URBANISTICA, PAESAGGIO, IMPATTO AMBIENTALE Edilizia, bioedilizia, edilizia popolare, edilizia residenziale, architetto, urbanista, urbanistica, progettazione, pianificazione, urbanizzazione, viabilità, infrastrutture, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, (tutela del) patrimonio storico-artistico, Soprintendenza (ufficio distaccato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, cui spetta il compito di tutelare il patrimonio monumentale, artistico o archeologico di una data zona) valutazione dell’impatto ambientale, rischio cementificazione del paesaggio/della costa, abusivismo edilizio, ecomostro edificio/stabile/ fabbricato, immobile, edificio residenziale, edificio commerciale, edificio sotto la tutela delle Belle Arti, immobile vincolato, vincolo delle Belle Arti, capannone industriale (“capannonizzare”), parcheggio multipiano, spazi polifunzionali, parco scientifico e tecnologico, polo universitario/scientifico, parco urbano, verde pubblico, aree verdi, (senza) barriere architettoniche gara d’appalto, Assessorato/Assessore all’Urbanistica, piano regolatore, licenza / permesso / concessione / edilizio/a , imprenditore/impresario edile, impresa edile, terreno edificabile, lotto, progetto preliminare/definitivo/approvato, edificazione/costruzione, demolizione, aumento della volumetria, interventi di recupero e riqualificazione dei centri storici/di aree industriali e/o fabbriche dismesse, interventi di ristrutturazione/restauro Articolo n. 1 Vincoli per le ville ma non per l'ambiente circostante. Interviene anche Bondi «Auto e fabbriche, così Palladio muore» La denuncia del Giornale dell'Arte: i capolavori del grande architetto soffocati da cemento e svincoli stradali MILANO — «Così l'Italia ha massacrato Palladio» è il titolo senza sconti dell'inchiesta realizzata da Edek Osser per «The Art Newspaper» e per «Il giornale dell'Arte» in occasione delle celebrazioni in corso per i 500 anni dalla nascita dell'architetto più global della storia. La tesi dell'inchiesta è che il contesto in cui sorgono parte delle 4.270 ville sulle quali ha competenza l'Istituto regionale delle Ville venete, delle quali una trentina sono state progetta da Palladio, sia stato stravolto negli ultimi decenni e sia a tutt'oggi sottoposto a improprie trasformazioni del territorio. Le ville sono soffocate da industrie, svincoli stradali, capannoni, cave e attività al limite del lecito. Duemila di queste ville non sono vincolate e, in assenza di piani paesistici, «restano in un cono d'ombra», scrive Osser. Le opere del Palladio sono criticamente incomprensibili al di fuori del contesto naturale nel quale l'architetto le ha realizzate. Ne sono convinti Mario Botta, che in un recente convegno ha definito Palladio «un contraltare degli attuali archistar che costruiscono con indifferenza al contesto» e ne è convinto anche Vittorio Sgarbi che nel recente libro «Palladio. La luce della ragione» parla di «opere chiaramente distinte dalla natura e dal paesaggio eppure ad essi legate da un rapporto indissolubile L'accusa di distruzione del contesto è sostenuta da varie testimonianze. Il geografo Francesco Vallerini parla di «disastro urbanistico che ha annullato il paesaggio». Lionello Puppi, storico dell'architettura, afferma che «villa Zeno a Cessalto è a rischio estremo, disabitata e chiusa e che la barchessa palladiana di Villafranca padovana non esiste nemmeno più: il colonnato cade a pezzi». Il problema, commenta Guido Beltramini, che con Howard Burns della Normale di Pisa è il curatore della mostra sui 500 anni dall'architetto vicentino (Palazzo Barbaran da Porto di Vicenza) è «che il paesaggio costruito intorno è stato consumato dallo sviluppo industriale». Davanti alla Malcontenta c'è un guardrail; villa Onesti Magrin a Grisignano è strozzata dalle strade; intorno a villa Valmarana dei Nani (affrescata da Tiepolo) e a Villa Chiericati sono sorti capannoni che alterano il contesto ben più delle villette di Monticchiello denunciate, tempo fa, da Asor Rosa. La fabbrica della Mira Lanza incombe da tempo minacciosa sulla villa di Mira mentre strutture industriali danneggiano il cono ottico di Villa Pesaro a Este (Collegio Manfredini) dell'altro grande maestro Baldassarre Longhena. Italia Nostra denuncia anche l'impatto della nuova autostrada A31 della Valdastico e altri l'impatto dell'ampliamento della caserma Dal Molin definito da Puppi, con una certa enfasi catastrofista, «cataclisma territoriale». Insomma, un brutto biglietto da visita sul quale è difficile intervenire. Le ville sono quasi tutte private, nelle mani di grandi famiglie (Valmarana, Foscari, Dalle Ore, Innocenti, Piovene...); e sono anche ben conservate. Ma sui contesti dovevano, o dovrebbero, intervenire i comuni con i piani urbanistici. «Di tutte le ville in pericolo c'è quella di Cerato, per la quale è intervenuta anche la procura, e la barchessa di villa Trissino di Meledo», afferma il presidente della associazione delle Ville Venete Nadia Qualarsa. L'istituto ha concesso mutui per oltre 125 milioni di euro a favore di 1.750 ville. «Dal 2000 al 2008 siamo intervenuti su 9 ville tra le 24 protette dall'Unesco per totale di 4,5 milioni di euro». Insomma, lo sforzo sugli immobili è stato fatto dai proprietari e da chi li sostiene. Ma il territorio circostante non è stato tutelato. Chiude Beltramini: «Qualche provincia ha iniziato a chiederci consulenze per la salvaguardia del contesto, ma prima degli anni Settanta la cultura del restauro considerava solo gli edifici e non l'insieme. Ora il ministro Bondi, all'inaugurazione della mostra su Palladio, ha dichiarato che si finanzieranno anche progetti di tutela del paesaggio ». Ma salvo che si vogliano operare demolizioni, stando all'inchiesta siamo ormai fuori tempo massimo. Pierluigi Panza 01 novembre 2008 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false: 1) Molte ville venete sono fatiscenti o comunque in precario stato di conservazione 2) Il contesto in cui sorgono le ville venete è stato stravolto dall’intervento dell’uomo 3) Dal punto di vista architettonico le ville costruite da Palladio sono comunque comprensibili e apprezzabili perché non legate al contesto. 4) I comuni sono intervenuti per salvaguardare il paesaggio 5) La cultura del restauro in Italia ha per molto tempo considerato solo l’edificio e non l’insieme 6) Alcune fondazioni hanno finanziato il restauro delle ville, attualmente proprietà di privati Collega le parole seguenti con le loro definizioni e/o sinonimi: vincolo, svincolo, capannone, stravolto (stravolgere), strozzato(strozzare), immobili, mutuo, piani paesistici (paesaggistici), tutela dell’ambiente, impatto, salvaguardia del contesto, demolizione, piani paesistici 1) custodia/difesa, 2) snaturare/alterare la fisionomia, 3) complesso di modificazioni e alterazioni dell’ambiente naturale in conseguenza di nuove costruzioni/opere pubbliche/insediamenti industriali, 4) morto per strangolamento/soffocato (fig.), 5) protezione dell’ambiente, 6) abbattimento di una costruzione, 7) strada o complesso di strade di collegamento tra due o più autostrade che si incrociano o si diramano, 8) costruzioni ad uso industriale o per deposito, 9) limitazioni, 10) edifici/costruzioni, 11) progetti di regolamentazione degli interventi sul territorio/paesaggio 12) prestito a lunga scadenza Articolo n. 2 IL RAPPORTO Coste assediate dal cemento "Un reato ogni 500 metri" Partita da Grado la nave di Legambiente per monitorare la qualità dell'acqua dei nostri mari. In attesa delle bandiere blu ecco quelle nere, date ai nuovi "pirati" del Mediterraneo [LINK] Ecomostro di Fiuzzi a Praia a Mare ROMA - Salpa da Grado la Goletta Verde di Legambiente per una circumnavigazione della Penisola che si concluderà in Toscana il 17 agosto. Lo storico veliero Catholica percorrerà circa 2000 miglia per monitorare la salute del mare, denunciare i casi di mala gestione e gli abusi edilizi sui litorali, coinvolgere i cittadini informandoli sui nostri diritti e doveri nei confronti del mare nostrum. Mare Mostrum 2009. Calcestruzzo illegale o "legalizzato". Si conferma ancora una volta il cemento il peggiore nemico delle coste italiane. Tra villette per le vacanze, grande alberghi a strapiombo sul mare o porti turistici con ristoranti e shopping center sono davvero migliaia i nuovi edifici che ogni estate spuntano lungo le coste italiane. Solo nel 2009 intorno al ciclo del mattone selvaggio si sono registrate esattamente 3.674 infrazioni, sono scattati 1.569 sequestri e 4.697 denunce. "Abbattere diviene la parola d'ordine per vincere la guerra contro il cemento abusivo che devasta le nostre coste e che nelle regioni del sud è diventato, negli ultimi decenni, una vera e propria piaga", ha spiegato Sebastiano Venneri, vicepresidente e responsabile mare di Legambiente alla presentazione del dossier a Roma. Due reati ogni chilometro di costa. Ma il mare italiano non soffre solo il mal di cemento, è afflitto anche da tanti altri guai: scarichi illegali, cattiva depurazione, pesca di frodo, infrazioni al codice della navigazione sembrano, infatti, non passare mai di moda. Crescono, quindi, le infrazioni accertate che passano da 14.315 nel 2007 a 14.544 (+1,6), quasi 2 reati a chilometro lungo i 7.400 di costa del Belpaese. Aumentano anche le persone denunciate che da 15.756 arrivano a 16.012 (+1.6%) mentre, parallelamente, diminuiscono i sequestri che da 4.101 scendono a quota 4.049. A guidare la classifica dell'illegalità costiera è la Campania, con 2.776 infrazioni accertate dalle Forze dell'ordine e dalle Capitanerie di porto, seguita da Sicilia (2.286), Puglia (1.577) e Calabria (1.435). I pirati del mare 2009. Al lavoro di denuncia contro le spiagge blindate Legambiente aggiunge anche la consueta lista delle Bandiere Nere 2009 recapitate a coloro che hanno danneggiato il mare e la sua costa. E' il vessillo meno ambito d'Italia proprio perché segna i "nuovi pirati del mare": amministrazioni, politici, imprenditori, società private che si sono contraddistinti per attacchi o danni all'ambiente marino e costiero. Le bandiere nere 2009 sono state assegnate pari merito a: "Volare Venezia" per il progetto di villaggio turistico su palafitte nel Delta del Po, su scanno Palo, a Porto Tolle; al comune abruzzese di Francavilla per un resort sulla spiaggia; al municipio di Termoli in Molise per la scelta di costruire un deposito ittico a ridosso delle mura medievali del borgo antico; al sindaco di Crotone per il mancato abbattimento degli abusi nell'area archeologica calabrese di Capo Colonna; alla città di Palermo per il mancato abbattimento delle ville abusive costruite dalla mafia negli anni 70 a Pizzo Sella; alla Campania per la mancata depurazione delle acque del litorale Domizio-flegreo; alla provincia di Latina e al sindaco di Sabaudia per le aggressioni al lago di Paola. Neppure le coste toscane e liguri sono immuni dal vessillo nero; il comune livornese di San Vincenzo l'ha ottenuta per la speculazione edilizia nella tenuta di Rimigliano e il porto di Imperia per aver realizzato uno degli approdi più grandi della Riviera. (26 giugno 2009)