1) Quante donne parteciparono alla Resistenza e in che modo? 2) Quando le donne votarono per la prima volta? 3) Quali atteggiamenti ebbero i partiti del dopoguerra verso le donne? 4) Quante deputate parteciparono all’Assemblea Costituente? 5) Quale articolo della Costituzione garantisce la parità e la dignità della donna almeno sul piano giuridico? 6) Quali fondamentali questioni relative alla condizione femminile non vengono risolte nell’ambito dell’Assemblea Costituente? 7) Qual era la condizione della donna negli anni Cinquanta? 8) Chi erano le mondine? 9) In quale anno le donne furono ammesse alle giurie popolari ed ebbero la possibilità di accedere alla carriera di magistrato? 10) Quale fu la prima associazione femminista italiana e a quale partito era legata?Quali battaglie sostenne negli anni Cinquanta? http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=466 Riforma del diritto di famiglia (1975) Il diritto di famiglia codificato nel 1942 concepiva una famiglia fondata sulla subordinazione della moglie al marito, sia nei rapporti personali sia in quelli patrimoniali, sia nelle relazioni di coppia sia nei riguardi dei figli; e fondata sulla discriminazione dei figli nati fuori dal matrimonio (figlio naturale), che ricevevano un trattamento giuridico deteriore rispetto ai figli legittimi. Il primo libro del codice venne riformato dalla Legge 19 maggio 1975, n. 151 "Riforma del diritto di famiglia", che apportò modifiche tese ad uniformare le norme ai principi costituzionali. Con questa legge venne riconosciuta la parità giuridica dei coniugi, venne abrogato l'istituto della dote, venne riconosciuta ai figli naturali la stessa tutela prevista per i figli legittimi, venne istituita la comunione dei beni come regime patrimoniale legale della famiglia (in mancanza di diversa convenzione), la patria potestà venne sostituita dalla potestà di entrambi i genitori, in particolare nella tutela dei figli. Il coniuge superstite nella successione ereditaria diventa erede, mentre prima, legalmente, non ereditava nulla.