lezione n. 5 19 marzo 2022 GIOVANNI BOCCACCIO MANUALE: capp. 1 e 2 opera di Boccaccio: prosa / poesia in volgare / in latino di argomento cortese / di argomento mercantile e popolare le città di Boccaccio: Napoli e Firenze RICORDARE 1350- incontro con Petrarca Diverso rapporto con Dante, rispetto a Petrarca: “Il trattatello in laude di Dante” interessi umanistici di Boccaccio - Boccaccio impara i rudimenti del greco Cap. 7, sulla peste: solo i paragrafi segnati in rosa Cap. 9 “Il Decameron” cap. 9. 1 (solo primo paragrafo, prime righe) la brigata (3 giovani uomini e 7 giovani donne) - la peste (1348): - caos e sovvertimento delle regole civili / ordine dato dall’invenzione di raccontare storie - motivo del locus amenus MANUALE: 9.2 (NO paragrafo “la narrativa breve”) la novella: - le novelle sono chiamate anche “favole, parabole, istorie” fatti completamente inventati (favole), fatti verosimili e che propongono un insegnamento (parabole) e fatti realmente accaduti (istorie) - le novelle raccontano una varietà di temi - le novelle sono raccontate per diletto (piacere) e raccontano la problematicità del reale: i personaggi non sono divisibili in buoni e cattivi, ma sono problematici: Ser Ciappelletto = è un assassino, ladro e spergiuro anche vicino alla morte, ma è intelligente 9.3 (NON leggere il paragrafo “i rapporti interni”) Boccaccio unisce due modelli: 1- modello orientale: le “Mille e una notte” (nel 1600 lo “Cunto de li cunti”): le storie sono organizzate secondo un sistema in evoluzione (si raccontano le storie per salvarsi) 2- modello occidentale: raccolta di storie (exempla) Il “Decameron” è una celebrazione (una festa) dell’arte della parola: la brigata sceglie di raccontare le novelle per diletto e per intrattenimento. Il raccontare novelle (“novellare”) è un’attività regolata, opposta al caos della peste. peste (caos, disordine) / raccontare novelle (ordine) 3 cerchi: 1- la storia dell’autore (non corrisponde allo scrittore, ma è un’invenzione dello scrittore) e le donne 2- la brigata di giovani donne e uomini che si rifugiano nel contado (campagna) dalla peste. È la cornice narrativa. 3- le novelle cap. 9.5 (tutto) cap. 9. 6a e 9.6b a- guardare solo distribuzione della materia in giornate (non occorre imparare a memoria) temi: amore, fortuna, beffe, industriosità b- i personaggi rappresentano tutti i ceti sociali (mercanti, religiosi, cavalieri, poeti...) i religiosi sono un esempio di ipocrisia (NO citazione) esempio della novella di Ser Ciappelletto (un assassino e ladro) che in punto di morte, confessandosi, fa credere a un frate di aver condotto una vita da santo: Ser Ciappelletto diventa“San Ciappelletto” è un personaggio apparentemente da condannare (ladro, assassino...), ma è intelligente alcuni temi: - Firenze / contado o altre città (nel “Decameron” si rintraccia un’onomastica precisa) è rappresentato il codice di valori della cortesia appresi nell’ambiante cortigiano di Napoli: il ceto dei mercanti di Firenze vuole apprendere i valori della cortesia novella esemplare dei valori cortesi: “Federigo degli Alberighi e il falcone”