(. )M(j() (.h„, per qiianto dissimulate,, \(. «Irnvii '"' l"'IHl , I ,,|nn<..... .........I.............."«-!"" '" .....ml,d.lro..,M...u..vochcd.8trUggelan- ........1.1........«II'..............1' .......n„ ,n ,.nmo luogo i due element, defla oh.lu.......I«.......- ; Ii,,,,, ,rrH,,r: I«e TM.on.,lacu,perd.z.o- .....n effetü pan fecnJche narrative nel \iiihiii>i(liii scheda Cinclir ftiilei Ifti/tiif^/iHiii.ra ihiIiin im. iniliscnwi". i' cerunnen ir ii punto i>.i. ..I." raggiuntodal \ .Mi.mo ih'Hm iua brave itom nun i' imii" I'aoounMw dwu ilesen/imie ill Ail Iii'/./.m " I'iii-lercssc ilclln \ utiiiIii IliliruU (die mi i inn ii li.'iin i-m' 11 ii il i' 111| ii it ■ i inn ililini .ii Ii In il 11 ii ii «sc.ili.ncii mir i' ihii^iiiii'iiIiisiii). mil linsic-ini' ili'lli' .1 eile Itililtichc i' ili'lli' lernielic niiiTiinvc. i Hu i\ nl nil isn- liiiiinii'iiir uioha 111 .iniiii i preoc ilenu. inn rlir in Vofgt si nnlu nun" i' si i'tinri'nliiiim con nsso-Iniii prrcmionc c coinpiiuc/v.ii. I JICOtlslipc\olc//ll Vl'lf(llinnil lll'l cinuiiii cssi'ii/mli cm ril'iii-si (sul- ii" in in dell'ideologi« natural! s.u. inn nu'i..lire i 11111j m 11.1< i [ i, mente)apparefindalli letters di im•■■I'.iiii/i.niiMicir Imonttdt Ra jii (poi l.'timuntr di (,'mmigna) d«>l 187*) lM»tvlt«citKMli«iindo-cnnicnio niniino. ,|„ mm|j//,m. •"'i'iis.'iii|iol,isn.'iniii,■„.. ripro ilium press „ poco colic made ->.».• parole tempKoi c piuore-Kh« della narruionepopolare» ''"1"'.....Iinniinioicl,,. »»bbi« tVUJOll .'"..W."il.\ .no ,1, cclis -...-ii's,Mi„,rncll,,s,,„o,„',)ni„ """"l'«lop«>»npp!.....,,„ 2Än,T,,l",i,,,m...... ""v'",'a' '"'"'••'-»",„,',„„„ Ii .nil masiima attuazione ap- puntO nci \hil(irdf(li si verifica sia attraver-so il discorso diretto (monoioghi 0 dialoghi), sia attraverso il discorso rivissuto, o indiretto libe-ro {erlebte Rede), ehe eliminando le didasculie introduttive del disci ii so iliretto e mettendolo alia terza persona ne conserva pero rimpressione di immediatezza. 1 .'uso amplissimo di tale tecnica dii alia narrazione un carattere murcato di oralitä, una dialetta-litii interiore che rinuncia al dia-Irlto ma ne conserva la valenza profonda. 1 molteplici punti di vista che co-s.niiscono il romanzo si aggrega-no prevalentemente secondo due direzioni: da im lato I'ottica del villaggio, dalFaltro quella dei Ma-lavoglia, ottiche che via via si di-\ aricano fmo a giungere a un'e-vidente contrapposizione. I Ji scella verghiana di fur propria In scnla tli valori degli abitanti di Aei Trezza (eiö che Baldi defini-see «I nrtificio della regressione») S1 nttua in forme specifiche, che vanno dalFuso ili un lessico "po- 1304 <>l, ': M"H|„ "'"*'-.(„ ,v»nisoe ati delia (>,'1Í2Í0- tlua una a» della imtmo. io e del-lli, coin-che ii let-ittraver-inologhi rso il di-•tto libe-ninando edd di-lolo alia -va \#ro liaiezza. . i,< iiita aratterc ilialHta-a al dw- vaif co-■j/gr*^8' „d-.i;"; ltK-adel a u» e" if- ptcfft i d*** r,nr»/ I'"' vero", ripetitivo, adeguato al parlante (specie nella scelta del-le similitudini, tratte dal mondo rurale siciliano, o nella pittoresca frequenza dei soprannomi). alia riproduzione fedele delle consue-tudini tipiche di un ambito pae-sano. dal frequentissimo ricorso ai proverbi e alle sentenze, che esprimono la fissita di una con-cezione del mondo arcaica, all'u-so di una sintassi che rispecchia da vicino i modi e i ritmi del pen-siero popolare (prevalenza della paratassi, periodi brevi, caden- •I Verismo ^cara«enstichedelpar|at0,dia. 'eUlSmi sPec'e nelfimpiego dei pronom,relativiedeiness1(,u, sail). La ncerca verghiana era senzadubbiogiuntaaouimiri-sultati e I'autore se ne rendeva pertettamente conto. tanto da di-chiarare a Capuana: «Se doves-si tornare a scrivere quel libro lo larei come Tho fatto.. (lettera dell 11 aprile 1881); el'amicofa-ceva eco nconoscendo ufficial-mente il valore dell opera verghiana in una recensione degli stessi mesi: «La felice intuizione d artista con cui il Yerga colava la lingua comune e il dialetto iso-lano in un cavo straordinaria-mente lavorato. come disse d'a-ver voluto fare lo Zola colla lingua francese e il gergo popolare parigino neWAssommoir. rompe-va a un tratto tutte le nostre tra-dizioni letterarie impastate. an-zi che no. di pedanteria. tenaci. piu di quello che paia. anche nei meglio disposti verso le utili e ne-cessarie novitá e arditezze ben riuscite. [...] L'evoluzione del Verga ě completa». Giovanni Verga Dai Malavoglia cap. I iiminan. ne sui [Un tempo i Malavoglia...] II romanzo si apre nel mezzo dell'azione, volutamente senza fornire dati prelii luoghi né sui personaggi, con cio obbedendo alia scelta verghiana (e naturalistica) della «per-fetta impersonalita dell'opera ďarte» (lettera a Capuana del 29 maggio 1881). Come scrive all'amico, Verga ě consapevole degli inconvenienti che questa soluzione stilistica potrebbe generare di primo acchito: «La confusione che dovevano produrvi in mente alle prime pagine tutti quei personaggi messivi faccia a faccia senza nessuna presentazione. come li aveste cono-sciuti sempře, e foste nato in mezzo a loro, doveva scomparire mano mano col progredire della lettura, a misura che essi vi tornavano davanti, e vi si affermavano con nuove azioni ma senza messa in scena, semplicemente, naturalmente» (lettera a Capuana del 25 febbraio 1881). Anche il tempo del romanzo non ě definito: anzi le parole dell'esordio («L'n tempo»). ribadite poco oltre in «da che il mondo era mondo», respingono la vicenda in un tempo favoloso e indeterminato, rievocato nostalgicamente dal narratore, che ě a sua volta situato nella stessa ottica dei personaggi. II primo capitolo (che qui riproduciamo per intero) prende in esame le vicende dal dicembre 1863 al settembre 1865; si articola in cinque sequenze primáne: presentazione della famiglia Malavoglia partenza di 'Ntoni, arrivo della sua prima lettera, contralto per 1 affare dei lupmi. partenza della barca. Ě quindi la "partenza" il tema dominante, nel quale sp.cca un chiaro valore simbolico in quanto la partenza spezza un equ.l.bno atav.co. I immobihsmo soc.de i i * i „om„„ |n Ucrcrp del vi aggio: 1 mlrazione e accompagnata lnlatti da ed economico che e da sempře la legge ucivniagg .... ,r P ,. ...... . • ' u„ c„mKrano far nresagire il destino di dissoluzione e di morte una sene di indizi negativi, che semorano iai pico 5 che attende i Malavoglia. Un tempo i Malavoglia erano stati numerosi come i sassi della strada vecch.a di Trezza:1 ce n'erano persino ad Ognina, e ad Ac, Castello,-ve . . QVfl „pnte di mare proprio all opposto di quel che sem- EffiSÄ .,.V.X.„' Verden« nel !,bro della pa, l.ľn,emp„...Trezxa:ľindicaz.one„„,p,iral..... mnu,, impfciui a Uo#u .■ nomi »lrella.»enle Ion. . ^ 'la Mmpre v, abila. lendono a delinearc il rUOK>« siosservi |,anrnpe della o.ltura del mondo <*e meter in _ nnl,. I"»"> della úmittudilK popoliu-e^ante. com.- la |>. ""J^äSSÖ* '<■ un .„awn,, del .on. rolk-tm o del pae=e ' ivcchia) si tratia di un uso frt'tjuriitissimo e raratlenzzante. per cm s, rinvia dľANMÄ 2 Opiina... Caslello: Im-alita vicine a Caiama (come ě pure An Trezza). ... 3 proprio... essere: ú iioiiii^iuilu o M>[)riiiuu'nn- niMrtliaim tum-ria) e spesso antifrasiiro, antitptiro alia realm. v>0