in mano. Cazzo, questo qui e un cinematografaro. Io mi sciolgo un poco. Dice faccio un film, dico ho capito, ma cosi al buio? Filmava le luci dell'autostrada piu bella che c'e, questo ho capito poi piu tardi nel bettolone dove mi ha offerto un cappuccino perche io non ci ho soldi. Cosi parliamo e cicaliamo. Lui dice che questo e il primo film, ma poi ne fara degli altri, tutti film di viaggio alia miseria Pitalietta e la commedia, qui caromio nessuno sa piu un cazzo, bisogna registrare le autostrade e i movimenti, ok? Ah, che due maroni questa Italia, io ci ho fame amico mio una gran fame di contrade e sentieroni, di ferrate, di binari, di laghetti, di frontiere e di autostrade, ok? Senti amico mio bisogna gettarsi nelle strade senza tante scene o riflettori, bisogna cercare soltanto una frontiera e un limite da scavalcare, bisogna gettare le nostalgic e i retro, anco riflussi e regressioni, via gli interni i teatri e gli stabilimenti. Si dovranno invece ricercare periferie, ghetti e marciapiedi, viali lampioni e cantinette, anco pero sottoscale soffitte e sottotetti, ok? A morte, a morte! Alia forca! alia ghigliottina! al patibolo! al supplizio! alia gogna e alia garrota! all'esecuzione! alia fucilazione! all'impiccagione! alia defenestrazione i mafiosi i teoreti i politologhi, i corsivisti, le penne d'oro, le grandifirme, gli speculatori del grassetto e del filmetto, a morte! a morte! i mistificatori, le con- 189 venticole, i salotti, i milieu, i gruppi e i sottogruppi, le compagnie, le quadriglie e le famiglien, al rogo, al rogo, ok? Ma il cineocchio mio amera, oooohhh se amera la fauna di questi scassati e tribolati anni miei, certo che 1'amera. L'occhiocaldo mio s'innamorera di tutti, dei freak dei beatnik e degli hippy, delle lesbiche e dei sadomaso, degli autonomi, dei cani sciolti, dei froci, delle superchecche e dei filosofi, dei pubblicitari ed eroinomani e poi marchette trojette ruffiani e spacciatori, precari assistenti e supplenti, suicidi anco ed eterosessuali, cantautori et beoni, imbriachi sballati scannati bucati e forati. E femministe, autocoscienti, nuova psichiatria, antipsichiatria, mito e astrologia, istintivi della morte e della conoscenza,psicoanalisi e semiotica, lacaniani junghiani e profondi. Eppoi tutti quanti gli adepti di Krishna, di Geova, del Guru, del Brahamino, dello Yogi. Indi ogni discendenza, bambini di Dio, figli di Dioniso Zagreo, nipotini di Marx, illegittimi di Nietzsche, pronipoti del Marchese, figlioletti delle stelle, sorelline di Lilith luna nera e fratellini di prometeo incatenato, anche bastardini di Frankenstein, abortini di Caligari, goccioline di Nosferatu. E ancora tutti quanti i transessuali, i perversi, i difTeranti, i situazionali,gli edipici, i preedipici e i fissati, i masturbatori e i segaioli, i corporali, i biologici, i macrobiotici, gli integrali, gli apocalittici, i funamboli, gli animator!, i creativi, i performativi,i federativi, i lettristi,ibrigatisti, i seminaristi,i fiancheggiatori, i mimi e gli istrioni, i funerei, i piagnoni, i mortiferi e i bestemmia- 190 tori, i blasfemi, i boccaloni, i grafomani e gli esibizionisti e i masochisti e tutta quanta quel- 1'altra razza di giovani Holden e giovani Torless, giovani Werther e giovani Ortis, giovani Heloise e giovani Cresside, giovani Tristani, giovani Isotte, giovani Narcisi e Boccadori, giovani Cloridani e Medori, giovani Euriali e giovani Nisi, Romei e Giuliette. Eppoi nuovi trimalcioni, e nuovi Hidalgo, autori da giovani da cuccioli e da scimmiotti, oppiomani, morfinomani, spinellatori, travoltini, trasversali, macondisti, marginali, baleromani, jazzisti e reggomani, depressi, angosciati, nostalgici, dipendenti, studenti e figli. Nonche stupratori viziosi e incannatori. E questi caromio, saranno i personaggi e le figure del nuovo cinema mio, il Rail Cinema, il DRUNK, very-drunk, CINEMA, ok? lo li filmerp. Filmero i di loro amori, le lacrime, i sorrisi, le acque, gli umori i colori e le erezioni, i mestrui le sifilidi, le croste, gli amplessi i coiti e le inculate, i pompini e i ditalini, quindi i culi le tette e anco i cazzi filmero. Insommfy ok? Me mi vien voglia di dirgli all'amico stoppista cinematografaro del drunk-cinema, ve se ti manca uno scorato ecco ce Thai qui davanti a te e magari incominci da me se tu ci metti la benzina si potrebbe andare in giro insieme a visionare tutti questi amici tuoi, un po' come allo zoo safari, insomma dopo glielo dico quando quasi viene giorno perche 1'abbiamo menata in lungo e in largo, come ci avete senz'altro capito. Pero io penso che con questo qui c'e proprio del- 191 Paffinita elettiva ed e un segno del destine che 1'abbia incontrato cosi posso proseguire il viaggio mio verso... Aaaghhh! il mio odore! Chi m'ha rubato 1'odore? Non lo sento mica piu, aiuto aiuto ai ladri ai rapinatori, ahime son tornati i correggesi, a rubarmi il mio odore?xj Odore, odorino mio di Mar del Nord, di liberta e gioventu, evvieni ancora nella mia pancia, eddai non far cosi, vieni, sniff e sniff odorino mio ci stai ancora? Dimmi che ci sei! Me ne giro col naso alParia nella piazza di sosta Adige e cerco il buon odorino che se non lo trovo al piu presto m'infogno in questa puzza d'italietta e muoio, cioe perdo la rotta e allora che diverra mai di me perduto con i porci scoramenti addosso? Dopo che giro per un po' in questo stato il mio amico dice sono ubriaco io che non posso mica girare cosi col naso alParia e fare sniff e e sniff e come ci piovesse polverina. Ah, stupido che sei nuovo amico mio, se I'avessi sentito il mio odore, se te lo fossi tenuto dentro una notte intera che salti che faresti a ritrovarlo. Gli correresti dietro come me, anche coi piedi e basta, odorino mio salta fuori. E invece quel che salta fuori e un ruttazzo, ma un ruttazzo che sembra tremino le montagne e arrivare il terremoto, cosi che la gente salta fuori dal banco del ristoro e viene nella piazzola in mezzo ai rifiuti e ai piedi del mio amico che filma da per terra e fa cosi il replay del porcamadonna. E dopo il rutto primo viene su alia gola un gran magone d'aria che la gente fa uuuahhhhh di spavento e si tappa le orecchie; eppero lui non 192 esce ma ridiscende in bassapancia, plumf. E la gente fa aaaahhh come dire menomale che gli e sceso. E dopo invece il gran bordello perche il mio stomaco si mette a far pulito e getta tutto in fuori lo sporco che ci tiene. Vomito, vomito, che vomitata! La gente di nuovo fuori sulla piazzetta in \ rumoracci sbrang dei ventoni, ole, e digia sciupada la terza guerra mondiale coi gas atomici e tutto il resto pensa la gente, perche c'e tutto un flusso bagnato che salta fuori dalla bocca e io sto li piegato con la bocca spalancata bleah e vedo venir fuori di corsa ogni cosa della mia pancia tanto che penso mi venga fuori di li tutto, anche le gambe e le braccia che poi mi rivolto come un guanto. E non finisce mai lo sbocco! Sopra ai piedi viene a cominciare come un fiumiciattolo che fa per traverse la piazzetta, svolta dietro ai pini e giu ad affluire nell'Adige, li dietro. Tutto fuori. Scrash, scrash, sputa sputa stomaco rriio Pho capita sai via gli scoramenti, fuori i porci indemoniati, avanti getta che poi guarisci; e difatti dopo comincio a ridere e fare il giullaretto perche non mi sento piu gli scoramenti addosso e sto benone che guardo il mattino che vien su e dico toh la notte ha digia voltato il culo. Toh, che bello, pero son stanco, stanco morto. Contento ma fiacco. L'amico mio viene li vicino a me che guardo il bel mattino che alza il culo e dice caromio io me ne parto vuoi che andiamo? Magari magari amichetto mio tutto biondo e lentigginoso come sei, magari ci tenes- 193 simo i soldi per fare il pie 10 al ronzinante, alia faccia dei petrolieri specuiatori di questo porco mondo. Non ho grano, che fare? Dice lui, non preoccuparti, andiamo in autostop. Che? Lasciare la cinquecento cavalli, lasciarla li a srugginarsi tutta sola quando io lo so bene che anche lei ci piacerebbe mangiar asfalto e polveroni dietro al mio odorino, no, no io di qui non mi movo senza lei. E allora? Salutato amichetto tutto biondo imbarcato su un altro grandalbero di Natale verso Trento, salutato col magone nella voce e gorgoglio di pancia, era pur sempre un compagno di strada, ciao biondo cinematografaro, salute a te che te ne vai per le citta ciaociao vero compagno di quelli veri che ci han capito tutto della nostra historia quotidiana, davvero ciao con lacrimuccia e fazzoletto e colpettino di clacson del ronzinante, non ci rivedremo mai piu ah questo lo so, ma terro pur sempre in giro per le strade un amico in piu, vai vai, e stato bello, ognuno c'ha il percorso suo. Cosi di nuovo mi ritrovo in solitudine con 1'odorino sempre vivo che se lo perdo il racconto finisce a questa riga qui. Ma il problema e trovare grano, magari un portafoglio pien di deca, ah questa si che sarebbe fortuna rottincula, mica prendere un treno in orario. E un portafoglio dice ciao in mezzo alia piazzola, vien qui prendimi son tuo. Miracolo, miracolo. E davvero un portapila, fortuna sculata, volete vedere che sta vuoto? Niente male, recuperate venticarte. Faccio il pieno, ronzinante mio si riparte, corriamo dietro 194 al nostro odore avanti. Proprio fortuna sfacciata ma quando uno ci seme che I'odore che serra in pancia e proprio il suo arriva anche la fortuna. Solo questo vi voglio dire credete a me lettori cari. Bando a isterismi, depressioni scoglionature e smaronamenti. Cercatevi il vostro odore eppoi ci saran fortune e buoni fulmini sulla strada. Non ha importanza alcuna se sara di sabbia del deserto o di montagne rocciose, fossanche quello dell'incenso giu nelPIndia o quello un po' piu forte, tibetano o nepalese. No, sara pure I'odore dell'arcobaleno e del pentolino pieno d'ori, degli aquiloni bimbi miei, degli uccelletti, dei boschi verdi con in mezzo ruscelletti gai e cinguettanti, delle giungle, sara I'odore delle paludi, dei canneti, dei vend sui ghiacciai, saranno gli odori delle bettole di Marrakesh o delle fumerie di Istanbul, ah buoni davvero buoni odori in verita, ma saran pur sempre i vostri odori e allora via, alia faccia di tutti avanti! Col naso in aria fiutate il vento, strapazzate le nubi all'orizzonte, forza, e ora di partire, forza tutti insieme incontro all'avven- turaaaaa! 195