Pietro Trifone, Storia linguistica dell'Italia disunita (Terroni, burini e polentoni) “I più pericolosi nemici degl’Italiani non sono gli Austriaci, sono gl’Italiani. E perché? Per la ragione che gl’Italiani hanno voluto far un’Italia nuova, e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima”. (Massimo d’Azeglio, 1876) “Pur troppo s’è fatta l’Italia, ma non si fanno gl’Italiani” (Massimo d’Azeglio, 1876) “Il Bel Paese dove il No suona” (Pasolini) Stereotipi: opportunismo, settarismo, individualismo, campanilismo, faziosit La faziosità nazionale si manifesta attraverso infiniti stereotipi offensivi di abitanti delle varie città o regioni d’Italia; la disunità si manifesta anche attraverso dei termini negativi di carattere sociale o geografico, tra i quali ricordiamo i seguenti: "terroni", "sudici" (cioè abitanti del Sud), "zappaterra", a volte "tamarri", "beduini" o addirittura "zulù", "bantù" e "mau mau". Salendo un po’ lungo la penisola, si materializza il "burino" e il "trucido" mentre si fa largo il toponimo "Sgurgola" - località bizzarramente intesa come patria di sempliciotti - in un tripudio di "matriciano", "norcino", "ciociaro" in senso spregiativo, e fra una ressa di epiteti con terminazione in "aro" che i romani si rivolgono fra loro, salvo a trovarseli poi addebitati a proprio disdoro dall'esterno: "tangentaro", "bidonaro", "pallonaro", "palazzinaro", "pataccaro", "parolacciaro", "cravattaro" (nel senso di strozzino) e perfino "parafangaro" - dalla condotta di quegli "avvocaticchi" che lucrano sui minimi sinistri stradali della clientela - o "santaro", cioè disegnatore di sacre immagini sul selciato. Metafore nella cui produzione eccellono quegli stessi romani che Trifone definisce «gli scafati abitanti dell'unico villaggio al mondo insignito del titolo di Città Eterna». Poco dopo la Capitale si colloca, nel settore, Napoli. Ricordiamo poi il termine negativo Bassitalia, bassa Italia (per indicare l’Italia meridionale); lumbard (lombardo intollerante e leghista); sudico (pl. sudici, sporchi); fare il veneziano (con allusione al gioco del calcio: modo di giocare individualistico e manierato); napoli (considerare qualcuno come appartenente ad una realtà diversa e considerata inferiore); sbolognare (disfarsi di qualcosa o di qualcuno: si allude a Bologna come luogo dove si vendevano oggetti d’oro falso); fare il genovese (essere spilorcio). Stereotipi sociali: terrone, polentone Spirito di fazione e medioevo -“Erano molte, nel Medioevo, le città italiane irte di torri, l’equivalente antico dei grattacieli: luoghi fortificati per famiglie o gruppi di famiglie alleate tra loro contro altre famiglie cittadine le torri sono la manifestazione architettonica di una fase in cui lo scontro violento fa parte del conflitto politico. Al buon numero di torri rimaste in piedi oggi deve la sua fama turistica San Gimignano. Altre città conservano, se non proprio la foresta di un tempo, almeno qualche esemplare, e a tutti sono note la torre degli Asinelli e la Garisenda di Bologna” (F.Bruni) -Dante e lo spirito di parte