ATTORE Mistero e il termine usato gia nel n, in secolo dopo Cristo per indicate uno spettacolo, una rappresentazione sacra. Ancora oggi, durante la messa, sentiamo il sacerdote che declama: Nel primo mistero glorioso... nel secondo mistero..., e via dicendo. Mistero vuol dire dunque: rappresentazione sacra; mistero buffo vuol dire: spettacolo grottesco. Chi ha inventato il mistero buffo e stato il popolo. Fin dai primi secoli dopo Cristo il popolo si divertiva, e non era solo un divertimento, a muovere, a giocare, come si diceva, spettacoli in forma ironico-grottesca, proprio perche per il popolo, il teatro, specie il teatro grottesco, e sempre stato il mezzo primo d'espressione, di comunicazione, ma anche di provocazione e di agitazione delle idee. II teatro era il giornale parlato e drammatizzatodel popolo. ROSA FRESCA AULENTISSIMA Per quanto riguarda la nostra storia, o meglio la storia del nostro popolo, uno dei testi primi del teatro comicogrottesco, satirico, e Rosa fresca aulentissima di Ciullo (o Cielo) d'Alcamo. Ebbene, perche noi vogliamo parlare di questo testo? Perche e il testo piii mistificato che si conosca nella storia della nostra letteratura, in quanto mistificato e sempre stato il modo di presentarcelo. Al liceo, al ginnasio, quando ci propongono quest'opera, ci fanno la piu grossa truffa che si sia mai messa in opera in tutta la storia della scuola. Prima di tutto ci fanno credere che sia un testo scritto da un autore aristocratico, che, pur usando il volgare, ha - Scusi! questo il cimitero, camposanto, dove vanno a fate il resuscitamento (resurrezione) del Laz- zaro? - Si, e questo. - Ah bene. - Un momenta, dieci soldi per entrare. - Dieci soldi? - Facciamo due. - Duesoldi?! Boia, e perche? - Perche io sono il guardiano del cimitero e voialtri venite dentro a schiacciarmi tutto, a rovinarmi le siepi e a schiacciarmi 1'erba, e io devo essere ricompensato di tutti i fastidi e i danni che mi impiantate. Due soldi o non si vede il miracolo. - Bene! Sei bene un bel furbacchione anche tu, va' la! - Due soldi anche voialtri, e non m'importa se avete i bambini, non mi importa, anche loro guardano. Si, d'accordo: mezzo soldo. Vai giu, disgraziato, dal muro. Vuol vedere il miracolo gratis, il furbastro! Si paga, no?! Due soldi... no, non hai pagato. Due soldi, anche voi due soldi per venire dentro. - Un bel furbo quello! Fa i soldi con i miracoli. Adesso bisogna vedere dov'e il Lazzaro... Ci sara il nome sulla tomba! L'altra volta sono venuto a vedere il miracolo di un altro, sono stato mezza giornata ad aspettare e poi il miracolo me 1'hanno fatto in fondo la! Sono stato qui come un cretino a guardare. Ma questa volta che so il nome, mi sono interessato, trovo il nome sulla tomba, sono il primo! Lazzaro?!... (cercando) mi metto... Lazzaro?! mi metto davanti alia tomba, e voglio veder tutto dall'inizio. Guarda! Lazzaro?! E anche se trovo la tomba con scritto Lazzaro, che non sono capace di leggere? Va beh! Indovino! Sto qui. M'e andata male 1'altra volta, speriamo adesso (che vada meglio). Chi sta venendo avanti? No, non RESURREZIONE DILAZZARO - Oh scuse! Oh Pe questo ol simiteri, campusanto,due che vai a fa ol siiscitamento d'ul Lassaro? - Si, Pe quest. - Ahbon. - Onmument, despalanche par entrar. - Des palanche? - Fasemo do. - Doi palanche?! Boja, eparche? - Parche mi a sont ol guardian d'ol simiteri e vialtri a vegnit dentar a impiascicam tutu, a riiinam i sciesi e a schisciarme 1'erba, e mi ho da ves cumpensat de tiiti i fastidi e i scruseri che me impianti. Doi palanche o no 's vede olmi- racol. -- Bon! As ben un bel furbasso anca te, va'! -- Doi palanche anca vi altri, e no me importa se avi i fiolit, a non m'importa, anca quei varden. Si, d'acord: mesa palanca.Vai gio disgrassiat dal mur. Al vol vede ol miracol a gratis, ol fiirbaso! As paga, no?! Doi palanche... no, non hait pagat. Doi palanche, anca vui doi palanche par 'gni dentar. - On bel furbasso quelo! Ol fa i dane coi miracoli. Ades bisogna ved 'ndua Pe ol Lassaro... Ag sara ol nom sii la tomba! L'altra volta son gnit a vede ol miracol d'un altro, sont stai mezza giurnada a speciare e po ol miracolo a me Phait fait in funda la! Sunt stait chf cume un babie, un baltroc, a vardag. Ma sta volta ca so al nom, me sont interesat, a treuvi ol nom in sii la tumba, a sunt ol primo! Lassaro?!... (cercando) me meti... Lassaro?! me meti davantia la tumba, a veuri vede tut dal prinzipi. Varda! Lassaro?! E anca se treuvi la tumba cun scrit Lassaro, ca non son capaze a lezar? Bon! A beh! Induini! Sto chi. M'e 'ndai mal Poltra volta, sperom adesso. Chi ariva intorna? No, non 100 MISTERO BUFFO cominciamo a spingere! Sono arrivato io prima, e voglio stare davanti! Non m'importa se tu sei piccolo! Quelli piccoli vengono la mattina presto a prendersi il posto. Furbo, eh! piccolo e viene davanti! Facciamo la scaletta? I piccoli davanti, quelli lunghi di dietro! E poi il piccolo arriva dopo ed e come se fosse arrivato prima! Non spingere,mi fai andare dentro la tomba! Boia! Non mi importa, state indietro. Eh? Ah! Le donne, anche loro spingono, adesso! -- Non arriva? Non e ora per 'sto miracolo? -- Non c'e qualcuno che conosca questo Gesu Cristo, che possa andare a chiamarlo, che noi siamo arrivati, no? Non si puo aspettare sempre per i miracoli, no? - Mettete un orario e rispettatelo,no? - Seggiole! Chivuole seggiole? Donne! Prendetevi una seggiola! Due soldi una sedia! Prendete una sedia per sedervi, donne! Che quando c'e il miracolo e il santo fa venir fuori il Lazzaro in piedi, che parla, canta, si muove, vi prendete uno spaventoquando gli luccicheranno gli occhi (vivi) che andrete a sbattere di dietro e a picchiare per terra su un sasso con la testa e resterete ammazzate! Morte! E il santo ne fa uno solo di miracolo in un giorno. Prendetevi una sedia! Due soldi! - Ohi, pensa proprio solo afare soldi, eh! -- Allora, non c'e nessuno che vada...? - Nonspingere! Non m'interessa! - Non salire sulle sedie! Ahfurbo! Avete visto? II piccolo si piazza (in piedi) sulle sedie! - E non (ti) appoggiare che c'e la tomba (davanti) che... - Arriva? Non arriva! - Sardelle! Dolci le sardelle! Due soldi le sardelle! Dolci! Abbrustolite! Buone! Buone le sardelle! Che fanno resuscitare i morti! Due soldi! - (Chiamando) Sardelle, sardelle... danne uncartoccio al Lazzaro che si prepara lo stomaco! -- Zitto, blasfemo! - Buoni! - Arriva! Arriva! qui! - Chie? qual e? -- Gesu! - Qual e? - Quello nero? Uh, cheocchiocattivo! - Mano! Quello e il Marco! - Quello dietro? RESURREZIONE DI LAZZARO IOI cominzum a spigner! A sont rival mi prem, e voi sta davanti! No m'importa se ti sie piccolo! Queli piccoli vien la matina presto a torse el posto. Furbo eh! A 1'e picolo e el vegn davanti! A fem la scaleta? I piccoli davanti, quei lunghi de drio! E peu el piccolo el riva dopo e 1'e cuma s'el fuss riva prima! Non spigner, me fait andar dentar la tumba! Boja! No m'interessa, stie indrio! Eh?! Ah! Le done, anca lor i spigne adesso! -- No ariva? No e ora de sto miracolamento? -- No gh'e un quai viign ca conoss stu Jesus Cristo, che ol po anda a ciamarlo, che niim sem arivadi, no? 'N se po aspeciare sempre pai miracoli, no? -- O dit un urari, o rivare, no? - Cadreghe! Chi vole cadreghe?! Done! Cateve 'na cadrega! Doi bajochi 'na cadrega! Gate 'na cadrega par insetarve, done! Che quando gh'e ol miracolamento e ol santo el fa vegm feura ul Lassaro in pie, c'ul parla, ul canta, ul se move, ve cate un tal stremizio, quant de li a renta, par de dre, andari dentra a picar par tera su una bocia, un sas, cu' la testa, e restet cupadi! Morti! E ul santo ne fa un solamente de miracolamento, int un ziorno, eh! Cateve! Cateve la cadrega! Doi bajochi! - Ohi, nol pense propri chea fa dane, eh! -- Alora, a gh'e nisiin che o vaga...? - Nospigner! No m'interessa! - No muntar siile cadreghe! Ah furbo! L'hai vist? Ol pfculu as piassa sii le cadreghe! - E nonappogiare, eh! cugh'e la tumba che... - Ariva? Non ariva! - Sardele! Dolze le sardele! Doibajochi le sardele! Dolze! Brustolide! Bone! Bone le sardele! Che fa suscitare i morti! Bone! Doi palanche! - Sardele, sardele, daghen un cartocio al Lazzaro, ca'l se prepara ul stomego! - Cito, blasfemo! - Boni! - Ulriva! Ul riva! L'e chi! - Chi 1'e? cu1'e? -- Jesus! - Qual'e? -- Quelo negru? Uh, che ogio cativu! - Mano! Quelu 1'e olMarco! -- Quelo de drio? 102 MISTERO BUFFO - Qual e? Quello alto? -- No, quello piccolo. - Quel ragazzino? -- Quello li con la barbetta. -- Oh, ma sembra un ragazzino,boia! - Guarda! Cisono dietro tutti! -- Ohe il Giovanni! Lo conosco io il Giovanni. (Cbiamando) Giovanni! Gesu! Che simpatico che e Gesu! - Oh! Guarda! C'e anche la Madonna! C'e tutta la parentela! Ma va sempre in giro con tutta... (sta gente)? Oheu!... -- Non lo lasciano andare in giro solo, perche e un po' matto! -- (Chiamando) Gesu! Simpatico! M'haschiacciato 1'occhio! - Gesu! Gesu, facci il miracolo dei pesci e dei pani come Faltra volta che erano cosi buoni! - Zitto! Blasfemo, sta' buono! - Silenzio! In ginocchio, ha fatto segno di mettersi in ginocchio, bisogna pregare. - Dov'e la tomba? - Eh... e quellala. -- Oh! Guarda! Ha detto di tirare su il tombone (la pietra tombale). - Oh, lapietra! - Zitto! -- In ginocchio, in ginocchio, su, giu tutti in gi- nocchio! -- Io no! Io non mi metto in ginocchio, perche non ci credo. Oh bella! - Zitto! -- Fammi vedere. -- No! Giti di li, giu dalla sedia. - No! Lasciatemi salire chevoglio vedere! - Boia! Guarda! Hanno alzato la pietra, c'e il morto, e dentro boia, (e) il Lazzaro che puzza! Cos'e 'sto tanfo? - Boia! - Cos'e? - Zitto! -- Lasciatemi guardare! -- pieno di vermi, di tafani! Oheu! Sara almeno un mese che e morto quello, s'e disfatto! Oh, che carognata che gli hanno fatto! Uh che scherzo! Non ce la fa 'sta volta, poveretto! -- Di sicuro non ce la fa, non ci riesce! Impossibile che sia buono di (cheriesca a) tirarlo fuori (resuscitarlo)! 6 marcito! Che scherzo! Oh disgraziati! Gli I03 RESURREZIONE DI LAZZARO -- Qual'e? Quelo alto? -- No, quel picolin. -- Quel fiulin? -- Quelo li cun la barbeta. -- Oh ma '1 par un fiulin, boja! - Varda! Gh'e dedretiiti! -- Ohe! Giuvanni! Cugnussi mi el Giuvanni. Giuvanni! Jesus! Che simpatic co I'e ol Jesus! -- Ohe! Guarda! Gh'e anca la Madona, gh'e tiita la parentela! Ma '1 va in turno sempar con tiita...? O la!... -- No '1 lasseno anda in turno solengo, parche a I'e un po' mato! -- Jesus! Sempatego! M'haschiscia I'ogiu! -- Jesus! Jesus, fag ol miracolamento dei pessi e dei pani come 1'altra volta, che i era 'si boni! -- Cito, blasfemo, sta'bon! -- Silenzio! In genogio, 1'ha fait segn de 'nda in genogio, besogna prega, - 'Ndue I'e la tumba? - Eh...I'e quela la. -- Ohia! Varda! L'hadit de tira sii ol tumbun! -- Oh, la piera! -Cittu! -- In genogio, in genogio, sii,giu tiiti in genogio, va! -- Ma mi no, no va in genogio parche no ghe credo! O bella! - Cittu! -- Fam vede. -- No, gio de li, gio de la cadrega. -- No, lasseme montar che voi vedar! -- Boja! Ohi guarda! L'ha tira sii ol tombon, o gh'e 'ol morto, ol gh'edentro! Boja, ol Lassaro, euh che spiissa, s'o I'e stu tanfo? -Boja! - Cus'e? -Cittu! - Lassem guarda! - O I'e impienit de vermini, de tafani. Euh!Ol sara almanco un mese che I'e morto quelo, ul s'e disfat! Uh, la carugnada co g'han fai! Uhia che schers! No ghe la fa stavolta, povaretto! -- De seguro non ghe la fa, non ghe riesse! Imposibil ca I'e bon a tirar fora! O I'e marscio! Che scherso, ohh di- 104 MISTERO BUFFO hanno detto tre giorni che era mono! un mese almeno! Che figura! Povero Gesii! - lo dico che e capace ugualmente! Quello e un santo che fa il miracolo anche dopo un mese che e marcito! - lo dico chenon e capace! - Vuoi far scommessa? -- E facciamo scommessa! - Si! Due soldi! Tre soldi! Dieci soldi! Quelloche vuoi scommettere! - Li tengo io? Ti fidi? Si fida! Ci fidiamo tutti? D'accordo, li tengo io questi soldi! - Buoni, ecco, fate attenzione! Tutti in ginocchio, silenzio! - Cosa fa? - 6 li che prega. - Zitto eh! - Ohia! Alzati, Lazzaro! - Oh! Glielo puo dire e anche cantare, solo i vermi di cui e pieno vengono fuori!... Alzarsi?... - Zitto! Si e montato (alzato, messo) in ginocchio! - Chi? Gesu? -- No! Lazzaro! Boia, guarda! - Mava', impossibile! - Fammi vedere! - Oh, guarda! Va, va, e in piedi, va, va, cade! Va, va su, e in piedi!... - Miracolo! Oh! Miracolamento. Oh Gesu, dolce creatura che sei, che io non credevo! - Bravo Gesu! - Ho vinto la scommessa, dai qui. Uehi! non fare il furbacchione! - Gesu, bravo! - La miaborsa! Me 1'hanno rubata! Ladro! -- Bravo Gesu! - Ladro! -- Gesu, bravo! Gesu! Bravo!... Ladro... BONIFACIO VIII 105 sgrassia! G'han dit tri di co 1'era morto! O 1'e un mese almanco! Che figura! Por Jesus! - Mi digo che Pe capaz eguale! Quel 1'e un santo c'ol fa ol miracolamento anca dopo un mese che 1'emarscio! -- Mi digo che non e capaze! -- Voi far scomessa? -- E femo scomessa! - Deh! Doibaiocchi! Trebaiocchi! Diese baiocchi! Quel che te vol scometer. - I tegno mi?Ti te fidi? Sefida!Sefidemotuti? D'accordo, i tegno mi sti bajochi! -- Bon, ecco, fet atension! Tuti in genogio, silensio! - Ulcossa '1fa? - U1'e li ch'el prega! -Cittu! Eh?! -- Ohia! Alzati, Lassaro! -- Oh! Ghe po dire e anco cantare, sojamente i vermini che o 1'e impienido ven fora!... Alsarse?... -- Cittu! U s'e munta in genogio! -- Chi? Jesus? -- No, Lassaro.Boja, varda! -- Ma va', impusibil! - Fa' vede! - Oh varda! ol va, ol va, 1'e in pie, ol va, ol va, ol borla, ol va, ol va, sii, sii, ol va, ol va, 1'e in pie!... - Miracolo! Oeh! Miracolamento! Oh Jesus, dolze che ti set creatura, ca mi non credeva miga! -- Bravo Jesus! -- Ho vinciii la scumessa,da' chi. Uehi! Fa' mia ul fur- basso! - Jesus, bravo! -- La mia borsa! Me 1'han robada! Lader! -- Bravo Jesus! - Lader! -- Jesus, bravo! Jesus! Bravo!... Lader... E arriviamo a Bonifacio VIII, il papa del tempo di Dante. Dante lo conosceva bene: lo odiava al punto che lo mise all'inferno prima ancora che fosse morto. Un altro che lo odiava, ma in maniera un po' diversa, era il frate francescano Jacopone da Todi, pauperista evangelico, un estremi- MISTERO BUFFO 106 sta diremmo oggi. Era legato a tutto il movimento del contad'ini poveri, soprattutto della sua zona, al punto che, in snresio alle leggi di prevaricazione imposte da Bonifa-111 9ff***ifO 1 1 1 1 ' ˇ * cio VIII, che era una bella razza di rapmatore, aveva gridato in un suo canto: Ah! Bonifax, che come putta hai traito la Ecclesia! Ahi Bonifacio, che hai ridotto la Chiesa come una puttana! Bonifacio se la lego al dito: quando finalmente riusci a mettere le mani su Jacopone, che era fra I'altro uno straordinario uomo di teatro, lo sbatte in galera, seduto, costretto a rimanere in questa posizione (indied), mani larghe e piedi legati, per cinque anni, incatenato sulle proprie feci. E si raccontache dopo cinque anni,quando usci grazie alia sopravvenutamorte del papa, questo povero frate, ancora giovanissimo, non riusciva piu a camminare: era costretto a trascinarsi in giro piegato in due. Quando, un anno e mezzo dopo, mori, cercarono di stenderlo nella cassa da morto: non ce la facevano; ogni volta che lo stendevano... gniiff!, tornava alia posizione originale. Alia fine si sono stufati e lo hanno sepolto seduto. Non era comunque il solo ad avere in odio il papa: gia Gioacchino da Fiore, vissuto ancor prima di san Francesco, che puo esser considerate un po' il padre di tutti i movimenti ereticali, aveva detto piu o meno: Se vogliamo dare dignita alia chiesa di Cristo, dobbiamo distruggere la chiesa. La grande bestia di Roma, la bestia tremenda di Roma. E per distruggere la chiesa non ci basta far crollare le mura, i tetti, i campanili: dobbiamo distruggere chi la governa, il papa, i vescovi, i cardinali. Un po' radicale,come atteggiamento. Fatto sta che il papa del tempo gli mando subito in visita un centinaio di armati che lo cercarono per le montagne dove viveva, individuarono grazie ad una spia la grotta in cui abitava, ma, loro sfortuna, lo trovarono morto: ancora caldo, ma morto. Era motto due minuti prima che arrivassero: non si sa se per lo spavento d'aver visto i soldati che arrivavano, o perche era un po' carogna e voleva fargli dispetto. lo credo che sia cosi; Gioacchino da Fiore era un maligno, molto maligno. Ecco un'immagine di Bonifacio VIII (foto 15), molto realistica: lo vediamo usare come sedile il frate Segalello da Parma. Segalello da Parma era dell'ordine degli insaccati, cosi detti perche vestivano di sacco: un altro estremista, tanto per rimanere alTinterno del linguaggio di questi giorBONIFACIO VIII 107 Foto 15. Bonifacio VIII. Ricostruzione da un codice trecentesco. ni, che sentiamo cosi spesso parlare di estremismi di ambo le parti, di opposti estremismi... L'estremista che fa da sedile, dunque, era di quelli che pretendevano che il papa e la chiesa fossero poveri, estremamente poveri, che tutto venisse consegnato nelle mani della gente piu umile: che la dignita della chiesa, - diceva Segalello, - sifondasse sulla dignita deipoveri. Quando tu chiesa hai al tuo interno un povero disgraziato che muore di fame, sei una chiesa che non puo gloriarsi di essere viva. A proposito del soprannome (il popolo lo chiamava Segarello): Segalello era di quelli che predicavano la castita assoluta, e gli derivava evidentemente dal fatto che non lo vedessero mai andare a donne. Ebbene, questo frate dal soprannome quasi da giullare se ne andava in giro a provocare i contadini: Ehi, voi, ma che fate? Giocate? Ah no! VangateJa terra? Lavorate! E di chi e la terra? Vostra, immagino! No? Non e vostra? Ma come! Voi lavorate la terra e... Ma ne avete un profitto?! Che profitto? Ah... una percentuale cosi bassa? E come, tutto il resto se lo tiene il padrone? II padrone di che cosa! Della terra? Ah ah ah! C'e un padrone della terra? Voi credete dav- io8 MISTERO BUFFO vero che sulla Bibbia il tal appezzamento di terra sia assegnato al tal del tali... Cretini! Deficienti! La terra e vostra: loro se la sono fregata, e poi 1'han data da lavorare a voi. La terra e di chi la lavora: chiaro?! Pensate, nel Medioevo andare in giro a dire certe cose: la terra e di chi la lavora! da pazzi incoscienti dirlo oggi, figuratevi nel Medioevo! Infatti 1'hanno subito preso e messo sul rogo, lui e tutta la sua banda di insaccati. Scampo uno solo. Si chiamava fra' Dolcino, e si ritiro dalle sue parti, dalle parti di Vercelli: ma invece di starsene a casa in pace e in silenzio, visto il rischio che avevacorso, nossignori, ando intorno ancora a provocare i contadini, a fare il giullare. Andava e cominciava: Ehi contadino!... la terra e tua, tientela, cretino deficiente, la terra e di chi la lavora... E i contadini del vercellese, forse per il fatto che lui parlava il dialetto del luogo e lo capivano bene, lo guardavano e dicevano: Eh eh... che pazzo e quel fra' Dolcino! Pero mica dice delle cose sceme! Sai, io quasi quasi la terra me la tengo... No, anzi, la terra la lascio al padrone, io mi tengo il raccolto! E da quel giorno, ogni volta che arrivavano i dimandati, li prendevano a sassate. E cominciarono a strappare anche il contratto, che si chiamava angheria. Si, il contratto che nel Medioevo univa i contadini al padrone si chiamava angheria. Allora aveva il solo significato di contratto: poi la gente ha cominciato a capire, e si e arricchito di sfumature: Ah, un'angheria?...: cioe, un contratto tra contadino e padrone. Bene, stracciavano questo contratto: ma, sapendo di non poter resistere da soli, si univano, si associavano 1'un con 1'altro: tutti i contadini della zona. Non solo, ma comprendendo chebisognava allargare 1'unione, perche avesse piu forza, si univano con gli artigiani minori, con i salariati, che nel Medioevo cominciavano ad esistere in gran numero. Fu cosi che giunsero alPorganizzazione di una comunita straordinaria. Fra di loro si chiamavano comunitardi. Sono i primi comunitardi della storia che conosciamo: come centre di organizzazione, avevano la credenza. La credenza e oggi in tutta Italia, dalla Sicilia al Veneto, quel- 1'armadio che teniamo in casa per riporvi la roba da mangiare. II sostantivo deriva evidentemente dal verbo credere: credere in qualcosa. Credenza: credere nella comunita, quindi; e queste forme di comunita avevano cominciato ad esistere dal VI secolo. La prima credenza di cui abbiamo BONIFACIO VIII 109 notizia e la credenza nella comunita di Sant'Ambrogio; un armadio enorme, immenso, tutto fatto a stive, con tanti sportelli di legno particolari, nei quali si conservavano i generi alimentari della comunita, il grano dall'umidita, tutto quanto potesse servire alia comunita nei periodi di ca- restia. Li a Vercelli, invece, per la divisione dei beni comuni non si aspettava la carestia: si radunava tutto quanto e lo si distribuiva a ciascuno secondo il bisogno. Secondo il bisogno, notate bene, non secondo il lavoro che ciascuno aveva prodotto. Questo modo di autogovernarsi aveva dato molto fastidio ai padroni: soprattutto a quelli che si sentivano derubati della terra. Uno in particolare, il conte del Monferrato, organizzo una spedizione punitiva, parti con i suoi sbirri, acchiappo un centinaio di comunitardi e taglio loro mani e piedi. Era un vezzo di allora: in Bretagna,duecento anni prima, i signori avevano fatto lo stesso con i propri contadini. Mani e piedi tagliati, furono messi a cavalcioni di asini, e spinti verso la citta di Vercelli: perche i comunitardi si rendessero conto di quel che capitava ad agire con troppa liberta e presunzione. Quando i comunitardi videro i propri fratelli ridotti e malconci in questa maniera non si misero a piangere. Partirono la notte stessa ed arrivarono a Novara all'improvviso, entrarono in citta e fecero un vero e proprio massacro degli sgherri, dei boia massacratori: non solo, riuscirono a convincere la popolazione a renders! libera e ad organizzarsi a sua volta in comunita. Con una rapidita incredibile Oleggio, Pombia, Castelletto Ticino, Arona, tutta la parte a nord del Lago Maggiore, Domodossola, la zona verso il Monte Rosa, tutto il Lago d'Otra, la Valsesia, Varallo, la Val Mastallone, Ivrea, Biella, Alessandria... insomma, mezza Lombardia e mezzo Piemonte si ribellarono. Non sapendo piu dove matter le mani, duchi e conti mandarono a Roma un messo che arrive urlando al papa: Aiuto, aiuto... aiutaci tu, per Dio! Davanti al per Dio, che puo fare il papa? Per la miseria, per Dio, devo aiutarli... Per sua fortuna, e per fortuna dei signori del nord, stava per imbarcarsi a Brindisi la quarta crociata (quella di cui noi non sappiamo niente, perche ci viene passata del tutto sotto silenzio, e per quarta crociata ci contrabbandano quella che in realta fu la quinta). E allora fece dire ai crociati dal messo: Fermi 1 no MISTERO BUFFO tutti scusate,ho sbagliato: gli infedeli non stanno dall'altra parte del mare, stanno lassu,in Lombardia,travestiti da contadini ribelli. Via subito! A marce forzate ottomila uomini quasi tutti tedeschi, arrivarono in Lombardia, si unirono alle truppe del duca Visconti, dei Modrone, dei Torriani, dei Borromeo, delconte delMonferrato - c'erano anchedue nuovi personaggi, i Savoia, che proprio allora cominciavano a farsi strada - e diedero luogo ad un massacroferocissimo. Riuscirono a rinchiudere in un monte presso Biella tremila comunitardi, uomini, donne, bambini: in un colpo solo li massacrarono tutti, li bruciarono, li scannarono... Di questa storia che vi ho cost sommariamente raccontato, sui libri di testo in uso nelle scuole non si fa cenno. Ed e giusto, d'altra parte: chi organizza la cultura? Chi decide cosa insegnare? Chi ha 1'interesse a non dare certe informazioni? II padrone, la borghesia. Fin che glielo permetteremo, e naturale che continuino a fare quello che ritengono giusto. Vi immaginate che questi qui, impazziti, si mettano a raccontare che nel Trecento, in Lombardia e in Piemonte, ci fu una vera e propria rivoluzione, durante la quale, nel nome di Cristo, si riusci a costituire una comunita in cui tutti erano uguali, si volevano bene, non si sfruttavano 1'un 1'altro? C'e la possibilita che i ragazzini si esaltino e gridino: Viva fra' Dolcino! Abbasso il papa! E non si puo, perdio, non si puo! Esagero, naturalmente, per amore di polemica: perche, per la verita, in qualche libro di testo un po' piu avanzato, in qualche scuola di grande tradizione (il Berchet per esempio, la scuola che frequenta mio figlio), la notizia si trova. Magari in una nota a pie' di pagina, che suona cosi (la cito a memoria): Fra' Dolcino, eretico, nel 1306 fu bruciato vivo insieme alia sua arnica. Capito? Cosi i ragazzi imparano che fra' Dolcino era eretico in quanto aveva un'amica! Eseguo adesso la giullarata di Bonifacio VIII. Inizia con un canto extraliturgico antichissimo, catalano, esattamente della zona dei Pirenei: durante il canto il papa siveste per una cerimonia importante. Va ricordato un vezzo che aveva Bonifacio VIII: quello di far inchiodare per la lingua dei frati, ai portoni dei nobili di certe citta. Poiche questi frati pauperisti e legati ai catari, ad altri movimenti ereticali, avevano la cattiva abitudine di andare in giro a parlar male dei signori: allora il papa li prendeva e zac... (mima I'atto di inchiodareper la lingua). Non lui perBONIFACIO VIII III sonalmente, die anzi aveva orrore del sangue: aveva degli uomini apposta per questo... Non era un accentratore. Un altro episodio che si ricorda di lui, tanto per dare un'idea di che tipo fosse, e 1'orgia che organizzo il venerdi santo del 1301. Tra le tante processioni che avevano luogo a Roma quel giorno ce n'era una di catari, che approfittavano dei canti liturgici per insultare, con battute sottobanco, proprio il papa. Dicevano: Gesu Cristo era un povero cristo che se ne andava in giro senza neanche il mantello: c'e invece qualcuno che il mantello ce 1'ha, e pieno di pietre preziose. C'e qualcunoche se ne sta in cima a un trono tutto d'oro, mentre Cristo camminava a piedi nudi. Cristo, che era Dio, Padreterno, per essere uomo era sceso in terra: c'e qualcuno che non e nemmeno uomo, e fa tanto il padreterno, per essere dio si fa portare in giro su portan- tine... Per la miseria! Bonifacio, che era piuttosto sveglio, penso: Vuoi vedere che ce 1'hanno con me? Ah .si? E io gli faccio lo sfregio! Organizzo un'orgia proprio di venerdi santo: chiamo alcune prostitute, alcune signore di buona famiglia, che spesso e la stessa cosa, vescovi e cardinali, e pare che tutti assieme abbiano fatto delle cose proprio turpi e ignobili. Tanto che tutte le corti d'Europa si scandalizzarono, anche quella di Enrico III d'Inghilterra che, secondo i cronisti del tempo, era un re piuttosto grassier. Dicono infatti che, per far divertire i suoi baroni durante i banchetti, spegnesse una candela con un rutto, a tre metri di distanza! Qualcuno aggiunge addirittura - maio non ci credo - cheriuscisse a spegnerle addirittura di carambola, cioe facendo il rutto verso il muro... di sponda... (mima) tac-tac... umorismo inglese, di cui non siamo in grado di cogliere tutte le sottigliezze, naturalmente; dobbiamo accontentarci, e come il cricket. II giullare recita il personaggio di papa Bonifacio VIII. Mima il gesto di pregare e canta IL GIORNO DEL GIUDIZIO APPARIRA COLUI CHE HA CREATO TUTTO VERRA UN RE ETERNO VESTITO DI NOSTRA CARNE MORTALS VERRA DAL CIELO CERTAMENTE IL GIORNO... S'interrompe e si rivolge ad un immaginario chierico dal quale si fa consegnare la mitria. Riprende a cantare COSf QUEL GIUDIZIO NON SARA UN GRAN SEGNO SI MOSTRERA... (Mima dl togliersi la mitria dal capo) Oh! se e pesante questo! No, andiamo... devo andare a camminare, io... (Finge di afferrare un altro copricapo) Eh, questo va bene... (Se lo caccia in capo e riprende a can fare) IL GIORNO DEL GIUDIZIO... (S'interrompe) Lo specchio... (Mima di rimirarsi allo specchio) storto, eh!... II guanto! (Riprende a cantare mimando di infilarsi il guanto. Canta) COSI QUEL GIUDIZIO NON SARA UN GRAN SEGNO SI MOSTRERA... 1'altro... un guanto solo? ho due mani, no? non ho una mano sola... vuoi che me la tagli? (Canta) IL SOLE PERDERA LO SPLENDORE LA TERRA TREMERA DI PAURA... (Ordina) II mantello... il mantellone. (Mima di afferrare un largo, pesante mantello) IL GIORNO DEL GIUDIZIO APPARIRA COLUI CHE.,. BONIFACIO VIII II giullare recita il personaggio di papa Bonifacio VIII. Mima il gesto di pregare e canta AL JORN DEL JUDICI PARRA QUI AVRA FET SERVICI UN KEY VINDRA PERPETUAL VESTIT DE NOSTRA CARN MORTAL DEL CEL VINDRA TOT CERTAMENT AL JORN... S'interrompe e si rivolge ad un immaginario chierico dal quale si fa consegnare la mitria. Riprende a cantare ANS QUEL JUDICI NO SERA UN GRAN SENAL SA MONSTRARA... (Mima di togliersi la mitria dal capo) Oh! se ol e pesanto questo! No, andemo... devo andare a caminare mi... (Finge di afferrare un altro copricapo'] Eh, questo ol e bon... (Se lo caccia in capo e riprende a cantare) AL JORN DEL JUDICI... (S'interrompe) Ol spegio... (Mima di rimirarsi olio specchio) 1'e storto, eh!... Ol guanto! (Riprende a cantare mimando di infilarsi il guanto. Canta) ANS QUEL JUDICI NO SERA UN GRAN SENAL SA MONSTRARA... L'olter... un guanto doma? g'hodo mani, no? nog'ho 'na mano sola... voi ch'me la taie? (Canta) LU SOL PERDRA LU RESPLANDOR LA TERRA TREMERA DE FOR... (Ordina) Ol mantelo!... ol mantelon. (Mima di afferrare un largo, pesante mantello) AL IORN DEL JUDICI PARRA QUI AVRA... MISTERO BUFFO Ohi se e pesante questo!... (Cerca di caricarselo in spalla. Chiede aiuto ai cbierici) APPARIRA COLUI CHE HA CREATO TUTTO Spingete insieme, andiamo... (Canto rallentato) Ehi! Volete spingere, voialtri?... Cantatela anche! Devo far tutto da me?... cantare, spingere, portare il mantello, portare il cappello... andiamo! Fermi e ricominciamo! (Sempre rivolgendosi a cbierici immaginari) E tu, canta: la prima voce! (Canta fingendo di impostare il canto d chierico) ... CREATO TUTTO-0-0 (Riprende dirigendo col capo) VERRA UN RE ETERNO Seconda voce. (Indica un altro chierico) VESTITO DI NOSTRA CARNE MOSTALE Terza (Torna ad indicare il primo chierico) VERRA DAL CIELO CERTAMENTE (S'interrompe scoraggiato) Sei stonato, eh!!! Mettiamoci a spingere insieme. (Canta salendo in acuto e blocca di scatto) PER FARE IL GIUDIZIO FINALE Chi e montato coi piedi sul mantello?! (Si gira imbestialito) Sei tu, eh?! stonato! Ti faccio tirar su per la lingua, io! disgraziato... non canta e non spinge!... Andiamo... Airalleluiadco parti. (S'interrompe incredtdo) Non sa neanche cos'e 1'alleluiatico?... L'alleluiatico e quel ricciolo che si fa con la voce... Andiamo... IL GIORNO DEL GIUDIZIO APPARIRA COLUI CHE HA CREATO TUTTO (Gorgheggia e lira il manto. Si arresta esausto) Ohi che mestiere da boia fare il papa! (Da un ultimo strappo per caricarsi il manto) VERRA UN RE ETERNO VESTITO DI NOSTRA CARNE MORTALE... (Di nuovo rivollo a un chierico) L'anello! (Mia il tono della voce) L'anello! (Sempre cantando s'infila I'anello. Lo rimira e dopo averci alitato sopra nel gorgheggio) Oh come luccica! (Ordina) L'altro... grande questo, e per il pollice. (Infila I'anello nel pollice, continua a cantare) VERRA DAL CIELOCERTAMENTE... II bastone! (Gridando) II bastone,.. non quello per picchiare, andiamo! quello col torciglione, (Indica la spirale. Riprende il canto) BONIFACIO VIII 115 Ohi s'o 1'e pesanto questo!... (Cerca di caricarselo in spalla. Chiede aiuto ai chierici) PARRA QUI AVRA FET SERVICI Spigne ansembio, andemo... (Canto rallentato) Uhei! volet spignere voialtri?... cantela anco! A debio far tiito da me?... cantare, spignere, porta ol mantelo, porta ol capelo... andemo! Fermo e recomensemo! (Sempre rivolgendosi a chierici immaginari) E ti, canta: la prima vose! (Canta fingendo di impostare il canto del chierico) FET SERVICIII (Riprende dirigendo col capo) UN REY VINDRA PERPETUAL \ Secunda vox. (Indica un altro chierico) ˇ; . VESTIT DE NOSTRA CARNMORTAL * ( Terza. (Torna ad indicare il primo chierico) DEL CEL VINDRA TOT CERTAMENT (S'interrompe scoraggiato) A seit stonat, eh!!! Demo a spignere ansembia. (Canta salendo in acuto e blocca di scatto) PER FER DEL SETGLE JUGIAMENT Chi 1'e che monta coi pie sul mantelo?! (Si gira imbestialito) A te se te, eh? stunat! At faghe tirar sti per la lengua mi! disgrasio... no cante e no spigne!... 'demo... AU'alleluiatico te parti. (S'interrompe incredulo) No '1 sa nemanco cosa 1'e1'alleluiatico?.... 1'alleluiatico 1'e quel rfssul ch'as fa con la vose... 'demo... AL JORN DEL JUDICI PARRA QUI AVRA FET SERVICI (Gorgheggia e tira il manto. Si arresta esausto) Ohi che meste de boja fa lu papie! (Da un ultimo strappo per caricarsi il manto) UN REY VINDRA PERPETUAL VESTIT DE NOSTRA CARN MORTAL... (Di nuovo rivolto a un chierico) L'anelo! (Aha il tono della voce) L'anelo! (Sempre cantando s'infila I'anello. Lo rimira e dopo averci alitato sopra nel gorgheggio) Oh come el sbarluscia! (Ordina) L'oltro... a 1'e grandu questo, a 1'e par ul didon. (Infila I'anello nel pollice, continua a cantare) DEL CEL VINDRA TOT CERTAMENT... Ol baston! (Gridando) Ol baston... No quel par pica, andemo... quel col turcicon. (Indica la spirale. Riprende il canto) MISTERO BUFFO VERRA DAL CIELO CERTAMENTE... Siamo pronti? Partiamo, eh? Andiamo insieme. Non stare a spingere di colpo, disgraziato: vuoi vedermi stravaccato col muso nel fango? Attento a te, stonato! Facciamo bilancia, avanti: due colpi di bilancia prima di partire: un, due, su Palleluiatico! (Cant a) I BAMBINI CHE NATI NON SARANNO DENTRO LE LORO MADRI GRIDERANNO DIRANNO TUTTI PIANGENDO AIUTACI 0 DIO ONNIPOTENTE Come canto bene! Dove andate, voialtri? Dove partite?... dove va tutta 'sta gente?... Mi piantate qui da solo? Sono il papa Bonifacio, io! Non sono mica un carrettiere... Chi e? Chi?... chi e quello con la croce... Gesu?... Ah, Cristo! Gesii Cristo... Guarda guarda... orco... com'e conciato... disgraziato! Adesso capisco percbe lo chiamano povero cristo... oh boia... ohi come va in giro... Maledizione! andiamo che mi fa impressione guardare queste cose... (Finge di risppndere a un chierico che e di diverso avviso) Dici che e meglio che gli vada vicino?... che mi faccia vedere dalla gente che sono buono, che mi faccia vedere ad aiutarlo a portar la croce... Magari poi tutti mi applaudono, dicono: Che buono che e, questo Bonifacio... Ma si, facciamoli contenti 'sti minchioni... andiamo. (Finge di spogliarsi) Dai, tieniti il mantello... tenetelo... il bastone... E meglio che adesso vada. Non ci crederai, mi tremano le gambe... Gesu, come va?... Gesu, non mi conosci? Sono Bonifacio... Bonifacio, il papa... Come, chi e il papa! Andiamo... e il pastore, quello che viene da Pietro, con tutti gli altri di fila... non mi riconosci? Ah, e per il cappellone... Era perche piove... Magari... (Rivollo al cbierico) Vieni a levarmi via tutto... 1'anello!... non far vedere che ho gli anelli... (Mima di farsi spogliare di ogni orpello) Non far vedere roba che luccica... E un fissato tremendo, quello! un originalone... Fuori, levami le scarpe... fuori! Vuol vedere la gente a piedi nudi... andiamo, fuori! Dammi qualcosa per sporcarmi... la terra, in faccia. (Si strofina il visa con il fango) Dai, sporcami tutto: vuol vedere cosi! Cosa vuoi, e matto! (Si rivolge a Cristo) Mi riconosci adesso? Sono tuo figlio... Umile, che lo so che faccio pieta. Gesu... guarda, io m'inginocBONIFACIO VIII 117 DEL CEL VINDRA TOT CERTAMENT... A semo pronti? a partisomo eh? Ansembia andemo. No star a spignere de boto, disgrasio: te me voi vedar stravasciado col miison in la mota? Atento ti... Stunat! A femo balansa, avanti: do colpi de balansa avanti de partir: on, doi, su 1'alleluiatico! (Canto) LOS INFANTS QUI NATS NO SERAN DINTRE SES MARES CRIDARAN DIRAN TOTPLOROSAMENT AJUDANS DEUS OMNIPOTENT Come canto ben! Dove andi voialtre... dove parti?... dove va tiita sta zente?... a me impianti chi da par mi solengo?... el papie a son! Bonifax me! mia son un care- ter... Chi elo? Chi?... chi e quelo co' la crose... Jesu?... ah Cristu!... Jesus Cristo... Guarda guarda... orcu... com a 1'e cunzad... desgrasio! Adess cumprendi parche ol ciamen pover cristu... oh boja... ohi come el va inturnu... Malerbetta!... andemo che mi fa impression a guardar ste robe... (Finge di rispondere a un chierico eke e di diverso avviso) At diseto che 1'emejor che mi ghe vago a preso... che me faga vedar par la zente che mi son bon, che me fago vedar adajudarlo a portar la croze... magari che tiiti me plaudeno, che dicon Ca bon ca 1'e sto Bonifazio... Ma si, fasemo contenti sti mincioni.;. andemo. (Finge di spogliarsi) Dai, toite el mantelon... teinitelo... ol baston... 1'emejor che adeso vago... Non te credera... a g'ho i trembor... Jesus, cum vala?... Jesus, non te me cognose? a sun Bonifax... Bonifacio, ol papie... Come chi e lu papie! Andemo... lu pastor... quelo co lo vien da Pietro, co i alteri in fila... a no te me ricognose?... Ah, 1'e por ol capelon... 1'era parche ol piove... magara... (Rivolto al chierico) 'Egna torme fora tuto... 1'anelo!... No far vedere che g'ho i aneli. (Mima di farsi spogliare di ogni orpello) No far veda roba che sbarliissega... oh a 1'e gotico tremendo quelo! A 1'e un originalum... fora le scarpe... fora! El vol vedar zente a pie bioti, 'demo, fora!!... dame quai cossa da sbordegar... la tera in facia. (Si strofina il viso con il fango) Dai, sbordegame tuto: el vor vedar cosi! Cosa vo', 1'e mato! (Si rivolge a Cristo) A te me ricognoset adess? A sont ol fiol de ti... umile che mi ol so che fai pieta... Jesus... varda, mi me inginoci n8 MISTERO BUFFO chio davanti a te... lo che non mi sono mai inginocchiato, che tutti mi fanno i... Gesu... Gesu... Ma dammi retta un momento, orco! Ma come, io ti parlo e tu non mi dai ascolto? Benedetto, un po' di creanza, ecco! Ti dicevo... (Si arresta come se Cristo I'avesse interrotto) Io?... io... Che hai detto? Che io ho ammazzato i frati?... io? Che ho fatto del male? Non e vero! Sono cattiverie, sono tutte bugie che mettono in giro le malelingue, per gelosia... che... (Additandolo con foga) Anche di te, m'han detto delle cose! Caro! Ma io non ci credo mica! Benedetto, sono cattivi lo sai... (S'inginocchia disperato) Gesu! Gesu, guardami negli occhi, che io ti voglio bene... che ai frati? ma no, che gli voglio bene, io ho sempre voluto bene ai frati, io... (Rivolto all'immaginario chierico) Manda a prendermi un frate, svelto! (Al Cristo) Io gli voglio bene... (Al chierico) Dove vai a trovarli, i frati? Ma in galera, che e piena!... (Al Cristo) Gesu, io... Gesu, guarda un frate, guarda che bello... (Mima I'abbraccio e il bacio, volta il visa disgustato) Che puzza! (Al Cristo) Gesu, fatti aiutare da me a portar la croce, che io sono forte, tu ti affatichi... io sono abituato...sono un bue, io... porto certi mantelloni! lasciami... Cireneo, fuori dai coglioni!... (Mima scacciare il Cireneo e prendere il suo posto) Io ti aiuto... no, non faccio fatica... no... non spingere! Gesu, buono... (Viene scaraventato lontano da una terribile pedata) Cristo!! Una pedata a me?! Bonifacio! II Principe! Ah, bene... canaglia... malnato... Oh se lo sapesse tuo padre... disgraziato! Capo degli asini! Senti, non ho paura a dirtelo che mi fa piacere vederti inchiodato: che oggi giusto mi voglio ubriacare, voglio togliermi il piacere di ballare... ballare! Andare a puttane! Perche sono Bonifacio, io,.. Principe, sono! Mantellone, cappello, bastone, anelli... tutti! Guarda come luccicano...canaglia... Bonifacio, sono! Cantare! (Se ne va tronfio e impettito cantando a tutta voce) IL GIORNO DEL GIUDIZIO APPARIRA COLUI CHE HA CREATO TUTTO VERRA UN RE ETERNO VESTITO DI NOSTRA CARNE MORTALE VERRA DAL CIELO CERTAMENTE BONIFACIO VIII 119 devanti a ti... che mi sunt.gimai ingenugiat, che tiiti me fa i... Jesus... Jesus... dame a tra' un mument, orco! Ma come, mi at parlo, e ti no me dait ascolto? Benedeto, un po' de creanza, ecco! Mi at disevo... (Si arresta come se Cristo I'avesse interrotto) Mi?... mi... Co hait dito? che mi ho amazait i fraite?... mi? che ho fait de mal? No e vera!... I e de robe cative... i so de le busie che trae intorna i malelengue par gelosia... che... (Additandolo con foga) Anca de ti m'han dito de robe... caro! Ma mi no ghe credo miga! Benedeto, a i cativi, ti sa... (S'inginocchia disperato) Jesus! Jesus, vardame nei ogi, che mi te vojo ben... che ai fraite? ma no, che ghe vojo ben, mi g'ho sempre vorsudo ben ai fraiti. (Rivolto all'immaginario chierico) Manda a torme un fraite, svelto! (Al Cristo) Mi ghe vojo ben... (Al chierico) Dove ti va a trovarli i fraiti? Ma in preson, che gh'e impiegnide!... (Al Cristo) Jesus, mi... Jesus, guarda un fraite, guarda che bel. (Mima I'abbraccio e il bacio, volta il visa disgustato} Che spussa!... (Al Cristo) Jesus, faite ajdare de mi a portar la crose, che mi son forte, che ti te fait fadiga... che mi sont abituat... sont un boeu mi... a porto certi mantelon... laseme... Ciraneo... fora de le bale... (Mima scacciare il Cireneo e prendere il suo posto) Mi te ajdi... no, no fag fadiga... no... no spignere! Jesus, bon... (Viene scaraventato lontano da una terribile pedata) Cristu!! Una pesciada a mi?! Bonifax!! Lo Prense! ah bon... canaja... malnato... Ah, s'ol savese to padre... disgrasio! Cap de' aseni!... Sente, no g'ho pagiira da ditel che me fa el piazer de vederte inciuda, ca incoo giiista am voj ciucare, a voj torme lo plaser de balare... balare! anda de piitane! parche sunt Bonifax a mi... prence son! Mantelon, capelo, baston, aneli... tuti!!! Va', 'me sbarliiscen... canaja... Bonifax sun! Cantare! (Se ne va tronfio e impettito cantando a tutta voce) AL JORN DEL JUDICI PARRA QUI AVRA FET SERVICI UN REY VINDRA PERPETUAL VESTIT DE NOSTRA CARN MORTAL DEL CIEL VINDRA TOT CERTAMENT