“Al lavoro, al posto giusto?” Uno su quattro dice di no In Europa il 25 per cento dei lavoratori convinti di avere un impiego che ha poco a che fare con le proprie competenze e con i propri studi. Fenomeno diffuso soprattutto in Francia e Gran Bretagna, ma anche in Italia. I più a disagio sono i giovani e chi svolge lavori manuali. I risultati di un'indagine di Eurobarometro su 13 mila europei. In Italia due milioni di giovani non lavorano e non studiano Si chiamano Neet (Non in education, employment or training) e nel nostro paese sono oltre 2 milioni. Per questo, il nostro paese ha il primato europeo. Hanno un'età fra i 15 e 29 anni (il 21,2% di questa fascia di età), per lo più maschi, e sono a rischio esclusione. A casa con mamma e papà ma non più per scelta né per piacere. I "bamboccioni" lasciano il posto ai conviventi forzati con i genitori, costretti dai problemi economici. Nonostante le aspirazioni, i 30-34enni che rimangono in famiglia sono quasi triplicati dal 1983 (dall'11,8% al 28,9% del 2009). Il maggior numero, oltre un milione, si trova nel Mezzogiorno. Fra i Neet si trovano anche laureati (21% della classe di età) e diplomati (20,2%). Chi sono i giovani Neet? Sono coloro che perdono il lavoro e quanto più dura questo stato di inattività tanto più hanno difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro. Due film sui giovani e il lavoro precario: Tutta la vita davanti e Generazione mille euro Tutta la vita davanti Marta, appena laureata con lode in filosofia, cerca di ottenere un posto come ricercatrice; nell'attesa dei risultati del concorso, cerca un lavoro part-time. Mentre il fidanzato parte per gli Stati Uniti con un assegno di ricerca, Marta riesce a trovare solo un impiego come baby-sitter; si trasferisce quindi in una stanzetta nella casa fatiscente di Sonia, una ragazza all'incirca della sua età, con una vita disordinata e una bambina, Lara, a cui non sembra in grado di badare. Marta ha però bisogno di guadagnare di più e Sonia le consiglia di rivolgersi alla Multiple Italia, dove anche lei lavora. L'azienda commercializza un costoso elettrodomestico multifunzione tramite ragazze addette al call center e ragazzi che si occupano delle dimostrazioni a domicilio e delle vendite vere e proprie. Marta diventa così una telefonista, imparando le tecniche di fissazione degli appuntamenti (che si basano alternativamente sull'insistenza, sul patetismo o sull'ignoranza e le paure delle casalinghe); le sue colleghe sono in genere ragazze ingenue, che sull'autobus parlano dei reality show, che Marta nemmeno conosce; i venditori sono ragazzi in cerca di successo e di autostima (in particolare il venditore che conclude gli appuntamenti fissati da Marta, Luciano detto Lucio 2). Le tecniche di motivazione dell'azienda hanno dell'incredibile (messaggi sul cellulare da parte della capo telefonista, canzoncine motivazionali quotidiane, premiazioni con futili gadget o pubbliche ramanzine alla fine di ogni mese, balli propiziatori) e Marta, pur risultando fin dall'inizio tra le più brave a fissare appuntamenti (scatenando in alcuni casi l'invidia delle colleghe, prima fra tutte l'acida Maria Chiara) mantiene sempre un lucido e ironico distacco. Generazione mille euro 1) Che atteggiamento ha Matteo verso il lavoro? 2) Con quale aggettivo, in rapporto alla sua durata, potresti definire il lavoro di Matteo? 3) Come lo tratta il responsabile dell’ufficio in cui lavora? 4) Come potresti descrivere il collega di lavoro di Matteo? 5) Come è soprannominato Faustino? 6) Che carattere ha il coinquilino di Matteo, Francesco? 7) Quale problema hanno in comune Matteo e Francesco? 8) Quali sono i principali problemi nell’ambiente di lavoro di Matteo? Dialogo a coppie 1) Quando pensi al “lavoro”, quale immagine/colore/parola etc. ti viene in mente? Perché? 2) Qual è la professione dei tuoi sogni? 3) Hai già fatto delle esperienze lavorative? Se sì, quali?Come puoi descriverle? 4) Per te il lavoro è a) un modo per realizzarti come persona b) una necessità c) un compromesso tra le tue aspirazioni e la realtà d) altro (specificare) 5) Quali sono, secondo te, i principali problemi che si possono verificare nell’ambiente di lavoro? 6) Quali requisiti deve avere, secondo te, un lavoro (indipendentemente dal tipo di lavoro), per essere considerato dignitoso e accettabile? 7) Secondo te la maggior parte delle persone è soddisfatta del proprio lavoro? 8) Secondo te quanti sono oggi, in Italia, i giovani senza occupazione? 9)