É MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> 4 100% fili Q ABC esteso Dom 12:11 Q. O • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ p 05 TOMASI Dl LAMPEDUSA II Gattopardo É MlolEbookReader Modifica m w & * •3" ^ 100% ©!' Q ABC esteso Dom 12:11 Q. O • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ P QS Giuseppe Tomasi di Lampedusa II Gattopardo Feltrinelli Nuova edizione riveduta a cura di Gioacchino Lanza Tomasi p/ú informazioni • MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> 4 100% (Čij' Q ABC esteso Dom 12:11 q. O ís • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ Q. p QS © Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano Prima edizione digitale 2013 da novantanovesima edizione nell"'Universale Economica" dicembre 2013 ISBN ebook: 9788858823590 In copertina: elaborazione dell'Ufficio grafico Feltrinelli. Quesťopera ě protetta dalla legge sul diritto ďautore. Ě vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata. piů informazioni É MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> 4 100% fili Q ABC esteso Dom 12:11 Q. O is • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ Q p 05 Premessa di Gioacchino Lanza Tomasi Giuseppe Tomasi di Lampedusa non poté licenziare per le stampe le proprie opere. Nel-l'aprile del 1957 gli venne diagnosticato un tumore polmonare, a fine maggio intraprese un viaggio della speranza per Roma ove morirá il 23 luglio. Da un anno cercava di ottenere la pubblicazione del Gattopardo. II romanzo era stato sottoposto alia Mondadori ed era stato rifiutato; era stato inoltrato alia Einaudi, e pochi giorni prima del decesso l'autore aveva ri-cevuto un'altra lettera di rifiuto. Lo scrittore credeva fermamente nel valore deli'opera. Prima di partire per Roma Lampedusa aveva redatto due lettere testamento, una indirizzata alia moglie Alessandra (Licy) Wolff Stomersee1 e l'altra a me, il suo figlio adottivo.2 II 30 maggio aveva anche scritto a Enrico Merlo.1 La lettera a Enrico Merlo e la lettera testamento a me indirizzata sono state ritrovate nel 2000 da Giuseppe Bianchieri, nipote della princi-pessa, in un volume dei Viaggi del capitano Cook. La principessa aveva preso dal marito l'abitudine di servirsi dei libri come ripostiglio delle carte segrete. E a volte entrambi i co- niugi perdevano il documento, e qualche volta banconote celate: dimenticarsi il volume aveva lo stesso effetto che avrebbe oggi dimenticarsi la password. La lettera a Enrico Merlo accompagnava una copia dattiloscritta del romanzo con una breve descrizione delle corrispondenze fra personaggi reáli e romanzeschi. Le indicazioni sono univoche, salvo per Tancredi, che egli dice di aver raffigurato sul mio tratto fisico e sulla camera politica dei due senátori Lanza di Scalea, Francesco e Pietro. Francesco, esule in Toscana e senátore di nomina regia dopo l'Unita, aveva militato nella sinistra moderata e aveva concorso senza successo alle elezioni di sindaco di Palermo. II figlio Pietro era stato ministro della Guerra nel gabinetto Facta e ministro delle Colonie nel primo gabinetto Mussolini. Politico di professione, sottosegretario al tempo della guerra di Libia, era passato dalla sinistra moderata alia destra. Rispondeva quindi a quanta Tomasi scriverä nel capitolo incompiuto del Gattopardo, intitolato // Canzoniere di casa Salina: "Tancredi era ancora troppo giovane per aspirare a precise cariche politiche, ma la sua attivitä e i suoi freschi quattrini lo rendevano indispensabile ovunque; egli militava nella profittevolissima sfuma-tura di estrema sinistra della estrema destra; trampolíno magnifico che doveva poi permet-tergli acrobazie ammirevoli e ammirate; ma ľintensa attivitä politica veniva da lui masche-rata sapientemente con una noncuranza e una levita di espressione che gli conciliava tutti". Ai tempi della scrittura manuále l'ampiezza della corrispondenza era dettata dalla misu-ra del foglio ripiegato in quattro. Si andava avanti a esaurimento e sovente si era costretti a scriver ľultima frase e la firma di traverse Per un autore che spiega a un siciliano colto ed esperto il senso del proprio romanzo la lettera a Merlo ě una comunicazione laconica. Una manifestazione appunto di "understatement", elevato a modello di comportamento etico ed estetico a un tempo. N.H. II barone Enrico Merlo di Tagliavia S.M. piú informazioni • MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> 4 100% (Čij' Q ABC esteso Dom 12:11 q. O ís • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ Q. p QS 30 maggio 1957 Caro Enrico, nella busta di pelle troverai il dattiloscritto del "Gattopardo". Ti prego di averne eura perché ě la sola copia che io possegga. Ti prego anche di leggerlo con eura perché ogni parola ě stata pesata e molte cose non sono dette chiaramente ma solo accennate. Mi sembra che presenti un certo interesse perché mostra un nobile siciliano in un momento di erisi (che non ě detto sia soltanto quella del 1860), come egli vi reagisca e come vada accentuandosi il decadimento della famiglia sino al quasi totale disfacimen-to; tutto questo pero visto dal di dentro, con una čerta compartecipazione dell'autore e senza nessun astio, come si trova invece nei "Viceré". Ě superfluo dirti che il "principe di Salina" ě il principe di Lampedusa, Giulio Fabrizio mio bisnonno; ogni cosa ě reale: la statura, la matematica, la falsa violenza, lo scet-ticismo, la moglie, la madre tedesca, il rifiuto ad essere senátore. Padre Pirrone ě anche lui autentico anche nel nome. Credo aver fatto tutti e due piü intelligenti di quel che ve-ramente fossero. Tancredi ě fisicamente e come maniere, Giö; moralmente una mistura del senátore Scalea e di Pietro, suo figlio. Angelica non so chi sia, ma ricorda che Sedära, come nome, rassomiglia molto a "Favara". Donnafugata come paese ě Palma; come palazzo ě Santa Margherita. Tengo molto agli Ultimi due capitoli: La mořte di don Fabrizio che ě sempře stato solo benché avesse moglie e sette figli; la quistione delle reliquie che mette il suggello su tutto ě assolutamente autentica e vista da me stesso. La Sicilia ě quella che ě; del 1860, di prima e di sempře. Credo che il tutto non sia privo di una sua malinconica poetická. Io parto oggi; non so quando ritornerö; se vorrai serivermi potrai indirizzare: Presso signora Biancheri Via S. Martino della Battaglia 2 Roma Con tanti cari saluti luo Giuseppe [Sul retro della busta:] Fai attenzione: il cane Bendicö e un personaggio importantissimo ed e quasi la chia-ve del romanzo. La lettera testamento puö esser utile a comprendere il talento dello scrittore. Perche essa e composta sullo Stile di questo tipo di lettere, ma al tempo stesso rivela una perizia di scrit-tura che aecoppia la potenza della comunieazione affettiva a un attento controllo del lessico e della fräse. Le letture stendhaliane avevano formato un diseepolo. Per Giö Maggio 1957 Carissimo Gioitto, desidero che, anche a sipario calato, ti giunga la mia voce per dirti quanto ti sono grato per la consolazione che la tua presenza ha arrecato a questi Ultimi due o tre anni della mia vita che sono stati penosissimi e oscuri ma che, se non ci fossi stato tu e la cara Mirella,4 sarebbero stati addirittura tragici. La nostra esistenza, quella di Licy e la mia, era sul punto d'inaridirsi del tutto fra le preoccupazioni e l'etä, quando l'affetto, la presenza costante, la vostra graziosa esistenza stessa hanno messo un po' di luce nella tetraggine nostra. Io ti ho voluto molto bene, Gioitto; non ho mai avuto un figlio ma credo che ad esso non avrei potuto voler bene piü di quanto ne ho voluto a te. [...] piü informazioni • MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> 4 100% fill Q ABC esteso Dom 12:12 Q. O • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ Q p OS Questo genere di lettere suole terminare col chiedere perdono per i torti che si sono fatti; debbo dire perö che per quanto cerchi nella mia memoria non ricordo davvero di averti fatto alcun male; se la tua memoria si ricordasse di qualche cosa credi pure che sono involontari; ad ogni modo te ne chiedo perdono lo stesso. Vorrei anche pregarti di cercare di far pubblicare il "Gattopardo". Ti prego di dire a Giovanna, a Casimiro ed a Lucio5 che io sono loro molto, ma mol-to, grato per il costante affetto che ho trovato sempre presso di loro; la Piana e stata una delle poche oasi di luce in questi miei Ultimi oscurissimi anni; e dici loro che Ii prego di riportare su te e Mirella quell'affetto che potevano avere per me. Ti prego di far leggere questa lettera a Licy. E prendo congedo abbracciando te e Mirella con tutto il possibile affetto e facendo i migliori voti per la vostra felicitä. In quegli stessi giorni di fine maggio scrisse anche il suo testamento. Esso e redatto contestualmente a una lettera intitolata: Ultime volontä di ordine privato - il testamento si trova in busta separata. E il testo adirato di un uomo sicuro di morire. Desidero, anzi voglio, che della mia morte non sia fatta nessun genere di partecipa-zione ne attraverso la stampa ne in altri modi. I funerali debbono essere i piü semplici possibili, ad un'ora scomoda. Non desidero nessun fiore e nessuno che mi accompagni al di fuori di mia moglie, del mio figlio adottivo e della fidanzata di lui. Desidero che o mia moglie o mio figlio annunzino per lettera la mia morte all'ing. Guido Lajolo6 (rua Everlandia - 1147 San Paolo, Brasile). Desidero che si faccia il possibile affinche sia pubblicato il "Gattopardo" (il mano-scritto valevole e quello raccolto in un solo grosso quaderno scritto a mano); beninteso ciö non significa che esso debba esser pubblicato a spese dei miei eredi; considererei ciö come una grande umiliazione. Quando fosse pubblicato una copia con dedica dovrá esser inviata a ciascuna delle persone qui notate: signora Iliascenko,7 Lolette,8 zio Pietro,' Corrado Fatta,10 famiglia Piccolo, Francesco Agnello," Francesco Orlando,12 Antonio Pasqualino,13 e ing. Guido Lajolo. Anche aw. Bono14 e Ubaldo Mirabelli'5 e sig. Aridon.16 Chiedo perdono a tutti colore che ho potuto offendere e dichiaro onestamente che scrivo senza malanimo verso chicchessia anche verso colore che piu tenacemente mi hanno danneggiato e offeso. Ma dichiaro anche che, delle persone vive, amo solamente mia Moglie, Gió, Mirella. E che prego di avere la massima cura di Pop17 alia quale sono assai affezionato. Credo che non ci sia altro da dire: se io ho dimenticato qualche cosa sono sicuro che i miei eredi la compiranno da sé, secondo lo spirito di queste mie ultime volontá. Giuseppe Tomasi di Lampedusa Palermo 24 maggio 1957. Queste ultime volontá di ordine privato sono emerse nel corso deH'approntamento di una edizione dell'epistolario dello scrittore e della moglie. Esse mettono anche la parola fine alle taňte disquisizioni sul testo del Gattopardo approvato dall'autore. Critico saltuario di letteratura francese e storia negli anni attorno al 1926-1927 su "Le Opere e i Giorni", un mensile culturale edito a Genova, Lampedusa aveva ripreso la penna nel 1954. II letargo dello scrittore era durato fino al convegno svoltosi a San Pellegrino Terme neirestate di quell'anno. Vi aveva accompagnato il cugino Lucio Piccolo, che, presenta-to da Eugenio Montale, veniva ammesso nel salone del Kursaal alia repubblica delle lettere. A distanza ravvicinata quella repubblica non gli apparve composta da semidei. Fare il lette-rato puó equivalere a essere letterato, e non tutti gli ingegni raccolti a San Pellegrino aveva-no fatto gran che. L'attivita poetica e la fortuna di Lucio Piccolo, un paio di giorni a San Pellegrino fuori dalla sua solitudine, le lezioni pomeridiane che impartiva a Francesco Orlando, anch'egli a quei tempi poeta e narratore, si tradussero in incentivi all'azione. Scrive- piú informazioni < > • MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> 4 100% fill Q ABC esteso Dom 12:12 Q. O • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ Q p OS va di giä sul finire del 1954, e, nei trenta mesi che gli restarono da vivere, Lampedusa scris-se quasi ogni giomo, indipendentemente dal successo, quello che la sorte in vita gli nego. Quando mori nel luglio del 1957 aveva in cantiere un secondo romanzo, / gattini ciechi; forse avrebbe aggiunto uno o piü capitoli al suo Gattopardo. II romanzo apparve nell'autunno del 1958 a cura di Giorgio Bassani, e la correttezza del testo non venne messa in dubbio fino al 1968, quando Carlo Muscetta, ordinario di Lettera-tura italiana a Catania, annunziö di aver riscontrato centinaia di divergenze, anche cospicue, fra il manoscritto e il testo stampato. Si pose allora un problema concernente tanto l'autenti-citä dell'edizione Bassani, quanto l'autorita delle diverse fonti. La questione era giä stata sollevata da Francesco Orlando nel suo Ricordo di Lampedusa.18 Come rammenta Orlando, esistono tre stesure del Gattopardo che l'autore redasse come testo da sottoporre agli editoři. Una prima stesura a mano raccolta in piu quaderni (1955-1956), una stesura in sei parti battuta a macchina da Orlando e corretta dall'autore (1956), una ricopiatura autografa in otto parti del 1957, recante sul frontespizio: // Gattopardo (completo), che l'autore mi aveva affidata prima di partire per Roma. Fra le tre stesure la prima va senz'altro scartata quale testo definitivo. I quaderni mano-scritti usati per la dettatura dattiloscritta a Francesco Orlando non sono stati fino a oggi rin-venuti fra le carte di famiglia, e la loro versione del testo ě superata dalla redazione dattiloscritta con cui l'autore cercö di ottenere la pubblicazione del romanzo fin dal maggio 1956. Prima cinque e poi sei parti battute a macchina furono inoltrate al conte Federici della Mon-dadori con una lettera di accompagnamento di Lucio Piccolo. II dattiloscritto, anche se provvisoriamente, riscosse quindi il "placet" dell'autore. E corretto accuratamente e presen-ta alcune aggiunte autografe: numerazione delle pagine e delle parti; apposizione dell'am-bientazione temporale con l'indicazione del mese e dell'anno premessa a ogni parte; non manca la sostituzione di qualche vocabolo. L'esame del dattiloscritto conferma i miei ricor-di circa l'ordine di stesura. Quando aveva cominciato, Lampedusa mi disse: "saranno 24 ore della vita di mio bisnonno il giorno dello sbarco di Garibaldi"; e, dopo qualche tempo, "non so fare I'Ulysses". Avrebbe voluto allora ripiegare sullo schema di tre tappe di venti-cinque anni: 1860 sbarco di Marsala; 1885 morte del principe (la vera data di morte del bisnonno, non so perche poi anticipata al 1883); 1910 fine di tutto. II dattiloscritto rivela che "la morte del Principe" era originariamente la parte III, e la "Fine di tutto" la IV e conclusi-va. Son sicuro anche che / Ricordi d'infanzia furono iniziati dopo // Gattopardo, e probabil-mente la ricchezza di memorie suscitate dalla ricostruzione mentale di Santa Margherita, l'urgenza di narrare, avranno fatto dilagare la materia oltre gli argini di uno schema precostituito. Man mano che procedeva nella scrittura l'autore era assalito dall'ansia della comunica-zione. Dalla sua agenda tascabile per il 1956 trascrivo le giornate in cui si fa menzione della "Histoire sans nom", come il libro viene indicato prima di chiamarsi // Gattopardo. Sono annotazioni private che rivelano il dispiegarsi degli affanni e degli affetti. 22 febbraio - "Tempo soleggiato in mattinata. Sereno e freddo la sera. Alle 18.30 'the boys'. Gioitto mi regala il 'Lope de Vega'. E con lui leggo La moza de cdntaro. Scrittura del romanzo". 28 febbraio - "Tempo migliore e quasi bello. Al Massimo [primo bar del giro mattu-tino era la pasticceria del Massimo] Aridon, cui leggo lettera di zio Pietro. Improvvisa apparizione di Lucio. Si hanno piü rassicuranti notizie per via Butera. Da M. [M. sta per Mazzara, il caffe dove lo scrittore giungeva verso le 10] prima Fatta dopo ritorno di Lucio, poi Agnello e infine il preavvisato Gioitto. Con lui e Lucio colazione da Renato, che si svolge bene ed allegra. A casa alle 16. Manca Orlando. Alle 18.30 viene Giö per l'analisi, durante la quale io mi travaglio per il Principone". 29 febbraio - "Tempo medio verso il buono. Prima di uscire telefonata a Corrao.19 Dopo il Massimo vo a palazzo Mazzarino20 (per secondo incontro Lucio ancora a Palermo). Con Giö partenza in treno alle 10.40. Arrivo a Sant'Agata e alle 13.15 a Capo piú informazioni < > • MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> 4 100% fill Q ABC esteso Dom 12:12 Q. O • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ Q p OS d'Orlando. Casa deserta, abitata soltanto da un nuovo telescopio ed un globo terraqueo. Poco dopo giunge Lucio. Dopo colazione lungo sonno di Gioitto e dopo il latte pomeri-diano lettura della mia 'Histoire sans nom' che viene completata dopo il pranzo. II suc-cesso ě decente senza alcun entusiasmo". 1 marzo - "Tempo bello. Capo d'Orlando. Alle 18 viene Daneu21 che resta a pranzo e va via alle 21.15. In serata, ri-lettura al grosso pubblico". 7 marzo - "Da M. Aridon. Dopo, lunga scrittura della 'Histoire sans nom'. Alle 18.30 Giö e Mirella. Tanto lui che lei mi parlano di Agnello. Pranzo con i 'boys' alia Pizzeria. Pare che Mirella si sia aspramente doluta di Giö a Licy fino a minacciare di piantarlo". 8 marzo - "Tempo bello in mattinata; a sera pioggerelle e tuoni. Da M. Aridon. Dopo termino li la 'Histoire sans nom'. Alle 18.50 Orlando cui leggo quello che ho scritto oggi". 17 marzo - "Tempo velatino ma bello e caldo. Al Massimo Aridon. Da M. Corrado Fatta. Alle 16 Orlando al quale leggo molto Tomasi e poco Werther. Alle 19 (in ritardo) 'the boys' che mi recano lei le tragedie di Della Valle, lui una cravatta. Mirella ha lezio-ne di Rinascimento; Gioitto vorrebbe leggere Góngora con me, invece subisce lettura del Tomasi. Ambedue straordinariamente affettuosi". Le seguenti annotazioni si riferiscono invece alia redazione dattiloscritta. 16 giugno - "Da M. Giö con cattive notizie circa salute della madre di Mirella. Alle 15.30 partenza di Licy per Roma. All'ultimo momento arriva a salutare Giö. Con lui da Orlando dove copio manoscritto. Alle 18.30 Giö viene a casa (Las famosas asturianas). In serata lettura del 1° cap. del Gattopardo alia signora Iliascenko che non ne capisce niente". 26 luglio - "Alle 15 da Orlando per copia del Gattopardo. Alle 17.30 alia clinica Noto per seconda medicazione al naso. Alle 21 vengono 'the boys' e andiamo a pranzo da Spanö, mentre Licy va a Villa Igiea a pranzare invitata dal Rotary insieme alle So-roptimst. Dopo pranzo andiamo anche noi a Villa Igiea a prendere Licy e dopo da Lo Monaco".22 23 agosto - "Alle 11.15 vo da Orlando per copiare ultima parte del Gattopardo. Alle 13.30 con Orlando colazione al Castelnuovo, dopo riprendiamo e completiamo lavoro sino alle 17.50. Viene Giö che mi riporta a casa in macchina". II dattiloscritto in quei mesi fu anche letto in casa di Bebbuzzo Sgadari e dato in prestito ad alcuni amici, fra cui Corrado Fatta e mia madre.23 Nessuno vi vide un gran romanzo, piuttosto ne veniva sottolineata la rispondenza a fatti reali della Palermo di altri tempi, con un misto di divertimento e di repulsione. Soltanto i passi estranei alia palermitanitä fecero colpo: l'incontro con Chevalley e la morte del Principe. Dal canto suo Licy, e parzialmente mia madre, immuni agli affetti locali, furono sin dall'inizio colpite dal valore letterario. L'8 giugno 1956 in una lettera alia cognata Lolette Bianchieri, ringraziandola di avergli prestato un volume di Apollinaire, Lampedusa menziona le vicende della stesura del romanzo e l'esito apparentemente favorevole del primo tentativo di pubblicazione. Per passare da Apollinaire ad un autore molto inferiore, sono lieto di dirti che il mio "Gattopardo" (cosi si chiama adesso) e stato inviato da Lucio Piccolo a Mondadori. Con nostra somma sorpresa, per ritorno di corriere e stato risposto con una lettera assai calo-rosa nella quale il Lucio stesso era ringraziato per aver fatto all'Editore una segnalazio-ne di tanto interesse e si prometteva (implicitamente) la pubblicazione, avvertendo perö che occorreva ancora molto tempo data la quantitä d'impegni precedenti. Debbo confes-sare che la mia biasimevole vanitä e molto soddisfatta. Ho scritto un quinto episodio da piazzare fra il pranzo a Donnafugata e la morte del Principe. Vi si vede don Fabrizio a caccia insieme all'organista e le sue considerazioni sulla politica e sul mutamento di Tancredi. Alcune parti sono graziöse, altre assai meno. Se il mio amico Orlando che per ora e molto occupato per gli esami, farä in tempo a piú informazioni < > • MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> ^ 100% fill Q abc esteso Dom 12:12 Q. O • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ p OS dattilografarlo, te lo inviero con Licy; alio stato di manoscritto esso e illeggibile. Con Licy decidete se bisognera parlame a zio Pietro o meno. Altre lettere alia moglie del giugno-novembre 1956 ci consentono di seguire l'incalzare della scrittura. E ci si avvede che il romanzo e stato invero scritto in tempi stretti, quasi una serie di ideazioni stese direttamente sul foglio. Venerdi 29 giugno 1956 A Licy ...Je me felicite pour le succes scientifique que je communiquerai comme tu le veux. "After having both been the 'scourge of the Woermannscher Partei...' we are on the way of being both 'the scourge of italian publishers'." Quant a moi je suis en train d'ecrire un episode qui sera le numero 4: il sera suivi par un N.° 5 (tentative d'adultere de Angelica etouffe par la Principessa pour l'honneur de la famille et l'affection pour Tancredi). Comme ca ce sera un veritable roman et "basta". Ce que j'ai ecrit depuis ton depart (premiere visite de Angelica apres ses fiancailles, arrivee nocturne de Tancredi en coupe) n'est pas tres mal: malheureusement, poetique. Domenica 8 luglio 1956 A Licy ...Moi aussi j'ai ete pris par un raptus pour mon "Gattopardo". La nuit passee j'ai travaille jusqu'a 3 heures de la nuit. II s'agissait de faire comprendre en six lignes toutes les significations historiques, sociales, economiques et galantes du premier baiser (public) de Tancredi a sa fiancee Angelica. Je crois que cela n'est pas trop mal venu. Le chapitre est presque fini; il sera tres long: je n'ai plus qu'a ecrire la conversation de don Fabrizio quand on vient lui proposer de devenir senateur. Ecris-moi et donne-moi des nouvelles entieres et aufhentiques. Moi aussi avec affaires, mal au dos, "boys" et "Gattopardo", je me sens tres fatigue. Mille et mille bons baisers de ton M.24 qui t'aime Lunedi 9 luglio 1956 A Licy ...Demain j'irai chez Orlando pour faire taper le nouveau chapitre du "Gattopardo". Je pense que c'est le meilleur; la premiere partie est ennuyeuse mais j'ai essayé d'y mettre des tas ďidées sociales: la deuxiěme (les amours assez poussés de Tancredi et Angelica, leur voyages de découverte dans l'immense palais de Donnafugata) est tres vive, pas trop mal écrite comme style, mais je crains, ďun "snobisme" aigu, et peut-étre un peu trop poétique. Le spectacle perpétuel des "goings on" des "boys" a produit en moi un attendrissement pour les "goings on" de Tancredi et Angelica. Que dis tu de la partie nouvelle que je ťai envoyée? Vois le médecin! Et n'oublie pas ton M. qui t'aime Et qui ťenvoie mille baisers Mercoledi 11 luglio 1956 A Licy ...Mon "Gattopardo" est "practically" fini. Demain il sera aussi fini de taper. II fait affreusement chaud. Mille et mille baisers affectueux et amoureux De ton M. qui t'aime Giovedi 29 novembre 1956 A Licy ...Pendant que j'ecrivai cette lettre-ci, chez Mazzara l'avocat Bono est venu pour me rendre le manuscrit du "Gattopardo". II était secoué par le plus violent enťhousiasme: il m'a dit que jamais dans un livre il n'avait eu la sensation plus precise de la Sicile avec son grand charme et ses grands défauts. II dit aussi que c'est ďune actualité brůlante et il prédit un grand succěs de curiosité et de vente. A travers tout ceci on comprenait qu'il piů informazioni < > É MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> ^ 100% fili Q ABC esteso Dom 12:12 Q. O • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ p OS était surtout étonné parce que, évidemment, dans le txéfonds de soi-méme, il me croyait un äne. Le traversie delia pubblicazione hanno fornito nuova esca al mito romantico del genio incompreso. Per la veritä i lettori delia Mondadori e lo stesso Elio Vittorini, ehe scorse il dattiloseritto prima per la Mondadori e poi lo lesse attentamente per la Einaudi, commisero un madornale errore commerciale piuttosto ehe critico: essi, infatti, riconobbero nel Gattopardo il talento di uno serittore. La risposta personale di Vittorini raggiunse Giuseppe Tomáši a Roma: "come recensione non c'ě male, ma pubblicazione niente", mi disse il giorno prima delia sua morte. Se Vittorini era un letterato in grado di riconoscere un avversario de-gno di considerazione, sosteneva anche di non essere ľuomo fatto per proteggerlo. Eppure non osteggiö radicalmente // Gattopardo. Segnalö alla Mondadori di tenerlo d'occhio, ma, come mi ha riferito Vittorio Sereni, sfortuna volle che il buroerate di turno, invece di ri-spondere alľ autore con una lettera interlocutoria, restituisse il dattiloseritto al mittente con le generiche frasi ďuso. I diciotto mesi intercorsi fra ľinvio del dattiloseritto a Elena Croce, da cui pervenne a Giorgio Bassani, allora editor delia Feltrinelli, e la sua pubblicazione nei "Contemporanei" delia Feltrinelli non sarebbero poi stati troppi se la morte non fosse stata piü lesta. La tragédia ě affatto umana, non letteraria. Nel marzo del 1958 Giorgio Bassani era venuto a Palermo sulle orme del Gattopardo. II dattiloseritto era giä stato composto, e cosi pure ľepisodio del ballo, trasmessogli in una copia dattiloseritta fatta redigere dalla principessa. Bassani aveva il sospetto di avere un těsto incompiuto, forse scorretto, e seopo precipuo delia visita siciliana era quello di risalire alle fonti. Gli affidai allora il manoseritto del '57. Egli se ne servi per ritoccare qua e lä le bozze delle sette parti giä composte, e quale fonte esclusiva per la parte V, Le vacanze di Padre Pirrone. La principessa non gli aveva affidato questo intermezzo contadino, in quan-to, basandosi su un ripensamento verbale delľautore, riteneva ehe dovesse essere espunto dal romanzo. // Gattopardo delia prima edizione Feltrinelli (1958) ě pertanto condotto sui dattiloscritti, a eccezione delle vacanze di Padre Pirrone; controllato sul manoscritto del '57 per le varianti (nel passare dal dattiloscritto all'ultimo manoscritto l'autore ha apportato mi-gliaia di correzioni e aggiunte che Bassani ha spesso riportato nella sua edizione); integrato premettendo i sommari dell'indice analitico alle singole parti; rivisto radicalmente dal cura-tore nella punteggiatura. Questa edizione del romanzo e quella su cui sono state basate tutte le prime traduzioni, compresa quella inglese di Archibald Colquhoun. Fino al 1968, quando l'opera era giä stata tradotta si puö dire in ogni lingua ed era usci-to il film di Luchino Visconti, l'edizione Bassani non era stata messa in discussione. Ma in quell'anno Carlo Muscetta sostenne che il testo pubblicato era stato in certo senso riscritto da Bassani. Muscetta aveva avuto da Bassani una fotocopia del manoscritto e aveva riscon-trato migliaia di divergenze, e anche se sostanzialmente esse non modificavano il romanzo, parve opportuno procedere a una edizione condotta sul manoscritto del 1957. Essa apparve nel 1969 ed e diventata l'edizione standard in italiano. Come sappiamo adesso e quella indi-cata come definitiva nelle ultime volontä dell'autore. Se come conferma la lettera a Enrico Merlo la traccia storica del romanzo e fornita da alcuni precisi riferimenti genealogici e topografici, ancor piü presenti sono gli inserti deri-vati da una esauriente conoscenza della diaristica contemporanea; ed in particolare l'este-rioritä del comportamento di Tancredi, il suo modo brioso di far la rivoluzione, si rinvengo-no nei Tre Mesi Nella Vicaria di Palermo di Francesco Brancaccio di Carpino.25 E questo uno fra i testi meno eroici della diaristica garibaldina. Brancaccio e i suoi amici affrontano la rivoluzione del '60 come i giovanotti di buona famiglia si sentono oggi stuzzicati dalle motociclette di grande cilindrata: qualche avventura, poche battaglie, niente disciplina; e, nel caso di Brancaccio, il libro e l'occasione per poter nominare fra i suoi fraterni amici gran parte dei titolati dell'isola, che non sono davvero pochi. Ma inevitabilmente la realtä di Brancaccio e artefatta, quanta quella di Lampedusa e empirica. Frasi come "Ritornerö col tricolore" sono del Tancredi secondo Brancaccio, tanto che l'autore sente a piü riprese il bi- piú informazioni < > É MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> 4 100% fili Q ABC esteso Dom 12:12 Q. O • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ p 05 sogno di denunziarne ľenfasi, e la giustifica con ľopportunismo. Tancredi e Angelica, quando agiscono politicamente in prima persona, sono i soli personaggi parzialmente co-struiti fuori delia cronaca e delia memoria, ma in un tenace pragmatista come Lampedusa ľesperienza é insostituibile. Lampedusa era capace di sceneggiare perfettamente gli sciapi, ma verí, appunti di diario di suo nonno, Giuseppe Tomasi (vi si ritrova la giornata incorni-ciata da rosari e pratiche di devozione, la passione dei cavalli, e, diciamo pure, il grigiore del primogenito Paolo): questi erano esperienza ehe poteva far vera, non čosi la baldanza spadaccina di Brancaccio. Quando essa permea il comportamento di Tancredi, Lampedusa la fa seguire da una didascalia. Agli orecehi di questo grande realista il suono é falso e oc-corre porvi rimedio. Soccorre a questo proposito il raffronto proposto da Moravia fra // Gattopardo e Le confessioni di un italiano; entrambi i romanzi deserivono affettivamente una civiltä al tramonto, ma Lampedusa fa suonare il campanello di allarme non appena la volontä di deserivere é sostituita dalla volontä di sembrare, mentre Nievo puö abbandonarsi alla retorica delia patria e delľamore per interi capitoli. Letterariamente Nievo é un grande cittadino veneto e un cattivo italiano. Lampedusa, il cui romanzo ha corroso il culto delľU-nitä quanto Le mie prigioni26 corrosero i meriti ora rimpianti delľamministrazione austriaca, stáva alľerta. La retorica del Risorgimento gli é certo piü invisa delia ideológia del Ri-sorgimento che dopotutto condivideva (da stendhaliano genuino non sapeva resistere al-ľammirazione per le ideológie rivelatesi efficaci, ed era pertanto un segreto ammiratore di tutte le rivoluzioni, compresa quella d'Ottobre); pertanto, favorito dalla circostanza di deserivere ľemergere delia nazione italiana da una prospettiva temporale in cui la spinta ideo-logica si era ormai esaurita in tanti esiti indesiderabili, Lampedusa cercherä letterariamente di correggere le cadute di gusto ehe ogni ideológia inevitabilmente reca con sé. A volte ancora Brancaccio fornisce una quinta ambientale. Ad esempio, La bella Gi-gougin,21 cantata in Brancaccio dai garibaldini alla preša di Milazzo, torna nel Gattopardo intonata dai galoppini continentali durante la campagna per il plebiscito; ma le commozioni ottocentesche possono entrare nel Gattopardo soltanto a patto di esser derise: la canzone deseritta da Brancaccio come inno di concordia nazionale ě a Donnafugata un altro emble-ma delľinconciliabilitä fra siciliani e invasori. Ridotte a schemi le emozioni positive per-mangono soltanto nelle strutture delia forma romanzo, e interferiscono assai di rado con la deserizione minuziosa di quel regno minerále, fatto di fossili animati e inanimati, in cui Lampedusa identifica la condizione siciliana. La scoperta di Bassani e il diniego di Vittorini non sono bizze di letterati. Bassani ě anch'egli un notomista dei vinti; mentre il rifiuto delia trascendenza, anche a livello di ideológia, ě attivamente sgradevole a chi pensi di poter con-tribuire al progresso del mondo. La questione delľ autenticita del testo de // Gattopardo non venne messa definitivamen-te a tacere con la pubblicazione delľedizione conforme al manoseritto del 1957. II romanzo piu popolare del dopoguerra italiano divenne infatti oggetto di studio preferito di aleuni fi-lologi italiani, i quali riscontrarono quarantanove punti di discordanza fra il manoseritto e il testo stampato. (Discordanze minori ehe non inficiano la comprensione del testo.) Nel 1995 Mondadori ha pubblicato il Meridiano Lampedusa contenente tutti gli seritti letterari. Esso contiene un frammento iniziale delia parte IV, ricordato da Francesco Orlando nel suo Ri-cordo di Lampedusa, e successivamente espunto dali'autore. Nello stile delľ'lndice analiti-co" esso potrebbe esser intitolato "Don Fabrizio e Bendicö". Questo frammento era conte-nuto in un quaderno formato protocollo recante ľintestazione autografa "Quaderno n. 7 delia prima stesura". Esso ě stato rinvenuto nella biblioteca dello serittore a Palermo. E viene qui riportato in appendice come "Frammento A". Nel 1998 Giuseppe Bianchieri, riordinando le carte delia zia, la principessa Alessandra, ha rinvenuto vari materiali autografi e dattiloseritti collegati al Gattopardo, fra cui il frammento di un'altra parte del romanzo di cui ero a conoscenza. Questo frammento viene qui riportato in appendice come "Frammento B". Esso reca il titolo autograft) di // Canzoniere di casa Salina. Nel testo superstite ľamore di don Fabrizio per Angelica non risulta eviden- piů informazioni < > É MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> ^ 100% fili Q ABC esteso Dom 12:12 Q. O • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ p 05 te. Ma il senso del Canzoniere di casa Salina ě che esso doveva fornire la rivelazione della passione del Principe per Angelica, passione mascherata in una sequenza di sonetti. Lampe-dusa mi aveva anche accennato la trama di un altro capitolo, in cui don Fabrizio evita uno scandalo presentandosi con anticipo a un appuntamento all'Hötel des Palmes fra Angelica e un suo amante. Don Fabrizio precede alle Palme l'amante di Angelica, probabilmente il senátore Tassoni, la cui relazione con Angelica ě menzionata nella parte VIII del testo pubbli-cato, e sventa l'agguato politico-mondano ordito contro la coppia. // Canzoniere reca la data 1863. Questo ulteriore capitolo sarebbe stato collocate fra // Canzoniere e La morte del Principe, dopo la guerra del 1866 e ai tempi della prima candidatura Parlamentäre di Tan-credi. II capitolo non ě stato mai scritto. Giuseppe me ne aveva raccontato 1'ordito, diver-tendosi della propria invenzione centrata su una tresca alle Palme. L'edificio era sorto quale residenza degli Ingham,28 ma da quando era diventato albergo era stato il luogo preferito degli amori cittadini, e gli incontri alle Palme face vano ancora parte dell'immaginario eroti-co palermitano ai tempi della stesura del romanzo. Ricordo invece che Giuseppe mi aveva letto // Canzoniere, e ricordo che la rivelazione del nome di Angelica doveva apparire sotto forma di qualche artificio retorico, ad esempio un acrostico (mi pare che dal testo dovesse emergere un "Angelica mia!") alia chiusa del Canzoniere. II Canzoniere, come ci ě pervenuto, non ě una aggiunta significativa al romanzo, ed ě incompiuto. II suo senso sarebbe stato uno scherzo letterario, in cui veniva sospesa la narra-zione e, nei sonetti, si passava a un esercizio condotto su alcuni tratti poetici molto amati, in particolare i Sonnets di Shakespeare, riportandosi per la versificazione italiana ai sonetti di Michelangelo. (L'opinione di Lampedusa sui sonetti michelangioleschi era: forte contenuto, mediocre poesia.) L"'Ode" di Padre Pirrone che li precede ě invece una parodia dotta, con presa in giro della cultura gesuitica in provincia in rapporto aH'"affaire" di Port-Royal e al legittimismo dogmatico della corretta lettura cattolica della storia, di cui Padre Pirrone fa sfoggio nell'esporre la propria lezione codina di eventi tratti dall'antichitä classica e dai tempi presenti. La parodia é basata su di una "Canzonetta" composta dal vero Padre Pirrone per le nozze del nonno di Giuseppe. Padre Pirrone é anche burlato tanto per la sua valuta-zione della Berenice di Racine che per l'assenza di cadaveri. II gesuita considera Berenice la sola tragédia non sanguinaria dell'autore, mentre Lampedusa l'aveva commentata ben altrimenti nella Letteratura francese: "I corpi rimangono intatti, le anime soltanto sono di-strutte", situazione su cui, gesuiticamente, Padre Pirrone sorvola. II testo dei due sonetti ri-flette alcuni giochi poetico-culturali ehe si usava tenere a Capo d'Orlando fra Lampedusa e Lucio Piccolo. Di questi giochi esiste un quaderno manoscritto, comprendente in massima parte versi di Lucio Piccolo, scritti sotto dettatura da Lampedusa o da me, un frammento imitativo di tragédia raciniana e una stesura affatto diversa, prevalentemente in versi, del balletto di Piccolo successivamente pubblicato e intitolato Le esequie della luna. Questi due ultimi testi rientrano nella categoria dei "wicked jokes" che erano praticati nei pomeriggi di Capo d'Orlando. I due cugini si profondevano allora in giravolte e piroette letterarie che avevano per bersaglio i loro amici e conoscenti. II ritrovamento evidenzia nella scrittura di Lampedusa il trasferimento continuo di spun-ti tratti dalla quotidianitä in sceneggiature umoristico-sardoniche, burle birichine che non andavano a genio ai burlati quando per avVentura ne venivano a conoscenza, e che la gene-razione di Lampedusa attribuiva alia temibile maldicenza delle sorelle Cutö.29 La natura scherzosa del capitolo, sovente rivolta alia cerchia piü stretta delle proprie frequentazioni, e la fatica della scrittura poetica penso abbiano indotto l'autore ad abbandonare l'impresa. La datazione rimanda all'autunno del 1956. II romanzo in sei parti, quello inviato alia Monda-dori e successivamente alia Einaudi e a Elena Croce, battuto a macchina da Francesco Orlando, stáva circolando tra gli editori, ma Giuseppe aveva accresciuto il testo del romanzo con la parte V (Le vacanze di Padre Pirrone) e con la VI (// ballo) e aveva avviato anche la stesura del Canzoniere di casa Salina. Con questi ritrovamenti la storia editoriale del Gattopardo poteva dirsi conclusa. Nei piú informazioni < > É MlolEbookReader Modifica m w & * > <5> ^ 100% fil' Q ABC esteso Dom 12:12 Q. O • O • MlolEbookReader - II Gattopardo O ■ p 05 2002 Feltrinelli ne ha tratto le conclusioni e ha pubblicato una nuova edizione. Questa ha rettificato le quarantanove mende riscontrate dai filologi e incluso in appendice i due fram-menti destinati al romanzo. Da quanta sopra si comprende come questa edizione presenti varie divergenze rispetto a quella del 1958 sulla quale erano state condotte le traduzioni nel-le lingue piü importanti; quelle uscite dopo il 1969, ad esempio la cinese, sono state condotte sulľedizione conforme al manoscritto del 1957. Dal 2006 ľedizione 2002 é la sola ri-stampata da Feltrinelli, e quella su cui sono state condotte le nuove traduzioni in tedesco, in greco, e la prima traduzione in coreano. 1 Psicoanalista, figlia di Boris Wolff Stomersee e di Alice Barbi, una celebre liederista vicina a Johannes Brahms negli Ultimi anni di vita del compositore. 2 Gioacchino Lanza di Assaro, fra i giovani vicini a Lampedusa negli ultimi anni delia sua vita. Lontano cugino di Lampedusa, da questi adottato nel 1956. Ordinario di Storia delia musica e organizzatore musicale, al momenta soprintendente del Teatro di San Carlo di Napoli. 3 Enrico Merlo, barone di Tagliavia. Consigliere delia Corte dei conti per la Regióne Sicília, appartiene alla lista ristretta degli amici colti di Lampedusa; erano anche i soli ehe lo riconoscevano per tale. Merlo e Lampedusa si incontravano quasi ogni giorno al caffé Caflisch. 4 Mirella Radice, fidanzata e poi moglie del figlio adottivo Gioacchino Lanza di Assaro. 5 Giovanna, Casimire e Lucio Piccolo di Calanovella, primi eugini per via materna di Lampedusa. Casimire si dilettava di pittura e di fotografia, Lucio di composizione e di poe-sia. Lucio fu scoperto da Eugenio Montale. La sua opera poetica é edita da Mondadori e da Scheiwiller ed é stata tradotta in inglese: Collected Poems of Lucio Piccolo, Translated and Edited by Brian Swann and Ruth Feldman, Princeton University Press, Princeton 1972. 6 Guido Lajolo, ingegnere e compagno di prigionia di Lampedusa nel campo di Szomba- thely durante la Prima guerra mondiale. Era emigrato in Brasile. Nel 1953 i due si erano rincontrati a Palermo ed erano rimasti in corrispondenza. 7 Ljudmila Iliascenko, arnica di infanzia della principessa Lampedusa. Viveva a Palermo dando lezioni di lingue. 8 Olga Wolff Stomersee Bianchieri, sorella della principessa. 9 Pietro Tomasi della Torretta, zio di Lampedusa. Ambasciatore dTtalia a Londra dal 1922 al 1927. Lo scrittore soleva soggiornare alľambasciata e quivi incontrö la futura moglie, figlia di primo letto di Alice Barbi, sposata in seconde nozze con Pietro Tomasi della Torretta. 10 Corrado Fatta della Fratta, storico e grande amico di Lampedusa. La sua opera princi-pale é una biografia di Enrico VIII. 11 Francesco Agnello apparteneva alia cerchia di giovani vicini a Lampedusa negli ultimi anni della sua vita. Agnello é divenuto in seguito un importante organizzatore musicale. 12 Francesco Orlando, allievo preferito di Lampedusa, scrisse per lui Letteratura inglese e Letteratura francese, una serie di lezioni che gli venivano lette bisettimanalmente a parti-re dal 1954. Francesco Orlando é professore ordinario di Teória e tecnica del romanzo alia Scuola Normale di Pisa. 13 Antonio Pasqualino apparteneva alia cerchia di giovani vicini a Lampedusa. Da adulto f u medico chirurgo e stimato antropologo. 14 Avvocato di Misilmeri, padre di due pazienti di Licy Lampedusa. 15 Ubaldo Mirabelli, storico delľarte e giornalista. Per molti anni é stato soprintendente del Teatro Massimo di Palermo. 16 Giuseppe Aridon, amministratore dell'eredita Lampedusa per lo scrittore e sua cugina Carolina Tomasi. 17 Cagnetta dei coniugi Lampedusa. piü informazioni 28 • MIolEbookReader Modifica m w ^ * > <5> 4 100% PI' Q abc esteso Dom 12:12 Q. O • O • MIolEbookReader - II Gattopardo o Q p OS 18 Francesco Orlando, Ricordo di Lampedusa, Scheiwiller, Milano 1962. Testo ripreso in: Ricordo di Lampedusa (1962), seguito da: Da distanze diverse (1996), Bollati Borin-ghieri, Torino 1966. 19 Francesco Corrao, medico e psicoanalista, allievo della principessa. 20 II palazzo Mazzarino in via Maqueda, ove abitavo, apparteneva allora a mio padre, Fabrizio Lanza conte di Assaro. 21 Antonio Daneu, importante antiquario di Palermo. 22 Pietro Emanuele Sgadari (Bebbuzzo), barone di Lo Monaco, musicologo e scrittore d'arte. Teneva casa aperta e fu l'elemento catalizzatore fra Lampedusa e il gruppo dei suoi giovani amici discepoli. 23 Conchita Ramirez de Villaurrutia. Figlia di un diplomatico e storico spagnolo, Vence-slao Ramirez de Villaurrutia, ministro degli Esteri neirultimo governo di Alfonso XIII. 24II nome affettivo di Giuseppe datogli dalla moglie era Muri. 25 Francesco Brancaccio di Carpino, Tre Mesi Nella Vicaria di Palermo, 1860, Palermo 1900. 26 Romanzo diario di Silvio Pellico sul suo carcere duro nella fortezza dello Spielberg. Nei testi scolastici sul Risorgimento si affermava che Le mie prigioni erano costate all'Au-stria piu di una battaglia perduta. 27 Canzone lombarda a sfondo libertino adottata durante il Risorgimento quale canzone patriottica. 28 Famosi mercanti di vino inglesi. Essi avevano aperto le loro cantine in Sicilia al tempo del blocco napoleonico al commercio con PInghilterra. 29 Le sorelle Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cuto erano Beatrice, madre dello scrittore, Teresa, madre dei fratelli Piccolo, Giulia sposata Trigona di Sant'Elia, Lina sposata Cianciafara e Maria nubile. La loro madre, Giovanna Filangeri di Cuto, era stata educata a Parigi e le sorelle avevano ricevuto un'educazione piu spregiudicata e internazionale di quella allora corrente nell'aristocrazia palermitana. piii informazioni