Falsetto aCcanto ai numerosi settenan (diciannove versi) ed endeca-Jnabi (dodici versi) si trovano ottonari (sette verei), decasij-,abi (sei versi), novenari (cinque versi) e quinari (due versi) Nlimerose ma non regolari le rime e le altre figure foniche Esterina La composizione ě dedicata a Esterina Rossi, giovane sporti-va frequentata da Montale nella casa di Francesco e Bianca Messina giá nell'estate del 192^r«^a data di composizione non va okre l'l 1 febbraio del 1924 ^he sigla uno dei mano scritti conservati. Esterina ě ispiratnce minore, lontana tanto dall'inquietudine fascinosa della Nicoli quanto dal malinconico destino funebre di Annetta: una adolescente ricca di ascenden ze letterarie (tra i rimandi proposti appare particolarmente persuasivo quello di Sanguineti alia pattinatrice gozzaniaftf di Invernale, egualmente contrapposta al poeta) osservata con simpatia e al tempo stesso con ironico distacco. Esterina ě l'immagine di una confidenza con la naturajj di una visione agonistica della vita che possono ricordare il clima dannunziano, e che pero le precedenti poesie degK Os-si (I hmoni e Como inglese) hanno giá rifiutato. Per que*ta ragione la vitalita panica della fanciulla deve essere cantata attraverso un registre altro dal proprio, un «falsetto» app<*' o. Assumere quel punto di vista, che non appartiene al P°f' ta. vuol dire assumere un linguaggio neoclassico (con ecW Ma non vuol dire assumerlo seriamente: se seria ě la b**" a veTo ér'0"6,PCr l0 Slanci° vitak dell'ispiratrice, iron^ ritratto e c"e annunda il diverse ^ r a e -int ^ P1Íma ancora «*e la conclusione, in&«* Sř voce anZlché in falsetto, la renda esplicita. Si lAdueattr° T°fe (di ventu™ versi la prima; di qjg dUC Centrali^ di due, la conclusiva), con vari i vent'anni ti minacciano, grigiorosea nube die a poco a poco in sé ti chiude Ció intendi e non paventi. Sommersa ti vedremo nella fumea che il vento lacera o addensa, violento. Poi dal ňotto di cenere uscirai adusta piCx che mai, proteso a un'awentura piú lontam l'intento viso che assembra 1'arciera Diana. Salgono i venti autunni, 'awiluppano andate primavere 10 ' 'fo'nico macciano: Perche si awicina il ventesimo compleanno; sea,. Corne mostra anche il successivo aggettivo «grigioro-tiolenio- f PjVenti: i° capisci e non ne hai paura. Sommersa.. ientodisp'V! emo awolta dalle nubi («fumea») che il vento vio-'olloca2ion °nconcentra; e una nube che rappresenta la panica 1 nella natura e che riprende la figura del v. 2, con al- In nere J"<*azione nella natura e che riprenuc «■ mare di ce- ls,0"e ironica alletá. Poi... Diana: poi use»™ > che mai ere' dalla nube grigia, piu abbronzata l«aa ^ con concentrate («intento»), che assom & lat0 vari into a una nunva awentura. Bausi na & .. <<0 '"■Volto""*"""""*" v~ q?|dia poliziUna nUOVa awentura. Bau.i seník e tu ti san°' fra 1 quali' relativamente a questi versi: vv■, ' cert0) / ' Vergin s°vrana, / o ninfa o dea (ma dea m'as-C?' Ho» dea' forse se'tu la mia Diana. JStóíWjii?, con i 1 ma non°:arriVan0, crescono- ' autunni: i venti au-nun,a_„ n Sl_pu6 escludere un raffinato gioco anfibologico — - con i suoi venti "(numerale inlricano, come imposses- autunni. t'avviluppano: ti ecco per te rintocca un presagio nell'elisie sfere. Un suono non ti renda qual d'incrinata brocca percossa!; io prego sia per te concerto ineffabile di sonagliere. La dubbia dimane non t'impaura. Leggiadra ti distendi sullo scoglio lucente di sale e al sole bruci le membra. Ricordi la lucertola ferma sul masso brullo; te insidia giovinezza, quella il lacciolo d'erba del fanciullo. L'acqua e la forza che ti tempra, nell'acqua ti ritrovi e ti rinnovi: noi ti pensiamo come un'alga, un ciottolo, come un'equorea creatura sandosi di te. rintocca... sfere: risuona un annuncio benefico nei cieli elisi (il paradiso delia mitologia classica, giä richiamata dalla dea dei boschi Diana), un suono... sonagliere: (il rintocco benefico che annuncia dal cielo il futuro felice) non restituisca al tuo orec-chio un suono simile a quello di una brocca incrinata colpita-dun-que un suono opaco, privo di vitalita -; io prego che quel rintocco sia per te un concerto di sonagli non esprimibile a parole per la sua bel-lezza. Al di lä delľuso contrapposto del suono fesso della.brocca-eCl1 quello ^uillantedeUe sonagliere, i due nmandTtobassano reals* cameme ,| tesiC0 e le immagini metaforiche, lasciando balugma* u.n p,u nettezza ľironia dietro la autentica profferta dell'auguno bruci^v bbm- 'mPa^a: il futuro incerto non ti spavcnj C'abbronzi- te: compl. ogg. quella: la lucertola; comfl- „„„ ,c- compi. ogg. quella: I ogg. Esottmteso perellissi, il verbo "insidia J'2Lllacciol° Mrba: il capnio costruito c 1 (err. «minacciano» il3P£io costruito con uno stelo vege Ca p rsoľ v Ucert^^™ e ti rinnovi: rafforzi e mJJ. iua personalita, ti t;____.„:„— equorea- W 20 " pensiamo: ti immaginiamo. 35 40 45 la salsedine non intacca Jtoma al 1*° Piu Pura- flai ben ragione tu! Non turbare tiubbie il sorridente presente. Latuagaiezza impegna gia il futuro edun crollar di spalle iffocca i fortilizi del tuo domani oscuro. falzi e t'avanzi sul ponticello esiguo, sopra il gorgo che stride: iJ tuo profilo s'incide contro uno sfondo di perla. Isiiiasommo del tremulo asse, poi ridi, e come spiccata da un vento rina. non intacca: non consuma o disturba. torna: riferito a ■creatura» e retto dal «che» precedente, al lito: a riva. 3649. hen: veramente. di ubbie: con preoceupazioni e ansie in-giustificate. La tua gaiezza... oscuro: la tua allegria condiziona in amicipo il futuro e il tuo scrollare le spalle (in segno di indifferente di spensieratezza) distrugge le resistenze, cioě vince le diffi-coltá, del tuo futuro ancora incerto. La sicurezza di Esterina ě iro-nizzata, certo, dal poeta, e i consigli che precedono hanno unevidente sfumatura ironica; tuttavia Esterina ě anche, sia pure '"modo ingenuo, quel modello di indifferenza nei confronti del male di vivere che altrove Montale indicherä quale unica possibi-™disalvezza. L'atteggiamento nei suoi confronti ě dunque, in 'uestl versi piú nettamente che altrove, amhivalentee sospesa stride: cammini sul trampolíno.'al di sopra del maře che .^■"eggia. s'incide: si staglia. di perla: color grigio perla. Est-prefse: indugi sulla cima del trampolíno. Ě la seconda perifrasi c^jmmegata a indicare un oggetto comune e realistica se-*guit0Un Procedimento che Montale impiegherä poi altre vo te in rtidia n'm, lo Piu con finalitä di innalzamento anziehe di pa-^tůou00. SSÍCa- La seconda edizione degli Ossi. nel 1928. pre-leMon, i SO «Es'sti» per «Esiti» e, come serisse ironicamen-Í0rmaen- ln Trenladue variazioni, «molti lettori preferirono a ^nto- '-^'iiiiuue variazioni, «muiu i-----. . ^ata giudicandola piü... esistenziale». come spiccam da c°me se un colpo di vento ti staccasse (dal trampolíno). t'abbatti fra le braccia del tuo divino amico che t'afferra Ti guardiamo noi, della razza di chi rimane a terra. *il sal to per il tuffo ^ EstZ'i? lT amico divino chJr 'W"7"'- 8*ti neJJe braccia del n,Z:na * infa»i, Come L I VAf<** ti riceve e ti accoglte-50 S n,'nfa de] mito "° S°pra' una creatura del mare, tea-on"1!!1 n3 terTa e dunouTn n°Uhe aPP^eniamo alia razza di mo seJ ^ dist^ che seT V"**' tl ^rdiamo. £ tap? ™o m * una 0p J01 fr ra ,] POeta da E-Stenna-' ed e il pn-sto '1 saoore rf{ „^^,0?e J favone della terra che ha qui piutto- ^ventera, a]/'a , a madeguate7T , lerra cne "a quipiu^ 'ndica infattiL SJgnifi'cati etic J «Mediterraneo>>, anche iS^n^prob/ematica ai rim* OSSI Dl SEPPIA Falsetto Esterina, i vent'anni ti minacciano, grigiorosea nube che a poco a poco in sé ti chiude. Ció intendi e non paventi. Sommersa ti vedremo nella fumea che il vento lacera o addensa, violento. Poi dal fiotto di cenere uscirai adusta piú che mai, proteso a un'awentura piu lontana l'intento viso che assembra Parciera Diana. Salgono i venti autunni, t'awiluppano andate primavere; ecco per te rintocca un presagio nell'elisie sfere. Un suono non ti renda qual d'incrinata brocca percossa!; io prego sia per te concerto ineffabile di sonagliere. La dubbia dimane non t'impaura. Leggiadra ti distendi sullo scoglio lucente di sale e al sole bruci le membra. Ricordi la lucertola ferma sul masso brullo; te insidia giovinezza, quella il lacciolo d'erba del fanciullo. L'acqua e la forza che ti tempra, nell'acqua ti ritrovi e ti rinnovi no' CO MOVIMENTI che la salsedine non intacca roa torna al lito piu pura. Hai ben ragione tu! Non turbare di ubbie il sorridente presente. La tua gaiezza impegna giá il futuro ed un crollar di spalle dirocca i fortilizl del tuo domani oscuro. T'aLzi e ťavanzi sul ponticello esiguo, sopra il gorgo che stride: il tuo profilo s'incide contro uno sfondo di perla. Esiti a sommo del tremulo asse, poi ridi, e come spiccata da un vento t'abbatti fra le braccia del tuo divino amico che t'afferra. Ti guardiamo noi, della razza di chi rimane a terra. noi ti pensiamo come un'alga, un ciottolo, come un'equorea creatura