1 3" Epocai Guerre e fascismo (1910-1945) 10.9.2. La guerra e idiari. Come interventista, Gadda affrontô la prima guerra mondjale con fede e " "Lmulc con impegno: quella ŕu ľesperienza essenziale della sua vita, un'occasione irri-petibile di travaglio morale e di riflessione critica, le cui tracce si sentiranno a lungo nella sua ideológia e nel suo stesso lavoro di scrittore. Alia guerra ě legato anche il suo primo rapporto impegnativo con la scrittura, documentato da una serie di diári, ehe vanno dal 1915 al 1919, pubblicati nel 1950 (e in forma piú completa nel 1965) col titolo di Giornale di guerra e diprigionia (ma alcuni qua-derni ne sono andati smarriti). u scrittura La scrittura di Gadda non ha qui dirette intenzioni letterarie: mira a un dri dian confronto tra gli eventi della guerra e ľesperienza personále, sfuggendo a ogni prospettiva eroica e retorica, ricostruendo e analizzando non le grandi trame della storia, ma le cose che alia storia di solito sfuggono, le situazioni piu concrete, i fatti e le circostanze piu precise, le iniziative, le sofferenze, le insuffi-cienze di coloro che partecipano alia guerra. L'osservazione di questa realtä, dei suoi aspetti squallidi e mediocri, delľinsensatezza che domina gesti e deci-sioni, del monotono e distruttivo prolungarsi della vita di trincea, della lunga e inattiva miseria della prigionia, scatena una cupa malinconia, un intreccio di ansie e di turbamenti, una rabbia distruttiva rivolta contro gli altri e contro se stesso, un amaro risentimento verso errori, facilonerie, incapacitä, inutili sofferenze. II linguaggio ě secco e diretto, nomina le cose con semphcitä e pudicizia: ma in esso c e una tensione repressa, che in alcuni momenti lo awicina all'auto-biografismo vociano, a modi di tipo lirico ed espressionistico. merventismo e il patriottismo di Gadda mostrano qui tutta la loro nátura antiretorica, che si oppone sia alle immagini eroiche ed estetizzanti, sia a quelle « democratize* della guerra (cfr. 10.2.10). Anche in lui, come in gran parte degli intellettuali mterventisti, c e un atteggiamento vitalistico, l'aspira-zione a sentire nella guerra un'esperienza essenziale e risolutiva, capace di por-wfr 'u !ľ S-- °rl deUa sua s°l'tudine e di metterlo in rapporto con saldi w-m PlioľfTil tard' affe,rmerá di aver Passato ^ guerra << alcune oredelle £» d eU.a tUavlta; < anche se trema k terra' 51 lorioraľriľ UO' ld,eah dl combattente cercano pero le loro radici in va-pffSr"?' nd razionalismo e "el moralismo deUa tradizione bor-perlu ľetonsabSaSUa ^ CultUra tecnka e scientifica: la vita militare e cretezzaSeffii ' Pr8"0 COncreto- disciplina rigorosa, ricerca deUa con-s»nn„ E*U «uar^ con virile solidarietä ai sacrifici di quanti stupidita, ľt-rrore lľrľifSenZa ret°,rÍCa; ma si ^caglia aggressivamente contro la t' e di comandanti in nn °neria'.Cne trova sPesso n« comportamenti di solda-smo, ignorant b ulU.nrvlS^ di inefficienza, approssimazione, velle.tari-a formule Ä d**« ^itudinc a comportarsi in base a parole vuote e dell-animaitaliana che n^C'° 3* finisce Per "conoscere caratteri costant. ' 6 msldlano J valore stesso della causa per cui si combatte. Patriottismo vitalistico 10.9. Carlo Emüio Gadda 313 La disfatta di Capc-retto ě il momento in cui queste insuffícienze rivelanr, i 1 effetti piú royino«: e la successiva prigionia ě per lui come una lunga tortura una condanna alľineffictenza, in cui egli e insidiato da un rovinoso senso di colná da una serie di ossessioni personalt e ŕamihan (giä nel 1915 egli aveva notato il peso che sulla sua esperienza avevano 1 eco delle sofferenze della sua infanzia, la sua «sensi bilitä morbosa», « ľimmaginazione catastrofica del futuro, la povertä», accompa gnate dalla scoperta di come il popolo italiano e la patria amata fossero «alla prova ben peggiori» di quanto credesse). Egli non puô far nulla per mettere argine a questa situazione: si sente in essa corresponsabile, come uno sconfitto; non puô nem-meno veramente esultare per la vittoria, anche perché al ritorno in patria la notizia della morte in guerra del fratello moltiplica i suoi sensi di colpa. Nel fratello morto egli vede infatti un essere superiore, piú abile e piú dotato, destinato a una vita splendente e felice, che avrebbe meritato di vivere al suo posto: si sente chiuso in una realtä priva di senso, vuota di ideali e di valori («La mia vita ě inutile, ě quella ďun automa soprawissuto a se stesso, che fa per inerzia alcune cose materiali, senza amore né fede»). Ľesperienza della guerra ě insomma per Gadda rivelatrice di violentissime contraddizioni: mostra lo scarto tra i suoi ideali patriottici e quella che gli ap-pare la mediocre volgaritá, lo scarso spirito civile e sociále degli Italiani; rivela un nesso strettissimo tra la sofferen2a individuale e i mali deUa vita collettiva. La fedeltä all'esperienza della guerra sara per lui anche fedeltä a questa con-traddizione, a questa scoperta di un «dolore» insieme personále e sociále La prišTh pngionia La motte del fratello Un dolore personale e sociale 10.9.3. Letteratura, tecnica, scienza, filosofia. L'mteresse di Gadda per la ^J^^X~*£ ^ genza di concretezza, a un propos.to dl con«*en» ^ ^ he sl r coU lazioni piú particolari: egli sembra "^Sfottocenteschi,. ma co" 'a ghi alla tradizione naturalistica e ai grandi deirinutdita di np ° convinzione delTaspetto problematico della che si pongono ach durla esteriormente, delle deformazioni e delle dtftic ^ ^. piu veri mtenda rappresentarla non nella sua apparenza, Profondi. aUorainecuto,scrittodurante £££ , n„po alcune poesie e un primo racconto nrnasto °^nde W^oti* la prigionia nel .J.S, La passeggtata autunr.ale^J^ che igioma nel passeggiata^'^oŠ^SS- nella scrittura letteraria si rivolse a ~™^„alisi dei a*®^ vista d. u" I-omhardia del dopoguerra, con un abtooMO • !"'• dovevaavereper neváno accompagnato il sorgere dej/asc.smc, MoWladori-^'Atnl«**> Prcmio letterario Jer un inedito bandito daU ed.t° ^ Gadda 1»^ metodo "'"lo Racconto diignoto italiano del ^vece^ ^*T^,er tg" f '24 e il luglio del '25, con abbozzi, stesuK_pa« ^ h^Lnoh^ Poetiea, affidate a due quaderni, che egl. ch diunvek,eF^ ^ Quaderno di studi), pubblicati solo nel 1983. * (che seg-vj sfondo,if tor'«. in cui i trammenti del romanzo m ^ora (i piu divcrs>- ar"»rose e familiari, nel mondo opera.o e e a& ^ ^ontri tra socialisti e fascisti) si intrecciano ai ?M Epoc» lo Üucrre c fascismo (1910-1945) accoltc Strumcnto csscnziale per seguire la coscienza che Gadda ha della propria serit-iura c delia tensione morale c psichica con cui egli si accosta all'univeno della cul iura ě la raccolta di saggi (alcuni dei quali sono stati ricordati ncl corso di qucsto ca-pitolo) apparsa nel 1958,1 viaggi la morte (una raccolta di saggi postuma č invece // tempo e le opere, 1982). Ma ancora va ricordato llprimo libro dellc Favole (1952), la raccolta dei testi radiofonici / Luigi di Francia (1964), una seric di important tradu-zioni (cssenziali per il loro impegno stilistico), altri racconti inediti e dispersi, c so-prattutto il curioso dialogo a tre voci Uguerriero, I'amazzone, lo spirito della poesia nel verso tmmortale del Foscolo (1967), che costituisce un'irriverente aggressione al personaggio c alia retorica del Foscolo, agli usi fatti della sua poesia in chiave bor-Rhesc t nazionalistica. Scrittore di lettere dense e risentite, rieche di modi stilistici origináli, di forme ehe si riallacciano ai caratteri piú aspri della sua prosa, Gadda ha lasciato anche un ricco epistolario, di cui sono state pubblicate alcune parti cssenziali in anni recenti. 10.9.11. Gadda e ľltalia moderna. intcrpmc Nell'opera di Gadda il massimo di densitä stilistica, linguistica, tematica si associa al grado P'u alt0 di conoscenza della realtá; la tensione interna, il risen-timento personale, la carica nevrotica, si traducono in tensione verso l'esterno, verso 1 onzzonte sociale. Ne vien ruori, cosi, una vigorosa e concreta immagine dei caratteri della societa italiana in un amnio scorcio di questo secolo, al cut - J---rrltivO 1 Vpistolario centro ori co ,„..„ u. u.x ""if" M""ondo narrative itro ci sono gli anni del fascismo; e insieme ne nsulta un " ■ Gadda rac-iginalissimo, dotato di una f orza individual assoluta e dennll^guistica i»-.jglie e porta a compimento la lunga storia della tradiztone pi ^igttali e le liana, mischia le molteplici direzioni delle letterature regionaavViatasi mette a confronto con la radicale trasformazione verso il moa^inevtM° nella prima metá del secolo e continuata nel periodo fascista, m .gca jel pro-e contraddittori. ii suo plurilinguismo ě insomma una grande we ^erone del; cesso che, attraverso un miscuglio confuso all'interno del nuovo ^ ^orta J la societa di massa, conduce i dialetti italiani verso il loro esaurim vajorj «na-paese verso una dimensione « unitaria», basata non tanto su astra del-ziona\i», quanto su una uniformazione di massa, su un confuso la modernita. distort0; i)m svtlupp,, Di questa trasformazione Gadda registra il carattere abnorrne ^jj. dmono VltaViaborghese e piccolo-borghese che egli rappresenta si trova in ^ fatUcen-zione di confine, ě un pazzesco baraccone spettacolare, provvisori g te, m cui 1 segni del moderno si affacciano in mezzo alia piú ™cotxCE tratezza; essi non contribuiscono a creare un nuovo universo civuc, jj.ltaUa ponare a uno stadio avanzatissimo antichi mali sociali. ii baraccone ^ d, moderna, la sua babele linguistica, riproduce in forme nuoye 1 man istLfica-una comunicazione di tipo «barocco», basata sull'imbroglio, s-jT^nte f zwne su. rapporti spettacolari. ii suo sviluppo contraddice O** ™,rrahtá ,Uuminis'iť^ di rigore te^nico e di serieta mojj dcll> Lra nutnto ,1 patriottismo del giovane Gadda, al quale giá r«P«*L&*<*-ma guerra mond.ale aveva ponato un sense di delusione e dl scorai prima 1 10.9. Carlo Emilio Gadda 33J to. Ma questi caratteri cosi negativi dell'Italia contemporanea non sono altro Roklin, che un'esasperazione del male profondo che minaccia ogni vita sociále: Gadda • «°«" j: —A* nn effetto di saturazione, speranza in un groviglio densissimo e ff & saturazione, rapporti sono distort! da un'invasione di 0^™ZZmmenie, confron- da 1 rti sono distorti da un ínvasionc ui u^>u, „ ----a mancanza di spazio, che la scrittura registra disperatamente, conrron- tandosi con un bisogno di« silenzio » e di« solitudine », con il richiamo a pochi valori semplici ed essenziali che sono sopraffatti dal predominio del rumore, della cialtroneria, della vanitá, della stupidita. Da una negativita senza scampo si giunge cosi a una minuziosa osservazione dell'ambiente sociále e culturale: 1 Italia del fascismo diviene metafora piú ampia della modernita, di un mondo jntasato e inestricabile. E occorre riconoscere che una «cognizione» cosi sotti-)e e disperata di questo «pasticciaccio» ě premessa necessaria per qualsiasi 'Potesi di una civiltá che sappia rispettare 1'ambiente, che sappia dare un senso ™ue ai rapporti tra gli uomini: ed ě probabile che le prospettive «ecologiche» (ctr. dATi, tav. 269) permetteranno di riconoscere ancora tuna la grandezza e la ditticile attualitá di Gadda.