n* Sperimentalismo, contraddizione, neoavanguardia 11.5.1. Dal neorealismo alla neoavanguardia. Come si ě giä accennato piú volte nei precedenti capitoli, il percorso globa- Nuovi le della storia letteraria italiana in questa Epoca 11, tra le date-limite del '45 e atteggiamenti del '68, puö essere riassunto nel passaggio dal tempo del neorealismo a quello sPenmentali della neoavanguardia, legato alle radicali trasformazioni sociali, alio sviluppo industriale e alia crisi della cultura di sinistra, che si fa acuta a partire dal 1956 (cfr. a.1.11 e 11.1.14). In questo passaggio vengono a cadere gli equilibri politici e intellettuali scaturiti dalla Resistenza, si verifica una nuova apertura verso la contemporanea cultura europea, si delineano nuove forme di battaglia intel-lettuale e nuove ipotesi di scrittura, nuove fratture, polemiche, alleanze. Scrit-tori tra loro anche moko diversi si indirizzano verso atteggiamenti sperimenta-»• «sperimentano» cioě forme non direttamente autorizzate da compatti siste-mi filosofici e politici; cercano possibilitä di scrittura che in qualche modo agi-s«no sul mondo; aspirano a una letteratura che non ripeta valori e modelü Precostituiti, ma che metta continuamente a punto nuovi strumenti, in runzio-"e dl un rapporto critico con una realtä che essi non intendono sempücemente appresentare, ma anche modificare. A questo orizzonte partecipano sia sen -0r'.legati ad esperienze precedenti, formatisi neü'orizzonte mteUettuale degü a"n'p 1 *ma (come lo stesso Vittorini e Fortini) o in queUo del neorealsmo (co-2 Pasolini e Calvino), sia giovani scrittori che esordiscono neghann Cm Sanr ^ando giä un'acuta insoddisfazione per il clima mteüettu le do Mení'' SuUo scorcio finale degli anni Cinquanta le «v«te «Officm» e *u (,n ^;»> propongono uno sperimentalismo in relativa continuityco Laneoavanguard all ^dl^one della sinistra italiana. Al contrario la neoavanguan.£ ^ „n alľinizio degli anni Sessanta, soprattutto con ^P^irizzi 4 f Polemicodistacco dal recentepassato, rifiuta»<^«"!*lim sodeldopoguerra, ponel'esigenzadi™*}^ZZdéPri ")u M 'ne Piu avanzate della modernita, verso le grar La ri^ento'in un nuovo orizzonte internazionale. JJla neoavan- Legami i Ctento, in nn deIia modernita, verso le grandi avanguardie del pri- ^"i,ririkerca sPerim nUCiVjorizzonte internazionale. ltKw n°o vari ,„ľnt °egli anni Cinquanta e l'esperienza della neoavan- i^ega, ° in vari n\ ?Ci n°n ľattivita delJa nuova sinistra (cfr- e COn" ZÍT™ atTlenti che hl 1 formazione di quella miscela di ideologie e di s,n a ]a sua esplosione nel Sessantotto, la cui esperienza < S04 Epocaii Ricostruzionees- ;vÜuppo nel dopoguerra (1945-1968) parte legáta a una proiezione all'esterno delle spinte rivoJuzionarie espres dalla neoavanguardia in un ambito prevalentemente Jetterario (ma cfr. 12 1 S) La neoavanguardia e il Gruppo 63 costituiscono peraltro ľultimo vero tentat vo, ehe si sia dato in Itália, di organizzazione di un ampio gruppo di intellettu li sulla base di obiettivi comuni, in funzione di una battagĽa culturale ehe itidi il movimento storica e di im. nguardia e 11 v^ruppu w*—.-—- x lia dato in Italia, di organizzazione di un ampio gruppo di intellerrua-li sulla base di obiettivi comuni, in funzione di una battaglia culturale che individua degli awersari, e si propone di intervenire sul movimento storico e di im-Fiduda primergli velocitä. Da questo punto di vista ě assai forte la continuitä della neu» dialettica neoavanguardia con le piú varie esperienze del Novecento, anche con quelle culturale mn^ ^^'«impegno»; essa rivela una sostanziale fiducia nella dialettica culturale, crede ancora che la coscienza intellettuale possa trasformarsi in azio-ne, che la letteratura possa agire sul senso della realtä presente, che Je idee le forme, la societa si sviluppino secondo processi organici. La neoavanguardia si lega cosi all'orizzonte di una societa in espansione, sulla spinta del progresso e del benessere: ma saranno proprio i caratteri della tarda societa industriale a smentire ben presto qualsiasi idea di sviluppo culturale lineare e progressivo (cfr. 12.1.9). 11.5.2. Lo sperimentalismo da «Offiäna» al «Menabo». L'attiviü L'attivitä della rivista « Officina » si svolse per tre anni, con i dodici numeri e gli uomini apparsiaBologna tra il maggio 1955 el'aprile del 1958 (cfr. datt, tav. 261): essa di «officina» s- present5 come «fascicolo bimestrale di poesia», con una redazione formata da Francesco Leonetti, Pier Paolo Pasolini e Roberto Roversi (proprietario della Libreria Palmaverde, che ne curava l'edizione); ai tre redattori si aggiun-sero poi Angelo Romano (1920-1989), Gianni Scalia (nato nel 1928) e Franco Fortini: nel 1959 la rivista apparve in una nuova serie, che fu limitata a soli due fascicoli. Leonetti, Pasolini e Roversi, che si conoscevano dai tempi del liceo, inscrissero subito la loro iniziativa sotto il segno di un'insoddisfazione per la situazione letteraria e politica italiana, conducendo una polemica sia verso la tradizione ufficiale novecentesca, sia verso le recenti esperienze del neo-e stoS'o J 1 mtendeva COS1' recuperare la lezione del piü profondo realismo ot- ™> f 51 mirava a una letteratura che facesse i conti con gli aspetti piu rS■ ra moderna e prestasse attenzione alle forme linguistiche, senza E^S I""" CO?tlnUlta Con la tradizione italiana, in una salda prospettiva JdSSS H?fenZ11e m ^TSt0 senso ü riferimento all'insegnamento di Graffl-poiitico sfsostitnL °8ni d°8matism°) J aUe certezze deU'hnmediato impeg*> ....................^ÄÄ^^--«-^ di Pasolini con maggiore enerlPrS1Z10ni eian° comunque assai diverse e sfumate: a df>& dl,!avoro fu Pasolini, che con la nozione ch g ca italiana (valoriSta ™ n^ collegarsi alia secolare tradizione plurilmguis« In un articolo del flhr,VnS^8namento della critica di Contini, cfr. n.i-i^ un'attentaepoliedricaHr I95^Pasolini individuö nel neo-sperimentalisrno, » sata ancora alia tradizion^T linguaggio, libera da modelli precostitui«, m« . 1Z10ne Stdlstlca novecentesca, il carattere piü significative della 12.1 Dal «sogno della rivoluzione» al trionfodelmercato 625 hile espressione di coscienza critica. Si ě imposta con Chi**™ ^B^^qfím soltanto aí calcoli sulla coridd^S^* 1 » a Liícfr- generi e tecniche, tav. 268) si ě inserita in o^p^fe" smissioni televisive, ponendosi come 1'indiscusso principio regolaSre di^ni I forma comunicazione. -x-&-^ure QI ogni Sia la culturapiúdegradata che quella con maggiori pretese di distinzione tendono ormai a sostenersi in primo luogo sulla pubblicitá, anche per la sem pre maggiore carenza delle strutture puhnjiche e delle jstituzjooi statali nel ri-1 Coprire tale ruolo: nei campi piú diversi crescono le iniziative culturali (dal re-stauro di monumenti all'organizzazione di congressi scientifici e culturali, di [ festival musicali, di manifestazioni sportive) sostenute e finanziate da industrie e gmppi privati, per lo piú con lo scopo di ricavarne benefici effetti pubblicita-ri e taivolta col fine piú ambizioso di condurre una vera e propria politica cul-turale. La figura dello sponsor privato ě^ormai una presenza consueta quasi ďobbligo in molti fatti di cultura. E acquistano maggiore consistenza anche le fondazioni culturali private (prive ormai dell'originario impulso «democrati-co» deUa tondazione Olivetti, cfr. 11,1.7): espressione di grandi gmppiecono-mici, queste fondazioni promuovono iniziative in vari campi di ricerca. utiliz-zando il lavoro degli intellettuali (da ricordare in prkno luogo la«Eaadá2Íone. A."".'lli, espressione della Fiat, sorta nel Cultura e pubblicitá i \ Forme del lavoro intellettuale. tica Ad- 11'e-orti- allere: Tate eáí pii-1 Nel quadro delle confuse, molteplici, contraddittorie realta sociali econo-miche, tecnologiche, culturali di cui si ě parlato nei paragrafi precedenti, e sempře piú difficile identificare la posizione e la funzione di quelli che nel cor-so di questo manuále abbiamo in genere designato con il termine intellettuali (cfr. Termini base 24 e 10.2.19). Ě ormai completamente dispje£atodienose-nodella formazionediiin^ia^W ^'^■přečEaStnS^^la nüova ^^^^^^^ a un lavoro di tipo intellettuale si possa giungere partendo dalle ? W *g22£ averse; ma nello stesso tempo il lavoro intellettuale si frantum es drftoq J oceupando posizioni del tutto eterogenee, si espande nei piu svanau ^'.Processir^-nH rHIi------—~~ AflWhlini^ fr^ae cárat 111 assolutamerite diversi da quelli tradizionali. a hi La hinzione di trasmettere e riprodurre la coscienza sociale si ^ _ Xl0n PUI tradizionah (in primo luogo quello deü'insegQ^^ P^. ^ attribuito un minore prestigio sociale e un ^^^"^^iale per la KS?' La e universita continuaho ad «^J^dd sLan- Stmaz»one e lo svÜuppo della cultura: ma, a partire: dali e plosio uuu?e hann° a«—o anni di erisi che ne hjnjo^ capaci di renH fe'ma non hanno mai condotteanforme radicaüe n f^dva ^r-řenderie veramente efficienti, demoeratiche, moderne. Con la L'intellettuale di massa Gli ambiti culturali tradizionali 628 Epoca 12 Verso una civiltä planetaria (1968-1991) r n * rlpll'iiniverskaJi massa, si ě avuto d'altra DartP „ — l*^o delSľXale e dei risultat, dAw*^ *■ >po semplicistica contestazione «globale» delia cultura;So ziale effetto diunj proprio nej Per )a ciö si sono accompagnati comunque nuovij La scuola e ľuniversitä ^^ú^fsockk (anche se sono continuate a persistere disc^r^' -Ausionieoggettivellifficoltä per i giovani provenienti dalle classi inferiori, la e ľuniversitä hanno vissuto Uri 1 variogenere, a"čuTi pcgřgT^ no soddisfatto alcune solnr^. La carriera universitaria Nuove figure di intellettuali Gli. Specialmente negli anni Settanta, la scuola e l'universita hanno vissuto Un mntinuo fermato, tra aeitazioni e coňHitti di no per lo piú risposto con interventi che hanno souuisiauo aicune spinte corporative e hanno creato nuove forme di piccoli poterij si ě avuto cosi un effetto di sfascio e di inefficienza generale, superato solo in parte in anni phi recenti. Ma, con tutte le alle L'Oilll'addizioni, la struttura pubblica della scuola e dell'u-niversitä mantiene una essenziale funzione edncativa e civile, che ya difojiijal le tendenze che mirano a sottrarla al controllo dello Stato: le scuole private, quette~raTTütehe in particolare, hanno del resio manienuto und spazio tutt'al-tro che trascurabile; e, nel frattempo, nresso le^classi piú rieche, si sono diffuse forme di istruzione privata di tipo «iflternazionaTg>, presso scuole e universiti straniere, soprattutto americane. In questo contesto, comunque, molti sono gli scrittori che hanno il loro primario luogo di lavoro e fonte di reddito nella scuola o nell'universitä: dallj-nizio degli anni Settanta, quando il personale docente universitarip e anmenta-to considerevo[mentpJ mnlri srriftorj c}\ diverse generazioni hanno intrapreso la carriera universitaria. Ma una portata piu ampia sta assumendo l'espansione di forme di lavoro intel-lettuale legate all'industria e alle sue ramificazioni, che vedono in primo piano la programmazione e l'elaborazione di dati: si diffonde una nuova figura di intefc, tuale informatico. che probabilmente avrä spazio sempre maggiore nel futxiro; altra figura essenziale, legata ai processi produttivi in modo meno immediato, ě quella del pubblicitario, che spesso s^p°ne ambiziosamente come l'esponente piu raggre- sentativo e «creativn» delia mlťnra contemporanea, capace díú dl ajtrijli processi sociali. Un settore diverso, ehe ha conosciuto una notevole espansio ^ gli anni Settanta, ě quello dei professionisti delle nurr^n^p discipknjLJQ^' hanno un peso notevole nella definizione di regole e modeli i di vita ^"SJp^ŕ3"^. tervento su realtä circostanziate e concrete, come assistenti sociali, sociologu^ logi, programmatori pedagogici, ecc. operátori Sul piano della circolazione sociajc della cultucajJJi ruolo sempre cuhurali» trale hanno assunto [cosiddetti <^e^atori culturally che intervengono ^ rio modo nei processi comunicativi, suscitano iniziative culturali, cerS^^j -me di azione sul pubblico, vivono la cultura come meccanismo pjgQjL---^r, soprattutto attraverso 1 mezzi di comunicazione di massa -, gestiS£Qfl°-pE^1t. ti sociali. Gli operátori culturali possono prestare la loro opera presso ^.^j-. ture e le istituzioni piú differenti, sia pubbliche che private: agiscono all no dei partiti politici e delle amministrazioni locali, organizzano enti cul ^ istituti di ricerca, lavorano per «eventi» relativi alle arti piú diverse» e ^ cultura viene da essi considerata in primo luogo per gli effetti esterni en un Par- turCie^ Uľa> sorta Priori)' /lssutoUri ^erníjaň, uneŕ7etto recenti e deU'u. fe§a_dal-private, :io tutt'al-ono diffuse universita ú 2 2U inno il loro rsitä: dall'i-ě a umenia-itrapreso lavoro intel-imo piano la ra di intellet^ 1 futuro; altw iato, ě quella c piú rappre: ri di agire sui ,pansione tie- ie_S2däii' che tlusienelľjn- ipre prepiúcen- ngono in^ cercanoj9r :oooraEßP;' esso le stmt □no aU'intfe erni che mercato i2.i. Dal «sogno della rivoluzione» al trionto i . i risultati produttivi che puö dare, per la risonanza che 629 , vra ner 1 nsuit.»"r----- —«««^.auicpuösusci- ^issutosociale: eperciovieneawicinatainun^ttone^ammmte tarc nel t: ^ ambit0 prlvllegiato di azione degli operátori cdturaEéiato" pübbiiciw Settanta e Qttanta, quello delle amministrazioni locali (comuni, re-tra g1' iinnvince), che hanno condotto una politica culturale basata su una ricca aioni, Pr t! j- ^„cqíi snecialmente nell'ambito dello snei-tamU serie di di massa, specialmente nell'ambito dello spettacolo e nelle for-Sei^ Tľ^^ŕ^paavolte anche con interventi e programmi di piú ampio re-m. , ff Parole, tav. 272). Si é assistito a una moltiplicazione addirittura ab-Spir°edifestival, feste pubbliche, programmi di spettacolo, mostre ed esposi-n°ľľí[ congressi e seminári, premi letterari, celebrazioni promozionali legate ad ^ttivituristici: i curatori di queste ínizíaťive hanno chiamato in causa artisti ° scénografi, uomini di teatro e di cinema, musicisti e cantanti, critici e studio-sŕ e perfino la poesia ha avuto la sua parte, con letture pubbliche di poeti e con eventi spettacolari ad essa collegati (cfr. 12.4.2). Si sono contate varie esperienze di rilievo, che hanno dato a molte forme culturali una diffusione pubblica piú ricca e capillare, facendole penetrare piú a fondo nel tessuto sociale: ma ciö siéinevitabilmente accompagnato alla riduzione della c^üira^una dimensio-nepiihhlicitaria e spettacolare, a una funzione di pura <^parenz]|>>, di casuale manife^iazione delia civiltá di massa, lontana da ogni possibilitadi produrre pause di riflessione critica. E quando, nel corso degli anni Uttanta, Je nnanze degli enti localľsono entrate in crisi e le iniziative si sono ridotte, l'ereditä delle loro attivitä culturali é stata in parte raccolta da organismi e da Sponsor privati PAROLE tav. 272 Effimero/Beni culturali/Territorio Tra la fine degli anni Settanta e la prima metä degli anni Ottanta si ě cercato, °a parte della sinistra e in primo luogo del Pci, di legare l'uso di massa della cul-ÜJJ a prospettive di svÜuppo democratico, con ľobiettivo di fare del consumo durale un bene essenziale della vita sociale. Vennero cosi awiate molteplia wT e lni2iative cultural!, sostenute dalle amministrazioni e dalle istituzioni destin !SSe erano rivolte a promuovere la cultura come un «bene>> pubbüco soddS ľ 3 circolare tfa i cittadini, una sorta di« servizio sociale » che ayrebbe lo svľi ľ „? asPetto semPre Piú importante della vita quotidiana, quello demo colweU intra"enimento, del tempo Hbero. Si diffuse una sorta di con u-deUa foecultura: la "duzione dell'arte a merce e a spettacolo, tip ca mento derľ °ľ8hese a Partire daU'Ottocento, doveva valere come uno strune di sDa7?OCL,tico' nemaře occasione di partecipazione, di nappropnazio- Cori 1 pubblici. f Spettacolarir,mine SfeXdesignarono una seriedifes^ecitt^^ segue (N 630 Epoca12 Verso una civiltä planetaria (1968-1991) za Intellettuali come funzionari e amministratori L'intellertuale-politico L'inteĽettuale disoccupato (molte attivitä del resto, si appoggiano indifferentemente su forme di assisten pubblica, spesso di tipo corporativo e parassitano, o suli iniziativa privata) Alia condizione degli operátori culturali corrisponde in parte quella di m0lti a] tri intellettuali, dalle funzioni in origine piú tradizionali, che ven£ono_condot^aj mercanismi i^^rm1' Aap)' nrpanismi amministratiyi e burocratici. dai mezzidi CQmunicazionedi mass?, * syolfferefunzioni di controllo e di gestionej cGme^^. netra van centri di potere. Nell'editoria, nel giornalismo, in un ente pubblico come la Kai, neďuniversitä, molti intellettuali, a seconda della loro posizione, si trovano a vivere la loro attivitä come intervento e gestione continua, programmazione e defi-nizione di linee di lavoro, anche molto al di lä dei temi e delle qualita specifiche del-le loro competenze: essi tendono a divenire funzionari e amministratori, perdendo sempře piú nettamente ogni autentica funzione di mediatori di coscienza culturale. Analoga evoluzione ha conosciuto I'intellettuale-politico, ridottosi per lo piú a una posizione di funzionario, di mediatore di linee, di elaboratore e ispiratore di strategie di potere, impegnato a fare della cultura uno degli elementi in gioco nei rapporti di forza tra gruppi e partiti, attento a non perdere spazi e possibilitä di intervento nei mezzi di comunicazione di massa. A questo quadro si oppongono strati estremamente compositi di intellettuali di-soccupati o sottoccupati, che vivono in modo precario, esclusi o emarginati dai meccanismi del potere culturale, ma talvolta impiegati in collaborazioni di vario ti- o si 1; II tä ass essoc ri di 1 temp< ideok quisit sta sO( scelte ze piú micro durata, dal greco ephemeros, "che dura solo un giorno"), con il conseguente utilizzo dell'ambiente urbano da parte di grandi masse di pubblico. Arredie invenzioni multiformi, col ricorso ai diversi mezzi della comunicazione di massa, immettevano negli spazi cittadini sorprese spettacolari, che qualcuno pre-tendeva di far risalire (anche perché Roma fu la citta dove piú fítta si svolse que-sta sperimentazione) a čerti modelli della cultura barocca (cfr. 5.14)- Anche la letteratura fu direttamente inserita entro le manifestazioni deU'effirnero, spet-tacolarizzata e amplificata attraverso eventi di massa (cfr. 12.4.2). Opposto ma complementare a quello di effimero puô essere considerato il concetto di beni culturali, che guarda al patrimonio culturale come a un ínsie-me di oggetti materiali provenienti da una lunga tradizione: testimonianze sto-riche e artistiche proprie dell'ambiente italiano, minacciate dalladegradazione e dal deperimento e bisognose di cure, di conservazione e catalogazione a guate. Di questo sterminato patrimonio si occupa una specifica istituzione go vernativa, il Ministero dei Beni Culturah, sorto nel 1975, a cui spetta l'31"1111^ strazione dei monumenti storici, dei musei, delle grandi biblioteche: esso anche il compito di promuovere le « edizioni nazionali» dei classici e ľorg*B*? zazione di convegni per ricorrenze relative ai grandi scrittori. Furono P*0? . gli anni Settanta quelli in cui si cominciô con insistenza a guardare al Patr' A nio urbano, architettonico, artistico, librario nazionale, essenzialmente co un «bene» economico, di cui era facile riconoscere il carattere indirettam t) produttivo (anche in rapporto alle prospettive del turismo): si ě cosi elat»o una vei to com salvage in ragk te inizii sono n; sto ferv te subo privati Lid ^ettant questo nanziar sumo d doveva Servare v°lrnen 8erieral, prepiú 1 °«nipi filial- lc°come «on.perdendo lenza cultuiale. P«"lopiúauna ratore di strate aconcdtapporti ta di intervento íntellettualidi-emarginari dai ^lotiidivarioti- 12.i. Dal «sogno della rivoluzione» al trionfo del mercato po rnn IVditnri" a ™n 3^tr' omtri Hi ini/iativa culturale: essi manifestano spesso comportamenti <^ La fine della dialettica culturale. D quadro generále delle řunzioni e degli atteggiamenti intellettuali ě in real-ta assai confuso, intricato, difficilmente identificabile nelle sue articolazioni: esso corrisponde ai caratteri di una societa sempře piú omogenea nei suoi valo-ridi base. sempře piú dominata dai meccanismi pubblicitari, ma nello stesso tempo frantumata in una série complessa di strati sociali tra Ioro estraneC di. Seologie generiche e prowisorie., di interessi particolaristici, di posizioni ac-quisiie. tensioni, malesseriattivitánonsempře chiaramente definibili. In que-Ha societa i modelli e i ruoli culturali comportano le aggregazioni piú varie, le scelte piú eterogenee, le interferenze piú tortuose e sottili, i conflitti e le allean-ae piú imprevedibili: si assiste a un'incessante dinamica di scambi tra poteri e mic: Oteri, a mo1tPp|jcJ nsi dpllp fntmp rultmaU^ .pmmn«;«;p in qnanfn gngtp- Un quadrc confuso i il conseguö« ^blko. Arredie cazionedim«' rtasisvxjbcqu^ ******* ■la vera e propria ideologia dei« beni culturali», che vede la cultura del passa-Boome un insieme di realtä storiche da far soprawivere, da conservare e da ^Jvaguardare, perché possano essere fruite dalle generazioni future, ma anche pgione del loro valore economico. Sulla spinta di questa ideologia sono sor-riative di studio e catalogazione dei vari materiali storici: e neUe universita ho nati anche appositi corsi di laurea in beni culturali. Ma, nonostante que-tenore di iniziative, la salvaguardia del patrimonio artistico resta totalmen-^■ibordinata alle esigenze dello sviluppo industriale e al dominio di interessi ^■rati e corporativi, che portano all'incuria dei beni collettivi e pubblici. ^■-'idea della cultura come servizio sociale ha diffuso verso la fine degli anni ^Banta una particolare attenzione al suo rapporto con Aterritorio: con 1'uso di ^ksto termine si ě cercato di definire (anche in rapporto alia disponibilita di fi--"".ti da parte degli entí locali) 1'esigenza di uno stretto legame traxon-Wrr. della cultura e realtá locali specifiche e circostanziate: le esperienze del-*efc-~efb~3öve\-ano ramíflcarsi in determinate situazioni; in ogni territorio si ^■eva verifícare la presenza di specifici beni culturali da valorizzare e da pre-^•are. Oggj 1'uso del termine in rapporto alle esperienze culturali si ě note-^^feente ridotto: la dimensione pubblica della cultura sembra tendere a una ^Berale omogeneitá spettacolare e pubblicitaria, che spinge a trascurare sem-PJ* ?:ú - singole realtä, che riduce ogni rilievo delle situazioni particolari; la Pto • • • r.e e lo scambio collettivi sembrano passare soprattutto attraverso roDnipresenza e l'ubiquitä delle immagini televisive. mu i Ivlltl |'l (iy«*>H itwi) nitiüosc, inen) Nliiiinciii.) g m i ,„, 1(1 0 j, posizioni a>r|Hir.ilivo nolle istituzioni o net ouinli dollii omumioizioiir dt iiiunnh, I'.cl éeitfi difficile distfieatc Ic I r.ill.i 11 ill 111 -111 i signilii ulivc Moltiplicazione delle forme llllill.lh ,|, (|||,||( visoľieealeatono, i lenomeni ovulcnli e niciiii cliu|iielli soimn, i ,,, opact|, stossn moltiplicazione dclla coinimicazioiic e dcllc attiviia m c11uilclic mi« definibili come etiltmali ctea una vera e |>i<>|>i i;i iullazu>m iiiiiiiuitativg I Ii a>numica/ione Sc-,illlUV, dci disCOI'si, dcllc ilUlliagini, C'llC C< till IIIM|is( e ;| ,[,, j ' cazionc del loto stesso valoiv: la dilalnzione c ľei ( esso du iiiev..ii>|.| |U|I|( i k 11 > s e ill .11 11' 11 I o I U' i I H' s i I M 11 ' I . I!' 11 11 11 \ i 111111 I 111 I »I • '.I.i I. .11 , mi H ,||| H i ||||||h| lunzionedei lenomeni cull mal i a I solo I alio c li cssci < i .«11 < »* < i ij >;u < lo spazii ast ratio dclla comunieazione, sen/a poier suscilate vcie rspctienzc. iicprctcii cloiv che \'i si possano riconosccre cici dcsl inalai i Iii >ci i <• (Iľ.ponilijlj <);1<,,:. una «comprensionc» integrale dei discotsi e delle immagini i In- via via Ii f giungono. L»«fine» Proprio la complessita scmprc piú inalleirabile di questo orizzontefj .Hľuuclk-muk- cjie alľinsieme delle lunzioni e attiviia intellel i u.ili non si adalti pití l.i noztonc di iutellettnalc conic coscienza del presenle (ne1 ome > dm k-ii/.i ■,< p.n.iu d.ill, classi cne rappresenta, nFconn- coscienza •• organic a •■ ml \en\o m.im,. um In realtä l'ultimo ventennio (che, specie ncgli anni Sčítania, lia visio pcrältn» proliferate inlinitc ritlessioni snl « niolo» dcll'inlcllcliiialc) lia seimaio miasm ta di «fjnc clclľinLcilcUu4c>>, aecompagnata dalla l'inc dclla dialcttiüLCuIü"'1 Ic dallo s\ uotaincnto ilclla haltaglia ideologic a Non č pni possibile, nellaíto ria «intellettuale», definire linee e tendenze organiche, credibüi orientamenti di gruppo. Nglle scelteletterarie, e piú Ľcncralmcnic ci ill mali, non si inclividua piúal Decadimento tmlluamo! CUna dÍlVt,a P1,ľUviP:'zil,,u' alle lend piú una letteratura che possa dirs cn/c i- .ii pro. i-ssi dclla storia: dom cstsU" TTan'^a in senso torte, che possa pretcn- I iv«-nil" 111, i k■ ii i' .o stom'". dere di proicttarsi ncl senso del moviinenlo dclla storia, lotlarc tu anticiparlo, correggerlo: pare scompafso, superato il gruppo iiituli so conic coscicn/a cult male collettiva, calata ncl llnsso vivo del ten _ promotľice di sceltc radicali e lotali/zanii; per lo pin si lonnano agHt'CK^10 , unite da obiettivi di piccolo potcrc o da inicicssi corporativi. La rapidiifl* delia neoavanguaľdia (cfr. 11.5.1) non e stala die una dcllc ptimc c piú ".f^. manifestazioni dí quešlajSnc delia haitaglia intcllettuale e dclla possibility ogni autentica sperimentazione d i gruppo. "— Crisi del diaiogo Questa situazione comporta anche la fine della tradizio ra centri cuiturali centri jntellettuali, giá tanto ricca nella stc MDH>)H'""l//;' zione e ľintegrazione attuate dai mezzi di comunicazione di massa c ,i>l'|K""" Jalli"1'" ihm La provincia matica, il viaggiare c- lo spostaisi quasi quolidiano na eeiilľi divcľsi,orni ^ no sí ehe tutte le esperienze siano tra loro intcrcambiabili compregc^ j quasi nessuna attivitá culturale riesca a caratterizzarsi fino in fond" lu 1 legame con il luOgO da cui sorge. t Ql 11 ľilenniento .1 paiticolari tadici locali pcfde sempie pni |«i sll;l ' za. (!i6 non eselude ehe ci siano realtá piú vivaci e ftltre meno Vivacj.1 11 ( in molti centri resistano anliehc tradizioni e spec iíic he forme di arr."" 1.1" )iiť , oine storict ( ( (ISO ,li;i ic-in ie< c c líc i p 1 larlat Si i.iiik i.iiio ( sperie vidiiai I lie di storia zione 1 edelk bili e c di pro ľambi l»lll|||; bile qi zare h soiizia noscib con m res l,f, Kre /i« •Uli ran Sei Kill < ( v "l»n„ IV .....-v. a .....•............ ""I'i'ftn, |,0lJ,,l,,l,.<-'l'i.<|.l, ' ' '"' Vl-' vi»i I, i,,, '••«»orizzonte if 1111 l"1' lil ll()/,i()|M .-I-.ii.H, ,|ii)lr ■ i» »',i aiu.. iaiiuj , ha visto pcuilit'i i I |Mi;ilo 1111,1 MX >osKibile, neUaito- III,ill oiirniamniii si indiyiduap'"^' i stortaj, non , iiitdlt'UU-I, I i<-mp"s,n jnI)l rimeep1" " ', rli "'"Xlh"1"' ni la * , viva* I / I Mill »«op,fl'l '!< II* 11/'ill I/I) lilt >. ill lllnllli, /<>,//<■ jin hi/,1 %iona v,il»ili' pH-vi'l' i> j'li <-mm. JiiiMierwi come siamo nella no-Itfa i. ,ili.i, i k,i i I'oxniamo fcla< ran i da rw.t in hkkIm ial< -da mdividuare negli an-ni i< " mi I.i i 'I' I ii Hi' ' i' uic, A i in m aj/j/iunj/ono i carat teri del tutto nuovi (Ik i |,i'k < i i'lii' i liatiiK,i,imai aj,Mini',: |,ri I'inMruirdri fenomenidicuisie Hrlaio in <|ikM'i i a|illolo U 111 ..li 11 111 , hi -a | ,;n l<-1 ,i urj |,i'i'.Miii<,) quelle) che HtianK, viv nd', < mi iiioiiiciito di radii air iivulj-uuirnio ejiocale, in cui si ribal-laiK, 'I' liiiiir/.nii' ni«- al< inn < aiaiun "claim, ah unr siruilure di base delJ'e-Upri i' 11/ a i in i. ii i.i '■ i Irll a vila ',i < ,i i< a, vkik- a t atlere tjuaJ.sia.si |>ossibiJita di indi- vkIm.im In......ni ii h h-, !i'iii|rij/.r |,i(iloii(lc Ma t>ssil)ilita tli scandire ii percorso »t<»K '> m l.r.i H l.iiivaniciilf (in iniii) II moiido mirio, il vortice deIJa f)rodu-/,i(,iK i d,| lavoio uinaiKi, i ( unlliiii r la vitilniza, Ir forme tlella comunicazione Cd'l '«»imi•.'' ii/,i, lull', m liantuina in una miriatJe di esjierienze incontroJia-bili ■ di !• 11 ■.!< ,n i, Ii ii ni live, in mi gioco iinJetcrminaid < 1 i scquifd e di perdite, «li |ii.,:m. i . ,h iiiiiiit nil, inn.'. < lain alia iiasliniiiazitine irreversibiJedeJ-I'iM'I'i. ni- n,ihii;ilc I ,;i iiidllr|)li< ii a tlrllr rs|>eiienze e la tjuantita sempre piu piillulaiih ,|. i in. , ,;i»/i/i t- tlrllr let nit lie tli t ninuiiica/ione rendono impratica-bil< | i il i.r i iiidiyiduazidiir tli rlrnn-iiii |iiu sigiiilicativi, capacj di caratteriz-Htt I;im ,i.,i i, |„ |,i" im- i- Ijniiialr; r m lia la m nsa/ionechele tnodificazionies-H)/i;ili i '.vilii|,|,iii', in nidtId stiliriiaiit-d, in forme non immediatamente rico-■M ibili, < lir divi-ulaiid rvitlriili m,ld i|uantlo il |)idtvssij si e gia consumato, Hn una vi In. iia i he la liflrhsioiir c Tanalia < riiiia non riescono a sostenere. I •' i',ii;i 1« in i,iiin -,i 11'>7.i iliiviiiiii ii nun i|tianliia tli s< rillure che vanno nelledi- Moltep >• /i'„ii |,m ,||v< r.< j |,',im 1,1,' i" ' "Mi him iiiiiii'i'ci'.'.inii' ni di fasi, privi- deDea I Jr»/iiiii'l', I'uriii ,, I'-iliiii ,li «•urn/i', iiK-iirii.l., in cvidenza generi, scelte, 'etterar I H"'|,|,i |, mil", Inn inn ,i In. in lil ii • in|,ii', < omul iijuc, jut cacJcre in un'ottica par-/i-'l' • di I',iinmi. '.Im di,vc-11111111 ii'iK'i ' unlo In jiiiino liio«oer.:i = intense e stato :'. lavoro sulle letteraturestraniere. Par un rapido sguardo, occorre ricordare innanzi tutto la costante preserj xa di molri critici di rilievo di cui si e gia parlato in 11.1.12, e di van crffld; >;: :: - . :: alcuni di loro hanno assunto il ruolodlfflgj defle generazioni piii giovani e hanno agito a fondo sui nuovi critici, al di la fimki imposti dalle diverse scelte di metodo. La cririca di estrazione marxista ha esercitato una vera e propria < anni phi \icini al '68, vedendo il diftondersi anche nella prauca1 piu Kttedegnorientamenti giä attivi negli anni precedent!, e PromuoveTGEN£. problematici confronri con varie tendenze della critica sociologies ^ si. w e tec-niche, tav. 254). In rapporto con la critica che 1 gruppj delia1 rivoJgevano al tradizionale ruolo degli intellettuah e alia lettera ^ 32. ".in-^i,- 000 state numei sí e riflessioni e le ricerche sul « ruolc>c-)>flJ tuale* (cbebanno guardato in primo luogo alľinsegnamento di ^ -^po-nppotti tea letteratura e potere, sulle espressioni di cultura « alter pokrc o subaltema. logica^ N;ľ. ambic dd marasmo c invalsa una visione tutta P°^co'f™^p*Í lettentun, che ha tnsistito nel legarla a mutevoli prospettive di g«nu passando da un'ottica « rivoluzionana r ^ m a un oetka accademica e «isntuzionale» (in questo senso si e f^H |\|hh'm Ii Versouiw civilta planetaria (1968-1991) i .1 NIKI V. Iii Nie HF. tllY. 278 1.1 eriÜCM semiologica I ,ti critica semiologica si e sviluppata artraverso un ampliamenio e uoosvof-IllmtiMn degli orizzonti ddineati dallo strurturalismo e dai primi risukari defl« 1111 iiu Im malisiica utr. parole, tav. 264 e generi e tecmche, tav. rjjy. guendu dl vidno il COntcmporaneo passaggio dallo sTrurruralismo alla semiori--CH (clr. l'AROl i\ tav. jr>i). lo stiidiodellestmttuj^edeidatiforrrjaliriacxmdot-(ii, lopruinuto negli anni Settanta, a prestare anenzione al piü generalecarane-ii' coinunicaiivo della letteratura, al suo ruolo runzionale enrro i sistemi cdto-rali, utili/vando appunto i modelli e gli schemi fornid dalla semiorica. I ii 1 rit ii ii semiologica attronta i tesri menendo in e\idenza i modi $ped£id 111 un 111 essi si orienta il processo comunicativo. le scelte cheessi operanotrak possihilita dato dai sistemi semiotici in cui si articola ogni culrura, ledneoe hin/nun e eomponenti del rapporto linguistico la panire daJ rapportotrarmä-/ew/e e i/<'.\7/«rV/./r/(>), i diversi codici che vi vengono utilizzad. ecc. Segueodogfi speeilici rami delle ricerche semiotiche (da una semiorica della rtauaüvaonm-Mtolo&iii, clr. riRMiNl rase 7, a una semiotica della poesia, imusernndctid ttuilft)), questa critica pivsta una particolare attenzionealrunzioDanieniodlgc-neri e Inline conuinicative. Molto spesso essa tende a so\Tapporsieaconfau-diisi ciin la piu generale teoria semiotica. a risolvere la ricerca critica in riäes-siune tcorica, a trastormare l'analisi dei testi in dehiüzioneastrana 'Him u.. liti • lit n 1 'h u Kí '1 m,,tl,' i|'f»»nl o rt vtnihm k ,IMi IM ..Iiiii.'.ÜIi.1' Mi it ,.iii ľ>«Ukh *m I........n. lu (o*» i v i ,1.....n LH'"" ,,, . i.>|Ii .|iM--'>l,,u' II................1,1 >'l ..... ..... .......■ "" un .....I.'I'1''" 1 , i „.....-Ii" *'T.,. . Lni ii» ..Mill I i H.. Illl • ii ..mi , ... .1« 1 táU*****--l.ni.li „d tempo del posünoderno 659 ihoi'.I p I U i- milní. PO\lVn ill (IV mi i iu'1 lvM|l M,U^ ľ" ' 6 'r'""0 un senso moko vivo delle tension,' «viil.iV obrněn . 1 in Intreedotft rigor* metoda f Vlhlo SOttSO slon.,.. riMtterkM ľ.,.^. j: r_ ' P**10™ Francesco c • -so sumko. caraucn,,, ľopera di Francesco Orlan -m.lioso di jttttt .11111.1 ti.uuvsc. che ha definito unmetodo • Uli KKMtRtl "iNuuK>tl»v.279).Unapresen2amolto^ \ v f ht<"'^M^' nioivHl, di ,-Kv.va tematica e mitico-simbolica .... hKM.Mi.xs. j'-'^lHndl^i.vu.ulnuolticriticisisonosovTappostia r»vsli»u „ i I ,1m... ,11 mseguamcnto del eritico canadese Northrop Frye IWáij-.1. -;i';'ll'V'Wnuh>dnvrso.d,lWln1n(dr.i2.2.7).Suunaconver- Ez.oRannond lvi. iii.-iodi .lilK-n-mi. v lu- mini a una critica «totale», curiosa versolepiú eGiorgio Mfwpi.«....,!, , iilmuli v u-s.i a met tore a punto le possibility di «ascolto» dei BárberiSq"a« "'•11, si. I-is u,. ,1 l.noiodi ľ .mo KviMo\ni(natoneli924),che,partendoda Kittmvli m....\. u m m. i. .ukk-nsa intorno ai testi e alle esperienze le suggestioni lMUvl,x>' 1 "m o''1'1 ■> iracciaredensi campidisignificatisimbolici,ideologi-■ i..ih'|<..|,hmv i \'crso ,„,., totalit! di tipodiverso, piú interna alia logica del-1 osl'»" !' 11. ...-i ma c meno incline a una csiHzione di strumenti metodologi-Pl",vu '' 'inu., di GtOROIO BARBER] SqUAJROTTI (nato nel 1929). I I li U idl ivMIC dcjlli Studí llllgllistici. tllologici. StOrici. ha COnOSciutO per SUO Lericercbe P1*' i". 1 svrio .1. uoievoli sviluppi. COO lavori importanti. citati volta per volta nel- storico-■bil'liogi the di quesm manuále 1 cruTrchcstorico-tilologichehannocontribuito filologiche • '■'!>•.> m pu'loiulua i dan dells, storisi letteraria itsihana. a portare alia luce materini, im,.. 1 i.vspKM.iu. a pivporre nuove indagini sidle forme metriche. stilistiche, "^''j .> I'> "i .yiu-i i o i vvdici letterari. sulle istituzioni culturali, sulle tradizioni te-W.i >li mu iii,iii,.hiiui v- le stiiinpe. sulk loro circolazionee ricezione. sulle poetiche t nulle ideologic, snila pei u>di.-.-ii?ione e sui centri culturali. Di molte di queste ri-Ľ ■' > i.-iiuio. .mho in quests! storia dclk letteratura. e non ě cenopossibilequi frus-, r, ., , issrv'.n.i nun i cntici e gli storiei che vi hsinno contribuito; ricordiamo *'''' "n. mu.Iu'm delist lingua e delia letteratura italiana. come Dante Iseua (na- »>'l VÖo\ VNM ľo.-.m UlsltvMiel li»0. MaRZIANO GüGUELMINETTI (MW y1 «.«;•' vo vn l run \h vcari \ m.iio nel lo^V PlER Vincenzo iMengaldo (na-h,n-' P.'Mi nho Pi Kom Kiis máto nel Luicr Baldaco (nato nel Ku . vki.o Sckiv vno máto nel u>.-S\ Nino Borsei 1 ino .nato nel 1929); e. •dli ''..'n. i i um v mu v essix... vui m k 10 1 ONARPi .nato nel lo;-1. AmedeoQľon-ne .u I u., s^ C vKi oOssoi \msitonel i^Utrainumerosisnjdiosiitaliani T'vnu ,1, S,,,, (•„,„ .V Vnienea. Pante Della Terza tnato nel1924) e Franco Vmi.,1,.,1,1 iosO ^^•,,u,u^s,lme,uMuen^ionatialcum^r^akn.deflelenera^ •>......Iv id., \momo 1 v Pinna, nato nel iW . Guido Paduan o nato nel egen^nssn M' e delle le„e, ,u,,e siranioir idalls. vivace scuola d. anghsuca ehe ta eapc ad p>s, ,NO 1 ,mi. vkoo. nam net toi", a germanisti di grande rihevo. come Giilia i> IVxioni. imto nel I9a6). ■> ,„ eomposuo panonuusi senbra aver Perduto reale ^jsMja 'inu , uuliiauu uuapacc isalvo Pochc eccezionr ■j'h'v dell, eo„u,n,ea,,onc leucrana. disoncntata f^^^e tto Epocai2 Verso una civÜtä planetária (1968-1991 sviluppo storico. Nel campo della discussione sulla letteratura contemp0ran(;; scendono sia critici accademici, provementi dalle ístituzioni universitarie, 4 critici che lavorano in primo luogo nel mondo editoriale e giornalistico: maia loro attivita pare esaurirsi quasi completamente nella politica delle recensioni (cfr. geNeri e TECNiCHE, tav. 283) e nella costruzione di una série di dibattit che rapidamente si spengono, senza lasciare tracce consistenti. generi e tecniche tav. 279 La critica psicoanalitica Anche nelle sue forme meno elaboráte, la critica letteraria ha fatto spesso uso di notazioni di tipo psicologico, risalendo dalle opere alTesperienza personale degli autoři o alla psicologia dei loro personaggi: per il suo legame conk realta umana, la letteratura non pud fare a meno di chiamare in causa dei Processi psicologici, che la critica puö riconoscere e interpretare in vari modi. Con lo sviluppo della moderna psicologia, 1'attenzione a questi processi ha avuto modo di appoggiarsi su nozioni scientifiche e sistematiche: e fin dalTOttocento si sono avute indagini sulla letteratura fondate su diversi orientamenti della psicologia contemporanea. Ma un contributo di primo piano allo studio della letteratura ě venuto soprattutto dalla psicoanalisi (cfr. parole, tav. 186), che ha fatto fin dalTorigine (come mostrano anche molti scritti di Freud) un ampio uso di testi letterari, ritrovandovi modi di manifestazione e di «sublimazione» di contenuti inconsci e cercando di definire il ruolo della letteratura e dell'arte nella vita psichica: a ciö si aggiunge il fatto tutťaltro che trascurabile che, come si ě visto piú volte in questo volume (cfr. 10.5.2,10.7.7,10.9.3), ^a psicoanalisi ha direttamente influenzato alcuni importanti scrittori di questo secolo. Le prime forme di critica psicoanalitica (giä presenti in alcuni lavori di Freud) mirarono a ricostruire, attraverso i testi letterari, le strutture psichiche degli autoři, interpretando segni, simboli, figuře, situazioni ricorrenti per risa-lire al loro inconscio e per ritrovare tracce di ossessioni infantili, motivi legati agli originari rapporti familiari: si tratta perö di procedimenti rischiosi, che spesso portano gli interpreti ad assumere verso gli autoři studiati la stessa posi-zione dell'analista nei confronti del paziente, scambiando i testi letterari per semplici documentazioni delTinconscio degli autoři. Da queste forme piú rudi-mentali di psicoanalisi letteraria si sono sviluppate, dopo la divulgazione delle nozioni fondamentali della psicoanalisi, varie forme di psicoanalisi «selvag; gia », che si serve della letteratura per ricavarne banali e disinvolte disquisizioni su complessi, desideri, traumi psichici degli autoři. . Moko piú utili sono apparse, per lo sviluppo di una critica psicoanalitica, le definizioni che lo stesso Freud ha dato dei meccanismi e delle tecniche con cul 1'inconscio si comunica in alcuni generi letterari e drammatici e in alcune tecniche particolari (per esempio nel motto di spirito): da questo punto di vista, a psicoanalisi si ě posta come una sorta di quadro teorico di riferimento per 1 ela-borazione di vari metodi di «interpretazione» (ma cfr. termini base 25). ť w \ra contemporanea ii universitarie, sia giornalistico-. mala tica de\k recensioni »r>a serie di dibattiti nti. Ideologie e forme cultural, nel tempo del postmodern 12.2.9 . Scritture saggistiche. Piú che nella critica militante, ľintreccio tra critica letteraria e giudizio sul mondo ha trovato espressione m vane forme di scrittura saggistica, che sfuggo-no ai limiti istituzionaii della critica e della storiografia letteraria, tendendo ad •ttcraria ha fatto spesso rcallesperienza perso-per il suo legame con la lamare in causa dei proletáře in vari modi. Con -|uesti processi ha avuto che: e fin dall'Ottocento si orientamenti della psi-iano allo studio della let-'Arole, tav. 186), che ha ntti di Freud) un ampio ione e di «sublimazione» lella letteratura e delTarte he trascurabile che, come 7.7, 10.9.3), la psicoanalisi oři di questo secolo. resenti in alcuni lavori di ran, le strutture psichiche ua/.ioni ricorrenti per risa-■loni infantili, motivi legati rocedimenti rischiosi, che utori studiati la stessa posi-íbiando i testi letterari per i. Da q ueste formě piú rudí" , dopo la divulgazione delle me di psicoanalisi «selvag; iali e disinvolte disquisizioO* una critica psicoanalítica> ^ iismi e delle tecniche con 0» Jrammatici e in alcune tecD^ da questo punto di vista, o di riferimento Pcr l;1 cfr. thrmini bask Z^^^ esta dij-ezione ha operato anche la critica stilistica, cercando nelľinsieme dei fenomeni riguardanti lo stile segni rivelatori di particolari atteggiamenti psichi-ci e culturali (cfr. termini base 17). Un importante lavoro sulla letteratura ě stato svolto dalla scuola psicoanalitica di Jung, che ha visto nei testi letterari e nella produzione artistka la manifestazione delle forme delľinconscio colletti-vo ne ě sorta una critica rivolta a rintracciare temi e simboli legáti al mito e agli archetipi delľesperienza umana (cfr. termini base 6), che spesso ha aiutato in modo determinante a capire il valore di certe immagini persistenti e a rlcos«u!" re il senso delľazione psichica che alcuni generi letterari esercitano sul pubbli-co. La critica psicoanalitica si ě cosi spesso intrecciata con una critica mitica, simbolica, tematica (di grande importanza, in questo senso, 1 contnbuti del filosofe francese Gaston Bachelard, 1884-1962, sui valori simboüci degli dementi naturalis. ,. . . Una delle soluzioni piú convincenti nelľambito della critica psicoanalitica e quella proposta da Francesco Orlando (cfr. 12.2.8), che ha operato secondo un metodo che egli stesso definisce «freudiano», unendo la ncerca srn contenuti inconsci alia individuazione dei caratteri e delle tecniche m cm 1 inconscio stesso si comunica nello scambio sociale: per questo egli tiene conto soprattutto degli scritti dedicati da Freud alle forme in cui ľinconscio si mamfstitn^^ di relazione (come quelli sul lapsus e sul motto di spirito). Facendo convergere 11 Punto di vista freudiano con quello degli studi rétorici e linguistic! e contron-tandolo con le situazioni storiche concrete, Orlando individua nel togW&° '«terario una «formazione di compromesso», in cui entrano m rappoito con-Jnuti manifesti e contenuti latenti e si attua con diverse modalita ú «ritorno del represso», cioě di valori negati, censurati, respinti dalla norma sociale^do-""nante: a tal proposito ě essenziale la definizione dei van modi in cuileopere p ge"e« '«terari sollecitano ľidentificazione o la dissociazione dei towi 1£ Orlando ě la natura stessa del linguaggio letterario a ^^^^ la Psicoanalisi: ed egli si rifä in modo particolare alia teória psicoanabuca di Wl0 Matte Blanco (nato nel 1908), che definisce la logica «Wl^SSi J*una bi-logica, a due dimension!, capace di legare e ^PPO^1^ P^ettarnente contraddittorie (questa stessa bi-logica carattenaerebbe un gUago letterario, almeno in una lunga fase della nostra «f™™,, dila-Psusf CntlCa PsicoanaHtica orientata verso una ncerca »goroJ,dS0rata, in Sidl raPP°"i tra testi ed esperienze biografiche, ě invece queUa elabora nini assai origináli, da Mario Lavagetto (nato nel i934J- Epoatz Verso una avika planetám (1968 1991) ■e un dialogo piú diretto con i lettori colri, ed intrecciando libera*^ XU e materiali daflorigine phí dřversa. La forma del saggio (cfr. terT? 26) á ě rivdata come una delle píú rispondenti a un bisogno di conaTr za dd preseme, che la produzione narratíva e poetica riesce a sodd^sfcuesoř. pane: e spesso si ě avuta rimpressione che la saggistica arrivasse a sostituirpf narrariva e k poeaa, ragghingendo obiettřvi che esse non sono quasi piú in ní do di sfíorare. Sí é visto, del resto. come moltí importanti autoři di questo lo abbtano dato ü megüo di sé proprio in questo particolare genere di scrithjra e ndTEpoca 11 si ě ricooosciuto il grande valore delTopera saggistica di scritto-ri che hanno conunuato a lavorare anche negli anni successřvi al '68 (Sciasda Pasolini, ForrinL Sangiňneti, Calvino, ma anche Manganelli e Arbasino), met tře una dimensíooe saggistica caratterizza anche alcuni dei cririci lettérari <£ am á ě crarxato in 11.1.12, come Continí e Cases. Neda fasepiú vicina al '68 ha avuto grande fortuna prima di tutto una produzione di ripo polkíco-soaologico, che ha trovato la sua principále cassa di ri sonanza nefle riviste poliriche la!e come testimonia tura e conoscenz filosofico.chesp nidell'esperienzi cordiamo GiORG zione di Benjamii i comportamenti l'insegnamento d stato uno dei ma| stazioni di una sa^ fondamenti idtim versamento del p« e l'ambiziosa vert Un discorso a che merte in camj rura assai original minori e di aspett PORESi (nato nel: piú concreta xňta i bi. odori, sapori. i scoste, di compoi BCRG (figlio di Le* ca ha spaziato vet con curiositä inesž so di offrire essen Dalla saggisticž ticolare dal gruppn te Poi negli anni C ^Jturale contemp do intellettuale: ri< lemico sicuro e rist tan2apolitica«dil torme narrative (a sPertatori; Alfon: poesiadi vibrantě < letteratura , Poiemico verso r^xenti Bellocd 00 *■ composta tv ,i,,:v e ^' scrittura ™ (Sciascia a letterari dj utto una pro-decassa dírí-•te ě parsa re /ionaliecon- Ca filosof If ;j ila a obiettiví 2.7). In tut senza anche ole influen altá contem-rande espe e critici che indo giudiziv' itc conversa/i" • piu přesuv" iratura fran'1 ,c delle sue ope-ure piú diver*- ;1 pacata 1»»°^ ncl.93^ ,ra vita e letter* km ti PS'C° . ,,mature m,r vita so< i;ll<- 'ivi,,íJ mentě *MtSjJ. 12,2. \orrn\til» <«//'>, '* * vrtím*; *„/,iutUvia(u/7$t*\*po^jgweektnévt xpemyjmi ľutlekpoeti*t94^WÍHIty,/&'mámf**l jcforrr.'-ddl»v«*\uM-m\mV.<- u-Mtym,inutmrketmáiMf§asA,memtemd* :*<>m,t I* UmMhrcvceíMeH*iiptiím' & r,Hvíca (,ampo <\*nu\ hn*> nd rdbanrit propri T'imatM v*vyy> p<-xi'-itzixttixH: tnA i'/^r^nu.^maätemocaipamprp m, \w>y>> 'l'-lla grand* cukwa umtkuropc* lep** dk hne óS'lmpeto athmpco i(cŕr. 10.5.1), k letteraiur a *í oone íi»*íeme come co*cíenž3 ddk tmí dí unacnAae comt tt-^imoníanza dí ícdeíla aí wíoí valorí píú aoteotki < Juetfo ntuo tra tatra-feura e cot*mam.* é naturalioente a**aí forte in totta k ^gjpf'fľ di tipuestetko-filoKjficí), ' hc »peHO attraverw í tenčí letterari thrwvn&r/t euawuií vrttttpxaáty ni delľesperienza umana, capaci dí rŕvéarc la nátura dd rapporti mterv^gptfnVí: ú- . -,;<:.*::/, < ,\> >V A', ŕ.'.MAM:' i 'nato od Kj+'Z), ihr.n\H dí una apma díapoaMirJ itáítnút (é Kata uno dd uvA^trú antcruní dd -crpemíero ddxJe*, cír, 12,2/j), Tra le man&-':/M,i dí una «VAémMtti:»,áKpmáaéVk»pecífkheie^ddte»t^ vcr^amcntí, dd pemíero negatŕvo urtnptMo da Massimo C^cciaki (nato nd 1944) e ľambízíona vcrtígínc metaftska dí Emanueĺe Sevew^ 'nato nd 1920/. diK/mto a té mcntercbbe la vaMa produzíont tforíograííca e «otko««iiíca, ' arnpo pi j «r/,(,i- pr'/.pTtóv: '.ulvmlí%pcwté&Xtr* Uftmt. dí v.rtt-li í Jírettamente dáfla letteratura, daílo ftudío dí Éorme ktterark : a%r>cttí delia eultora »ubalterna, ha orígíne k naggwtífa di Preao Cam-|"'C»m 'nato nd 1926), che tendea ríntraceíarendkpíqáwdá fttúíitpááéb pi'í' onereta víta materiále dd pat*ato, dí %emaóom, úáferenze, gem corpofd, ci-l'í. "ílorí, »apíjrí. In modí dŕvmí e attento alle temitrHmanze di reaká perdute e oa-' di f ornportamentí marginalí e cermtratí, uno tttrrko come CakíX) Gtxz-Urfio dí ÍAi,ne e Natália, cfr. 11.6,2, natr> nd i- Daík *oríograha artífti Pdziato verv> Ic píú varíe forme culturalí EuGEMO Battisti Í192419ÍÍ9), io»ítä íneaaíiríbílc, ín una nvxkrna ottíca antropolŕígíca, ehe # ha perme* ffrire eHenzíalí rontríhutí anche alla ttífriofpaŕia letteraria. ' tólla samica polítíto letteraría vícína aJ movímento »eMamo«e»co 'e injpar-dal j/ruppod-/ "<>aderní píaccntíní») sí*onof««ee*penenzeapproda-fdi anní Ottanta a una erítíca ddJe forme dominami defla comooicazioDe 7,lh,r n.r^a^aJJadenuncJaddconilTOm^ : ""'IKrttuale: rícordíamoPie*CK»cioBelíXXCHIO(natonái9Vh*í»rnopt> uro e ríaentioľ 1 pi.i/; fo» 1 'nato nel 'W- provenientedaimamia-P"l»ira vdí ba«c», che lo ha rewpartkoíarmcnte atumto alla eapactta^ >-a."u.», 'i) agírc ttifl'efpenenza coocwa .o-.v, Ií,,ah,i:,í.u,. 'nato nd autore anche * ""^"j : Ua,)tccaríca*morak»ÍI^«^^^ ,r"ľ- narrate/* «tí,rí la f J j vi •' íífaf, part. rjei r;,odeJll imcuciiuau "u„.«««raľ«Día í- 'I'''' hio '• Lrardínellí, dal ,9«5, puhblícano una*«n«olarenviata, i^a """l"'-'a turta