.6.1. // tempo delľestetismo. Negli inni Ottanta. ouando il naturalismo e il positivismo sembrano aver Lc tcndenze pyinnto laloro massima ptesa sulla cultura italiana, cominciano a díffondersi estetizzanti ánche da noi quelle tendenze estetizzanti ehe caratterizzano la piú raffinata -JLlira (tCd^*1^ e^QPea fc.fr- V 22 e parole, tav. 192). Un nutrito gruppo di ttori c intellettuali parte in battaglia contro ľutilitarismo e i ristretti oriz-zonti mentali delia societa borghese, esaltando m"prľmo Iuogo ľarte come Superiorita ťsperienza assoluta, come conquista delia bellezza, come idealitä superiore* dell'esperieaw ehe si manifesta anche in fjarjnexsteríórľ, nel lusso, nelľeleganza, nello splen- ä"15"02 doteJegliornamenti: non ci sono in questo estetismo (cfr. farole, tav. 206) quello spirito anarchico e radicalmente critico, quella negazione ironica delia stessaarleedelruok) delľartista ehe animavano ľorientamento degli scapiglia ú^esso mira invece a rivendicare una superiorita delľarte su qualsiasi altra parole tav. 206 Estetismo _r oMTNi base 2) coneuisiin-Terminegenerico(modellatosuestetica c r.termín ^saaujiá^ dicail rMlt^wUlľQrtg \* con la formulazione delle teorie déľarte per /Wf Jähorate in-Eraaua -^T^UiÉ^ícfr. parole, tav. 197) e con aleuni ramnati teorici inglesi (pri-JljjJ? tut|» Walter Pater, 1839-1894): essi suggeriscono il modello di una vita jnteramente dedkata al cul to delia bellezza, in cui la ricerca JdľT '3Y > "í affnlU> ^'bertá spirituále e materiále, opposta alia volgariia ^ySSaoPorgliese. fja rla setmo ď{ contestazionedelia societa contempora un m(LS|UnSnK) diventasempre piú frequentemente, nel corso dell'Ottocento, ^SJfo dí raffinatezza esteriore e di superiorita sociále. | J IIIIKV* l,Sf" 0 StCSSO IlkMldo tk> : cun ouovi niezzi s 1 Mopooc moaďi Im il .•lľ ľah' .uiK-m.ik' I mu diverse, l.i Ul| 1 VMťlisiiiomiin'iintonivMnn»»lispu ( '. lsill'-irv Linuj Ž Vil ŕ?*K stťsso tempo, un'osscssiva piedtlc/ione pCi |j AU>k-» |ht l.i mu tnvola o capncciosa, per oh oggetti miiuiii r prv/ios, Uvľ. deve essere vissuta come iinWŕa dW: Iom.Ih.i nci eonlronti dUlwľ'X IÍXU i wuiii v.-.-% ■ VI 1 I 11 » Will mho borghesc si induce in una esalta/iom. ^jj^^., .Ikpt^mi i pieenli «,ri» -mcomcniiH.ra.K-... !£r "vendicarc idcali di ľotc,,/ae di ,.„,,, ,,„,„ ^ la linu,.., i neSDrUTiiblIc. ma si iiii.nd.i t,»ii I ,,,„,. ,1i , r.zano.piccol.on//oin,e laeorm/ionc politikdR, industrialc c seientifico; si cercano miovi c piú raltinati modi di espressu HM si resta legáti al culto dc^»J^fl^gffi antica e. ncl disprezzo dcl «w _WiiiKssu e plcbeo, m tende a nlonaaic iniuii.i Rispcttti agli orientamenti prevalcnti delľestetismo europco, ehe spesso línáme, entita radicalmeiite il mondoborghesee la sonet.i costituita, ľestetismoitalú ™lh«lc no Kjjjjfli essere piuttosto un mezzo per impadrutiiiM del incrcuio cultwtir jxmhMpjerinercmentare unä rujtura riVlľinmilr ■■ delia spettaeolaritáestc note,perattribuire agli artisti un ruolo di guidc eulturali, di sacerdoti e .isun .jjWfatKďczza. ehe affermano nello stesso tempo la propria separa/ione J.i' mondo sociále, il proprio diritto a una irresponsabilita assoluta, a una illimitata libertadikpenrnentazionc. I earatteri delľesietisnio italiano si riassumonond I'opera e riella vita del suo grande propulsore e mediatore, C iabriclc I VAnnim zk), ehe ne guidó baldanzosamente le varie fasi, soprattutto nel venunn Uttn i Minii ma il movimento si impose come una vera e propria móda culturalc attraverso una serie programmata di iniziativc eolletiive (in primo luogoeiliu' nali) ehe videro la partedpazione dí šenttori e di artisti anchc moltodiversr essi diffusero presso il pubblico uno stile figurat ivo e dec orat iv. > i o ': COSlddettO liberty trfr PAROlF., tavľ 207). i „- .KľiľalI.anUOVa,Capi,alc che anni Ottanta viveva una tumultuosa m!«nbÍZÍosavitamondana. tu il eentro dclľcsictisnio. 'I" h'"" K)eddlaniin^.«U;t^„ i cra gjspesa tra i resti di "<<£"\, iie^lafäccva parádna* ne e: nuovo bizioni ilitichf «* ron»i« ' ''/■int:ti i .1 10 ............ impcr«, nuove «npetw»* cri scmbrava»* mo^1\««heggwiietó per Koma furo« cotanňěnte propizi a quclla cultura estetizzante. bssenz^ ^«122^, prtmo lustro degli anni Ottanta, ľattivita editoriale 1» * ^ tav. 1 «>. 1.10) c la sua ekgamissima nvista « ("ai maca luzaDUna* Ill0J»^. x„nUn in partenza guardo al classicismo Cf-^yfflj1"0 aJlS^0 luó^* JjvenUl" poi diede notevole voce aghprtenramcnti estetizzanti^UnP jncontr0', j, t -poi mitiťo, nets^aiíe^rtapurvlal!ondottií allargo i prop" 1 • i i* I >'Aniiini.-ki ľ ItMrlisiiHi 477 Liberty Tendenza artistu a ilillusii 11 a la hm dľlľt >ii,hiiiu> i ľmuin tld Noveeen u, spet ialmente ncl > anipo delľan liitettura, ilelľaircilaincnto c ilellu produ lega al proposiio di diltondcrc la 10, nclle Stesse tonne delia produ uaivuirimmcntali, ríeavati dalľar ......... ructtulella vita qui |H.||>.•.-..> I art. m turn 11I1 .y. aončTndusiiialc, r si Kasa su (řdclpassatoo dall',11 leoiu mali' su un gustu pri I csoiilo, pil 1 uioviiiuaui si nuosi, per le tonne florcali c vcgetali ['1111.1 una siru- Ji elementi ďarredti o cľllSO. di ntensili e cli strunienti. sono msi inodellati c ornát i sceondo sehenii chediventano lapulaiiH nu cli iii.kI.u .imiIiimoiio a riprodurre, attraverso nuo vc tceniehe iiulustriali. Ic lomu.- di un antico artigianato. U termine liberty deriva dal nonic del proprietano di un grande maga//ino londinesc, Ai. Ljbert), spu 1.1I1//.1I0 in oggciu dellanigianato orientalc ilu-cpntribuirono tortemenn- al diltomk-rsi At questo stiU-, elie cbbc 111 Inghilterra unodci suoi centri
  • rordato Edoardo Scarfoglio (cfr. 9.1.10 e 954). che, pruna di gettars, a eapotmo ■ "eU attivita giornalistica, pubblicö il volume di racconti ]/ processo di Vrtne, 1W4 centre i suoi anicoli di eritica letteraria seritti nei primi anm dell estctismo roma "° sono raccolti nel Ubro dtdon Chisaotte, 1885). Personaggio di notevole interes st« dpi etuto aircnvHTT u hrxv di porae .4*wt *" n KM» deaa propru parola c»> che a ovJoca « *Kro«rc iK tu per Im k cokncou om hi nadunaR) e ddT« aar. cfcrsvobeuD njolo • ture na—ue e pot deüe c m VmOMoPlCA lOCBi «Cto «nore c al silctu* poes*a reaposa. che anel tsi ncordi i , L*«6"*00"*^ Eva Untttou V* «• trreaturos* e hru <ü scandah. morta assassnaa awwrta con lei ooeoe poetess* si hrmo Covtcssa Luu Vers ■ Bhwiiiiji.wiparsiposniminc: e. muovendos«v ■hm^MMPaori. ha dato un imnuynv ^ir«.^. f ^ •-Hirifin pit ih garni ^~;---ilriMJn.....n i"i semáa pcrcryi k wiiíuiími. candmonc dehole e indites*- di una unelieKüi« iAaakoi,adocab^ mtscugbodi pocta e di signoři» »i***«VGtbneU D Annunz» J A?tNv?cao naccaje a Pescara il 12 marzo 1863 da tan peeawti ^cwuBacDooocuBic ~ - - • .- -je. dfBoUJ álé lc pr aasoor» i estate ■g —imiecoofl coUegio pubbüco a sp* ■ raecolta poetka. fVr"? strada díla c/ia'r- iUgir>rido un'amicizia per lui drfkrv-~- .iu«InbM*v i> f> 0'Anmiii/io o lesictismo 479 jtlCI narrativi, cntici, polemici, con maliziöse cronachc cli vita mooda- SOttl> v. ■■''■•"■■•o- II] qu< csti rw"l> 11 « i li, .cilniťHtc lytViuau Iii»"»1" venturosa. tra amo reij ^«k«i. <*li utUw/o I.. ^.n[nil.v..vcs.sP mondJiio irmnir*: a*"™110 'n j-nř1"1 '>*"' a,>1 ipMCtMTK' OIKTJ J jnc.JLli U Dopo ii nuon esito di cli ynveTrrrj rrrgrne, I'autore entro in un vonice dl cventi cla rono un primo coronamento crotico mondano ncTT.i fne.i e n uílio 188$) con la duehcssina_Mj£U di Gallesc 1 nonostante rairnri di lei): ne nasceranno tře hgli. ma I'unione res ist er stane auovi innarnoramenti del poeta, solo ťino al 1890. At ■■'rire lc ma^jyori -;>glledi inipninr.i i :.>rao alle opere dw rieemettafrtUTH ■ ; serinor Anrficc iKJ prtinr IM»«jgfflmito Jiiin.i' i ilella bellezza. iKKadaT \ Ha c :rsiin l'i'ipposizk'ine dei 1. tra tradimenti e tentissimo ad -ali europeg, som numto-.".o sep£X' . <'«. hcstrare a: ^*»)- Qoesta giovinezza romana, dedia -^sso. trascorse tra una vana pn^jňne JjqKure erodche, vacanze m Aoruzzo e 1 inell estate 18S8). polen * nsonanza. Al \iextice di questa řase c'ě il °!rnkiyfin.11 Piirrt ť**~> A Ro ^ÖFSvjn condizioni pero prřvilegiate. p 89 e-U novembre '90: intanto le enei tnore presto anche aserma Macao, tra il x> mondänedit)'.\i 'a»rasu.diřu£ Icente passKxie. rtcxxitrata nella ■ 1^7> ma nel contempo cresce\-ano pencotosameiite i šuot debiti. dovuu "u brillante e dissipau. »ssedio deiciEíuiori k) cotiMnsc nel i8qi ad allontanarsi prudentemente < *—rlť p*^1"- in»«» nel glugno 189^ -doverte abbandonare anene .N; rtó a termine nellapnJe cretli un lungo soggivirrKi a Francavilla, si trast en con tSSS QllL , dove restö un pak> ďanm. \i\-aado un fjexiöcip che egli defini di : coUaboró allora ai giomali locali tin primo lix^ al niinvt trlanrmr rnn"**^ *"■ if««» »AWi« ^r>« J—fh.«posata a un uťbciale oeU'csercko Ila donru abbandonö il r<*to luJ^rf"^0 * v^,erc co' poeta, da cut ebbe una hglia. e nel 1893 i due subi J^í^condanna per adulteno i PrT Ir lilltifoki n AbruzzouBBHK- mfn értiú 1—" ^ Epoca 9 La nuova Italia (1861 segna il punto piú alto del suo nuovo impegno ncl generc del rorn. Piscertfanchenel campodellapocsia quegli anni avcvanodato m''"'"''"P' culminati nelPoemaparadisiaco, 1893). Intanto il suo nomc e 1 mu!,""!"Is"',,1i. ciavano a circolare anche fuori d'ltalia, gra/.ic soprattutto allattivit^|"|U>,Illn tore francese Georges Hérelle (1848-19^). con cui egli aveva intre lradl,t fitta corrispondenza fin dal '91 una In Abruao n la Cravin« Francavilla, con la Gravina c la figlioletta, ma interrotto da viag^i rienze. nell'estate 1895 egli partecipa a una crociera in Grecia s villinoa • e nuove I (111. 'IV Iniziaora perlo scrittore un «periodo abruzzese». trascorso in ' ktotó^mainterrlmodaviaggieZ*,n i a una crociera in Grecia sullo ya,h, Scarfoglio; nel novembre a Venezia tiene un discorso per l.i chiusui 1 I ' sppsizione fliternazionale ď Arte, AUeeoria delťautunno, e inizia una rd ~ trice Eleonora Duse (cfr. 9.5.17'), gia incontrata a Vent^iaT"1' per Eleonora no prima. Le sue ambizioni vanno ora moko al di lá delTorizzonte mo 1 ^ ^ mitw tUB^ayMBJH^iOyace di esprimere energie profonde cd ass^lute°' comportano una polemici sdegnosa contro la mečtioeríta del mondočomm noranyo, tc-sa1a v .ďumanita eroica e conquistátHcéTrrAnnun/uTirfr- el HipcruomoJanriitore della teoria del superuomo, ncavata daNiet/sche. e dd teatromST" cale di Wagner], Dopo il romanzoTě"i-'cTg;w< delle rocce (i8os). egli cěřcala strada di terminata nel novembre 96, cui tanno seguito una fittissima produzione tea tralee ilprogetto, maiportato avanti, di realizzarc un grande teatro ad Albano. ' eatro edificato a Bavreuth da Wagner. Si aprc allor.i . ;J itá:.opereteatralir rifnrimi-nii di opere pneedenti. primi ;lle Laudi^ lavoro al romanzo « vcneziano» i; l uoo li una erande tragédia moderna coaLaáttä mortä^ ispirata dallaüu** tta nel novembre '96, cui fanno seguito una fittissima produzione tea řase di estri a'okiment Dcpuuio cheapparirä nel marzo.iQoo: a ciö si aggiunge un certo impegno politico, che " Rtg"' ^l^aoSS^Cn^t|^'' 1V^r'nnti 3 {^^>"t^to Per 11 rolIer«ö^1' Uriona, CQflJ 1 ^ponena La relazione di D'Annunzio con la Duse e resa difficile dal legame con la firayjna dalla quale nel '97 ebbe un altro figlio; ma nel '98 lo scrittore metteti ne alia sua vita familiäre abruzzese, stabilendosi a"Settigriano. pre*sn Firenzejri una villa detta La Capponrina iprrrhA appartenuta ai Capponil, dove viveta- stosamente, dedicandosi interamente al suo gusto estetico e alia sua passione — « - -irola per 1 cani e per i cavalli: la Duse abita in una'villetta attigua, detta, con pan Irancescana, La PomuncoIaTTřlue fanno un uso estetizzante e misticheggiante i vuw di tern, e motivi trancescani, e amano visitare Assisi). Tra la fine del '98 e 1 «f* I-------~-»vjvuiii, v. a del 9iLD'AnnuiKÍosegue|aD niaeepinrhiaramen senze alle sedí in íournéť in Egittoe in (irecia; 'ntant£-^ľ • un. compommvnt 24 marzo 1900, in una delle sue non la-quenti P 1 audi e pubblica alcuni comp" .........u- " *4 iimiio 1900, in una delle sue non ľrequc parlamentári, D'Annunzio lascia clamorosamente la m j* iWsmocontr()leleg£'^',^n wizzera, Germania e A^jj [h ranzacM i.nic^ i1|].1cj|n| , attu^ ,e^-82y«no^rDopí; un viaggio in Sv ■ Sodíir^fA^nuove elezioni come candidato della Siijisi ra ^ «.od,F,renze manonvieneebto.Iprnmanmdelsccolo.trasp^ te nellaj^^, „,) CaJuSrUjaÖ4vedono il trionto del U j ^ Jnclu«one dei tre libri dáe Lam/t"pubblicati nel 19^ 9.6. D'Annunzio e ľestetismo 4X1 jj^piú fortunata delle sue tragedie, Lafiglia dilorio, dello stesso anno. Ma ^ porto con la Duse entra nel frattempo"in cnsi e gia nelPottobre 190J nAnnunzio awia una nuova relazione con la nobile Alessandra di Rudiní elie. rtitalaDuse, sjjnstalla alla (-apponc ina, menandovi una vita lussuosa. Nel |adonna e gravemente malata; 1! porta 1'assiste, I^nuovi amori, tra cui quello per la contessa Giuscppina Mancini. T»^stesura^' nuovc°Pcre 'eatrali edel romanzolorsechesjf("" (1910). il poeta trova modo di distinguersi, da vero e pru).nu pumu.-iv, anche >oi si aliiirit.111.1 da lei I modenu mrz/i tli irasporto, 1 debili incalzanodi nuovo e, convi no' ma gli ar ifruTsa Nathalie de Goloubeff, Gabriele si nfugia in Francia nel marzo 1910: viveallôräTraParigi e una villa ad An ,u lion, nelle l.ande ľGironda), e partea-pjaUamondana vita della hclle rpmjuc intenia/umale, a cpntatto con il vivace amblenteletterarii) e artisti ino; compone opere in francese, cercando intutti i modi dimettersi in evidenza, e nello stesso tempo di mantenere quel La fuga in Francia rapporto con il pubblico italiano che rischiava di venir meno (ďaltra parte egli si sente quasi tagliato fuon dalle tendenze piu recenti della cultura italiana ed europea). Tra il 1911 e il 1914, dalla Francia, fa pervenire al«Corriere della Se_-ra» (il cui direttore Luigi Albertini cerca di sistemare la sua situazione — linanziaria) le prose delle VavilU-dcl magltu; 1'occasionedi tarebuoni guadagni lo induce poi a serivere sceneggiature cinematografiche, come quella per il film (jikmq (t9,,i/|l _ _ Ma venne la guerra mondiale a ridareji nuova vitalita e un ruolo di protago- La grande guem nista: j) sgopstftismn e il suo superomismo si convertirono in fiammantc orato-jja nazionalistica. in esaltazione del coraggio e della lotta, in abile sítiitiamento politicojEmilitare delle masse, che fino allora egli aveva considerato soprattutto come cojisumatrici dei suoi prodotti culturali: preceduto da una campagna giornalistica sapientemente orchestrata e hnanziato da gruppi industriali, nel ""nTŤlTgiia in Iralia pqni tpnnp violenti disfffrii j""-"»-nrisriri (a part 1 re « quello celebre del 5 maggio. sullo seoglio di Quarto, per 1'inaugurazione di unmnn.jm^tQ a, Mille). Entrata anche ľltalia in guerra il 24 maggio, si arruo-10 comp ron^fr y „nripři di Novara e si comportó con coraggio, compien-jjo numerpse e audari azioni belliche, soprattutto in maře e in cido; tento al-1 ^chio destro II 23 febbraio 1916, passó'una lunga convalescenza a Venezia ^Jpoter far us<^ ArH* vUta (e al buio nacque la singolare prosa ikTSottunio, Pubblicato nel 1921); nonostänte la perdita delľocchio, riprese lattivita milita rUmpegnandosi in imprese spettacolari che gli dctterola Fáma di enjc nazio- " ^" ""^debri la beffa di Buccari con una compagnia d. Mas, 10-11 reoDraio ^^^áy '9t8 e il volo su Vienna del 9 agosto dello stesso anno). _ n Alla fine della guerra, emergevano in Italia kr^-nazK.nalisticheereazio, tacrp^ ^yaghe a^pirazioni a un cambiamento radicalc deUa MtuaTOfflgf1" )^U.onup«)sp,nt<,a,nnin,.arioeci.llett.v<.,el)^ !'rest'«io conqu.stato in guerra e del taseno ehe eserc itava sullc folie, dNenm si del Prot kr Ha ber ľanneslione aHTtalía de • iWff^iäBuweafc tau <ü bände anrate di«legionan » cU* IV I ktfflJML1? TťP"^* mst,uraiR>ťn 1 "Q* anaolarr n^pi^ki, ;j ^ia^ľ^«fc^^g|ll^, «*i'*n* del Carnaro». che hi latta caden? d l :«yfa J 2i freembre i. FjřaW caMzwmhsticicraperialistica ddl impresatiumana an icma\ a D aľriuovo partito ^*sc'su- momenn nevralgiá della et im jx. smo at potttfc U Annunzio si trovö nuovo rxotagofusrno perinák ma r ^ P^tmP™ fag-ia« f dirndenze Mí fu tagliato fuori dal corso degli eventi e_prcreri ntirarsi nclla v 1 nii'in->v"v"'i presso Gardorte, sul la^o dt Garda, esaltato come aruiLUnr, e come precursore politico del regime tascista, cjnie eroe e m im,* „,,. Nd 1924 hi nominato principe di Mo 11924 tu nominale rr.ncipt L ^»^w r.impi^j ffr|if siie opere" ■y"n il rfffimť trmř. varW» Ww sua víta dispendic idata all'editore Ar ' ,|* '~!,"J 1 |||ff"*.UUl«.llU ^ i. ^ ,u r^raienerS'' trastormar«. .a vula di (. argnaani un vao e proprio musea, dove uovarono collocazionc le testtmonun:e ce: 9.6. D'Annuiuio c l'rstrtismo 4»i usti dcllc - - totismo. Jelle sne imprese. p^ncvitalMlť cnc. m uno spiendidu Bflarnoiu) tnlfl fWft friancarono pc-mijlc uftlciali. comc qucllc per la giten-a d'Kriopia del 19^6), il vcechio * ^„irrlassc alla propna vita. rhe aveva amato definire «immitabiJc* con Ĺsietdguaiy-\ lK.., ma|iiKom., U,„K. , g„ ,|lOS1 j, ,H.rjlJtl, . f; , , ^H^i'Im.'s, ■;.> trov 1 mio trieda in iletinhfeísuoi If' ľ- J ^JJSäasua piccola tie.ur.i ehe sem brava sempre pm rattrappirsi. cgli a>n rmturwtrecitarelasiupartc. a presontarsíahorghcsicpiccoloborghesi come U^sacerdotcdi un.i vi < : cziosa e ínye- -jgjnntw nobilitata dagli spicxulun dci lingiuiyto r tMlLcniim Bdtr_iomsmo. ľramalumon. nsentimcnti e nostalgie, lo scnttore nempiva di pre/iosi o^getti 11 di cattrvo gusto la sua villa-museo. dove continuava a ricevere visite di donne, a A cwxatregli amori passati e a coltivarc ogni ŕuggevole amore senile. Pareva ab H_ r-nnv un pezzo dj muscv >.lcl rctlBKi in iil' altri cimeli dclLa villiíľ isciô in eretiita allľ> Stato e ehe ŕu trasťormata in un'apposita istituzk)-Mnrialť deeli Italľani ■> p'\niuiíi.-i>- mor: il 1 mar/o i^vosannaio ose eelebrazioni uťťiciali. Da n tav. 208 Vita e opere di Gabriele D'Annunzio Nasce a Pescara il 12 mano. B^Cdk^CnipÉMdiPrato. studente briliante ma indisnpluutc 1879 Pubbhca Pnmo pere 1881 Co«í(Bta h Koena liceale. si t rasťerisce a Roma, dove si iscnvč «11* BgnhidliBMte. Numerxwe coflabonuioni con riviste. m partuvlut 18&2 Cmto mo»a ■ - ■ J "•"^■•ťso nme. Nhoimonio con Maru di GaDcsc. di au jvw trt v- Vlw«unto nella redazione dclla « Tribuna ». di cui sari ivlliK^ *** ^* G^tiwo a/ aiW /««■««• (nel 1 Sgo la raccolta NarJ Jn >^ l888 Cj,___^ i_ I/f>_. „ ctiw oe » ťtécete. pubblioato l'.mno seguentť Termuu ičmvmw tpÚMpo. cimentandosi subito dop • * ino» di E. Scartoftliol. Nuova rcla/ione con Mana ,r >«9a d« ha una figli, (un altro fialio lo avri nol mmtne. composte a partire dallS- i&M Poemj pjrjjuuii) llostivtio per nxMivi cci>nomici a niornarc 111 Abruzzo. si siabiliscc in un villino a l'rancavtlla. a di un mattino dt prtmMrrj Vicnc detto ileputato con il soste-Rno della Dcstra. ^ So&odiim tramontod'jututnoeUCtommLi Si stabili^v nclla * ill.i deU» Capponcina, a Srttisnam». accanto alla l>usc vivendo taitoM ["enre. Tra la finc dcll'anno o l'imzio del "go segne la I >usi- in tournee in Gfecia c in liaitto y UGtoru, 1900 // Fuoco Nclla seduta Parlamentäre ilcl 14 nun», lascu clanximsa "H-ntc la manKioian/.i; 111.1. pre>enl.itosi alle nuove cle/ioni nclle hie 1^. ^'nistra. non viene eletto '5o, Fr '902 riMreira da Rtmint NovelU delU Pesatra, che avevano avuto una pnma «liiionc ncl 1 "c! volmm. Sn„ Pantaleone 4«4 Epoca 9 L* nuova Italia (1861-1910) 4. // sistema delta scrittura dannunziana 9-6. D'Annunzio e 1 estetismo 485 ... letterari i iilifcl Quasi in ogni momento della sua vita D'Annunzio rivcla una cr ■ rc«p.aw cezionale, una incredibile nrontezza nella scrittura, ncll'iium'""j."'1 c<-pipolazione di parole e di ímmagini: ed egli tenne semnrc a present. -2*1 supremo « artefice» e «imafiiniHco». Onesta creativita non dcnva pern 7°me inesauriEile fantasia o da sovrabbondanza di potenza vitale, ma da un " Una re riccttivitá di fronte alle letture e alle esperienze nii'i \ in,. am.. SUi*Julai. ■1 1 1 i i-----~ ""V""*,1,"" >aiir. .nana capacity ,1; -Mtiitzzare e ncicJare attraverso la propria scrittura gli sonni 1 k'tteraxi ni X si; egli combina intatti modelli antichi e moderni (alpuntoHi <7lscjt3rc. Uer rose accuse di plagio) c spesso travasa materiali dall'una all'altra delle su" se opere. Lettore attentissimo, D'Annunzio ě sempře all'crta per ricavareS" ^flgřonti piú disparate: come il protagonista del romanzo //P,a-r^mpreavere «bisogno di una intonaz ore; e intrcccia temi, immaginí, motiví SŤjpjicite eocculte, comhina parole 1 lida 1903 1906 1907 1909 1910 '9 -14 Pubblicazione dci tre primi libri dellc Laudi. Termina la stesura della tragédia Lafiglta dilorto, rappresentata nel 1904. Amore per Alcssan-dra di Rudini. Piú che Vamore Amore per Giuseppina Mancini. La nave. Fedra. Forse che sifone che no. In marzo, per sfuggire ai creditori, m ritugia in Francia. Fa pervenire al «Corriere della Scra» le prose dellc Faville Jel ma glio; scrive opere in francese e sceneggiature cinematografiche (Cabi-na, 1914). Deli^^sonolaPanj/'/id, musicata da Mascagni, e il quarto libro delle Laudi, Merope. Nel maggio torna in Italia, dove tiene violenti discorsi interventistici. Si arruola poi come tenente nei Lancieri di Novara e combattc corag giosamente. Ferito all'occhio destro (23 febbraio), trascorre una lunga convak scenza al buio, a Venezia, lavorando alia prosa del Hotturno Beffa di Buccari I10-11 febbraio) e volo su Vienna (9 agostol. 1919-20 Impresa di Fiume. i>2J Si ritira nella villa di Cargnacco, il future « Vittoriale degli Italians presso Gardone. Edizione del Notturno. Edizione del Libro segreto. Sonne ufficiali in occasione della guerra d'Etiopia. Muore il i° marz0 nella sua villa, che lascia in eredita alio State 1915 1918 '935 1936 1938 _ ^__ ,K"""1LPrc/.iosencavatcdaivoca I "^írhcíon0 lo stmmentt> esscnzialc per le sue raffinate operazionTUrigui-TnSche nei confronti dellc tendenze piú moderne della cultura europea Encidopedu ' Mmlfjt rmPrio tutto čip che appare nuovo c piú rispondente alleesi- & dccEmo I ^HfpjBto: serv'endosi in primo luogo di letture francesi soprattutto fi™ -ntcnnio.i8?o-i900, egli mette in circolazione tcmatiche JÍ estrema attua- ~ costruendo con la sua opera «una monumentale enciclopedia del deca-smoeuropco» (M. Praz), che acTätta variamente (ma quasi sempre in mo--fr^rhciale e, ľn definitíva, provinciale) materiali ricavati da Baudelaire, (\nhaL Bourgeti Huysmans, Verlaine. Moréas, Swinburne, i preraffaelliti, tf^itf.'Nietzsche, e ahn äncora.________ Intomo alle sue opere vere e proprie (delle quali si hanno numerosissimi mano- Scrittura t riuso spiegato piacere di canto (e nella ricerca di una risonanza spettacolare, quasi un pubbhco pronto ad applaudire), il poeta si affidava a un linguaggioÍ1S,C0e cofporeo. ma tenuto su un tono alto, in modi di grande novitá nella poesia ita liana. Vi si affacciavano anche echi delia tradisione ajcadica. ma fatta p.u *) lame e sonora,.adattata al nuovo mito delia feria estiva, della libe'J^ ^ visoria immersione del corpo borghese nello splendore del sole, tle mi. Txrahi c dri monti. In, guesta ikh varan7a^^^nunf''^ inr va una vitalita eccitata e quasi animalesca, il cui fondo era giovanum ^ nuo t- ehe sFsituava al di qua di ogni schema ideologico, di ogn. ur cul tur ale. nui"00 L'e4aoBe— Ma una nuova edizione di Canto novo, apparsa nel 1896, con jeji'0pc-del ,^6 moito ridotto r\mr,n< di spnsnaĽ divinitä e una ^ p.v .tazione delia forza rigeneratnce e distruttrice deUajsSOJaÄií1021011 nunzio aveva ricavaťo dalla let tura di Nietzsche) 9-6 D'Annunzio c I estetismo 487 UMccolta apparsa nel lugi.o delí 8,. htermewJĹwe. mptiene componi- baam*»* „tMi net nieir. pi. h • ...mic-u delia tradične .taliana, ma svolge una tematieadi tipo otliwi-u« eipliciKmcntejIlTadĽIHc hc vede gonfiars.« una maligna / flora di vers. » jra im- pc^mSSt tupú dijisíacimento eji_corruz.onc, f.gure malsane e impudiche, «studi di nu- ~- A.»diesfioranola poni. .gralia: ne nacqtie una polemics giomafistici sulr>ŕmrrrp-—yJArliii del LBŤô »>, ehe tece huon gioco al giovane poeta, impegnatosi, in modi an -^rTTngcnui e pmwisori, a recitarc la parte di «pocta malcdotoa. Nella nuova e piú ampia edizione dej 1X94, dal |>iú breve titolo Intermezzo, D'Annunzio n j^jljgntela raccolta, ehe drvennepreziosa immaginc di una iniz.azionc mria.pcr lui essenziale per. ai.iiter./zare la tigura"3erp"rtetä moderno: ne ^Jnofigure di donne corrotte. insieme eleganti e nimacciose, oggetti e or idaC^etTusso aristoeratico c alt.. In ir^tiese r I! tutto prend 1 artificioso gJQCO wrKaU nn lMc,/-n i.«r« • —;—--- Intermezzo a.iria ma at del piú convenzionale gusto dceadente 'alinie:ntato sopratturto ďallo studio delia poe aafrancesc) Su una analoga prospettiva era costruita la raccolta Isaoíta Guttadauro ed \\ mc.ni.> jtrepoesie, pubblicata alla line del 1XH6, ma poi divisa in due raccolte, apparse deI m un solo vohime nel 1890, L'Isottôo e La Chiméra (quesťultima con molti nuovi componimenti). D'Annunzio vi operava una raffinata ripresa di temi, irammenti, citazioni, formule linguistiche e metriche delia piú varia poesia an-::ca e moderna: c'era tutto un pullulare di passi latti «alla maniera di» questo 1 ciquell'autore, un tiorire cli ornamenti, di figúre eleganti e mostruose, di sup-ŕďettlTí e fetieei erotico-mondahí, di immagini sťonche 3l ärtificiosa violenza jdi'eaenuatolanguore. Si offnvano insomma tutti i possíbili residui delia eul tura e delia storia al constimo del pubblico boighew piú prariginoao. Ľhottéo (ehe derivava il titolo da una raccolta latina quattrocentesca di /. Uotte« SasinfoBasim, cfr. dati, tav. 581 si basava su un istrionesco rifacimento di lor-°>e»tihoviste, trecentesche e quattrocentesche 'con grande prevalenza dl bal e su un compiacitito erotísmo ortigiano. tra řalso gotico e talso rinasci-Tentale, ehe delineava una immagine edonistica e ferina delia societa nobiliare wliana. La Chiméra ě forse il piú compiuto repertorio delle ambigue ricerca- u Chmen 'Äzedell'erotismo decadente. una galleria di immagini in cui si intrecciana£a-__ ""y^ljimíi.il fascinoso e il deforme, mostri mitici ehe sembrano sopram- ísualí fatte di carta e gorgoni. í£te e levripri Kinn,,! a nnn,orc» fTcjurp A'\ origIne pr eraffaellita, fafeěd er , Y"eHi «*««"£■■' e perverse figuře c......r~ , aJJLH poeta virivela una curiositatuttaesterioreperrarte Figurativa ch< 'c°rda in pane il barocco Marino), un insistente compiacimcnto per le parole ^"e,« squisite che confenscono rilievo visivo a quegli oggetti da museo. Ne! i892 apparvero leJSfaifrowtfW.composte a partire dali 87,.c or.enta-1 «vece verso „„ „i.; ^L„„ ,1 ,«1riSmo. che guarda al modello delle «^vece verso un piú equilibrato classicismo, che guarda a J onimeeleyip r\\fimrlr, iitilinando fdi schemi«barbar. • c •o; fi^,ae$a88i ven8°no attraversati suli onda JI ilrTélegante c( N'ě| ■?UI*. ^ gest'v' appaiono sfumati. a lile' oro- Il cliBiciinio á&Elrf* rrtrrtJtť olti in un alone pastoso e vaporoso-7ÍonaLstiche della ■••■■^^q^D'Atmwmo aveva dedicate in quegli •»"'»^"J ^sticiT: la retorica classicistica dell'eroismocerca qui ia u - appaiono stumati. aw J3 videro la luce le Odl navalí, roboanti esaltazioni nas e rcicma 488 Epoca 9 La nuova Italia (1861 1910) lebrazionedegli oggetti industrial (le navi da guerra vengono magnifies loro potenza dlstruttrice). ncll> PnrmépmiamD. Ma l'opcra che conclude la poesia giovanile di D'Annunzio, |a pUl rR, íxmualiu c natura úavanti a se, nei campo delia prosa, ungrande modello di rappresentazione u vila contadina. Vu* da camp, ,1, Verga; e poleva valersi di propri bowel" di ^""^y.tOMprirni documenu risafc addirittura ai ififioť che furono racco in numero di nove nei volumejE5^5ä2t,ubblicato dal Sommaruga -aitn uuc se ne aggiunsero in unedizione deil'84). Su uno sfondo acceso • (che risentc anrlw ,1.-11-, I™.___J: rs. i .. n ■ ■ 1 nei i (che r.sentc anche delL^Jc^ di Darwme d sua rhjzuVnčdi«l"11-111 ' ^„u re situazu.nl chuKon^^ ,11111 těsto per disegnare situazioni a> maji a-rtetlalc-.-eimwc dallo senrtore com fP»' '• Stamo naturalmcnte 'onu . Kue 3 Tmn Ai P^Wo nelle nověTle successive, in cui P A'"1" „ n ic vicende quasi tmnr. .„1____ . , , 1 ____modoscnf" ^gnSura primtgenia .• ir c v"RV-"'"'ladl PU'lostamo neue nobile successive, in cu. u caval rir5' T?K. SCabrose c distru™c (adattando a suo III iJliri^lflL..}.'. -.l^'.r^"v^ta. e lo srntfnrplTn^ 1 na in scene di r! . ^ |t m* "^ecoinvolgono sia i corpi ile^li indivul'" s e e superstiziosel 11 mondo abruzzese diventa un tealrg 1 Süvraciarichi, che l'auiore guarda da lontano, nui com uiup j vistosi che ne puo t rarre, per le situazioni scabrose ed esaspera ULjoBia..Solo una novella abruzzese si trova tra le quattro de Uli mverpnt (1884, la cui audace copenina suscito allora grande scandalo), mentre U grosso di questa proeluzione, tutta compiuta nei primi anni romani, tu raccoltonelvoluiiK- Sun I'unlaknne l.i>sw.),c |k>i sistcmatodcfinitivamemeeol nun v0 „tolo Ai Novelle della Pcnara 11^,2) -t"*" I; mento per $n fro Jelk " Js|]a_I.'Ahruzzo lari- nřllr raccolle succwsive 9.6,7. U romanzo della Roma hizantma 11 Piacere. H^pľfino romanzo di D'Annunzio, U Piacere, fu scritto tra il luglio e il di- La rcdaaonc cembredel 1888, in gran parte nella villa di FranccscoTaolo Michetti a Iraiu.i villa detta U «lonvento», e verme pubblicato nei 1889 dalľeditorc Treves di ^ajio.luna retlazione molto diversa fu apprestata dallo stesso autoré perTä~ ^nduztonerŕancese apparsa nei iXys col titolo Ľenfant de volupté). II libroha incora qualcosa di ingenuo, segnato corn'e dall'entusiasmo dell'autore per la conquista» della cultura delfestetismo, della vita mondana romána e del nuovo rnercato di letton. hsso ha uft Irnplänto narfailvu C siruUlUHlg plURosto uhrc _ estleemoJlcli rappresentazione che appartengono in pieno al naturalismo; únaturäli>m» ma,nutrito defie riflessioni sulla narrativa che si svolgevano in I'ranciaalia fme aegli anni Ottanta, tenta di usclre dai lírňTu dal naturalismo, di inoltrarsi in sot analisi psicoloy iche di sconrire secreti nessi tra le sensazioni. di scandafllia.- L S wmplicazioru delia vita intellettuale. ^Atcenttodel romanzo c e inlatti un personaggio di intellettuale..Anilrta ^ßädlLslxper molti caraneri si identifica con l'autore (come del resto giä ac-_»u radeva nei primi romanzi di Fogazzaro. cfr. 9.5.1 ^1 e tlel quale si descrivono le k conttaddizioni, le idee e i gusti artistici: la vita estetizzante c mon -iSädejagvane &'AiinuňžlčľšTtra-. f i u 1111. in Andrea,Tn^un modello di distin ^^^««•/jonalitä, cne si offre afla sbalordita amrňtrazione rfel pubblieo ',a ľghesV Kli ozi edonisticl e le velleitä culturali del bel mondo romano si innal-■^^ÄUiUaaaJej divengono segni di superiorita di carattere, dl gusto dl am Äa^^Ui ě urtaristocratico. « ultimo JiscenJenteďuna razza intcllettua- hr&P ,J f u n ariCTorratiro « ultnnoj 7ľľMCatlidal padre a costruire l.i nronn; «nell ^-*^a' Padrt a costruire la propria esistenza ™mp«nn opera d arte» "oiostesso tempo \dumiii.m.c.i.poi:rcHwti In*"" dimora (nei cinqueccnte-^Zuccari, in via Gregoriana) ě piena di opere d'arte, di oggetti raffi • —-critti con la Dr^i^"".. .• il .„mniacimento del dilettante antiquano; ?fetismo.eBlin Qui iprogetta un'opera unicae assoluta, in un soloesemjjlare » e dotninat.. dalla lussjonc Jcn'artiticio e della nnztone^ ,n, -_iirarP ,.n rannnrto distaccato e amPiguo \di tipo tcatrale e sop^l" co,n glmessi oggetti checoUeziona, con gliämTňémTche frequenta, l,trioni, a insta ja; dcll'jnificii) ^ttuttcľcou le numerose donne a cui e legato. fič,) ^man2o (scritto in lerza persona, nonostante la sua componente vede , Ptc con ľincontro di Andrea con ľantica amantejlf-03 circa due anni c che ora trova sposaia col neco e rautobiogra he egli n>'n äräe Lord Andrei Spcrctti. ľlem f Mana 490 Epoo 9 La nuovi lulu (1861-1910) Heathticld. ncorrcndo a unraiÄ-tWmŕlc sfasatim c gli scono nel Pucere un'intcrresarWttaitcrcs ľ m< dcj tore narra lc vicendc dclla passata relatione tra Amin .1. sensiialita diromjx-nfc e^ře»MvaUp«)i iTrinas« ercdl qü cscmplan (come la OOflÉ MNMH f v f m 1111 im rfllell« > , preaao una cugina, in una villa chiamata aristocrat kann n mi nauitaUstii.il,ll)v, dT.lena (una donna da eliapassiotn mlprotu na. Al rifun« > dt qiicva. «10 descnt 11 van rtv unci gli DMU la < i >i iv.tlt ■ v 111 tt- Schitanou, ď>Vt i 1.1 i dl curutsita mtcllctni; ■Nflnuov« 1 tapp« «n« > o Icrio c ľimmagmc tleli' •nebrato dalla vt« Vrsia j. irc il nomt dt la tm ehe tmpersona una fcmminiliu oppmta a qi "Mana si inscnscc pero sem pre piu vclenosäi tra. veno la quale Andrea prova un amorc t Liena, ehe u éconcessa a nn altroamantc, cg.. „—.„v .. ,..,„, 1 m u norm tre ha tra 1c bratcia Mana. che lo itasalutando porna dl un lungo disuu II romanzo, ehe si concludc sull'eHetto devastantc di questo siamlm/d, .na, svolgc a suo modo un'analisi entica dclle deviazioni c delle contraddj. zioni in cui si inviluppa ľ estéta dceadente: in Andrea Spcrcüi ľautore denun-cia piu volte I incapacita dl smtcsi. I incoerenza, la uispei 1 .ihla, I arren (trvnlf/za m ffinfntnfl drgli lr.HP.tli la mancanza di autenticita e spontaneita; cgli viene presentato come «anima carpa|fiflpr'fa mi nabili- fluida, vinualc» come un »A-lirat^ istrione». che si abhandona alle «fantasmagoric mollí c fuggevoli» del suo io. Ma questa dimenstone critica é molto superficiale, ricalcata meceanica rnente su vari modelli delia contemporanea cultura euro|x-a: nel ľiacerec'esoln qualebe vago tratto di stanchezza e di tristezza. che vela ap|>ena quella ehe príma di tutto vuol essere J'immagine di un'esperienza eeeezi« >nale; i risvolti «tra gici» o addinttura demoniaci di certe sitnazioni del min mzo non vmo alt m < he ingredienti per tar meglio risaltare ľartificiale sptendore delia vita opera cľmt^^Btíťlň.EYmaimorTavitlmňtTv^nfo nclľelehc a/.ionc tlcgli"^ ti artisticí verí e fittízi (ehe ereano una sorta di bizzarro museo del dccadenti wno europeo, dominato dalľesagerazione e dal lytsch. cf r. parole, tav. 209M: nclla deserizione del consumo ehe il mondo romano fa degli oggetti prezwsi del passato, del lavoro artistico di tutti i tempi: ľautore vuole c he il pubblico rcsti omnnque abbagliat«. da quelle ricercatczzc. da liUCgli ainori prufumau, d* quella estraneíta alle norme moraii. II libro propone immagmi sitiagliantuben ' .nfczionale, di cio the il letiorc. m ď-«.-<- ahin.ár,- -1 rrinniiliTarc «.bclW : e perfette descrizioni dei luoghi romani (celebre quella di Roma sotto la neve libro III) ci presentano una citta-cartoliqa di una belle//, 1 che, quantopwap Um me * ■•'rifmAaor ■jispeitiva s. aftida a una prosa 'cv'pta e|c ■ — atassil n» itita sintattica leon tin domin 10 quasi toiaic uc«» 1 nornics" lata aceuratezza nella scelta di parole rare e prezios*^ . lature il urtiagujaiiiigiiu.1 unii in: u H'Hll,Tnotivi, ligo"-- •111e npfe per ttitio il romanzo, setonďo una rete di corrisponden _ li • •- t aniti ra musit ale u" "|U 96 D'Annunzio e lesteusrao 49' Kitsch Parola jedes« i ' [ornoal itw) pi btDUmnvenzionali: kitsch sono sia gli oggetti fatti in serie, ehe dif n'immagine dell arte patchtana o banale (come ceni souvenirs: le idole di Vcnezia, le torri di Pisa in miniatura, i monumenti chiusi in li vetro in cui si puô creare l'effetto della nevicata ecc ) sia ogni for-ridotta a oggetto di consumo, che tuttavia pretende di presentarsi (gestetico, come segno di distinzionec di prestigio: cosi kitsch c ogni one di forme « alte» c di forme volgari e di massa, ogni produzione •gradata c moltiphcata all'intinito Per i caratteri assunti oggi dalla v i Ortšdjmaísae dal consumo dcgli oggetti estetici, il kitsch insidia ormai qualsia lifenP* artistica che aspiri a entrare nel circolo della comunicazionc e voglia in qntlcfaemodo imporsi sul mercato; e spesy > gli oggetti estetici, nel sistema delle comunicazioni di massa, appaiono tanto pití kitsch quanto piti sioffrono al pub-blico come singolari, come ponatori di valori eccezionali ed assoluti Cfr. C. DOKFLES, // kitsch. Antolog/a del catttvo gusto. Mazzotta. Milano 1968. r°seguendo nella rapprescntazionc di casi patológia e Uo«. k scrittore awiô subito la stcsura del romanzo I lnnocente. .deato Nliovi tentatwt di romanzo prohlentatico La prova fonunata del Piacere spinse D'Annunzto a ulteriori passi sulla stráda dd romanzo, a un approiondimenio dell'analisi psicologica, attenta agli stati patu logici, ai turbamenti e alle sensazioni sotterranee Isorretta anche da nozioni scienti fidle e diniche che gli derivavano dalla irequentazione del fisiologo materialiMa olandese, vissuto in Itaüa fin dal 1861, Jacob Moleschott, 1822-1893): lo scrittore cercö di confromarsi direttamentc con la pití recente nanativa curopea, porgendo orecchio alle nuovc tendenze del rtjmanzopsicologico trancesee alla narrativa rus JiJWperta in Occidcnte nel corso dcgli anni Ottanta Subito dopo il Ptacere. fin daJJ'cstate del 1889, D'Annunzk) cominciô a pensarc a un nuovo romanzo, /- mim **jWsato sull'analisi di una crisi imcllcttuale e legato alle vicendc del suo amore ^Barbara Leoni. Alcunc puntatc dell'opera apparvero gia sulla «Tnbuna Ulu •^■n'inizio del V, ma varic difficoltä intern.ppt.-ro il lavoro, c la recente co-""«cerizadelk nanativa russa ponö D'Annunzioacimentarsiinuna lungano\clla, ~*t"Itta sul rnonologo di un umile personaggio, apparentabilc a quelli del «sotto ^»dostocv'skiiam <„oiamtfyiimpo.Scrinatralafinedel■^YmszKxiti 91. * novclla (in cu 1 il protagonista raeconta come ha ucciso un amico che lodominav« * ^ umiliava) fu subito pubblicata sulla «Nuova Antologu» Proseoii-nj----11______......_____.______4. r*Ki nninloßici c di pcľsonaJitá de- l IniKxmr 4*> Epociq U nuova lulu (1861-1910) zialmente come una novella e scritto a Francavilla tra la primavera e l'ago5,0 £1 i%mjrifeamdall'editoreTreves, esso fu pubblicato tra la fine del v, e |, niziodel '92 sul «Corriere di Napoli» e poi nel 92 dall'editore napolctano Bi deri (in qucllo stcsso anno appariva in Francia col titolo L Intrus 1. II romanzi, M presenu come la confessione di un personaggio che apparticne anche lui al bel mondo romano, Tullio Hermil, un nobile pieno di quaiita intellcttuali. sempre pronto all'analisi di se stesso e delle propnc passiom. insidiato continuamente dalla sensualita e dal gusto della finzionc. che gli impediscono qualsiasi auten-i altn. Ma, invece di presentarci le svanate apparenzc tsegue i conflitti che sorgono ncll'animo del protJKl, alia moglic 9D0 CMC! u la trova incinta per un rapporto lella avita casa di campagn inJiaMH tica comunicazione con g del bel mondo, lo scrittoi msta all'interno del suo 1 Giuliana, che aveva trad con un altro. ma la perdc lalilla, dove vivono i suoi tamilian e dove nasce il bambino. Tullio siniu.. piena «bonta» e si mostra pronto ad accettare la nuova situazione: ma dentro di sé va nutrendo un sentimento di rifiuto verso quel ricostituito paradiso (ami lure, e un odio incontenibile verso 1« innocente » neonate che egli fa morire. csponendok) di notte alia fredda aria deO'inverno. La voce del narratore (in pnma persona e spogliau delle preziostta abbaglianti che carattenzzavano It prowdel Pucere\ condensa in sé la forza incontenibile che lo spinge al delino. propno mcntre egli si nasconde sono vaghe aspirazioni alia pace e alia mitezza: m neUo svolgnnemo di questa tematica della «doppiezza» c e qualcosa di neddo e imp-assibile *JSS%2. v^ ■merruzioni, D'Annunzio era tomato piu volte su L In-lHMq.1llyg»del 93 nc inizia una pubblicazione a puntate sul«Manino-SmoSl-í 1"°*°",'oloT^^^' ™ illavoro v.enecondusosol K^nlSS- 94 ?VF/Ta^le d volume ěsub.to pubblicato dall'editore ^CrTriJCa f ^ChT' AnÍColato » » »bn, questo romanzo id. nu* "SS"l^MI I ^^"—-hrqni -nnn fWii lui im^-r^' —1—. o^te^AR-ČT ^8"ra deDamant^ Ippolita Sanzio. che trae spuntodi *°-»- gWedbnaSlffi? Jlpw^iaa, Giorgio Aurispa, ě un nobile* STZL J!JL I ^L^r^ i*.c°™™<' ™" AnHrre SperelL. maseffi HuaeilmgByff^ mn,]i.u» edé555®* Se il narratore analizza con cura, mettend^"* elcrtlirifamiliaH ere!Jltane La "uX **^£íÍS!«SSÍ^P5S^«volontad: V ^ggffi^suJiTui eserctano !.. v *«~ * - ^SUaiaSS&ag,m C PenMťn ,nÍbefltl Wn.-, a creazione artistica dl wdAiÉ^r^^L!^1"' donn* rurt* vouta all'espenenza erod* *^lTTBBMrC^tk*'fa'deno di molmo ma rinisce \ vede**'■V, tu» » e di riscoprire Ic proprie radi' ^SeUrntniiglia e il suo cattivo rapporto col padre. Durante una lunga vacanza ma-■"^Vjj a 5an Vito con Ippolita, awerte tuna l'ottusita e l'estraneita del mondo face Contadino in cui sono le vere origini della sua «razza» (un mondo fatto 9.6 D\ Ufr^iplu a Guardiagrele: li egli puô solo cons 49J fficile situazio- dičieca superstizione e di rude scr jMrriir-"- "<-*ýT proVY,' (uali (in primo luogo la lettura di fiecetuaone del« divenire », e il si gena daU^íto ílí'un prpJi superuomo e la folia. Leaetismo di D'Annunzio si dibatte costantemente tra Hello spettacolo e I'atten; • Pjwocare nel puhhlim 1^ „ m^.nur ľľj1 P'"«ide anstocratico) della foil ice sollecita-effeiti Ja iall altra un disprezzo ^^conieU^itaoperad SŠÄtPPassionato di mott: 1 |^arocchi,egliěungran, el voigp, da una parte I ossessKxie a dislatta c malsana. dali altra una ento. di vitalita piena e conuulstjrrice. Hi rrionfante au-a una parte le aspirazioru piú subljmL-daUaltra i nchiami ano catmo^usto. Per sintetizzare le sue ideaTita emplari, che sono diventate ven e pro-il «vivcre inimitabde». « rinnovarsi o ratici, di imprese eJ emblémt nnasc. . .trunore didetti lapidari dv prcrf*^- SSJUpenon pnncipt. mj rY** ťyli \x hinyiopjrp romť icmĚ^f, T^SSíJ^J^nálT di riconoVimejito. capaci dl imporsi per la loro ^^Pertad^N SSSSL. della teória del cfr. PA- sche e sopratt degli anni Novaoiajjl primo documento ne ě 1'artKok) bblicato sul « Martino » nel sertembre i&9zToftri a D"An-ere le c'ôň^raťldjŕ''^"1^ 'rnr' rilf"fjrtifii> (cfr. 9.1.7» a partirc cla unopera cli grande fasci nihustra (lfl*i parlo Zarathustra. ifrttvKa). per indtcare ui ,JlTt^M-si>n.>(laiia t rincaradicalťdltuttektradizi h rcliaioie.libetodaoKnitrasccndeiiza. itniiuTMi n. , |-" tern""lMve ddie »ik tacolUjroimah^c ^jýpg^' ^ ' " "' ",' 1 li- cmancipata cla ogn tajalsi e rcprcssivi Tuttavia, nella pr c ra/ t^pcrqikaic.lrnremirifn7« di individ... ^. -mnmi|j_ nic antidemoenttk»; in »eguito. «>n nna díl. eeavaloriconsiiliTü be in huropa, esso i7j iulle niifižv. in c lijj-.c berata deformazione •logic na/K maLsutin. ^cc un° «nimmtn nrr liherard AM, (|,.| m,„|(.||- , •|a^'tnaM,fioirfr,"''---iiíiira'-(Hlir ■JWE! IžDlťuza Loimuistatrn-c ť ncllajnoia vitale il destino deg ■aMt^ll-^apae. di iracciarc la strada di un"lurn noso futuro per la l itť e pel JÍtci itóinlatti nella donař I '•s",r'""-ntrovarepet ■ gli iionýii, in „na řusione pienaua poesia c./i-ik iiValwrt-e rnerc.lil,,r|t!i..,.l,u|c|l,liu,^, ri<.j(.|av;1 cosi ancnc j| c|assl( wim. nu m'Mt',lll,,|a^ntosulla(,r^ • *H I nlh.la. , li ca,-, „., lav I(;7, |n a|trt. ]yn()k, |-artista sj attn|„,ls.c- ilo-tf • pilo c-sscn/ialY dl unklare l'nmanira «II. ~.....................n.,M..iiť(ll «■'<•' km., sinibuk Ic proprieta semne1 j > 1 < «* mzio porgc alten/.ione alla poc , cfr. 9.6.5): qucstoc-omi.....' a|l., M atenanudellesucenergiegujg COn StVrei'icidii ala osH■lila/" 1,11 c I _ 1 essen ico. Pf' siiiiiiientii *« iiuova proii|HitJva prou il sunernomo li ^ C00 im' aOJinwmrtc ai nMggton sermon italianj dd tempo a eura di Ligo Ojerú. d fá.W. 1 romttnzi da Im Vergini delle rocce rw " \vmor) e Mtnrverso 1'* inipero dd silm - ~*»- & ___ ^ Aiaua ia(Mi»ii.5«k>Emen«.denoI«tmagtnifrco» r^^d ]mmewt mxii<*m* waenoeriaaeaaesso''. rappresenta äM^dKanHWikmnvDHioc e un staperuoeno sie cayafltkifefMSjajvMuawuswtutteleespene v« ax <& ww Tmne come coiMfuiiia. espresnonc di vital mmm^^KhxBBMiKnc6med»\rvmctmc6tl mono fjhiiaaattiytt»>«i^ mi pMKnoaKfKO caa al quak? cgfa ambtsce ad abbrac a? t delt reaka. a suemaarc 3 suo «istinto » e /Vrr rr"fntn itirni f raii ■raaaaairaiiiai utuk >iiKBmptuspeiacokreep*ucai>~'^ ...... o» e tl «genio della surpe» Tazjorule della rrussa arm- _______......—a mkka. queilo teatrale c i : rapporn ddTatittacoo una grande attnee drammartea. Ii Ft> leaaaaapnedaEaeooora Duse . vocata a «semre»lirtcdi Mrmil ■ ««IM rimmrim «H'«m«nrr» p^-r l»cr-«r4n «II» qia arreeafa oo per k nrpe «Unna» die tntende raecodiere l'eredita del teatro di Wagner i —racBta tedesco e un persooasgio dd F«mxt> e vive a Venezia gli ukna niesj defia stamm reaka h mori nd tebbiaio 1883), oggetto della venera*-nediSadb. diele ■Kontra su m batteuo. lo sostiene in un momento di macs-»ere epoi panrufw aj such funeral. (con i quali il romanzo si chiude) Pm die in quesu temaoea esteoco- ideologi ca, il meglio dd Fuoco vj ceKt-■MBOMM grodii tooali, negli echt coloristici e musicali che si creano tri' """"f " P*rf •W"> venmano, specie quando questo si o&t nella su» * ^K^nmZ>,imTT'm"m ■■■Miu.ia(siricordialmenol'episodwdeliavi» "lT/Ä™¥,diStriL con lo smarrirsi della Foscanna nd - labirinto » «c';LaPWWaernajai......,IU esalW acccsa e 1 vezzi retonci e mondani*» F—*■ «P«»ao hnpietosa dei sentimenti e dei turbament' dd» ^o«mM^ un dina di malessere tun'altro che estenore: si sente nella rap 2~«^ngura fanrnintle una dose di «ggress.vita sorda e nsen J •■=»* splendori paesaggistici e dalle roboanti «nbi»™«*0 c^inteflenuali OtJ 1'ultin»1 ■""■o.^watVrf/fc^."J,11"*1 ncita ciV ^iftecnica(1 automobilee 1 ^ ^ etOIC1' «"^Mside», w,esplo^lore'di nuovestradeper1 Jtfli c k- figure piu du rope« ddlHigk^ VI, fjtrrme. animpairii 1 J i-aranrroaato il einem. daaV anquKtiKiinc pen-eptrri* infine lirlla loll Jrflj mm anwiie rk»n-ii airnwma pK-tu di craci r Vokerra). fa da ston.l. tfnxtmi ehr srmhni 1111 sa. ma BaoJo nesev |>x suc imptesedl imwJali snx> antiav II romanzo 1 nuow rapporto con 1 n> nnvrso iniliustnale, ma I o ^ IVAnniuu» e l'i lUII—i 497 Tai la scopena e la atnqiusta Ma questo superuomo sporti-i sjtiuLuone esiMenxiaJe nukana. in au si nprrsentaix> i rmv truttrvr e ik*eadenn iqui D'Annunuo utiluxa a piene mam (cnn>n C".hartes Swinbume. i8<7-igo9). attegguie in pose Ii quelle esagrrazhba > alle scornhandc dri [x-rsonaggi. trasonati in un ghx\> dl an pnmo tempo consumare k- Stesse cnergie del pmeagoni •d alknitanarv da sc la donna i\hmu c fatale e si vuta alle i fa pn>pno anche Tu- ' Attraverso i progetti dd protagonista del Fucxv D'Annunao tlefinisce am «^onf»^ boiosamente la propra idea di teatro. che egl. sviluppa negli ultimi anm del se- ckk* ctJo, soDecitato sia dalla rdazione con la Duse. sia dalla a>n<«cenza dt Niel/-sehe (e in particolare della sua Ndsata della tragedu) e di \\ agner egli niir.i.. un nuovo teatro tragico che, associando in se la potenza della parola. della mu nca, defla danza, ponga il superuomo in un rapporto supremo am la folla. nat □vi il «fuoco» di Dioniso, aninga il fondo piü oscuro e violento della natura, wusciti l'innato vigore della nazione latina. additi il hjturo e induca a ptweede fe«avmti,avanti,semprepiüinalto» Ugtrstodeldramtnaturgodovreblieim u*tm**iw» Porsi all« folla come queilo del mitico Perseo che recide ed esibisce Ia testa dl «» ^Wusa, U roostro che pietrifica chi lo guarda. dal fondo di unoscura wienza 1 «Kore dovrebbe cavare uno spettacok> indelebile. capace di fissarsi per sem P* negÜ sguardi degli spettatori (cosi dice Stelio Effrena nel huoctr. «1 la. tu "a» veduto, in qualche istante, PUnfverso intens dinanzt a te come una testa ""»na? Io si, mille volle. Ah, reciderla. e tenerla sospesa dinanzt alla tolU, da 1111 Pdeo, perche essa non la dimentichi ma. piu! Non hai tu pensato che una Är^tragcdkpotrebbesomidiarealgestodiPerset>?»). ^ questo programma discese una grande quantitä di test. teatrali. quasi ^Precoaruiti come preziosi e artificiali arabeschi. prrvn d. vera e propr.a te drammatica, tutti (salvo rxKhe eeeezioni) invasi dall onda ddla parota, J"" su* Piü estenore vocalitä. II lavom piu riusc.to. canco d. una sua allucina ^«traliti, e la prima tragedia. che d'Anniinzio ideö durante .1 v.aggjo m 2t1 95 « che pono a termine, dono varie incertezze, solo nel ^mbredd t^aUä "<>'"> Lopera era destinau aüa Duse, ma poi, m segu »aumsök 1Cont^ti con lattricVamante, venne rappresentata la prima volta (in rrance per la Du« U Glon, PolltKP- U PToduzionc 'IVttJ! tr*vtía # Epoc.9 Unuov.ItJi.(i86'>9'0» „ . Paril!1) dalla piú celebre attrice francese del tempo. Sarah hY-rnhardt ,| „, uuizno 189« Si tratia di cinque atti in prosa ambientati m. (ircc.a. ,„, in ^ moderna presso le rovine di Micene: qui archeologu Leonardo s«,pa. v tombede'gli Atridi (la seoperta delia necropoli cra ,i\ venuta 111 realtá m opera di Heinrich Schliemann) e ama mcestuosamente 1 mnocente Bianca Maria, fino a ucciderla per sottrarla all'amore delľamico Alessandru mentre la cieca Anna fa da patetica e dolente spettatrice delia vicenda. La ta gedia intende cosí proiettare in un ambiente borghese immagini tlel mitoedcl-la tragédia greca, con segni sinistri ehe elevano di tono, e nello stesso tempo,)( formano, gli schemi tipici del dramma borghese. Aktmi motivi originari delia tragédia greca (come quelJo dell'incesto e delia cecitá) vengono spostatieri-combinati, cosí da ereare un'inquietante atmosféra di attesa. mentre lo slondo, dominato da una luce bianca e accecante. carico di oggetti simbolici funebri. ha gli attributi delia siccitä e delia sterilita: sulla scéna pesa una forza misteriosi ehe costringe i personaggi moderní a ripetere i tragici gesti degli eroi antichi Ma íl paesaggio greco ě presentato attraverso gli schemi di un'archeologia mol to convenzionale, da turisti e visitatori di musei. Nelle opere ehe subito seguirono, il neodrammaturgo tento un teatro di am bientazione borghese, ma nutrito di una problematica « estetica » e animato da t; fuiefctnroinili su misura per la Duse: si tratta dei due drammi«simbolici* Sogm di un mattmo ä pnmavera (la príma sua opera rappresentata dalla Duse .1 ťanŕi:. 16 giugno 1897) tSogno di un tramoHto ďaulunno (1898) e de La Gioconda U&9S1, mcemrata sul persoruggio di un donna dolcissima e patetica ehe si sacrifica di m* ie alla passione del marito seultore per una misteriosa modella. ispiratrice delia arte. Le nuove ambtztonipolitiche del superuomo, deputato dal 97. e i reccnti con BIW soeuli trovano un riflesso ne U Gloria, singolare pasticcio polilicoesietuzin ri h via*, de ľrm ,^ maĽUI51 m**&*™ ľantico e il moderno, imperversano ran mo Ru SCL-,Pplam'conllul, sus"tati dal programma rivoluzionario del superao ma ľenaT' VTpÍ"3' S'agKano moltitud'ni e guizzano baleni di íuoco distrunorc. ConoJZ' ľ e con'aminata da una donna fatale c satan.ca. labi»««» latoUaaeí'r^eWs^ via delia violenzapm cieca, fino allanbeliK*- c čerti a"n!Lľí« ^1 m°vimenti A, m.c,., „_u—......: ..... ^'poques, op . — - iraia mozzata del Flamma stesso ľ* ""ifpwi dello ZulT^ di massa «mbrano sinistramentcprrf* D'Annunzio passô a un teatro in ,sP«so con note\0 ľ ľkľmabUe deUa Parola. su una\crsitica/KM iato sulla ffluente H*" con una oolirari« minatad büi F, med sfor citä . ua passioni micidiali, con figure ^plicars' jT '^usualKa votate alia piú distruttiva passione. trovö modo . ^ggnil1' « Tu" ľľ""'1190I;« P°> ndla Panstna, 1912, musicata da1 t» ~ -i stoiica romamica assumevano qui colon acce*' ^ 0gfli1 **iva tetorica deUa passione e delia violenza t in c p*<> --«»»»»•la,a»anuggiodi una spettacolaritä tutta este ^ ^ * qUest0 teatro «Poetico» al mondo pastorale al 9.6. D'Annunzio e l'estetismo 499 ■ jcritta nelľcstatc del 190? e rappresentata a Miláno il 2 marzo 1904. La igaedM si present a come un « canto dcll'anticosangtic», che metre in scéna un i£nBWnivoloso e ancestrale, dominato da una scatenata scnsualitá, da una ri-flda ritualitá, da un'implacabile superstizione, da una violenza selvaggia. Su di unosfondo di esaltata coralitä in cui ogni parola si amplifica e risuona distesa-mente sisvolge la vicenda delia «peccatrice» Míla di Codro, chesuscita iJdc-sideriodi Aligiedel padre Lazzaro, fino alľassassinio del padre da parte del fi-glio e alia morte di Mila ehe si oflre alle fiamme del rogo, aceusandosi di avere stregato Aligi. Ľautore intende trasferire tntti i niovimenti dei personaggi, tut- Un mondo 10 il mondo popolare, nell'assolutezza del mito, nella ripetizione di figure ar- popolair chetipiche e senza tempo: ma ľimpressione ehe ne nasce é uuella di essere da- tnf^unto vanti a eunose e verbose ngurine di cartapesta, a marionette dai colon rutuanti e dai gesti spropositat i (nelle quali si svela un cti po gusto per le forme delia mágia edelľallucinazione). Un'altra tragédia abruzzese seguí nel 1905, La fiaccola LafuccoU sottoilmoggio, ambientata all'inizio delľOttocento: vi si narra una storia di de- so"n litri e di vendetta che si svolge all'interno delia nobile famigJia dei Sangro e ha come protagonista una figura di fanciulla delicata e virtuosa, Gigliola, model-lata sulle eroine delia tragédia greca (i richiami classici rendono ľopera meno stridente, ma anche meno originale delia precedente). Un ritorno alia tragédia in prosa costituisce Pili ehe ľamore (1906) ambientata Pai ehe ľanorc neUa Roma contemporaiica e incentrata sullo scaeco di un nuovo «superuomo», il p>nado Brando, esploratore e colonizzatore dcll'Africa; costreno a fare i conti con improUbifc» Ja medioentä borghese, egli vede la sua ansia eroica concludcrsi in uno scjualJido atto di cronaca nera, che lo riduce a volgare delinquente; la sua ě una volontä di vi-voe il tragico a tutti i costi, che si traduce in un «gesto improbable» (G. Barben ^uarotti), sullo sfondo di una cittä carica di sinistre attesc estranea a ogni azionc s lune. Un'ambigua e parziale autoeritica della figura del superiKimo, che non "esce comunque a convertirsi in vera tensiooe u-.nr.ili sono t?1'^ í P1*2'05' arabeschi, a ricami sontuosi, che proliferano su se stessi, stic * tragedie in versi: La nave (1907), che evoca (in chiave nazionali-banV "PP^'stica) la Venezia delle origini e un Adriatico medievale, bar-nata 0 e 012antino, sorto il segno della fatale c crudele Basiliola, donna di raffl-traii rj'AUZ'0n^'e ^e^ra'I9°9l» riscrittura di un mitoclassico. Altreopere tea- FeJn aj ritnrn P"1"12'.0 scrisse durante l'esilio francese (cfr. 9.6.14), ma solo nel 1915, delia poľln 'ta''a' P°1^ gettarsi in un vero «teatro totale », quello della gucrra e ca> tanto atteso e annunciato dai suoi superumani personaggi. 9^CJeUudi. A rid ■^íS?ian °a^- ^e"e nu°ve esperienze teatrali esplode una nuova poesia dan-^m^g-^2J "jresistihiJe vitalita, stimolata dairideologia del superuomo, dalla dň^T^s^BžgJne dell autore al mno classico e dal suo stesso yiaygjn íf Greda. děp^*" ,a e il 1903 (quasi annunciato dalla ríelaborazione di Canto novo. ■ 9-6.5) si svolgč, con momenti di esuberante creatřvitá, iJ cic/o deJle Kpoca 9 La ni* rva Italia i" ; /^a«J/ <»W cielo del n comecampioiMTdTi cicllo
  • arrlv" a»a in.bblica/ionc di tře lihr, m . , .1...... Li. il «r< «econdo ncl dicem ■• I da I f ' -ili, I iflil f |^-*4L con i tito i lsUrttTd c jSolc» ř. (JUC UgP Itnprontati pc-fí) a una ntntu a nayi/.n-^li^t.^-, t. pr|v , tJ, v I» nnwi» n«fU «, w^, hhif-aj-- ...... '' - e il '12 sul «'( orricre della Se- JU^Icol tt.olo (Mn.-nniMkgeUa dolu.rnare, e La1rrikiU A~\ J:~ - - J_w-'—..... ' ,ffi iíir'' P'u eterogenee - I'ajjtorejen f> della rorza originaria del mit"i;rt" alpresej^. """-i j.áalgrV"^11'1 • un iňělla folia I tin fujMi.. . rno dalia volpjarita fA^c\f nam. 'eroe coglie ancheun''jy" di rjfic dalT^ndustria, t»paganac antic risuani^ »ingolare tentativo di epica narci -ui il pní violento indr. |ga£») m conclude . • dualismo vuole offr 9>> ^ Annunzio e Incetumo joi irsi come « positive » modello tdeo-e natura, preannunciando la nuova concjuista '«che necessano e navi- BnL Victor! Ii rsi compotti e fpa pub- & la del Silenz iura, il nazior fěřla nation i dannu quasi tremiia versi yo2 (,a cui tacc\'a da di Pu Ma il verticc delle ImucÍi e dell ini (none (neile prime edizioni con la graf di «ueeuawneirascensi(>ni • r ;)uric di triontante sensuallta nellagK Hrre I'lntcro ciclo della stagiont turaBBÉTIltMIlaTlcl settembre prune, tra cui la celeb re- Im >i-ru ncl novembrc 1899), mentre V furono il frutto di una febbr 11 e "fondo il paesaggio della Ve In Alcyone, che la cntica ha seinpre consiileratt.) 11 rrugiiore r lJ Annunzio, si espande nel modo piú picno quella poesia t e es a e ^.^S^^egiá si era affacciata inCanlo >;woictr. 9.6.5I: ma .^i •fcHi raccolta giovanile si sostitfeqŤ^^ glica nella<s!sm<« erbale del poeta, c "■ ■ ' ilmei r giochi di S C inconttn!h"c- ciappcrtutto cerca^^f^Sorn^e appa a unpiacerechevorrebbc e^^^iffii^^^Tlir^ » e della sua parola. Ball Wme děl libro si ncas a un ^g^j^ rsovracearírTrrvW.Ú-c,). di ostinata ripetjuyua i^^^Tri^Ita Káíssaisemplíce: tulto do che uene "3Ü daonuiaco ionfanti visioni di paesaggio. ad artiti rčí^oňŽ%WÍg'ate imriTagini clajsicjsticJK^ne ^^to"^ ntenibile: dappmuito cerca segni dient»s.as,„u.e Ktmonc t«ni coiunti na tematica m real yoi Epoca 9 La nuova Italia (1861-1910) gia noto, gia implicate) dalla vitalita dell'« miaginil k.<>>>j_possian I'incessante spettacolo, ma non ne ricaviamo nessuna autcntic'i amm'ri s.picnza «not. Proprio aU'intcrno di qucsta dismisura fine a sc stessa. eccu sottilissima sapienza sonora priva dt peso la parola. la'suspi-ntfe in u,',' " jncantata allucinazione (spesso cornsponclente alia abbacinante N, .i' S"n'1 - lall'oscura acccnsione dci mum di cbi U> am ivrrs>\ 1 s" ►ntbilc a molte libertj c (come al st>lii«7^± JfflffflgglQ C bedisce a ..na mptnea ancott.1 procede in modo flessuoso, quasi care sc, compiacnitc děl lun > tTtíčvo fonico tiforme chesembra spessci InteTrOmpersi, ma in rcalta torna su di se c poi np. i„- te'c~ši proluríga inarrestabile. Nelič lirichcpiú 1 iuscite, měno cariclic di přete .r^rtette. mitiche e di materíali classico-eruditi, la parola pare estenuarsi nclVatto stes„ dioffrirsi: c la onnivora sensualitá dannunziana, cosi bramosa di prfr-IO-3-D "volto verso un arte * un'incuTeTaT^ ^ P[°Sa dl "P° Poetico La scr.ttura prende k n concretano m nirr^8'210?6 ^"ca e da "na tendenza all'analisi intertort^ P CCO" aP0Mii. in brevi notazioni su figure mitiche « 9.6. D'Annunzio c l'estetismo 50} j-kivbioni di opere d'arte. in pause meditative; la eonsueta eftervescenza jJtpTOMdannunziana si frantuma in scaglie. si la piu sottilee lenta subisce ^prowise incrinature. Nelle prose del Vvnlurnro u-nza Ventura IcheYautore VnriMMi iHrnW come le piu antiche) si intrecciano divagazioni preziose, eleganti ri- «•»'«« tlosioni estetichc, apertuře verso motivi laterali dell'ideologia e deH'immagi-mJOjltOnunziano, leggeri clisegni su temi - he sembrano sfuggire all'invaden-a Jďírtista supremo. Le faville che cost it uiso »no // u-mndo amante di Lucre- 11 ^nu aillMťtUcui nucleo originario dovrebbe risalire al 19071 ci offrono una serie Jl '-""r»BM (Stpati ricordi dell'adolesccnza del poeta .11 tempi del collegio di Prato; ma l'iuiobiografia dannunziana non ě animata da nessuna passione della memoria csisvolgecome una successione di figurazioni esemplari (modellatesui piu va-njchonidel mito e della tradizione letteraria), tlalle quali risalta il sublime de-stinoartistico di Gabriele. Molto piu interessante ě la lunga favilla //compagno Ucompttno digtiocebisenza Ctgli, che l'autore data al ii;oo. ma che In eertamentestesa mol- ocd» topiútardi (non era ancora compiuta, quando ne apparvero sei puntate nel «Corriere della Sera» tra il '12 e il '15): nelle pause della scrittura del Fuoco, l'autore ci descrive la visita inquietantc ili Dario, un vecchio compagno di collegio ora gravemente malato, l'affacciarsi di tanti ricordi non fa che renderepiú spettralee intoUerabile l'apparizione presente. Ogni segno dell'antica amieizia eogni cara memoria vengont) dissolti dall'attuale figura, volgare e repellcnte, di Dario, ridottosi a medioere imbroglione, che confessa di essersi pn)Curato Jeldenaro falsificando la firma del poeta. A parte le pagine che rievocano la vi- Lonore ja del collegio, convenzionali e prive di tensione, questa favilla ě dominata dal M p«"10 1 orrore del ritorno di un passato che proietta sinistri riverberi sul presente, dal nfiuto del ricordo, della vita larvale, sotterranea, che puó turbare Pofficina del-fn*** ^un ana'°ga lacerante negativita impronta la piú breve favilla Esequie kila giovinezza). Si puö capire meglio questo vero e proprio « rovesciamento » della scrittura au-tobiografica dannunziana, se si esamina la spietata cronaca dellamorcper Giusep P»» Mancdni, scritta in forma di diario col titolo Salus ad solam con le date 8 set-«embre-7 ottobre l9o8: qui la volontä di «veder chiaro» dentro di se porta I autore f un amaro distanziamento dall'espenenza crouca e dalla stessa t.gura (emmnuk Wonato alla donna malata. questo diario fu pubblicato da una sua amica nel i939>-All'ambito deUe Faville si possono collegare le prose della Cont^pUzione u * »orte (i912) in memoria di Giovanni Pascoli e di Adolphe Bermond (d Stillte ad ioUm , UJa stnu ap*> äelU : il rac- P^prtetario ddfa viUa di ÄVcachon ab.tata da P'^n.Vn^n/tľÄL e ľa onto La Leda senza agno, apparso sul «Corriere della ^"^„ccon-s°sto del'n, ambientato nelle Lande, scrttto in prima peou ^ a„IU t-nloarita ^°"d>ana; ne e al centro una donna bella e "laenosa^ejwgj^ ^ ^ ^a, ma ha perduto il cigno d.vino che l'*ccompap^ e ^ ^ ^ ^ al. [norte i • >n squaUide situazioni di cronaca nera («^«^ no d ^'^rgere di un mondo meschino che com add.ee ogr» K ^»«za). Ndl'edizione in volume del 1916, aUa Ut^^ ^ Un ampio testo claborato a Venezia durante la convalescent pc Epoc*9 La nuova Italia (1861-1910) guerra: costruito su vari materiali precedenti, esso intreccia ricordi periodotrascorso in Francia, col proposito di esaltare la fraternita --sti-ti//.1nic It forme del misteři medicvali: il Martyre de Saint Sebastien (Martirio di San Sebastii. no; la figura del santo. rapprescntato dalla tradizione pittorica come giovam- dek) m languido atteggumento. era tra 1c piú care alia sensibilita decadente). I cipcu. IMBcata da Claude Debussy (1862-1918) e andata in sccna a Parigi l'n maggn 1911, era in fondo una continuazione del tcatro di «poesia» giä scritto da D'An-nunzio in Italia, ma la lingua francese non perfcttamcntc dominata le conlcnva dci caratten di falsa arcaicitá. Confermava qucsta linea La Pisanelle (1913). che combi nava mot m simbolici della tradizione medievale c materiali delia drammaturgu dannunziana precedente, e che ŕu musicata da Ildebrando Pizzetti (1880-1968). Un dramma moderno in prosa, di ambientazioneborghese, ma basato su una slanca n preša dei motŕvi classiei della vendena familiarc, č Le chévrcfeuille (1914, chc npetc il titolo di un lai dl Marie de France, cfr. o.3.4) comparso contcmporaneamente m italiano col titolo M Ferro. All'uso della lingua francese, in una forma medievale*-giante chc in real ta sa di« macaronico* involontario (G. Contini), il pocta torno ne-gli ultimi anni con Le dtt du sourd et du muet (D detto del sordomuto, 19 36), chc rac conta il pellcgnnaggio di un chienco miracolato e rivela una ambigua retonca ciel silenzKj, una senile distanza dal mondo. re. '6ly D'A»»™zio poUtico e miltta trwajK)uT'mmedi!^. kuí^ lestetismo e " narcisismo di D'Annunzio dav con disprezzo, In 1 " qUeUa *foUa» a cuisuo superuomo guar cavallo dei due secoh i™ 1 ™* neU° stesso temP° affascinato: nelľltaha a oer U? Untl confl'«i e contraddizioni, la scontentez « suuazione politica e il SUo bisogno di protagonista , puuiiea e u suo nisogno ui i"~—f aperti agli sbocchi piú diversi; ciô spiega la sua ^'f1, Z SOC,al,Smtí ^o'*10 del nuovo ™^>- Ma inTealtä tuna 1 Sľcľv "a C 0nen,aU VeRO ori2Zonte nazionaltstico e imper.^1 ehe crniupt "■" UJ1 ""zzome nazionansiieu t , m n erge ton atteggiarnenti molto diffusi nella piecola borghesta dejc 3). si appoggu, a un culto feruio della violenza e della distnozH* ^ ; ideále nella grande guerra mondiale, bagno d. s** forgiare nuovi radiosi destini uniatu. D'Annun/^^^ piú alia severa ttuU. 1 "ou'zione cl ---—UUMI UV..1C1III UIIIU..- — . 1 Jl ie di modelli letterari, che non sm ^ 1 e risorgimentale (giä utilizzata 9-6. D"Annunzio e ľestetismo 50J . jlismo delľultuno Carducci), ma si estendono ai pni vari schemi e motivi del-;jCUltura irrazionalistica e decadente. IValtra parte egli si serve della dimensio-nedeflo*Pettaco'°' "PC"13 in ambitu letterario, per farsi protagonista nei gg^iinetodi spetracolari della polit k a e delia guerra 1 in cui si collocano anche i" dellarcaltai-Mcrnacdcgli stcssi testi letící.111, solitanicntc uiili//,,,i .,',,„'I^"'1' ni dallosiriitoie, condr/.ionata ďaltr.i parte d.illa dimcnsion, ihI.hi., ,|,!," "'' rIi, la m tii 1 ura sihasava mi nota/10111 hnvusn ilic.su pcnodi ion,,..,, "" ci. su pause o sospcnsioni capaci ili genem* auggeativi cttetti I .1. ,>n,, iin"!',',', M miI pi opi in u < snilci n a iu\ tliisso ili lenaazioni c di ruordi clu ,1 ,n.„ nellniio, 1 loacrktore Mmbra coatretto afarc 1 conti con dei Lim.isím , s,.1MM1" visioimli Baorte (in specie qucUudťllu Imcdcl pilota ( iiuscppc Mni,.!,., ,|„ |n aveva accompugnato mile KM prrnu- .1/10111 acronauticlu), , i, , , 1 „,Usim emergc anchc quello inquictanic dclla lu.ulrc 111.1l.it.1 c poi morta all'ini/,,nlc| Uk.k-u. 1917. Ma 11.1 si.uii ďumorc itnprovvisi, siuggcnii .illm in.i/iom mi, rnigalivi mm "in,. ■m..lnt,. M,||a |,|,,pi u (.oiuli/ionr, 1)'Aninin/io non puô 111 n 11 u 1.11c, m mu i m hm.iii/j CMM questa, aproiettare testessoc il moiulo dclla guči 1.1 sul piano .li mito; IVsplorazione micnorcpoggia sempře su «unu speču- 1I1 iiiiniancnic montatu ra» (A. ( iargiulo), In n nova Irnntuma/iotic eil elenu ntai 11 a • lui)-.i i.i)-.)-n > n.i scondono spesso inu invida ulom .1 milii.in si a, 1 lie senilní allei m.iu lnu-luttahilila ilella distm/ione e delia morte e ptospcttaic mnu sólu pars.icy.m iimano degno dl esserc vissuto quello grigio, sei m e violcniu delia imrrni m ■ |iu-.ta. nil.illi, lo s, iiltoic pri-Miine dl riconosi ere I" idcalila del niondiu. II Um, trir,l„ I llltlllia u|ki» 11 iii In si i lllote l.lvulu lul i h ii u del Vii lul l.lli llllltiil.l 1 ' i rulu ľ i itiln i i tnlD paline del Uhro u-urrla dl ( uibrirlc I > A nnum.w Irnlain " rr r tu puliMu ata ncl ty\y luaiitiamu qui u una ulterior< lrantuinii/ioii< ''<' KiiiiKKi" tiix: »i ivvalc anihc dl un tmi píniu oUtf delia puiincyuuii.ii. I< tentatŕvodi »< anda|(liarr le /.mu- ďoinhia, dl drlusumi di in.ipp.ii'.h"' """""'I' i" lli- pickV del iraworso «viviu iiimin.il iui » In qucal opera si m c mnula"" n MirdiiuttaiiKTiti (iiiiMdcrii/.Kini c iiIU-smoiii miI picscntc, siiilcoi i asi""" ľ'1"""" m i(iii>iidiani, alotuiiii e iiiav.imr, muidi .illiui.iuii .l.ill. Hiru pili divrtw tlij I* •Hu. hli l.iiiiuiľ mdin//., M,| iniiiiilii. iudi • uno iguardo spre/.'aii......1 •"' (Una di i In acoattatto Moprin Uconaumarti
  • " ■ " I"-" niMiiiud,..... ,1 M-i.so.l.-ll.i piupn.i .uprriorita sul u-.iiiu d.ll.i 1 1 m , (ii» ty ■ in IVAimiiii/1.1 r ľrairtiimo repetiľ1.^ .ii.i tnu"'1 Itie ii lipctll'lll, i u' "in Luh luh di una posilu i.i assolule//a, dl ull'.Hira e rci u.».i 1) ľine dávam i a loro n hhhIiIIq jll«mo j . „ .irrt'traio ľ 1111,1111 1 Se m anali/zano lr ragioni luiiga durata, luulia umiu«iulii ľalia pľiiluiic ripro.íiirrf- hendo pn ii,-... .1-. pn "I- ii i mi un íi.. j >. isu.ulen ila ílu lui lei ila pel linu 1 .^li othe eosi un ssa», i ne a^'.isi e inoliuliene sul lessiilo si» la U.iTia dl line seiolo, ma i lie si prolunga poi verse lorine delia i ulluia a noi pili vicina. itnpiamentc in ei Pcrqucsll inolivi la su.i tigui a lia una )'i ande importan/.i slul h a, nimuslaii ic ifi cvidenli limit i drile .in opi u il i arallen spi-sso vuulu tdcsteiiiiii iK 1 ..■YlflIinMMiio. Ic sinai i .ih ailitu iosii.i dell. .in pu.i estelUiJJUl edi-iouU chespessi). iu-1 Ion" < i i i .lioi.111011nuloiH.111.11nr1nrlapaiod1.il Visti in I no insicinc. Ic "1" 11' ili I ' Ani mii/io i osliliiiscono uno sletlllIIKllo nur.ro drl .'.'ii/i fefr. l'AK< ii i . lav .'ou1 i 1 ii .lesp.iudi pri nu llalia ani uia pír liidiislna 1c, carica di Moriu .cKcoU"^" lial di li iperta al i onsimio nu islico, al Iťglioggeli alpu di approp i ..ili.m Ima lil 'ntilizz 11 ■ innaaii>naf dwl i- e lllilustri.llr i sul presente, rn.hi.ii.dolasso ■ 11 v i r ne" WTUmgnTfl ftt~ lemaliio.la sua oprřa ■ussid.lr .■ Mir^lli»fUIM llc, ocenitandone o^ui onu- un piendeie, nu :>dil),A.in..../.o,si..'"''il,,.,.l1|'i'),,l!'1 •upuall.ilpei'.oii.i|'l'.i",l"||iiil(,„,,.1 —larul,,1,!;S'e1'i''1'1.....;' netisino iiu-saii.il>'»- i/' . i,, ih" na/.: --------- iat,^ryle appena av\ i.ilodal im n con lui la lctleraiui.i, pmpno in u.indo la piopn.i .upnioiii TtTlT-l milo r drl plu gli n ii la r la sna liin/ioiie dl gu ne F.srn il.uulo un .u < ei llle Ií.ll Ii.ti le, i ■ mir sl i uu luMivcrto^ j'-jprnp. ..v^r... M.lp,,1 ■ la tiadi/.u |x»«ibile contraddi/.ione e uinfigurandoai .■lii-riniri-, ehe ignora sisicmatii ami-nte lutto i io clu-1- ■■ altno S faru dl un atteggl.iuieiilii lllinai i......1....."' fi """I' "u »nche ľeatuaiaamo di D'Annunzio pei la poaafeilitá «1 'avveniuia •'"•/.loileollerlv dalle nm .vr lu.u t lune L m.i ConCMOCC ^-'"irnr rriiliiiiiniili M liimuaitui" itiTniViilTV.iaii»» ' "''l'iiiio t- lu nuova tulturailiinassatliem t-sso si sv '"ítUaggi'f rjninirintirn massiticaliilc, ehe si ■tall IpTivi,.^ QllťSt„-^,ri, linguistii a pciincltc alľop ealiinyp ||tp. p ..i, , omr motlellopei la ul l.ilľ.iliia i oni. puiiiodi iilcrimentopertantat i D'Annunzio ci ttä i osí iili'iminagmľ im a i ultura ila parte delia •..« uia I«iljyicbi; •< 1 ■' •spesa Ira cľiiiisuie provnu i.ili e ainl>iziera >U»'impr»nta profe»_ '»ulr, Mi.,-,,,, '1' "''"'pOMeeliesenriaiinoi.unl.r.lurlI. |.n.ie"-'.....■"■ ;((„ , K,,,-, ,|,n .1 '"'"'Wcriori, Miuinrnial, r spettatolan, delia pin 1 M»ni c