É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ^ L^l ^ <5> 4 52% H3 Q abc - esteso Mar 15:48 Q, © ~ • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf ■ Libreria 38 La fine del Rínascímento e íl Barocco Bráno 1 II duello di Tancredi e Clorinda (XII, 49-71,75-79) II canto XII segna, in un lungo, suggestivo notturno, il tragico epilogo della storía che lega il cavaliere cristiano Tancredi e 1'eroina pagana Clorinda. Quesťultima, dopo aver incendiato la torre ďassedio dell'esercito cristiano, non riesce a rientrare a Gerusalemme, a differenza del suo compagno Argante, e resta in mezzo ai soldáti cristiani. Profittando della confusio-ne, Clorinda cerca di allontanarsi, ma viene inseguita da Tancredi, che non la riconosce, dato che la donna non ndossa la consueta armatura. Ne segue un duello memorabile, nel corso del qualeTancrediferiscea mořte la rivale, ínconsapevoledi aver uccíso la donna di cui e in-namorato. Qualche istante prima di morire Clorinda chiede pero al cavaliere di battezzarla, per abbracciare la fede cristiana. Se per la donna, per il cui ritratto Tasso recupera i modelli della Camilla virgiliana e della Bradamante di Ariosto, la mořte ě un momento di risoluzione, di felice approdo a una salvezza, per Tancredi invece diventa un trauma profondo, destinato a segnare per sempře il suo destino di soldato e di cavaliere. 49. Sola esclusa ne fu perché in quelTora ch'altri serrö le porte cíla si mosse, e corse ardenle e inerudelita Ibra a punir Arimon che la percosse. Punillo: e '1 fero Argante avisto ancora non s'era ch'ella si irascorsa fosse, ché la pugna e la calca e l'aer denso a i cor togliea la cura. a gli occhi il senso. 50. Ma poi che intepidi la mente irata nel sangue del nemico e in sé rinvenne, vide chiuse le porle e intorniata sé da' nemici. e morta allor si tenne. Pur veggendoch'alcuno in lei non guala. nov'arte di salvarsi le sovenne. Di lor gente s'infinge. e fra gli ignoti cheta s'avolge; e non c chi la noti. 4.punir... percosse: Clorinda insegue 11 cavalic cristiano Arimone. ehe I'aveva colpita. ma ci non si awede che vengono chiuse le porte Gerusalemme. impedendole di rientrare c cosi salvarsi. 1-2. Ma... rinvenne: dopo aver pur.ito Arimonc. dando sfogo alia sua ira. ( loruula rilorna in sé. 5. guala: 'guards' 6. /c sovenne: le venue in mcnle". 7. /)( hi:... infill^: 'liiwe. Minulu Ji appark'neiv alia gente. ai soldali 531 /721 bttl ■ Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ^ ^Ä? $ ^4 52% IE. Q abc - esteso Mar 15:48 Q, © ~ • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria Gerusatemme libeiata 39 51. Poi, come un lupo lacilo s'imbosca dopo occulto misfatlo, e si desvia. da la confusion, da I'aura fosca favorita e nascosa. ella se "n gia. Solo Tancredi avien che lei conosca; egli quivi e sorgiunto alquanto pria: vi giunsc allor ch'essa Arimon uccisc: vide e segnolla. e dietro a lei si mise. 52. Vuol ne I'armi provarla: un uom la stima degno a cui sua virtu si paragonc. Va girando colei l'alpcstrc cima verso altra porta, ove d'entrar dispone. Segue egli impetuoso. onde assai prima chc giunga. in guisa avicn che d'armi suonc. ch'ella si volge e grida: - O tu, che porte, che corri si? - Risponde: - E guerra e morte. 53. - Guerra e morle avrai; - disse - io non rifiuto darlati, se la cerchi -. c fcrma attende. Non vuol Tancredi. che pedon veduto ha il suo nemico. usar cavallo. e scende. E impugns Puno c l'altro il ferro acuto, ed aguzza l'orgoglio e I'ire accende: e vansi a ritrovar non altriinenti chc duo tori gclosi c d'ira ardcnti. 1-2. s'imbosca... misfatto: torna oel bosco, come un lupo che sileii/inso si alloiilana dupo aver commissi) seLireUimenie un'a/ionc scelleraia. 3. aura fosca: Taria resa oscura! 4. se >i gia: 'se ne andava' 52. 1. jinivurlii: slid aria con k armi. -a>jpanie la liny a durante un duello. 2.1/ paragone. di virtu pari a quella di Tancredi 4. alira porta: una diversa porta per accedere alfinterrui della cilia di Genisilcmme. prodolio dalla sua armalura e dalle si 53. 2. darlati: dartela. cioe. insicme. la luicrr. la morte poi. come esito finale del duello. 3-4. Non vuol... scende:Tancredi vuole combatle-re ad armi pari.secondo k reaole del codice caval-leresco. per cui scende da cavallo. visto che il suo awersario e appiedaio. 5. ferro acuta: la spada. 7-8. vansi... ardent i:'si lanciano ]'uno coniro I'al-Iro. non diversamenle da come fanno due tori in baltaglia. mossi dalla gelosia e accesi dall'ira'. 541/721 bttl É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ^ L^l ^ <5> 4 52% H3 Q abc - esteso Mar 15:48 Q, © ~ • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 40 La fine del Rínascímento e II Barocco 54. Degne ďun chiaro sol. degne ďun picno leatro. opre sarian s'i memorande. Notte. che nel profondo oscuro seno chiudcsli e ne 1'oblio fatto si grande, piacciati ch'ione '1 tragga e 'n bel sereno a le future eta lo spieghi e mandě. Viva la fama loro; e tra lor gloria splenda del fosco tuo 1'alta memoria. 55. Non schivar. non parar, non ritirarsi voglion costor. né qui destrezza ha parte. Non danno i colpi or finti, or picni, or scarsi: loglie 1'ombra e 'I íuror Puso de 1'arle. Odi le spade orribilmente urtarsi a mezzo il fcrro. il pič ďorma non parle; sempře ě il pie fermo e la man sempře in molo. né scende taglio in van, né punta a vóto. 56. Lonta irrita lo sdegno a la vendetta, e la vendetta poi lonta rinova: onde sempře al ferir. sempře a la fretla slimol novo saggiunge e cagion nova. Dor in or piú si mescc e přu ristretta si fa la pugna. e spadá oprar non giova: dansi co' pomi. e infelloniti e crudi cozzan con gli elmi insieme c con gli scudi. 54. 2. opre... memoranda awenimcnli hili'. 11 narralore introduce il racconlo del duello enfalizzandonc recce/ionalila. rimasla perö sco-nosciula al mondo. visto che il duello si svolge in un luogo apparlalo. Icnlano da tutli, 55. 1-4. Non schivar... arte, il duello e brutale e di-rello. lanto ehe nossuiia delle leeniehe di combat-timenlo mirate a proieggersi viene ulilizzata dai due combattenti (come nhadisee la Iriplice ripeti-zione dclla particclla negativa non). 6. it piě... non pane: 'restu fermo. non si allonlana dalla sua posizione'. 8. né... voto; i colpi. sferrali di punta o di laglio. vanno sempro li sečno. 56. 1. Lonta: 'il disonore'. la vorgogna per i colpi ri-cevuii. ehe alimenta la rahhia c incita i cavalieri a comhalterc con ancor maggior lena. 4. cagion: ragione. molivo'. 5. si mesce: 'si mescola'. si fa iniricala. quasi una mischia e non piii un duello. l.pomi: la parle dell'elsa della spada. 55 I /721 É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ^ L^l ^ <5> 4 52% H3 Q abc - esteso Mar 15:48 Q, © ~ • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria Gerusaiemme libeiata 41 57. Tře volte il cavalier la donna stringe con le robuste braccia. ed altrettante da que' nodi tenaci ella si scinge. nodi di fer ncmico c non ďamante. Tornano al ferro. e l'uno e 1'altro il tinge con molte piaghe: e stanco ed anelante c quesli e quegli al fin pur si ritira. e dopo lungo faticar respira. 58. L'un 1'altro guarda, e del suo corpo essangue su "1 porno de la spaca appoggia il peso. Giá de 1'ultima Stella il raggio langue al primo albor che in oriente acceso. Vede Tancredi in maggior copia il sangue del suo ncmico. e sé non tanto offcso. Ne gode e superbisce. Oh nostra folie mentě ch'ogn'aura di fortuna estolle! 59. Misero, di che godi? oh quanto mesti fiano i trionfi ed infelice il vanto! Gli occhi luoi pagheran (se in vita resti) di quel sangue ogni stilla un mar di pianto. Cosi tacendo e rimirando. questi sanguinosi guerrier cessaro alquanto. Ruppe il silenzio al fin Tancredi e disse. pcrchc il suo nome a lui 1'altro scoprisse: 60. - Nostra svcntura ě ben che qui s'impieghi tanto valor, dove silenzio il copra. Ma poi che sortě rea vien che ci neghi e lode e testimon dcgno de 1'opra. pregoti (se fra 1'arme han loco i preghi) che 'I tuo nome e 'I luo stato a me tu scopra. accio ch'io sappia. o vinto o vincitore. chi la mia mořte o la vittoria onore. - 57. 3.jdHge:'scioglie'. 5-6. tinge... piaghe:bagnano lespade con i falto sgorgare daile ferile. 6. anelante: 'ansimante! 58. 3-4. Ciá... acceso: 'si spegne net cielo la luce dellullima Stella mentre appare la prima luce delTalba nella parte orientaledel cielo'. 5. in maggioT copia: 'piů abbondante'. 8. ügn'aum... e\toIU: ad ogni rdolo di vcnio gc-aerato da una fortuna beoigna, subito (la mente dell'uomo) si fa supL-rba e arroEanle. 59. 4. stUhr. "goccia" 60. }. sorte rea: 'un destino awerso" 6. scopra: 'riveli' Rfi /791 ■ Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ^ ^Ä? $ ^4 52% IE. Q abc - esteso Mar 15:49 Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf ■ Libreria 42 La fine del Rinascimento e II Barocco 61. Risponde la feroce: - Indarno chiodi quel c'ho per uso di non far palese. Ma chiunque io mi sia. tu inanzi vedi un di quei due che la gran (orre accese. -Arse di sdegno a quel parlar Tancredi. e: - In mal punto il dicesti; - indi riprese - il tuo dir c '1 tacer di par m'allctta. barbaro discortese, a la vendetta. - 62. Torna l'ira ne' cori. e Ii trasporta, benche debili in guerra. Oh fera pugna. u' l'arte in bando. u' giä la forza e morta, ove, in vece, d'enirambi il furor pugna! Oh che sanguigna e spaziosa porta fa Puna c l'altra spada. ovunque giugna, ne l'arme e ne le carni! e se la vita non esce, sdegno tienla al petto unita. 63. Qual l'allo Egco, perche Aquilone o Nolo ccssi. che tutto prima il volse e scosse, non s'acchela ei perö, ma '1 suono e '1 moto ritien de l'onde anco agitate e grosse, tal. se ben manca in lor co "1 sangue vöto quel vigor che le braccia a i colpi mosse, serbano ancor 1'iinpeto prinio. e vanno da quel sospinti a giunger danno a danno. 64. Ma eeco omai Tora fatale e giunla che '1 viver di Clorinda al suo fin deve. Spinge egli il ferro nel bei sen di punta che vi s'immerge e 'I sangue avido beve; 61. 1-2. //ultimo... pali-M'-. ,cliicüi uivano. imnilmciito che io li dica ciö che snno abituata a lacere. a non 4. che... accese: 'che h;i incendiato la torre' lignea dei crisliani. la macchina di guerra per l'assedio. data alle (iamme da Clorinda e da Araanto. 7. if tuo... m'altetta: ciö che did. la confessione di essere uno dei cavalieri che haiino hrucialo la tor-re. e ciö che non mi riveli. cioe il luo nome. mi spronanoin ueiial misura acercare Vendetta. 62. 2. fera pugna: 'baltaglia. duello feroce'. 3-4, w' forte,., pugna: 'l'arle del combattimenlo cavalleresco e ormai dimeniieaia. handita. la forza fisica ormai si e esaurila. ma al lorn poslo alimenta la battaglia il furore'. 63. 1-8. Qual... danno: -imi Iii inline con il mare Egeo che continua ad agitarsi. anche quando la furia dei vcnli ha lerminalo la sua a/ione; cosi anche i due cavalieri. nonostante siano ormai privi di forze. combaltono ancora con la medesima in-U'iiMta. 64. 3. it ferro: 'la spada! 57 I /721 É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ^ L^l ^ <5> 4 52% H3 Q abc - esteso Mar 15:49 © ~ • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria Gerusaiemme libeiata 43 e la vestě, che ďor vago trapunta le mammelle slringea tenera e leve. 1'empie ďun caldo fiume. Ella giá senle morirsi, e 'I pie le manca egro e languente. 65. Segue egli la vittoria, e la trafitta vergine minacciando incalza e přeme. Ella. mentre cadea, la voce afflitta movendo. disse le parole estreme; parole ch'a lei novo uno spirto ditta. spirto di fé. di caríta, di spěme: virtú clťor Dio le infonde, e se rubella in vita fu, la vuole in mořte ancclla. 66. - Amico, hai vinto: io li pcrdon... perdona tu ancora, al corpo no. che nulla pave. a Talma si; deh! per lei prega. e dona battesmo a mc chogni mia colpa lave. -In queste voci languide risuona un non so che di flebile e soave chal cor gli scendc ed ogni sdegno ammorza. e gli occhi a lagrimar gli invoglia e sforza. 67. Poco quindi lontan ne] sen del monte scaluria mormorando un picciol rio. Egli v'accorse c 1'elmo empié nel fonte, e torno město al grande uff icio e pio. Tremar senti la man. mentre la fronte non conosciuta ancor sciolse c scoprio. La vide, la conobbe, e restó senza e voce e moto. Ani vista! ahi conoscen/a! Non mori giä. ché sue virtuti accolse tutte in quel punto e in guardia al cor le mise, c premendo il suo affanno a dar si volse 5-6. vesle... leve: "la sopravvesle, ricamata con fre-ai dorali, avvolccva k-eacra o morbida il petto'. 65. 5. ditto: 'delta, suggerisce'. 7. rubella: 'rihelle'. cioě ostile a Dio, in quanto musulmana. ma anche in riferimenlo al raccon-to che Clorinda aveva ascoltato poco prima di inlraprendere la sua missione notturna. quando le era slato rivelato di cssere nata di fede eri- 2. nulla pave: 'i 7. ammorza: ^ n ha timore di nulla' >r/.a. indebolisce' e: 'mise tutte le ire torza al suo t 3. premendo: 'solTocando', 581 /721 blil É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ^ L^l ^ <5> 4 52% H3 Q abc - esteso Mar 15:49 C\ Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 44 La fine del Rínascímento e íl Barocco vita con I'acqua a chi co 'l ferro uccise. Mentre egli il suon de" sacri detti sciolse. colei di gioia trasmutossi, e rise: e in atto di morir lieto e vivace. dir parca: «S'apre il cielo; io vado in pace». 69. D"un bel pallore ha il bianco vollo asperso. come a' gigli sarian miste viole, e gli occhi al cielo affisa, e in lei converso scmbra per la pictate il cielo e "l sole; e la man nuda e fredda alzando verso il cavaliero in vece di parole gli da pegno di pace. In questa forma passa la bella donna, e par che dorma. 70. Come Talma gentile uscila ei vede, rallenta quel vigor ch'avea raccolto; c rimpcrio di sc libero cede al duol gia Eatto impetuoso e stolto. ch'al cor si stringe e. chiusa is breve sede la vita, cmpic di mořte i sensi e 'l volto. Giá simile a I'estinto il vivo langue al colore, al silenzio. a gli atti. al sangue. E ben la vita sua sdegnosa e schiva. spczzando a forza il suo ritegno frale. la bella anima sciolta al fin seguiva, che poco inanzi a lei spiegava l'ale: ma quivi stuol de' Franchi a caso arriva, čni trae bisogno ďacqua o d'altro tale, e con la donna il cavalier ne porta, in sc mal vivo e morto in lei ch'e morta. 3-4. a dar... acqua: cioe a battezzare Clorinda. dandok una nuova vila. dopo averle lollo quolla terrena eon il duello. 6. trasmutossi: 'mulo furma. si Irasliguro'segno dol nuovo slaio dell'anima di Clorinda. 69. 1. asperso: 'cosparso'. 3.gli occhi... affisa: •riv:ilge gli occhi. lissa ]o sguardo verso il cielo"; in lei converso: 'rivolto verso di lei! 8./J(lii«:'lrapassa. muore' 70. L talma: Tanima'. 2. rallenta... raccolto: 'viene meno la forza che aveva irovato', 3-4. e I'imperio... slolto: 'e cede liberamenle al dolore il dominus di se. 1111 dolore ormai folle e inconienibile'. 6. empie... volto: "un senso di morle aleggia sul suo volto e sul suo corpo'. 7. Giá... /ií/ígííciTaiicredi. vivo, pordo le forze. viene meno, come il corpo morto di Clorinda che gli 71. 1-4. £ ben... l'ale: Tancredi, dispreíxando la sua vila, avrebbe reciso il legame con cui la teneva sul-la terra per seguire ['anima di Clorinda. priva del corpo. salita al cielo pochi is lan t i prima. 6.cui... ffl/e:'richiamalo in quel luogo per la sele o per la necessita di altri beni per il campo' 8. in sé... morta: 'quasi morenie per le ferite ri-portale. ma morto. nello spirito, a causa della morle di lei'. 591 /721 É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ^ L^l ^ <5> 4 52% H3 Q abc - esteso Mar 15:49 Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria Gerusaiemme libeiata 45 U11 drappello di soldáti cristiani dipattuglia Irova i duc cavalieri a tcrra e (i ri-conduce íd campo, pensando siano entrambi morti (72); aWudire i lamenti di Tem-credi, i .soldáti comprendono che é ancora vivo (73) e g/i přestáno immediato soc-corso; risvegliatosi, Tancrcdi ricorda - con dispcrazionc - quanto é accaduto (74). 75. - Io vivo? io spiro ancora? c gli odiosi rai miro aticor di questo infausto die? Di testimon de' miei misfatti ascosi. che rimprovcra a me le colpc mic! Ahi! man timida e lenta. or ché non osi, tu che sai tutte del ferir le vie. tu, ministra di morte empia cd infame, di quesia vita rea troncar lo slame? 76. Passa pur questo petto, e feri scempi co 'l ferro tuo crudel fa' del mio core: ma forse. usata a' fatti atroci ed empi. stimi pieta dar morte al mio dolore. Dunque i' vivrö tra memorandi essempi miscro mostro ďinfelice amore: misero mostro, a cui sol pena ě degna de ľiminensa impietá la vita indegna. 77. Vivrö fra i miei tormenti e le mie eure, mie giuste fúrie, forsennato. erranle: paventarö ľombre solinghe e seure che "l primo error mi recheranno inanle. e del sol che seopri le mie sventurc, a schivo ed in orrore avrô il sembiante. Temerö me medesmo; e da me stesso sempre fuggendo, avrô me sempre appresso. 1. spiro: "respiro'. 2. dle. 'porno! 7. ministru: 'dispensatrice. s 8. tli questa... slame?: 'ironcarc il íilo di questa vila malvagia?'. 76. 2./erra:-spada" 3-4. usata... dolore: 'abiluala a commetlere crimi-ni orrendi e atroci. consideri pietoso concedere la morte al mio cuore' (vale a dire, ě piíi crudele la-sciarlo vivorľ. aľnnchú sof Íra eosĽinlcmcnle). 5. memorandi: 'memorabili' 7-8. a cui... indegna: 'al quale I niente alla gravitä delia colpa pi-r londiinv imVsisďiiza inili'corosLi' 77. 1. cure: 'preoccupa/ioni, affaiiiii'. 3-4. /Jin ctuarô... inunte: avrô limorc dolle onihre. dei fanlasmi solitari e scuri che mi metteranno di fronte il mio primo errore. 5-6. e del... sembiante: 'e avrô lerrore e faslidio delľimmagine del sole, la cui luce ha reso visibile la mia s< É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ^ ^ ^ ^ ^4 52% H3 Q abc - esteso Mar 15:49 Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf ■ Libreria 46 La fine del Rínasdmento e íl Barocco 78. Ma dove, oh lasso me!, dove restaro le reliquie del corpo e bello e často? Ciô clťin lui sano i miei furor lasciaro. dal furor de le fére é forse guasto. Ahi troppo nobil predal ahi dolce e caro troppo e pur troppo prczioso pasto! ahi sfortunato! in cui ľombre e le selve irritaron me prima e poi le belve. 79. lo pur verrô lň dove sete; e voi meco avrô, s'anco sete. amate spoglie. Ma s'egli avien ehe i vaghi membri suoi stati sian cibo di ferine voglie, vuo' ehe la boeca stessa anco mc ingoi, e 'I ventre chiuda me ehe lor raceoglie: onorata per me lomba e felice, ovunque sia. s'esser con lor mi lice. - 78. 2./efW;qí/iť:1ircsii'.díiiiik'ndersi.pi.'re5teso.lasalma, A.ittil... xtttiutľ. e siato .lilanialo dal lurore ded i am-mali selvatici. ehe si ~o:n> cibati del suo eadavere, 7-8. in cui... belve: (corpo) sul quale ľo il filto bosco lianno spmlo prima me e pc mali selvalid. 79. .í-5. Ma. .. iugoi: se il eorpo di < 'lorm.la é divemilo pasto per gli animali. ľaneredi desidera avere la stessa sorte. 8. mi lice: mi e permesso'. Braňo 2 II palazzo di Armida (XVI, 1-31) II canto XVI conclude la lunga sequenza narrativa dedícata al racconto del recupero di Rí-naldo nelle filé delľesercito crociato, un rientro necessario aŕfinché Gerusalemme possa ŕi-nalmente essere espugnata. II giovane sta infatti vivendo, in una sorta di doráta prigionia, la sua storia ďamorecon la maga Armida, ehe dopo averagito seducendo perfreedo calcolo í cavalieri cristiani, alla vista delľefebica bellezza dí Rínaldo é caduta lei stessa vittima di una irrefrenabile passiene. Per vivere ľamore lontano da sguardi indisereti, Armida ha portato Ri-naldo presso le isole Fortunate, alľinterno di un palazzo costruito grazie alle sue arti magi-che. Tasso, recuperando tessere dalla deserizione del palazzo di Venere narrata nelle Stanze di Poliziano, disegna una sorta di paradiso artificiale, un luogo nel quale la sensualitä e la passione amorosa possono vivere senza limiti di tempo, dando forma conereta ai desideri impossibili tipici delia poesia amorosa, classica e moderna {lo stesso Petrarca, in jno dei ra-ri scarti sensuali delia sua poesia, aveva immaginato di poter passare una notte infinita con Laura in Pvf 22). La meraviglia suscitata da questo finto Eden é soprattutto dovuta alla capa-citä di Armida di far apparire naturale ciô ehe é in realtä frutto delľartificio; solo ľarrivo dei due cavalieri inviati da Goffredo, Carlo e Ubaldo, potra spezzare ľincantesimo, convincendo Rinaldo a tornare, non senza il rammarico di aver abbandonato Armida. 61 I /721 W0f