TURISMO DI MASSA E TURISMO SOSTENIBILE L'avvento del turismo di massa, grazie ai pacchetti vacanza e ai voli low cost, è considerato una conquista. La voce viaggi è una delle variabili più importanti per capire come se la passa il nostro portafoglio e come cambiano i nostri gusti. Secondo l'Istat gli italiani nel 2010 hanno fatto cento milioni di viaggi. Una cifra considerevole, nonostante si sia registrato un calo del 12,4% rispetto al 2009. Le conseguenze del turismo. Fino a qualche tempo fa nessuno si era posto il problema delle ripercussioni negative del turismo. Viaggiare voleva semplicemente dire benessere e ricchezza, denaro che circola. E per le località visitate, denaro che arriva. Ma pian piano si è scoperto che c'è un'altra faccia della medaglia, meno pulita ed etica: cementificazione di aree naturali, sfregi al paesaggio, inquinamento, maggiori consumi di acqua ed energia, depauperamento delle risorse naturali e della biodiversità, alterazione della cultura e delle tradizioni locali. Basta un semplice esempio: ogni cittadino europeo mediamente consuma nella propria casa 150 litri di acqua al giorno; quando è in vacanza, se sceglie un hotel a cinque stelle (tra docce, piscina e campi da golf) ne consuma quasi mille, se va in un tre stelle, quasi 500. Per fortuna cresce anche il popolo dei turisti consapevoli e rispettosi dell'ambiente, che optano per un modo di viaggiare più sostenibile. Turisti responsabili si diventa. Per diventare viaggiatori consapevoli basta seguire qualche semplice regola. Altroconsumo consiglia in primo luogo di scegliere gli alberghi che offrono più garanzie sul basso impatto ambientale e sul rispetto dell'economia locale. Meglio preferire prodotti tipici locali sia per gli acquisti che per i pasti. Evitare gli sprechi di acqua e energia. Se si visitano zone con ecosistemi sensibili, come le barriere coralline o le giungle, non lasciare tracce del proprio passaggio. Infine, fare la raccolta differenziata dei rifiuti e protestare quando l'hotel non si impegna a ridurre i consumi inutili, come lavare gli asciugamani anche quando non viene esplicitamente richiesto. 1) A quali fenomeni negativi è associato il turismo di massa? 2) Che cosa consiglia l’Associazione Altroconsumo per essere turisti responsabili? 3) Ti consideri un viaggiatore/viaggiatrice responsabile? 4) Hai mai fatto un viaggio “ecocompatibile”? 5) Che cosa ne pensi del turismo di massa? 6) Quali sono i luoghi in Italia e nel tuo Paese interessati dal turismo di massa? Turismo equestre Antichi borghi, cascine, prodotti tipici dell´agricoltura, folklore, tradizioni popolari e tesori dell´arte nascosti. Il turismo equestre è questo: viaggiare lentamente, cullati dall´andatura dell´animale, lungo percorsi inaccessibili ai mezzi di trasporto moderni, per avere un punto di vista nuovo, e al tempo stesso antichissimo, su panorami che pensavamo di conoscere. Percorrere decine di chilometri al giorno a cavallo è, certo, un tuffo nel passato. Ma anche una risorsa per il futuro: per rispettare l´ambiente, viaggiando a "impatto zero", e per favorire l´economia di aree ricche di storia, natura e cultura, ma, paradossalmente, povere di turismo. La Federazione italiana turismo equestre (Fitetrec-Ante) propone una serie di viaggi lungo alcune delle ippovie già sperimentate sul territorio nazionale. A cominciare da quella del Po, inaugurata nel 2010, che seguendone il corso collega la sorgente alla foce del più grande fiume italiano. ITINERARIO Un tracciato di 445 chilometri da percorrere a cavallo da ovest a est, quasi un fiume parallelo che va da Casale Monferrato al Delta. L'ippovia del Po fa parte del progetto interregionale di valorizzazione del fiume ed è il più lungo sentiero equestre italiano, un inno al viaggiare slow, per godersi dalla sella i paesaggi e i ritmi della natura. Servita da oltre 40 strutture attrezzate, tra centri ippici, maneggi, associazioni equestri e strutture ricettive con ricoveri per i cavalli e possibilità di pernottamento per i cavalieri, attraversa le principali aree naturalistiche e i parchi compresi nelle quattro regioni, intersecando le altre ippovie locali. I sentieri sono percorribili anche in bicicletta e a piedi, con luoghi di ristoro ravvicinati e punti di informazione sulla storia locale e le attrazioni culturali e ambientali dei dintorni. Punti essenziali Ho fatto un’esperienza nuova: un viaggio a ……. Sono partita da …… e sono arrivata a…..Ho percorso …..km Il viaggio è durato 12 giorni. Il viaggio mi è piaciuto perché….. Ho visto….. Hotel diffusi, ospitalità slow Un sistema di ospitalità nuovo che impiega risorse antiche. Le "camere" sono vere e proprie abitazioni inserite nel tessuto del borgo. Una forma di ospitalità orizzontale (e non verticale, come quella degli alberghi tradizionali), nata qualche anno fa, che utilizza immobili diversi ma all'interno di uno stesso nucleo urbano, salvando così dall'abbandono e dal degrado le abitazioni abbandonate, e che si sta diffondendo, a macchia d'olio, in tutta Italia. Completamente scavato nella roccia è l'albergo diffuso Sextantio Le Grotte della Civita (www.legrottedellacivita.com), nel cuore dei Sassi di Matera. Il complesso, di 18 esclusive suite e alcune di eccezionali dimensioni (le più grandi possono raggiungere anche i centosessanta metri quadrati con soffitti alti fino a sei metri), è collocato nella parte più antica e povera della Civita e le camere sono all'interno di grotte naturali che degradano lentamente nel vallone della Gravina. Dinnanzi si apre lo scenario del Parco della Murgia e delle chiese rupestri. Si gioca su contrasti di luci e ombre, su archi e nicchie. I bagni non hanno porte ma ben si mimetizzano con la natura rupestre. E per mangiare, l'ampio spazio di una cripta, l'antica chiesa sconsacrata riconvertita in sala colazione e per le degustazioni. Struttura ricettiva: albergo diffuso Definire l’albergo diffuso Quali sono i vantaggi di questa sistemazione? Dove si trova l’albergo diffuso? Com’era la “camera” d’albergo? Sensazioni, emozioni