QpELET 12,13 bene: i libri si moltiplicano senza fine ma il molto studio affatica il corpo. I3Conclusione del discorso, dopo ehe si é ascoltato ogni cosa: Temi Dio e osserva i (,:hi suoi comandamenti, perché questo per l'uo mo ě tutto. "Infatti, Dio citera in giudizio ogni zione, tutto ciô che ě occulto, bene o male, Cantico dei Cantici // titolo del libro é una forma di superlative ebraico, come a dire: lIl Cantico su-Htmť. Si tratia di un lesto per piú ragioni singolare nella Bibbia. Ě un poema lirico, o una raccoíla di poemi, che nel suo senso ovvio canta ľamore di due giovani, a volte con I tn'arditezza di linguaggio che sconcerta cki non conosce la mentalita e i modi di esprinursi dtgli Orientali. La questione piú importante e ľinterpretazione di fondo del Cantico come libro salto. C é chi pensa che molto opportunamente il libro di Dio celebra ľamore umano che, se t tpesso degradato e profanato, ha una sua sacralitä, che risale alľopera delia creazione di-! fina; altri ritiene che, sebbene il materiále originario del poema riguardi ľamore umano, L (/ tedattore ispirato lo ka inteso come simbolo delľamore di Dio per il suo popolo. La tradi-iione ebraica e cristiana sostiene ľinterpretazione allegorica: il Cantico tratta direttamente, h senso letterario traslato, una realta superiore. I projeti presentano ľalleanza di Dio con IStaele come un matrimonio ďamore (cfr. Os c. 2; Ger 3, 1-3; Ez c. 23, ecc.) che il Can-I Uto traduce in ardenti espressioni. Lo sposo del poema é dunque Dio e la sposa Israele; e Ueiché ľamore di Dio per il suo popolo eletto si prolunga nelľamore di Cristo per la sua Ckie-j u, lo sposo e Cristo e la sposa é la Ckiesa. Per altri, la sposa é la Vergine Maria o ľanima Utistiana. H bellissimo poema é attribuito a Salomone (sec. X a.C.); sebbene cib non sia del Mto impossibile, si pensa che ľattribuzione sia dovuta a un artificio letterario (cfr. introd. 1' o e Sap) e che ľ autore sia piuttosto un ignoto poeta, che scriveva tra il sec. VI e IV a.C, \fme ulilizzando materiále molto antico, che potrebbe risalire ai tempi di Salomone. 4 Amabilitá dello sposo. • 'Cantico dei cantici, che ě di Salomone. •Mi baci con i bací della sua bocca! SI, le tue tenerezze sono piú dolci del vino. •Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi, profumo olezzante ě il tuo nome, per (juesto le giovinette ti amano. •Attirami dietro a te, corriamo! i M'introduca il re neile sue stanze: nioiremo e ci rallegreremo per te, | ricorderemo le tue tenerezze piíi del vino. A ragione ti amano! La sposa si presenta. 'Bruna sono ma bella, 0 figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come i padiglioni di Salma. sNon state a guardarc che sono bruna, poiché mi ha abbronzato il sole. 1 figli di mia madre si sono sdegnati con me: mi hanno messo a guardia delle vigne; la mia vigna, la mia, non ľho custodita. Desiderio dello sposo. 'Dimmi, o amore delľanima mia, dove vai a pascolare il gregge, 13-14. NonCKtanie le dclusioni, Ir amarezze, le prrplessilá, I'autore conclude che la vera sapien la fedeltä a Dio. 1. lil mi ..... dhtmmatica, W 4. II re é lo sposo. 1. La forma dialogica del Ct, che introduce pcrsonaggi — lo sposo, la sposa, il coro, il non autorizza a pensare a una struttura * 5. La sposa é bruciaia dal sole (v. 6); le figlie di (lerusalemme sono le amiche della sposa che fanno da coro. Ki.hu e il nome di una tribú beduina di-scendente da Ismaele (Gn 25, 13); qualcosa di simile si deve pensare per Salma. CANTICO DEI CANTICI 1,8 dove lo f'ai riposare al meriggio, perché io non sia come vagabonda dictro i greggi dei tuoi compagni. 6Se non lo sai, o bellissima tra 1c donne, segui Ie orme del gregge e mena a pascotare le tue caprette presso le di'more dei pastoři. Colloquio fra gli sposi. "Alia cavalla del cocchio del faraóne 10 ti assomiglio, amica mia. '"Belle sono le tue guance fra i pendenti, 11 tuo collo fra i vezzi di perle. "Faremo per te pendenti d'oro, con grani d'argento. 12Mentre il re ě nel suo recinto, il mio nardo spande il suo profumo. 13I1 mio dilctto ě per me un sacchetto di mirra, riposa sul mio petto. "II mio diletto ě per mc un grappolo di cipro nelle vigne di Engaddi. "Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi sono colombe. "Come sei bello, mio diletto, quanto gra-zioso! Anche il nostro letto č verdeggiante. "Le travi della nostra casa sono i cedri, nostro soffitto sono i cipressi. it 'Io sono un narciso di Saron, un giglio delle valli. 2Come un giglio fra i cardi, cosi la mia amata tra le fanciulle. 'Come un melo tra gli alberi del bosco, il mio diletto fra i giovani. Alia sua ombra, cui anelavo, mi siedo e dolce ě il suo frutto al mio palato. JMi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me ě amore. 6Sostenetemi con focaccc d'uva passa, rinfrancatemi con pomi, perché io sono malata d'amorc. *La sua sinistra e sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia. 9. \ll'isi,,ii'.' alle splcndide cavalcalurc del faraóne. II paragone ě classico ncll'Orieme. 13. II sacchetto di mirra, che le donnc porlavano sul seno, ě simbolo dell'amore dťllo sposo. 14. II cipro é una pianta con infiorescenza a pannocchia, di fioii bianchi, moko proiumali. Engaddi č sulla riva occidentalr del mar Mono. 17. Cedri c cipressi furono usali da Salomone nella costruzione di'l tempio. 7Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, I per le gazzelle o per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l'a mata, finchel essa non lo voglia. Lo sposo cerca la sposa. eUna voce! II mio diletto! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline. "Somiglia il mio diletto a un capriolo' o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia attraverso le inferriate. '"Ora parla il mio diletto e mi dice: « Alzati, amica mia, mia bella, e vicni! "Perchd, ecco, l'inverno e passato, e cessata la pioggia, se n'e andata; I2i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto e tomato e la voce della tortora ancora si fa sentir nella nostra campagna. 13II fico ha messo fuori i primi frutti e le viti fiorite spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! "O mia colomba, che stai nelle fenditu della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perchd la tua voce e soave, il tuo viso e leggiadro ». !5Prcndeteci Ie volpi, le volpi piccoline che guastano le vigne, perchd le nostre vigne sono in fiore. "11 mio diletto e per me e io per lui. Egli pascola il gregge fra i gigli. 17Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, ritorna, o mio diletto, somigliante alia gazzclla o al cerbiatto, sopra i monti degli aromi. 2.-4. 11 vessillo o insegna sembra essere la sca che veniva posta davanli alla cella dove mentava il vino. 7. II v. ě forse un ritornello del poeta: cfr. 8, 4. 8. Lo sposo torna col suo gregge a primaví 15. In primavera. le volpi depongono i picd li addestrano nHIc vigne in nore. "J La sposa cerca lo sposo. •/ 'Sul mio giaciglio, lungo la notte, ho cer-cato 1'umato del mio cuore; l'ho cercato, ma non l'ho trovato. 'm Mi alzeró c faro il giro della cittá; |>cr le stradě c per le piazze; voglio cercare 1'amato del mio cuore ». [.'ho cercato, ma non l'ho trovato. •Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda: " Avcte visto l'amato del mio cuore? ». 'I ),i poco le avevo oltrepassate, <|tiando trovai 1'amato del mio cuore. Lo strinsi fortemente e non lo lasceró linché non 1'abbia condotto in casa di mia madre, nrlla stanza della mia genitrice. 'In vi scongiuro, figlie di Gerusalcmmc, per le gazzelle e per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l'a- mata Imché essa non lo voglia. II corteo nuzíale. '< hc cos'ě che sale dal deserte ťome una colonna di fumo, malando profumo di mirra e ďincensó r ďogni polvere aromatica? 'F.cco, la lettiga di Salomone: Irssanta prodi le stanno interno, Ira i piú valorosi ďlsraele. •Tutii sanno maneggiare la spadá, lono esperti nella guerra; Mnuno porta la spadá al ňanco iiimro i pcricoli della notte. In baldaechino s'ě fatto il re Salomone, ■ ■li Irgno del Libano. '•I.c sue colonne le ha fatte ďargento, ďoro la sua spalliera; II suo seggio di porpora, II centro ě un ricamo ďamorc dclle ianciulle di Gerusalcmmc "Uscite figlie di Sión, guardate il re Salomone run la corona che gli pose sua madre, hrl giorno dclle sue nozze, nrl giorno della gioia del suo cuore. Lodi alla bellezza della sposa. 'Come sei bella, amica mia, comc sci bella! 1. - 1-5. La ricerca della sposa simboleggia 1'ar-del suo amore. Paragone con il fumo odoroso che si alza da j Inceasicre. 4. ■ 1- Le capre di Galaad banno pelo nero e lu-Ble CANTIGO DEI CANTICI 4,12 Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome comc un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Galaad. äI tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte procedono appaiate, e nessuna e senza compagna. 3Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca e soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo. 'Come la torre di Davide il tuo collo, costruita a guisa di fortezza. Mille seudi vi sono appesi, tutte armature di prodi. 6I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli dt una gazzella, che pascolano fra i gigli. 6Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, me ne andrö al monte dclla mirra e alla collina dcll'incenso. 'Tutta bella tu sci, amica mia, in te nessuna macchia. Invito alla sposa. "Vicm con me dal Libano, o sposa, con me dal Libano, vieni! Osserva dalla eima deH'Amana, dalla eima del Senir e dell'Ermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi. ,JTu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana! '"Quanto sono soavi le tue carezze, sorella mia, sposa, quanto piü deliziöse del vino le tue carezze. L'odorc dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi. "Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c'e miele e latte sotto la tua lingua c il profumo delle tue vesti e come il profumo del Libano. 12Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, 7. La Chiesa applica questo v. alla Vergine 1m-macolata. 8. Impazienza ddlo sposo; i nomi propri indi-cano vette delle montagne deH'Antilibano. 12, Soltanto lo sposo puö avere accesso alla sjiosa. CANTICO DEI CANTICI 4,13 giardino chiuso, fontána sigillata. lsI tuoi germogli sono un giardino di me-lagrane, con i frutti piú squisiti, alberi di cipro con nardo, "nardo e zafferano, cannella c cinnamomo con ogni specie ďalberi da incenso; mirra e aloe con tutti i migliori aromi. "■Fontána ehe irrora i giardini, pozzo ďacque vive e ruscelli sgorganti dal Libano. "Levati, aquilone, e tu, austro, vicnj, soffia nel mio giardino, si eflbndano i suoi aromi. Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti. 5'Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio batsamo; mangio il mio favo e il mio miele, bcvo il mio vino e il mio lattc. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi, o cari. Visita notturna dello sposo. 2Io dormo, ma il mio cuore veglia. Un rumore! £ il mio diletto che bussa: « Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta mia: perche' il mio capo e bagnato di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne ». 3« Mi sono tolta la veste; come indossarla ancora? Mi sono lavati i piedi; come ancora sporcarli? ». *Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio e un fremito mi ha sconvolta. 5Mi sono alzata per aprire al mio diletto e le mie mani stillavano mirra, fluiva mirra dallc mie dita sulla maniglia del chiavistello. 8Ho aperto allora al mio diletto, ma il mio diletto giä se n'era andato, era scomparso. Io venni mcno, per la sua scomparsa. L'ho cercato, ma non l'ho trovato, Tho chiamato, ma non m'ha risposto. 7Mi han trovato le guardie che perlu- strano la cittä; 13. Per il Cipro cfr. 1, 14. 5. - 1-4. Lo sposo va a svegliarc la sposa, che tarda ad aprirgli. mi han percosso, mi hanno ferito, mi han tolto il mantello le guardie delle mura. 8Io vi scongiuro, figlie di Gcrusalemme, I se trovate il mio diletto, che cosa gli racconterete? Che sono malata ďamore! "Che ha il tuo diletto di diverso da til altro, 0 tu, la piů bella fra le donne? Che ha il tuo diletto di diverso da un altroj perché cosi ci scongiuri? Descrizione dello sposo. '"Il mio diletto ě bianco e vermiglio, riconoscibile fra mille e mille. "II suo capo ě oro, oro puro, 1 suoi riccioli grappoli di palma, neri come il corvo. 1SI suoi occhi, come colombe su ruscelli di acqua; i suoi denti bagnati nel latte, postí iti un castone. ,:lLe sue guancc, come aiuolc di balsamo, aiuole di erbe profumate; le sue labbra sono gigli, che stillano fluida mirra. 14Le sue mani sono anelli ďoro, íncastonati di gemme di Tarsis. II suo petto ě tutto ďavorio, tempestato di zaffiri. lsLe sue gambe, colonne di alabastro, posate su basi ďoro puro. II suo aspetto ě quello del Libano, magnifico come i cedri. I6Dolcezza ě il suo palato; egli ě tutto delizie! Questo ě il mio diletto, questo é il mi amico, o figlie di Gcrusalemme. ^'Dov'e andato il tuo diletto, o bclla fra le donne? Dove si e recato il tuo diletto, perche' noi lo possiamo cercare con tc? SI1 mio diletto era sceso ncl suo giardind: fra le aiuole del balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a coglierc gigli. 3Io sono per il mio diletto c il mio diletH e per me; egli pascola il gregge tra i gigli. 5-6. Pentimcnto della sposa per aver indi 7. Cfr. 1,2-5. ■ Compiacenza dello sposo. • l lei bella, amica mia, come Tirza, Irjrgiadra come Gerusalemme, ii i ribile come schiere a vessilli spiegati. I Mitogli da me i tuoi occhi: II loro sguardo mi turba. I,r tue chiome sono come un gregge di capre i he scendono dal Galaad. 'I tuoi denti come un gregge di pecore I che risalgono dal bagno. I inte procedono appaiate i in ssuna e senza compagna. 'Come spicchio di melagrana la tua gota, »tlraverso il tuo velo. ' *8rssanta sono le regine, i .-ir.inta le altre spose, Ii- liinciulle senza numero. ) *Ma unica e la mia colomba, la mia perfetta, rlla e l'unica di sua madre, In preferita della sua genitrice. I.'hanno vista le giovani e l'hanno detta beata, lr regine e le altre spose ne hanno intes-suto le lodi. IM« Chi e costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, l (erribile come schiere e vessilli spiegati? ». "Ncl giardino dei noci io sono sceso, |>cr vedere il verdeggiare della valle, per vedere se la vite metteva germogli, I lc fiorivano i melograni. "Non lo so, ma il mio desiderio mi ha posto I mi carri di Ammi-nadib. 7Contemplazione della sposa. '« Volgiti, volgiti, Sulammita, I volgiti, volgiti: vogliamo ammirarti ». « Che ammirate nella Sulammita [ durante la danza a due schiere? ». I •« Come son belli i tuoi piedi I nei sandali, figlia di principe! I Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, L opera di mani d'artista. Ml tuo ombelico ě una coppa rotonda [6.-4. Tirza, cioe la graziosa, la desiderata, era ■ capitate del regno d'Jsraele prima di Samaria. I fl-9. Un arem affollato non vale Tunica amata. \2. Ammi-nadib signiňca 'il mio popolo é gene-«Ho': un nome simbolico. 11 těsto ě di difficile in-Iff iirctazione. 7. ■ I. Salammita, cioé di Sulam, localitá delta Idtilea chiamata in antico Sunam {cfr. 1 Re 1, 31). II nome puó anche essere messo in relazione con CANTICO DEI CANTICI 8,1 che non manca mai di vino drogato. II tuo ventre e un mucchio di grano, circondato da gigli. JI tuoi seni come due cerbiatti, gemelli di gazzella. 5II tuo collo come una torre d'avorio; i tuoi occhi sono come i laghetti di Che-sbon, presso la porta di Bat-Rabbim; il tuo naso come la torre del Libano che fa la guardia verso Damasco. "II tuo capo si erge su di te come il Car-melo e la chioma del tuo capo e come la por-pora; un re e stato preso dalle tue trecce ». 'Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, figlia di delizie! "La tua statura rassomiglia a una palma e i tuoi seni ai grappoli. 3Ho detto: « Salirö sulla palma, coglierö i grappoli di datteri; mi siano i tuoi seni come grappoli d'uva e il profumo del tuo respiro come di po-mi ». ,0« II tuo palato e come vino squisito, che scorre dritto verso il mio diletto e üuisce sulle labbra e sui denti! Mutuo possesso. "Io sono per il mio diletto e la sua brama e verso di me. I2Vieni, mio diletto, andiamo nei campi, passiamo la notte nei villaggi. 13Di buon mattino andremo alle vigne; vedremo se mette gemme la vite, se sbocciano i fiori, se fioriscono i melograni: lä ti darö le mie carezze! 14Le mandragorc mandano profumo; alle nostre porte c'e ogni specic di frutti squisiti, freschi e secchi; mio diletto, Ii ho serbati per te ». 8Desiderio dell'unione. 'Oh se tu fossi un mio fratello, allattato al seno di mia madre! Trovandoti fuori ti potrei baciare e nessuno potrebbe disprezzarmi. quello di Salomone e significare 'la paeifica', op-pure 'la perfecta'. La danza a due schiere e forsc una danza nuziale. 5. A Chesbon, nella Transgiordania meridionale, si vedono ancora piscine e serbatoi d'aequa, anchc di proporzioni imponenti, come sembra indicarc il nome Bat-Rabbim, cioe 'figlia della moltitudine', forse perche ad attingere ci andavano in folla. CANTICO DEI CANTICI 8,2 !Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre; m'insegneresti l'arte dell'amore. Ti farei bere vino aromatico, del succo del mio melograno. 3La sua sinistra c sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia. *Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, non destate, non scuotete dal sonno l'a-mata, finche^ non lo voglia. 5Chi e colei che sale dal deserto, appoggiata al suo diletto? Sotto il melo ti ho svegliata; la, dove ti concepi tua madre, la, dove la tua genitrice ti partori. Stability dell'amore. •Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perche1 forte come la morte e l'amore, tenace come gli infer! e la gclosia; le sue vampe son vampe di fuoco, una (iamma del Signore! 7Le grandj acque non possono spegnere l'amore ne- i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe chc dispregio. Appendice. 8Una sorella piccola abbiamo, e ancora non ha seni. Che faremo per la nostra sorella, nel giorno in cui se ne parlera? sSe fosse un muro, le costruiremmo sopra un recinto d' gento; se fosse una porta, la rafforzeremmo con tavole di cedro, '"lo sono un muro e i mici seni sono come torri! Cosi sono ai suoi occhi come colei che ha trovato pace! "Una vigna -aveva Salomonc ii Amon; egli affido la vigna ai custodi; ciascuno gli doveva portare come frutto mille sicli d'argento. I2La vigna mia, proprio mia, mi sta vanti: a te, Salomone, i mille sicli e duecento per i custodi del suo frutto I lJTu che abiti nei giardini — i cotnpagni stanno in ascolto — fammi sentire la tua voce. "« Fuggi, mio diletto, simile a gazzella o ad un cerbiatto, sopra i monti degli aromi! ». Sapienza // libro si presenta come opera del re Salomone con un euidenle arlificio letterario (c/r. introd. a Qo), perché esso é opera di un pio giudeo di lingua greca, sicuro conoscitore 4tl mondo ellenistico, che viveva in Alessandria d'Egitto tra il 120-80 a.C. Si tratta, percib, dell'ultimo libro dell'Antico Testamento. Imbevuto della piu pura tradizione biblica, l'autore si rivolge ai suoi correligionari the oivevano in ambiente greco, per convincerli della superiorita della sapienza ebraica, ispi-tala da Dio e concretamente espressa nella legge che governa il popolo eletto, sulla filosofia t la vita pagana. Nelle sue grandi linee, il libro espone le vie della sapienza opposte alia via degli empi (cc. 1-5), la sapienza in se stessa come realtä divina (cc. 6-9), le opere della sapienza divina nella storia di Israele (cc. 10-19). In quesťopera, la dottrina biblica sulla sapienza raggiunge gli ultimi sviluppi ed é tome il prodrome deWinsegnamento del Nuovo Testamento sulla grazia; a sua volta, il Nuovo Testamento aiuta a capire la dottrina deWAntico sulla sapienza. La speranza beata lutľal di la é espressa con rara chiarezza, illuminando il problema dell'umano destino (cfr. introd. a Gb e Qo). Ě ľ ultimo passo verso la rivelazione cristiana: Cristo, Sapienza di Dio incamata tra gli uomini, é la fonte della vita e della felicitá etema. Questo spiega ľinftusso che il libro ha esercitato sulla cristologia di Giovanni e di Paolo. 8. - 6. 11 sigillo veniva portato come un pendente al collo (Gn 38, 18) o sulla mano o sul dilo (Gn 41,42; Ger 22,24). Sulla insaziabililá degli inferi cfr. Prv 2, 18-29. La Mamma del Signore sembra scoprire il significalo profondo del Cl: l'amore di cui si parla ě l'amore di Dio, 8-10. 1 vv. sono un'appendice in cui i fratelli giudicano la sposa immatura, ma cssa si dichUl proma per le nozze. 11. Baal-Amon come nome geografico e sed sciuto e signifies 'Signore delle moltitudini' o 'd ricchezze', a indicare forsc simbolicamente un lu fertilissimo. 12. La vigna ě la sposa, che vale piů della miglli vigna di Salomone. 4 Esortazione alia giustizia. *lAmate la giustizia, voi che governate sulla terra, rettamente pensate del Signore, cercatelo con cuore semplice. ■Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano, si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui. SI ragionamenti tortuosi allontanano da Dio; 1'onnipotenza, messa alia prova, caccia gli stolti. 'La sapienza non entra in un'anima che opera il male né abita in un corpo schiavo del peccato. I. - 1. II discorso, messo sulla bocca di Salomone, I re celebre per la sua saggezza (1 Re 4, 25-30), si rivolge ai capi delle comunitá giudaiehe d'Egitto perché vivano secondo giudizio, ed anche ai pa-uani perché, rinunziando all'idolatria, riconoscano I unico vero Dio. La giustizia, sinonimo di sapienza, 'II santo spirito, che ammaestra, rifugge dalla finzione, se ne sta lontano dai discorsi insensati, ě cacciato al sopraggiungere dell'ingiu- stizia. — Nulla sfugge alia Sapienza di Dio. "La sapienza i- uno spirito amico degli uomini; ma non lascerá impunito chi insulta con le labbra, perché Dio é testimone dei suoi senti-menti, e osservatore verace del suo cuore e ascolta le parole della sua bocca. 'Difatti lo spirito del Signore riempie l'u-niverso, é la conformitá delľattivitá umana alle sante leggi. 3, Stolti in senso religioso, cioě gli empi, i mi-scredenti. 5. Dio, con la sua sapienza e il suo spirito, governa il mondo e ľuomo da lui creato e dirige la storia.