GIUSEPPE UNGARETTI GIUSEPPE UNGARETTI 146. Dannazione [da L'Allegria] ■ Un'improvvisa « fulgurazione »: k_cascienza dci limilL dcll^e. rarieta, jelluomo e dělirreato e ľansja rji «"pryli, la brama .dLasío-lutc^e dt fede. Testimonianza di un travaglio intimo ehe qualche anno dopo tmverä soluzione — sempre percorsa perö da inquietudini — nelľadesione alia fede tradizionale. la Urica é uno degli esempi piú coňviliienii delia piiina niähieťa ungarettiar.a, volta a « torcere il collo alľeloquenza » secondo la famosa definizione di Verlaine, a šTaŤmti-j U di: rnrFlT ^;mnin Ifflfitim, " * "ppnimarln » at torno jid indicazionl es-senziali, a p;v rarf! .. M1J>„--- ,---------„— senziali. a parole caricate di pregnanza semanuca. Esse, nel caso spe-rifTco, sWoIineano: il senso di limite, di carcere nel quale si dibatte ľuomo (cbiuso); la consapevolezza ehe le coieTanche quelle nelle quali aluTun senso di infinito, sono destinate a mořirT ] mortali. hntra): un'esigenza drammanra rli sjipf""- ■' snääpttn limite (bramo). ■ Metrica. Versi liberi. Chiuso fra cose mortali (Anche il cielo stellato finita) Perché bramo Dio? 147. Fratelli [da L'Allegria] P^mfilSig'5^ '° SC!te"arsi della violenzaejajem. za della __________rTrariyri flrlr ~'1T ~ i li sorgere nell'uomo la coscien- sciertZr^^V^dla sua W e da quesfaTo-~ come nvolta pr.mordiale e istimiv, invnlnLri, ,1 il senso del legame con gji a parola che testimonia frigile. irepida belle/.! questa Ji toglia appena nata ■ Di questa Urica esistono diverse redazioni: riportiamo quella den-nitiva del 1943 e la prima del 1916. «1 passaggi (graduali, attraverso piü redazioni intermedie di cui qui non si tiene conto) dalla Pf1" ma all'ultima redazione sono determinati HaUVsigpnza di "essenzifc, litT e di sempre maggiore potenziamento del nuclecTsemantico de la '• la^paiula jtutelii. L'uiiica immagine, saldata dal "come",-*:1 irica: věřšTT7 si ě scissa e condensata in due analogie isolate anche tipogra ficamente (spaziatura strofica e maiuscola di Foglia). Fogliolina, dirm-nutivo patetico, é sostituita da Foglia. É eliminato Fratello che, va-nando al singolare la parola tematica, ne stemperava, declinandola, la forza. Tremante parola \ nella nolle diventa Parola tremante \ neW notte: non tanto interessa qui la costruzione piü normale quanto a hberazione di Farola dall'aggettivo a cui era posposta e che, nella nuova posizione, riprende intera la sua funzione partecipale e si strin-ge semanticamente a nella notte; nello slittamento da aggettivo a p*1' ticipi0l tremante acquista durativita semantic precisazione locale, perche questa, dislocata nel 7rsi5? f* ře-ette al verb, di "durare"). FratelU della Ínt^f^ ^tíňo in fine della I.nca a concluded. ůmmetrkamZI^Z ti,0lo: in questa posizione la parola. prima aggravata ifadueSií m, acquista rilievo, anche per la maiuscola, e per la sua a strofica ass.curata tipograficamente dallo spazio biancoSS" La duplice apposizione, troppo diluita negli aegettivi iacc^ . mm-sussurrata), si condensa in una ZX^^Š (é nvolta, non piu mplorazione). v ruemiu Tutta la lirica ha acquistato, nel passaggio Ma pňma ďétím ste sura, un rump ^u_conduso, circolare, (G. Devoto-M. L Múeú,. Redazione 1916 Di che reggimento siete fratelli? Fratello tremante parola 5 nella notte come una fogliolina appena nata Fratelli saluto io accorato nell'aria spasimante implorazione sussurrata di soccorso all'uomo presente alia sua fragilita Redazione definitiva 194) Di che reggimento siete fratelli? Parola tremante nella notte i Foglia appena nata Nell'aria spasimante involontaria tivoha dell'uomo presente alia sua fragilita io Fratelli