LA PUNTEGGIATURA (1) PER APPROFODIMENTI Mortara Garavelli B., Prontuario di punteggiatura, Laterza 2007 Segni di punteggiatura principali, simboli e caratteri di editing . punto : due punti , virgola ; punto e virgola ? punto interrogativo ! punto esclamativo - trattino — lineetta ’ apostrofo  ì – é accento “ ababababa” virgolette doppie alte ‘ababababa’ Virgolette singole alte «ababababa» virgolette basse o caporali (-------) parentesi tonde [------] parentesi quadre / Barra obliqua (o slash) * Asterisco hjkhsjkdfhsjdgh testo in corsivo Abaabababababa Testo in neretto (o bold o grassetto) ghjkljhgkjhg Testo in tondo (=normale) In generale, ricordiamo che la punteggiatura ci aiuta a salvaguardare il senso della frase (la sua chiarezza) e i rapporti sintattici, evidenzia particolari elementi della frase e ci dà indicazioni sull’intonazione (per esempio, le emozioni). 1.Uso della virgola e casi particolari a) Regole generali La virgola si usa generalmente nei seguenti casi: -negli elenchi, Per piacere, puoi comprare del latte, un po’ di zucchero, sei uova e del pane fresco? -prima e dopo un inciso (che può essere formato da una o più parole o da un’intera frase), Domani mattina, sempre che il tempo sia bello, vorrei andare al mare. -dopo il nome o la parola utilizzati per chiamare qualcuno (vocativo), Signora, può dirmi che ore sono? -dopo un’interiezione, un avverbio o una locuzione avverbiale che indicano circostanze accessorie rispetto alla frase principale. Sì, arrivo. / Bene, ora sono contento. ATTENZIONE!!! NON usare la virgola per - separare il soggetto dal verbo (La mia amica Laura, mangia un sacco.) NO !!!!!!!!!!!!!! -separare verbo e complemento diretto (Ho imparato tutto, quello che c’era da imparare.) NO !!!!!!!!!!!! - e non usarla prima di CHE congiunzione subordinativa - (Mi ha detto, che avrebbe fatto lui la spesa. So, che sei d’accordo.) NO !!!!!!!!!!!!!!!! b) Prima della congiunzione coordinata e Osserviamo queste due frasi: Facciamo le parti: Giorgio, Chiara, Ugo e Anna. Facciamo le parti: Giorgio, Chiara, Ugo, e Anna. Mentre nel primo caso non è chiaro se si fanno tre o quattro parti (Ugo e Anna valgono “uno”?), il secondo caso toglie ogni ambiguità: le parti sono chiaramente quattro. Quindi la virgola in questo caso, davanti alla congiunzione, aiuta a sciogliere ogni ambiguità di senso. Attenzione: va sempre inserita quando la congiunzione introduce un inciso, anche se l’inciso inizia per e: È chiaro che questi colori, e il blu in particolare, stanno bene con le scarpe che ora indosso. Se la congiunzione e ha valore avversativo, la virgola in questo caso accentua l’opposizione. Chiamava, chiamava, e nessuno rispondeva. c) Davanti alle congiunzioni avversative ma, o, sia, ecc. Si usa dire che discriminante (=a fare la differenza) sia spesso la lunghezza dell’intera frase: se a essere coordinate dalla congiunzione avversativa sono due frasi, allora la virgola va inserita; se invece sono due sintagmi (aggettivi, verbi ecc.), la virgola si omette. Attenzione però: non sempre la lunghezza da sola basta a decidere se l’opposizione debba essere sottolineata dalla punteggiatura. Spesso a prevalere ci sono delle ragioni funzionali. Osserviamo gli esempi: Poveri, ma belli. Poveri ma belli Se prima della congiunzione c’è la virgola, allora viene messa a fuoco la prima parte dell’enunciato. Se non c’è la virgola, viene messa a fuoco la parte finale (l’aggettivo “belli”). Possono anche esserci ragioni sintattiche, per esempio il cambiamento di soggetto dalla prima alla seconda frase. Esiste in Italia un problema di riduzione della natalità? Non vi è dubbio, ma non ritengo che la riduzione della natalità sia un semplice effetto dell’aumento di densità della popolazione. Per le correlative sia…sia, né… né, o… o generalmente si tende a omettere la virgola se queste sono a breve distanza l’una dall’altra e se gli elementi che introducono dipendono direttamente dal verbo che regge la frase. Non è stato salutato né dal nonno né dallo zio. Ho voluto dare un buon voto sia a chi ha seguito regolarmente i corsi, sia a chi ha sostenuto un buon esame. Nell’ultimo caso la virgola rende più chiara la frase e ne aiuta la lettura perché le due congiunzioni sono distanti tra loro. Ecco ancora un esempio: O mangi questa minestra (,) o salti dalla finestra. Per la congiunzione o, è importante fare questo appunto: la virgola non va inserita quando o significa “cioè”. I Dieci comandamenti o Decalogo. La virgola si mette quando la congiunzione è legata all’avverbio “meglio”: È tempo di muoversi, o meglio, di impegnarsi a fondo. d) Davanti a determinazioni di luogo, tempo ecc. (mentre, quando) Diversi sono i criteri di cui tenere conto per regolare l’uso della virgola: -la loro posizione nelle frasi semplici e nelle frasi composte, -la lunghezza delle espressioni avverbiali o circostanziali, -la forma (implicita o esplicita, se si tratta di frasi), -le variazioni di significato (per esempio “mentre” può avere valore temporale o appositivo), -l’incidenza del fuoco dell’informazione. Osserviamo gli esempi: Quando l’imputato è condannato a pena detentiva per il reato per il quale fu sottoposto a custodia cautelare, sono poste a suo carico le spese per il mantenimento durante il periodo di custodia. (la posizione iniziale e la lunghezza della proposizione introdotta da “quando” richiedono una virgola che la separi dalla frase principale) Sarò contenta quando avrò finito il lavoro. / Sarò contenta, quando avrò finito il lavoro. (Per la prima frase, l’assenza della virgola è data sia dalle ridotte dimensioni delle frasi componenti, sia dal focus che è spostato sulla seconda frase. Nel secondo esempio l’inserimento della virgola pone l’accento sulla parola “contenta”. Cfr. punto C qui sopra.) Per trovare la strada senza stare troppo tempo a cercarla, chiedi informazioni ai passanti. / Per trovare la strada ho chiesto informazioni ai passanti. (Qui è chiaro come sia la lunghezza dei due segmenti della frase a decidere dell’uso della virgola.) Per quanto riguarda i testi(,) abbiamo esaminato delle pagine prese da … (Qui l’uso della virgola è facoltativo.) Non riesce a concentrarsi mentre (=quando) intorno c’è rumore. Non fai nulla, mentre (=invece) dovresti impegnarti seriamente. (Nel primo esempio, il valore temporale della congiunzione ci porta a non avere bisogno della virgola. Ma se la congiunzione ha valore oppositivo – invece dovresti – allora la virgola serve proprio a segnalare questa opposizione.) e) Uso della virgola davanti a un pronome relativo -1 - Non seguo i programmi televisivi che mi sembrano scadenti. (senza virgola) -2 - Non seguo i programmi televisivi, che mi sembrano scadenti. (con virgola) Con gli esempi qui sopra ci troviamo davanti a due diverse frasi relative. La prima, non preceduta da virgola, è una relativa restrittiva: dice infatti quali sono i programmi che non seguo, cioè solo quelli che sono scadenti. La seconda, preceduta da virgola, è una relativa non restrittiva (o appositiva): essa lascia intendere che a mio parere tutti i programmi televisivi sono scadenti. Affinando l’analisi dell’uso delle relative, osserviamo cosa succede quando all’interno della frase principale c’è un quantificatore (molti, tutti ecc.) o uno specificatore (questi, quelli ecc.). In questi casi la punteggiatura può addirittura non servire: anche senza la virgola il senso rimane salvaguardato. Osserviamo: Molti di questi ragazzi che hanno poco interesse per le materie scolastiche riusciranno benissimo nella vita. / Molti di questi ragazzi, che hanno poco interesse per le materie scolastiche, riusciranno benissimo nella vita. f) Uso della virgola nelle parentetiche e con gli intercalari (ecco, vedi ecc.) Ricordiamo che le frasi parentetiche o appositive sono sempre racchiuse tra due virgole. Lo stesso succede per gli intercalari tipici del parlato. …mi pare troppo, ecco, che per questo scherzetto io debba pagare così tanto. La Repubblica, una e indivisibile, riconosce le autonomie locali… Il mio vicino, tal Orlando Beltrame, fa l’avvocato divorzista. g) Prima di «eccetera» La parola «eccetera», anche nella sua forma abbreviata «ecc.», NON VA MAI preceduta da virgola. 2. Uso del punto e virgola Questo elemento della punteggiatura viene spesso trascurato, sostituito o dal punto o dalla virgola. Nella scrittura su internet, dettata spesso dalla fretta e caratterizzata da un linguaggio colloquiale e poco attento, viene addirittura ignorato completamente. Il suo uso infatti richiede un minimo di ragionamento, ma questo non significa che sia difficile usarlo. Quando usare la virgola e quando il punto e virgola? L’uso del punto e virgola è importante, nello stile di scrittura accurato e accademico, per -evidenziare le gerarchie dei componenti sintattici; -per marcare cambiamenti di soggetto o di tema in enunciati molto vicini o in espressioni disposte in serie. Vediamo un esempio preso dalla Costituzione italiana: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento. I punti e virgola, che hanno valore seriale, potrebbero essere sostituiti da virgole? No, perché le virgole, già presenti, servono a delimitare altri elementi interni alle stesse frasi correlate (l’inciso nella prima frase, per esempio.) Vediamo ancora: Nina e Luciana si conoscevano da sempre, e insieme, dall’inizio, conoscevano l’odore della terra, la voce dei fossi e il fresco dei magazzini degli attrezzi; la bruschetta fragrante, cotta sulle braci del focolare e strofinata con aglio e olio; i sentieri nascosti per raggiungere le vecchie case abbandonate; l’intero e mutevole universo di minuscoli animali e piante e fiori di campo che dialogavano con la luce, la pioggia, l’aria. [citazione letteraria] Nell’esempio che segue il punto e virgola marca il cambiamento di soggetto all’interno di un argomento che viene presentato in una sola lunga frase. Le trasformazioni giuridiche hanno postulato un veloce adattamento delle forme giuridiche; ma in molti casi sono state le forme giuridiche a promuovere il cambiamento. 3. Uso dei due punti Si tratta di un segno di interpunzione che ha molteplici valori. Può sostituire congiunzioni causali, dichiarative, consecutive; non dà solo indicazioni sulla struttura della frase, ma è elemento costitutivo di tale struttura. È un segno che ci dice: «Attenzione, adesso segue qualcosa!» e questo “qualcosa” può essere un elenco o una spiegazione. Tranne che in casi specifici, dopo i due punti ci vuole la lettera minuscola. -La sua funzione primaria è quella di introdurre, presentare un elenco. All’università studio tre lingue: inglese, francese e tedesco. -Può esprimere casualità o conseguenza Sono stanca: interrompo il lavoro. (rapporto causa-effetto) - quindi Interrompo il lavoro: sono stanca. (rapporto effetto-causa) - perché -I due punti introducono il discorso diretto quando questo è preceduto dall’enunciato introduttore. E qui ci vuole la maiuscola!!! I due punti sono seguiti poi dalle virgolette di apertura del discorso diretto. La mamma mi aveva detto: «Torna subito a casa!»(.) E allora ho salutato e sono tornata a casa. -Si usano anche per indicare l’ora. Sono le 13:35. Il treno delle 12:50. ***ATTENZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE: NON METTERE I DUE PUNTI DOPO IL VERBO ESSERE!!!!!!!!!*** Cosa succede se dovete elencare una serie di elementi? I miei piatti preferiti sono la pizza, la parmigiana e il risotto ai funghi. L’elenco è introdotto dal verbo essere, ma gli elementi (le tre pietanze indicate) sono parte del predicato nominale. Per questo i due punti NON ci vanno! Un altro esempio (con aggettivi): Martina è alta, bella, simpatica e sempre puntuale agli appuntamenti. Possiamo utilizzare i due punti prima di un elenco, ma solo quando questo elenco è introdotto da una parola che “anticipa” l’elenco: I miei piatti preferiti sono i seguenti: pizza, parmigiana e risotto ai funghi. Completate le frasi con le seguenti espressioni: dato che, non appena, invece. 4.Uso del punto esclamativo Insieme al punto interrogativo, il punto esclamativo è una “marca dell’intonazione”, un indicatore di intenzioni, emozioni: meraviglia, comando, incredulità, rabbia… Non dimentichiamolo! - Prego, si accomodi! - Va’ via! - Che bello! 5. Uso del trattino Il trattino si lega senza interruzione di spazio agli elementi tra cui è inserito. -Equivale a una congiunzione indicante unione o alternativa. Prendere 2-3 compresse al giorno. -Mette i componenti di una coppia in rapporto analogo a quello che si avrebbe ricorrendo a costruzioni del tipo da… a, tra… e, di… e. Il tratto Torino-Milano. (da Torino a Milano) Orario di apertura: lunedì-venerdì, 9-13. La partita Italia-Germania. -Marca vari tipi di legami tra due nomi . Esempio: diritti-doveri dei cittadini Spesso il secondo termine può essere considerato attributo del primo. È tipico del linguaggio giornalistico. Ieri il messaggio del Primo Ministro in TV ha avuto ascolti-record. -si usa nella combinazione degli aggettivi, il primo dei quali è sempre nella forma del maschile singolare. Comunicazione tecnico-scientifica, guerra franco-prussiana… ESERCIZI 1. Inserite la punteggiatura appropriata nello spazio segnalato. 1) Non voglio più prendere la tangenziale___ un giorno sì e un giorno sì mi ritrovo bloccato in code infinite! 2) Tu puoi fare come ti pare ____ quanto a me, quei signori non voglio più rivederli in vita mia. 3) A scuola andava bene ___ ma per le lingue non era molto portato. 4) Negli ultimi giorni Giulia è un po’ giù di corda____ non ha voglia di fare nulla e non le va di uscire di casa. 2.Inserite la virgola, i due punti e il punto e virgola dove occorre (in qualche caso esiste più di una possibilità). In alcuni casi è necessario anche l’uso delle virgolette per il discorso diretto. 1) Luigi ha un fratello Orlando che è medico chirurgo. 2) Non è vero che siamo fidanzati. 3) Invece di dormire dovresti prepararti per l’esame. 4) Il problema se escludiamo alcuni particolari peraltro forse irrilevanti non è difficile. 5) Seguendo le istruzioni ricevute disponete tutti i campioni nella scaffalatura i vecchi in alto i nuovi in basso. 6) Attenetevi alle istruzioni ricevute disponete i campioni vecchi non importa se scaduti o no nei ripiani alti i campioni nuovi nei ripiani in basso già provvisti di etichette. 7) La loro risposta fu non vogliamo saperne e io lasciai perdere. 8) Ti dico i risultati su cui sono ancora incerto Torino Napoli Fiorentina Inter Milan Juve. 9) I motivi del mio comportamento sono stati di vario ordine economici politici morali ma soprattutto cercate di capirmi non avevo altra scelta. 10) Il problema qui vedi è che i ragazzi non studiano. 11) Leggeva probabilmente un libro così interessante da impedirgli di sentire ciò che dicevamo. 3.Correggete la punteggiatura nelle frasi che seguono: 1) Ti ho mai detto, che ti voglio bene? 2) Le studentesse più brave della classe sono: Angela, Federica, Marcella e Sonia. 3) Portalo con te per piacere. 4) Ho un amico a Roma, che abita proprio di fronte al Colosseo. 5) Mi ha inseguito gridando «Brutta cretina» 6) In molti paesi europei il 60 – 65% dell’acqua è impiegato in agricoltura. 7) Non prendertela a male, si comporta in questo modo, perché è molto chiuso. 8) Mi avevi promesso che avremmo cercato una casa in cui abitare insieme, ed invece, ciascuno di noi abita ancora dai propri genitori 4. Le frasi che seguono possono assumere significati diversi in base alla collocazione della virgola in un punto oppure in un altro. Fate le vostre proposte, specificando per ogni uso della punteggiatura il significato della frase che ne deriva. 1) Come ha detto Giorgio mio fratello ha già finito il servizio militare. 2) Ho trovato una decorazione per le tende di lino antico. 3) I ragazzi che si erano fermati a bere arrivarono in ritardo. 4) Mentre leggeva in camera sua il vento spalancò le imposte. 5) “Grazia impossibile fucilarlo.” 6) All’improvviso si sentì gridare Fabio. 7) Alle nove ci siamo fermati per la cena a Padova siamo arrivati a mezzanotte. 5.In questo volantino pubblicitario la punteggiatura interna alle frasi non sempre è corretta o sufficiente: sistematela voi per correggerla e rendere più semplice la lettura. Viaggiare risparmiando si può. Basta osservare con un po’ di attenzione le numerose offerte e scegliere quelle che offrono i servizi migliori a basso prezzo. Soprattutto per i giovani l’Alitalia propone una speciale “tariffa giovani” dedicata agli under 24, per l’Europa si può scegliere tra la formula “One Way” e quella “Round Trip”. La prima è una novità, ha validit massima di un anno ed è prenotabile solo sette giorni prima della partenza, si può decidere di effettuare in aereo una sola tratta del viaggio, l’andata o il ritorno oppure una volta a destinazione ci si può spostare con altri mezzi per esempio noleggiando una macchina Hertz prenotabile insieme al biglietto aereo con forti riduzioni. La soluzione “Round Trip” vale invece un mese e obbliga a un periodo minimo di permanenza che preveda almeno un sabato notte. Con questa tariffa un volo Milano-Lisbona andata e ritorno costa 100 euro. Per chi sceglie “Round Trip USA” valevole da un minimo di sette giorni a un massimo di due mesi, il prezzo di un volo Milano-New York è di 300 euro. Unico vincolo, non è possibile partire di sabato o di domenica.