I MONASTERI ITALIANI Ascolto 1) Quando nacquero i primi monasteri cristiani e perché? 2) Durante il Medioevo quale importante funzione ebbero i monasteri? 3) Chi erano gli amanuensi? 4) Quale funzione ebbero i monasteri durante la seconda guerra mondiale? 5) Il testo cita un’altra importante funzione dei monasteri durante i secoli passati: quale? 6) Quale carta hanno giocato in tempi recenti i monasteri per compensare il calo dei visitatori? 7) Come si possono chiamare oggi i viandanti di un tempo? 8) Che analogie ci sono tra i monasteri e gli agriturismi?Indica i punti di contatto. 9) Come pubblicizzano i monasteri il loro nuovo ruolo di “agriturismi spirituali”? 10) A quale fine i monasteri si sono recentemente attivati in rete?Per quali obiettivi? Lessico Restare al passo con i tempi Adeguarsi Persecuzioni religiose Secoli bui, invasioni barbariche Tramandare Viandante, pellegrino Fare leva su un’antica tradizione Crisi della vocazione Vestire l’abito Testo trascritto Vorrei parlarvi dei monasteri in Italia e del modo in cui questi stessi monasteri si adattano per restare al passo con i tempi. In Italia, ma anche nel resto d’Europa, i monasteri hanno sempre avuto un ruolo molto importante: innanzitutto come luogo protetto in cui era possibile rifugiarsi dalle persecuzioni religiose. E con questo risaliamo all’origine stessa dei primi monasteri cristiani. Essi nacquero, appunto, all’epoca delle persecuzioni religiose cui venivano sottoposti i cristiani sul territorio dell’impero romano. Proprio per questo motivo era importante che il monastero fosse una vera e propria piccola città, autosufficiente dal punto di vista economico. Durante il Medioevo, nel corso quindi dei cosiddetti secoli bui, i secoli durante i quali l’Europa è colpita dalle invasioni barbariche, i monasteri hanno una funzione importantissima, perché è proprio nei monasteri che si conserva e si tramanda la cultura classica. Questo attraverso l’opera di copiatura dei testi antichi. Erano i monaci cosiddetti amanuensi che si occupavano di copiare i testi antichi. E anche durante le vicende così tormentate della seconda guerra mondiale, nei monasteri vennero conservate molte importanti opere d’arte che altrimenti sarebbero andate distrutte. Un’altra importante funzione dei monasteri è stata, fin da sempre, quella di dare asilo e ospitalità ai viandanti e ai pellegrini: fino a tempi relativamente recenti ogni viaggio costituiva una pericolosa avventura, e quindi il fatto di poter contare per strada sull’ospitalità dei monaci non era certo un lusso superfluo. I monasteri hanno costituito quindi una specie di tessuto dell’ospitalità prima ancora che nascessero le strutture alberghiere. Oggi i monasteri in Italia cercano di compensare il calo dei visitatori che si è registrato negli ultimi decenni – un calo causato dalla laicizzazione della società- facendo leva proprio su questa antica tradizione: in altri termini giocano la carta del turismo. Ma cosa hanno fatto? Hanno riaperto le proprie porte a quella che è, tutto sommato, la versione contemporanea del viandante di un tempo, cioè ai turisti per l’appunto. In molti monasteri, oramai, è possibile alloggiare come se si trattasse di un vero e proprio albergo: anzi, sarebbe più indicato parlare di una specie di agriturismo spirituale. Proprio come negli agriturismi, i visitatori che pernottano in questi monasteri, hanno la possibilità di assistere o anche partecipare alle varie attività agricole e artigianali tipiche dei monasteri; e contemporaneamente hanno a loro disposizione una guida spirituale, che è un po’ l’equivalente, in chiave religiosa, delle guide ecologiche che vengono messe a disposizione in numerosi agriturismi. Questa nuova attività dei monasteri viene pubblicizzata anche in Internet, ed esiste addirittura un sito web dedicato. Questa iniziativa, d’altro canto, non è l’unico segno tangibile di quell’adeguamento dei monasteri ai tempi moderni (a) cui accennavo all’inizio del mio intervento: è noto, infatti, che da vari decenni oramai si assiste ad una crisi evidente delle vocazioni e a un crescente disinteresse nei confronti della dimensione religiosa. Di fronte a questa crisi i monasteri hanno deciso di passare all’offensiva, un’offensiva on line. Molti monasteri, infatti, usano la posta elettronica per stare vicino alla gente, per parlare del loro mondo; in Italia, oggigiorno, sono numerosi i monaci e le monache che si sono globalizzati e che attraverso il web raccontano la loro vita; oppure che corrispondono per posta elettronica con malati o persone tormentate e afflitte da problemi personali. Ma non solo: sempre tramite il web, questi monaci pubblicizzano la vita monastica e cercano anche di illuminare coloro che sentono la chiamata per la vocazione e che però hanno bisogno di consulenza prima di compiere il passo definitivo verso il monastero. Il mondo ecclesiastico, e quello dei monasteri in particolare, in questo modo cerca di adeguarsi al mondo della comunicazione sempre più in evoluzione, e di contrastare, come dicevo, il crollo del numero di vocazioni alla vita monastica. In conclusione vi dirò che, personalmente, sono curioso di vedere quale sarà il seguito di questa evoluzione, di questa cyber-offensiva, e di vedere se, magari, tra qualche anno, tra i tanti messaggi indesiderati che infestano le nostre caselle di posta elettronica, oltre alle pubblicit del Viagra ci saranno anche gli inviti a vestire l’abito.