sottratto agli sguardi di chi seguiva la via notmale, si apriva un selvatico vallonccllo, dai fianchi di terra rossa, ripidi c croHanti. Qua e la un macigno che affiorava, un cespuglietto, i resti secchi di un albero. Una cinquantinadi metri piu in alto il canalonc picgava a sinistra, addentrandosincl fianco dclla montagna. Un posto da vipere, rovcntc di sole, stranamcnte mistcrioso. A quella vista egli ebbe una gioia; e non sapeva neanche lui il pcrche. Il valloncellonon presentava specialebellezza. Tuttavia gli aveva ridcstato una quantita di sendmenti fortissimi, quali da molti anni non provava; come se quelle ripe crollanti, quella abbandonata fossa che si pcrdeva chissa verso quali segrcti, le piccole frane bisbiglianti giu dalle arse prodc, egli le riconosccsse. Tanti anni fa le aveva intraviste, e quantc volte, e che ore stupcnde erano state; propriamcnte cosi erano le magiche terrc dei sogni e dellc awenture, vagheggiate nel tempo in cui tutto si poteva spcrare. Ma, proprio sotto, dietro a un'ingcnua sicpe di palctti e di rovi, cinque ragazzetti stavano confabulando. Seminudi e con strani berretti, fasce, cinture, a simulare vesti esotiche o pirateschc. Uno aveva un fucile a molla, di quclli che lanciano un bastoncino, cd era il piii grande, sui quattordici anni. Gli altri erano armati di archetti fatti con rami di nocciuolo; da frecce servivano piccoli uncini di legno ricavati dalla biforcazionedi ramoscelli. Senti diceva il piu grande, che portava alia fronte tre penne. Non me ne importa niente... a Sisto io non ci pcnso, a Sisto penserai tu e Gino, in due ce la farete, spero. Basta che facciamo piano, vedrai che li prendiamo di sor- presa. II Gaspari, ascoltando i loro discorsi, capi che giocavano ai selvaggi o alia gucrra: i nemici erano pitl avanti, asserragliati in un ipotetico fortilizio, e Sisto era il loro capo, il piu in gamba e temibile. Per impossessarsi del forte i cinque si sarebbero serviti di un'asse, che avevano appunto con loro, lunga circa tre metri; la quale scrvisse da passcrella da una sponda alTaltra di un fosso o spaccatura (il Gaspari non aveva ben capito) alle spalle del covo nemico. Due sarebbero andati su per il fondo del vallone,simulando un attacco di fronte; gli altri tre alle spalle, valcndosi della tavola. In qucl mentre uno dei cinque vide, fermo sul ciglio del vallone, il Gaspari, qucll'uomo anziano, dalla testa prcssoche* calva, la fronte altissima, gli occhi chiari e benevoli. Guarda la disse ai compagni, che improwisamente si tacquero, guardando 1'estraneo con diffidenza. Buongiorno disse Giuseppe, in lietissima disposizione di spirito. Stavo a guardarvi... e cosi, quando andate al- 1'assalto? > Ai bambini piacquc che 1'ignoto signore, anzichc sgridarli, quasi li incoraggiasse. Per6 tacqucro intimiditi. Una ridicola cosa venne allora in mente a Giuseppe. Balz6 giii per il valloncello e, affbndando i piedi nelle ghiaie sotto di lui frananti, disccse a salti verso i ragazzi; i quali si alzarono in piedi. Ma lui disse loro: Mi volete con voi? Porterd la tavola, per voi e troppo pesante. I ragazzi sorriscro leggermcnte. Che cosa voleva quello sconosciuto che mai si era visto nci dintorni? Poi, vcdendo la sua faccia simpatica, prcsero a considerarlo con indul- genza. f Ma guarda che lassii c'e Sisto gli disse il piu piccolo, per vedere sc si spaventava. Ma i cosi terribilc Sisto? Lui vince sempre> rispose il bambino. Mctte le dita