ue guerre 22J ^0.6. Le forme deUa prosa tra iedu tZ-Mo stesso anno (su Parigi). E occorrerebbe'Ä Ídi eritica artistica, letteraria, musicale e teatrale, riuniti p0 ZtČ fáDolavoro onginalissimo dl cntica letteraria che einr^A ac.colte Postu-"Ü'pnei. mira alla radiče profonda e vitale della serittura e Hell, °Č? m?ťi ete' j£«U e UUro (1*4), introduzbne a un edizione di ntlt^Š ' * Solo un cenno, infine puo farsi aUa produzione teatrale di Savinic sZlZ , ^ grande esperienza della scéna che lo porto al riechissimo lavoro scenna fí d^glfukimianni): al centro dei suoi testi drammatici ě il mitocCo,ZZÍol pnvato di peso, confrontato sottilmente con la realtá moderna, anche tenendo on to deU'insegnamento di PirandeUo e soprattutto del teatro francese contemoora neo. Ricordiamo La mořte di Niobe, del 1925 (rappresentata al Teatro ďArte di Ro ^Capitano Ulme, del 1934 (ma nsalente anchessa al '25 e in origine destinata al-lo stesso Teatro d Arte); Alcesti di Samuele (1950), in cui dal mito si svolge uninda-gine sul problema della mořte e sugli orrori del nazismo. 10.6.16. Tommaso Landolfi: la letteratura di fronte all'«impossibile». Mentre il surrealismo di Savinio si svolge da un fondo mediterraneo e «so- Un surreaLsmo lare» e da un continuo confronto tra l'avanguardia e il mito classico (fino a un romamico paradossale uso del classicismo), Tommaso Landolfi si accosta al fantastico e al surreale partendo da un fondo romantico e quasi «nordico», dalla sugge-stione della grande letteratura ottocentesca e defla tradizione dell'umorismo e del fantastico, senza awicinarsi in modo diretto alle esperienze delTavanguar-d». Scrittore solitario, dotato di cultura riechissima e singulare, Landolfi si ě ďaltra parte sottratto a un ruolo pubblico di intellettuale, difendendo gelosa-mente un suo spazio personale e privato. Nella sua vita la passione della lettera- La letteratura tUía si ě accompagnata a quella del gioco: la letteratura e il gioco appaiono due e g'oco modiper scommettere con se stesso, per consumarsi in una ricerca di assoluto ^lawentura, in una continua dissipazione dell'io, nel rifiuto di ogni stabilita. scrittore e giocatore, Landolfi si offre ad esperienze «totali» ini cul, su níondo romantico ed esistenziale, 1'io si confronta con 1'impreyedibilita del n^Cercando val™ inafferrabili, che sempře si frantuma nel pullulare di inti- Panicolari e circostanze, nel rincorrersi di situazioni sempře uguali e sem-tr, a^Dietro questa scelta si nasconde un úmore «ma ineomeo». un in-Cn^016 vüuPP° Psicologico, di cui il lettore sente lurgenza, ma 1 cui utlalla fine risultano sempře enigmatici e imprendibili. ^ aC;?C0 F*™* Pamela di Frosinone) neh9o8, j^^^ü £«* C !',d°Vfsi lau™ in letteratura russa; lavoro variamente com « n0* dal *desco. Ebbe importanti rapporti intellettual. con 11 amb leme * £. de fPPi kgati aUe riviste degli anni Trenta, in přímo luogo con jg^ ^•NeU metismo' e per un breve periodo fu anche mcarcerat°IePtterario uffi-5* e si P0|uerra. rimanendo moko appartato rispetto aJ monac> ^ m. SilÄ1* SUa PaSSÍOne pef Ü gÍOC0' TPÍ V%l°ogSŮnacasaadArmadi V sul d SU0 temP°tra Firenze>Roma'la natl Roma nel i979-SuUa «vtera di Ponente. Moří a Ronciglione presso Roma tá Epocľ tlqnnír eperUgrandenairauvadeU Ottocento si accompagnô sem *> ^Äľneírmondimistenosiefajitastic^peranal.sitortuc^ccom "■' ''["""S suggest.one del Romantic.smo «nero» da I loffmann a IV 'Snderomanzofrancesecrussn,(in primo Iuogod, ]Wevsk.p.d, K,lL,, ľSCLhn Seguí a richtamo dello strano e del meravighoso m^U-loudueprospettiveopposte: da "na Parte un senso q^sisactale del misteroe Wiecni segreti (legato in parte alla v.c.na espenenza dcgli ermetici), dalľaltra ura^Äabeft'arda e stralunata, pronta a contraddire i piani dclľinvcn-zione e del discorso narrativo, a sovraccancarlo di interrogazioni, a contestar nc la credibilitá, a ťratturarne e a sospenderne gli svolgimenti. Sviluppô |a sua ricerca sulla base di un linguaggio di grande equiiibrio letterario, costmito su rWinfiwimf misure stilistiche, sigillato in armoniche volute sintattichc, in giri verbali lucenti e sorvegliatissimi ehe si awolgono sapientemente intorno alle v 1 *e: un linguaggio ehe potrebbe perfino far pensare alla vicina esperienza delia prosa ďarte, se non sapesse spezzarsi in scatti improwisi, in apenure lace-ranii, ehe agiscono in profonditä, trasformando quel perfetto equiiibrio in qualcosa di allucinante e di ossessivo. Nclla singolaritä assoluta delľesperienza di Landolfi, il meraviglioso e il Eututico prendono awio da una Iacerazione segreta, da una sorta di fondo ciecochc ě al di lä delia serittura, da quella ehe ľautore stesso indica come un«insuíficienza» esistenziale, legáta al fatto stesso di vivere e di serivere. Lo UíUwg ti Kote fiiori da ogni ruolo sociále privilegiato, ai margini dei grandi »delia societä e delia storia; ma nello stesso tempo cerca nella letteratu-' m espenenza assoluta, qualcosa di «impossibile», di autentico e definitivo, wirrebbe trovare una lingua personále e unica, capace di far balenare im-m di ielicita splendente, di toccare figúre femminili daUa fascinazione U* magini sconvolgeniei n ämtľ 7'f "T (la tematica amorosa, con immagini di donne dalli-tTlKllft^h^P«^.?«0 fondamentale nelľopera di Landol- c t* nvinf «mbiiut„ri< nnipSS'iTÄ^^^^^eostacolata e stravolta dalľinsidia •natura T n amflc10 e della menzogna: essa puô esprimersi solo nella let- tkllivb cWfľl'CmUOrC dentro di sé. ehe si allontana irrimediabilmente h Iwtcramra mnľ °m asPetta Insidiate daUa menzogna, sia la vita che ľ«ae» ori„T f^T'richiamo delľassoluto a un velenoso es.to dl '""rj «WK .nonet t T rdolfían« si imprigiona in una nozione delia «!««• 't""' ha m «JE"1 U? ?0ttUe 8'oco di combinazione narrativa: Lan-7tcraZioralede|n2Mmo del ca'a"ere combinatorio, addirittura fredd*" T Morose qú i "?'uma ne Io stesso temP° ^ente nelle sue strutturej ST" » Äoľed 6 81 SfaIda> Che fra"a> d* le rende imPrend,N vin<* - e in Ben,,ľ^fdere «» caso». ribaltarulnlo ininterrottamente. Ne «a caso», ribaltandole ininterrottamente. ^ a razionalitä costruttrice coincidc osa di devastante e di aleatorio, ě allo si _ PerirnU lrlceeassa«m i ul uevastantt _ S^,SÄ«^d^c^deUa sc una Wi*nzLalP I^^'^Wgiocoďazzardoelcfiguredeig Presenza nei racconti di Landolfi). Ess» si aV 10.6.1-e forme delia prosa tra le duc guerre 'analisi psicologica tortuosa e impietosa, "7 ,lupPano in un anan*. j«™.,.« '""T.^ "npietosa. che sposta ininter-„amente i propr. piani e . propn punti di vista, che si awolge su un diffiale ___^nale: e una forma di alisi, dietro cui si ' ra^°V K *nza use™ PJ!8ress,van*nte in diario del viaggiatore chiuso in una,00»^ U' Che 5105t™ a guardare inutilmente alia vita lontano dalla -o.6.I.formede..aprosatralcdue(!ucrre 229 106 18- U diario « impossible », 1 jai •<"""—0 • • . neEli anni successivi passa _......-------, aiia lurm Í ossilita di abbandonarsi pienamente al suo gusto perlS^^ Ldo continuance pos.z.om e punt, d. v.sta. Egli crea cosi una nul°fl" Tn rtjlti <-■ in\TTuionc in bim Da Cancroregma parte una vera e propria svolta nella scrittura di I aj u-^i; .nni succcsstvi passa direttamente alia forma del diari 1 " ' 1 SSBS^k. Che ruota attorno f?^^^^Q ft reali e dati fituz, tntrecc.ando all analts. dell'io U riferimento a péSonaí situazioni, rappprt. che sono frutto di mvcnzione, legando la piú sofferta rifles' sioneesistenziale e culturale a giochi impertinent! e a mistificazioni Seguono cosi negli anni successivi alcum volum, diaristici, ů primo e piu affascinante dei * p«*„r quali, apparso nel 1953, svela la propria ambiguitá giá nel titolo, La biěre du pi cheur (nome di uninsegna vista in Francia, che puó tradursi sia "La birra del pescatore" che " La bara del peccatore"): qui la voce dell'autore esibisce fino in fondo la sua mania dell'impossibile, il suo desiderio appassionato e «romanti-co» di felicita, in un gioco senza fine di domande e risposte. Ě la stessa analisi dell'io, la sua stessa scrittura, a darsi qui come un teatro della falsitá, dove non ě piú possibile districare ció che ě vero da ció che ě inventato: ogni oggetto « ap-pare violaceo e fumoso », nel percorso di« buie pagine, dove passa se mai ció che non ě, niente di ció che ě». Questa stessa violenza nullificante viene pro-lungata in piú modi, in un pessimismo senza remissione, nei successivi volumi, Rien va (Nulla va), del 1963, e Des mots (Dei mesi), del 1967. Questa forma diaristica produce i risultati piú alti dell'ultima fasedel lavoro di Lultinu Landolfi, con un accentuarsi di toni cupi, di effetti di insostenibile negativita. Ma produzionc egli continue a lungo anche la sua produzione narrativa, con risultati diseguali, da """tuva Ottavio di Saint Vincent (1958) a Tre racconti (1964, racconti di altissimo livello, il primo dei quali, La muta, ě il monologo di un assassino che ha ueciso una bellissima fanciulla muta), a Un amore del nostra tempo (1965, romanzo incentrato su una si-tuazione incestuosa), a Raccontiimpossibili (1966, virtuosistiche macchine narrati ye); un manierismo quasi raggelato raggiungono gli ultimi racconti di Le labrene (»974) e di A caso (1975). Ma 1'ultimo Landolfi prove, anche vie diverse, pubblican- Tatro e pooU do hbri di saggistica, scrivendo testi teatrali in versi, che presentano sontuose folgo-razioni figurative (ricordiamo Landol/o VI diBenevento, 1959, e Faust '67,1969)- e Poes'e, che dal fondo di un linguaggio di tipo ermetico si proiettano verso torn let-'eran quasi arcaici e desueti, come in una lunga ambigua declamazione in cui la pa-tola pm assorta si esprime ancora una volta come finzione e inganno (due le raccol- Puobhcate: Viola di morte, 1972, e // tradimento, 1977)- IO-6-i9- Antonio Delfini. DELU" fflo uxnano e intellettuale del tutto irregolare ě quelle cBAntowo u, ^ i ^ ^1>intera esistenza e il rapporto con la letteratura in mc* ap r^ Cen ° C t,mÍd°> dissiP^° e pieno di tensione, con un m^ulta, aggressivita risentimenti, fuori da ogni posiztone tst.tuz.on Epoca 10 Guerre e fascismo (1910-1945I 10.6. Le forme della prosa tra le due guerre éx*ms*vimt0*(l Gárboh). Tuttl l brandelL d. cio che non e stato, i sogni naduti e impossibili, prec.pitano rov.nosamente acldosso alla scrittura, nc £onvolgono 1'equilibrio, conferendole una canca violenta e appassionata, una tensione alleccesso di tipo assai raro něha nostra letteratura. 1 , Momenti di eccezionale intensita nel narrarc dl Delfíni sono dati perem Tr—u daila ripresa di situazioni, ricordi, figuře che si proiettano da un racconto allal-tro, ripetendosi e modificandosi, spngionando senza fine desideri e risenti-memi: ogni suo těsto resta come sospeso e pare offrirsi ad essere riseritto, com-Wotw mentatoe riprodotto dal punto di vista di un tempo diverse Cosi il suo capola-aiRicorďo voropuóessere riconosciuto nella lungabitroduzione del 1956 al Ricordodella itUěítia jfay,. vj vjene narrata 1'origine del libro del 1938, e in particolare del racconto che gli dava il titolo, nato dalla breve apparizione, alla stazione di Firenze, di unadolescente spagnola, mentre infuriava la guerra civile di Spagna. Ma il ri-torno snila scrittura ě anche un ritorno sulla vita, che porta Delfíni a riav-volgerne insieme i diversi tempi, moltiplicando i rapporti e le transizioni tra il .iDumumimo vissuto e 1'inventato e trovando folgoranti scatti di passione; la realtá persona-mlíino. |e> quella letteraria e quella storica si awiluppano in un nesso inscindibile, fino a scatenare una ossessiva polemica contro la nuova societa italiana, contro la dissennata corsa allo sviluppo degli anni Cinquanta, in cui Delfíni awerte il trionfo di un nuovo «inumanesimo italiano». 10.6.20. Dino Buzzati. Normalita dclľiuu U tema Nelle migiiori opere di Dino Buzzati iJ richiamo dello strano e del fanta-■* stico non risultano da un'alterazione dei connotati della realta, ne da particola-n ricerche linguistiche e stilistiche: l'autore si tiene sul piano di una lingua « media », normalmente comunicativa, e di una rappresentazione che non altera 1 rapporti consueti tra le cose. Su questa base «normale», il mondo si cane di mistero e di assurdo, si sospende a una angoscia che rinvia a qualcosa d. ion tano, come a un segreto impenetrabile, a un'assenza di motivazioni e di fxi vun cu. si espnme il senso stesso del vivere. Assolutamente lontano dal ver prop i„ surreal 0| Bu22atj ^ d. divulgaz.onee 1 wS'Tid'ridu2ione a misure ^ piu normale realismo de. ten*de opeatf a)'ena2i0ne e ^'angoscia che percorrono tanta etteratu*e radTS;;mporaneaechetrovanounadelJeeSPressioniPiurad.cal.nelJo^ "liWrt? PeUe8rino presso ^"""o da famiglia miJanese nel 1**:%? °jj P" il »111 ^UaSi ^mpre a Milano. ma compiendo numeros.vM»' , i& P<*uerr sjZAd'.g,0rnallSta' inisiato al «Corriere della Sera»fin dal 19* i. . dedlco «nche alia nim™ a Mil.-----f n,l ,«,- HTtrUrihw). i" «ii si nar" vicenda dellufticiale Giovanni Drogo, che con- uinm. „muk sua vita senza senso nella fortezza Bastiani, al limite di un deserto inesplora- d„ Ttntn to, nell'attesa vana di misteriosi J artan invason che non compariranno mai. E facile riconoscerc nel tema e nell'atmosfera sospesa di questo romanzo un'immagine della tensione e dell'attesa di eventi distruttivi che percorreva l'ltalia del fascismo aJJ'inizio della guerra mondiale; ma Buzzati traspone questa tensione in una specie di tempo fuori della storia, in un orizzonte metafisico un po' astratto e convenzio-nale. U successo dell'opera ě dovuto anche al modo in cui essa sa collocarsi al limite tra la grande letteratura e la letteratura di grande consumo. A pane alcuni racconti. U produzionc specie quelli raccolti nel libro / selte messtiRgen 11942I, Buzzati Iche scrisse anche & coroumo testi per il teatro), si awiö sempre di piu sulla strada di una letteratura di grande consumo, basata su artifici a effetto o su un'abilissima riproduzione degli schemi della piu aggiornata letteratura curopea del dopoguerra (specie anglosassonel: ri-cordiamo i racconti // crollo della Baliverna (1954) e il romanzo Un amore (1963). 10.6.21. Achille Campanile e la scrittura umoristica. L'umorismo ha un peso essenziale in alcuni dei piu importanti auton stu- Uprof«,or* diati in questo capitolo (Bontempelli, Savinio, Landolfi, Delfíni) e in altre esperienze contemporanee, come nella narrativa di Palazzeschi (cfr. 10.3.15). Ma la letteratura degli anni tra le due guerre vide anche svilupparsi un tipo di scrittura umoristica «professionale», con il lavoro di auton che si presemano al pubblico in primo luogo come « umoristi», intrattenendo e divertendo letto-ri affezionati, con diversi modi di deformazione della realtä e del lmguaggio. La "essa stampa periodica si abituö sempre piu di frequente a riservare spaa pt questa scrittura umoristica, che perö doveva evitare scrupolosamente temau c"e politiche o sconfinamenti nella satira. . ^ L'umorista piú scatenato e fecondo, che ha diffuse nella media cultura it ana 1 nxxUli di una sua comicitá surreale (le cui radici sono in P™° u°f ^pANlU Posizioni comiche dei futuristi, cfr. 10.3..2), i il romano ^M*-^ (•899-1977), infaticabile artigiano della scrittura. che in una «süss ™ P nonet. na«ativa, teatrale, giornalistica, si diverte a ridurre le figure umane a ^ £ «Wando da ogni gesto e da ogni frammento hngmstico deuP u slu[,,dl„ Khese e piccolo borghesedeformazionigiocosemvenaor,«^ 8'oco condotto con trionfante irresponsabilita. egl. corrodeilm ^ ^m 3*J>diano nel suo stesso farsi, accumula un repertono scont.n jntcnzione *" «istere (anticipando con sponuneo estrern.smo e senza Eugénelone- Weologica ceni umoristi dellassurdo del secondo dopoguer a_ , ro. *»• geNeri e tecniche, tav. 252). Tra le sue numero*^ ^ m°Zl>e mia non H i .«,«1 i racconti d.s.ntegra 1 di Man Po«uerrasided"-R,"'r5U,'ulĽ'atoal«^^deIIaSera.>.u.^^ \™'"ľ " """ľ ^ 7 Je Sľpubbli^ in La sua pt0sa ľ anche alla Pittura- A Miláno morí nel 1972. . ,jstJco. daj Wjle sorprendent. Tragedtem J.M^ P teatraü ŕu.un sua ^Pida s mnlľa"a,,Va,mantiene in °gni ^omento un piglio »ofí*^tt» * (cfr. %\ ",rema e null.fican.e semphficaz.one fl K t ľP "a: ?eUo scorcio degli anni Trcnta essa offre i r^p0 il *» j ,„ .,. Pfcare Zavathni. nato a L^* j m, ' „gatlln«enerealmotmň^ii-.„r. j- i ... .u.^ areadra- W ^e- ,Jf scnttura umoristica dell'emiliano Césare ^ . „„.„butoessenzi* ^'CSI™* ?eUo scorc'° degíanni Trenta essa offre. suo r£ j "^US Ú motivo deU'att"a di quaicosa che non accadra^ ^ z,onaJe(chersetSW^''f ('933) evan »cconti, egüottenne un*"*//^ gUUo 51 e Propagato a livello internazionale) col roma^ J?*j**x* umoristica dellemiliano Césare ^^^S^^f^. 1 c'nema neorealista (cfí r. 11.2.2) e QIUUO FERRONI STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA IL NOVECENTO EINAUDI SCUOLA