canto xvn 26 - 42 d'intender qual fortuna mi s'appressa: 27 ché saetta previsa vien piu lenta ». Cosi diss' io a quella luce stessa che pria m'avea parlato; e come voile 30 Beatrice, fu la mia voglia confessa. Né per ambage, in che la gente folle giä s' inviscava pria che fosse anciso 33 l'Agnel di Dio che le peccata tolle, ma per chiare parole e con preciso latin rispuose quello amor paterno 36 chiuso e parvente del suo proprio riso «La contingenza, che fuor del quaderno de la vostra matera non si stende, 39 tutta ě dipinta nel cospetto etterno; necessitä perö quindi non prende se non come dal viso in che si specchia 42 nave che per torrente giu discende. > iso f 1 c<^\ • <2>o uü 26 mi s'appressa: mi si avvicina, mi attende. 27 previsa: prevista. Traduzione quasi lettcrale di un provcxbio diffusa, specie nell'Ejopo medievale:. «Nam praevisa minus laedere tela solent* (cioe: «Le frecce prevedute feriscono con minor forza»). Fuor di metafora: «il male che ci aspettiamo produce meno doloreo. 28 luce: anlma luminosa (di Caccia-guida). 30 'confessa: contessata, 31-33 Eaancap oscuriparole. (ambage, sul latino ambages, con aUu-~ sionc allc amblguitá degli antichi ora-coTD, in cui un tempo. (g;ď) i gagipTUfl gente folle) si lasciavano irretire, im-|v.K:ciare^ prima che venissc uca«o Gesu"Cristo_(con peritrasi liturgica, «Agnus Dei qui tollis peccata mun-di», gia usufruita a Purg. xvi 18, l'Agnel di Dio che le peccata leva). 35 latin; linguaggio, discorso (cfr. discrete latino axn 144). - amor paterno: padre amoroso (I'astratto per il concrete- cit. padre al v. 106); oppu-re: « anima beata, amorevole come un P«dre» (cfr. paterna testa a xv 84). 36 avvolto nella propria luce e insie-me visibile (parvente) nella sua IetizM ajtravcrso J'intensificarsi di quell* stessa luce. 3Linsieme delle cose contingent! (cfr. v. 16), die non si estende °'tre i limiti {quaderno; per la metafo ra, cfr. xv ^0 e xxxin 87) del vostro mondo materiale, e per intero scgn*' ta, rappresentata nella vista {cospetto) .Dio;juttavia da questa divina prf scienza {quindi «di qui») non desume icarattere di) neccssita, se non al rno-ao In cui (lo desume), dalla vista (vf so) in cui si rispecchia, una nave cht scende Iun&0 fl corso di un fi.umc >m ESÖSSa (torrente: cfr. xn 991 canto xvn 43 - 60 Da indi, si come viene ad orecchia dolce armonia da organo, mi viene a vista il tempo che ti s'apparecchia. Qual si partio Ipolito ďAtene per la spietata e perfida noverca, 48 tal di Fiorenza partir ti convene. Questo si vuole e questo giá si cerca, e tosto verrá iatto a chi ciö pensa lä dove Cristo tutto di si merca. La colpa seguirä la parte offensa in grido, come suol; ma la vendetta fia testimonio al ver che la dispensa. Tu lascerai ogne cosa dUetta piú caramente; e questo ě quello strale 57 che ľarco de lo essilio pria saetta. Tu proverai si come sa di sale lo pane altrui, e come ě duro calle 60 lo scendere e '1 salir per I'altrui scale. 51 54 »JA 43 Da Di If, Dalla mente divi-Jia. 45 a vista: alia vista, al mio sguardo interiore. - ti s'apparecchia: ti si pre-para. 4&~Qual si partto: Come doyxtie. al-lontanarsi. 47 noverca: matrigna. Fedra infatti calunnio il figliastro Ippolito indu-cendo il padre di lui, e proprio mari-to, Teseo a cacciarlo da Atenc, (cfr. Ovidio, Metam. xv 493 ss). 48 tal: alio stesso modo, innocente e calunniato. - convene: c necessario. 49 Questo: La tua condanna, II tuo ejjjjp. _ si cerca: si prepara. 50 a: da. - pensa: sta tramando. 51nel luogo in cui ogni giorno si fa mercatb delle cose di Dio. La perifra-si (cfiiccc.) allude alia Curia romana. e molto probabilmente alio stesso Bo nifacio vm. 52-54 La... suol: Come sempře av-viene, la responsabilitä verrä addos-sata djJirfyoce popolare (in grido « nella Fama »T alia vítrtmľfZa parte offensa). II riscontro piú pertinente ě con Conv. im4(f\a piaga de la fortuna [...] suole ingiustamcnte al piagato molte volte cssere imputata*), del re-sto sulla falsaripa di Boczio, Dc com. pbil. i, pr. 4. - la... dispensa: lagiusta puniiione (divina) dará testimonian-za delia veritä che ne ě (insieme) la dispensatrice. Ě possibile che Dante alluda'alla fine dei verí cólpevoli, Bonifacio vín c Corso Don-dti (cfr. Pi*'?; xx 85-90 e'xxiv 82-87): o aľlc sorti di un partito (cfr. parte alv.52). 55 diletta: amata. 56 strale: Jardo, dolorc (in rapporto alia metaiora dcU'arco che saetta). 58 sr. davverp...-.w.// sale ě amato 59 calle: cammino. 265 264 CANTO XVII 61-76 E quel ehe piú ti gravera le spallc, sará la compagnia malvagia e scempia 63 con la qual tu cadrai in questa valle; ehe tutta ingrata, tutta matta ed empia si íará contr' a te; ma, poco appresso, 66 ella, non tu, n' avrä rossa la tempia. Di sua bestialitate il suo processo fara la prova; sí ch'a te fia bello 69 averti fatta parte per te stesso. Lo primo tuo refugio e *1 primo ostcllo sara la cortesia del gran Lombardo 72 ehe 'n su la scala porta il santo uccello; ch'in te avra sí benigno riguardo, ehe del fare e del chieder, tra voi due, 75 fia primo quel ehe tra li altri ě piú tardo. Con lui vedrai colui ehe 'mpresso fue, 61 ti... spalle: ti riuscira pesantc da sopportarc 62-6} saranno i catúvi c stolů com-pagni (.Bianchi luorusciti c Ghibclli-ni) coi quali ti troverai precipitato.in quella misera condizione {valle di do-lori.Vesilio). 64 matta: irragioncvole, bestiale (cfr. bestialitate al v. 67). 66 tempia: per questo comporta-mento insensato (n ") sara sanguinosa-mentc sbaragliata. Ptobabile. allusio- ne alla «-r.nfitta Ar\U 120 lu- glio 1304), awenuta poco appresso la rottura fra Dante ela compagnia mal vagta e scempia. 67-68 Di-- prova: 11 J^gdp di agirr (processo) di costoro Tornira ta Tmi-" gliore) dimostrazione della'Torb bcstiale stoltezza. - fia belto: sara ono-revole. ffj "avere abbandonato il partito politico per restart isolato con la tua co-scienza morale 70 ostello- dimora ospitale íefr. fran- cese antico ewre7«alloggio, albergo_»i 71-72 la... uccello. la HberaTitá del nobile signore dell'Italia setterjtria-nale (gran Lombardo) che (nella sua insegna) porta 1'aquila imperiále (santo uccello: cfr. ví 4) sopra la scala. La periřrasi allude agli Scaligeri di Verona, e piú in particolare a Bartolomeo, presso il quale Dante dovette sog-giornare fra il 1303 e il 1304. 73 in te; verso di te. 74 del... cbieder. quanto al conceded e aldomandare. 75 verrá per primo quello chc in^c- nere viene in seguito In altre parole. la generosita del benefattore sará tale da prevenire le richieste del benefica-to. 76-78 colui... sue: cbi, alia sua nasci-{*.• řu cosi fortemente Ijorte, awer-ru lnfluer»zato da questo piancw WUrte) che memorabili saranno U gesu (militari e civilD- Periírasi a canto xvn 77 - 93 nascendo, sí da questa Stella forte, 7g che notabili fier ľopere sue. Non se ne son le genti ancora accorte per la novella etá, ché pur nove anni 81 son queste rote intorno di lui torte; ma pria che '1 Guasco ľalto Arrigo inganni, parran faville de la sua virtute 84 in non curar ďargento né ďaffanni. Le sue magnificenze conosciute saranno ancora, sí che' suoi nemici 87 non ne potran tener le lingue mutc. A lui ťaspetta e a' suoi benefici; per lui fia trasmutata molta gente, 90 cambiando condizion riechi e mendici; e portera'ne seritto ne la mentě di lui, e nol dirai»; e disse cose 93 ineredibili a quei che fier presente. Alboino, al quale successe nella si-gnoria di Verona; e la terme dal 1312 fino alla mořte (1329). Dante fu alla sua corte per lungbi periodi, anche durante il soggiorno ravennate. 80 novella: giovaňile; - pur soltan to. 81 questi cieli bannp niotato intornp a lui. Alla data fíttizia del viaggio ul-ttaterreno di Ďantc, Cangrande ave va appunto nove anni, essendo nato 82 Ma prima ebe il (papa) guascone, elemente v (cfr. Inf. xix 82-87) tradi-««Unobn?(imperatore) Arrigo vu; ^oc: -prima del 1312». quando ap-Punto Clemente, dopo avere incorag; »ato la discesa in Italia di Arrigo, gu aizzo contro i Guelfi e il partito an-Rioino. &3 parran faville: appariranno le (pn- me) scintille, i primi sprazzi. 84 nelnoncurarsi,ncl(suo)d1Spre^ delle fatiebe (affanni: cfr. Purg. xrv 109). 85 magnificenze: grandi ifrti ^' 86 ancora: anche. - che': che (perfi-no) i. 87 non potranno passarlc sotto silen-zio, dovranno, cioč, ticonoscerle apertamente. 88 A... aspetta: Rivolairi, Affídati a lui, 89 per, da. - fia: Mtrfr. 90 mendici: mejrjdichj* poveri. Para-frasi di hue. i 52-53 (due versetti del Magnificat): «deposuit potentes de sede et exaltavit humiles, Esurientes implevit bonis et divites dimisit iru-nes». 91 portera'ne: di qui riportcrai (in terra). - mentě: iftemorfk. 92 di: intomo «r=»- 93 a... presente. {f-fi™} * rrJnm chc saranno prcscnti u íoc. «chcJoJUĽ.