vi sentiment! che in quegli occhi si rifletterono non seguitasse ad aver parte preponderate lo stupore. L'assassino s'era nel frattempo rialzato; in silenzio, piu collo sguardo che col gesto, indico al guardiano il fascio di titoli e banconote sulla scrivania. L'offerta, cioe il baratto proposto, era palese; ma quegli, anche lui in silenzio, scosse il capo con un leggero sorriso. Sorriso di cui non c'era da fidarsi, si capisce; difatto egli levo la pistola che gia teneva in mano, la punto sull'assassino, fece un cenno d'invito e avvertimento in una. L'assassino capi, allargo le braccia, si tiro da parte per lasciare all'altro via libera verso il telefono, ma ebbe cura di mantenersi sotto il suo tiro. Gia, penso, che cosa vuoi aspettarti da questa sorta di bestioni! — Ma dimmi almeno, Giovanni, — chiese, dopo, mentre erano colle mani in mano e 1'uno di fronte all'altro in attesa della polizia, — tu non sei passato un minuto circa prima del previsto? — Sicuro, — rispose con una fuggevolissima occhiata all'orologio sulla parete. — Sicuro: perche ho sentito cadere e rotolare una moneta. E allora, lei capisce professore, mi son precipitate qui in punta di piedi... Vedi mo a che punto uno pud essere immerso in sciocche riflessioni. E vedi a che cosa e affidata la nostra sorte: quando sarebbe stato cosi facile far saltare la moneta sul tappeto anziche sul piancito; e quando ormai il problema era risolto! IL BACIO II notaio D., scapolo e non ancor vecchio ma maledettamente timido colle donne, spense la luce e si dispose a dormire; quando sent! qualcosa sulle labbra: come un soffio, o piuttosto come lo sfioramento di un'ala. Non ci bado piu che tanto, poteva essere il vento delle coltri smosse oppure una farfallina notturna, e prese sonno subito. Ma la notte seguente avverti la medesima sensazione, e anzi piu distinta: invece di scivolar via, quel qualunque gravo un attimo sulle sue labbra. Alquanto stupito, se non allarmato, il notaio riaccese la luce e si guardo inutilmente intorno; poi scosse il capo e anche stavolta si addormento, sebbene meno agevolmente. La terza notte, infine, il che fu ancor piu sensibile e si dichiaro per il che che era: non correva dubbio, un bacio! Un bacio, si sarebbe detto, del buio stesso, quasi il buio si concentrasse per un momento sulla bocca del notaio. II quale peraltro non la intendeva a questa maniera: un bacio e sempre un bacio e quantunque, quello, fosse un tantino arido e non umido e dolce come egli lo sognava, era sempre un dono del cielo. Probabilmente si trattava d'una proiezione dei suoi desideri segreti, di un'allucinazione insomma; e benvenuta. Turbato, deliziato e sbigottito, il nostro eroe rimase steso come un ciocco nell'oscurita (da lui non a torto giudicata pronuba); ed ebbe, piu tardi, il piacere di ricevere un nuovo bacio. Di notte in notte i baci divennero piu frequent! e piu sostanziosi, benche al notaio non riuscisse tuttavia ritrovarvi 85 o trovarvi alcun sapore di bocca femminile. E qui il notaio, checche gli consigliasse la sua antica ragione, fu preso dall'insana brama di evocare in qualche modo la creatura che glieli largiva: era stanco di abbrancare ogni volta Tana, e un bacio presuppone bene una creatura che lo dia, o no? La quale potra essere eterea e sottile quanto vuole, vi sara pure una maniera per addensarla, da poterla stringere tra le braccia; Dio mio, non che egli avesse gia perduto il senso di tutti i rapporti, sulle prime forse immaginava o si illudeva che la sua brama tornasse a quella di rendere piu corposa la propria allucinazione; ma ben presto venne a non piu dubitare della reale esistenza d'una baciatrice. Tuttavia, guardando la cosa piu davvicino, qual era poi la maniera per indurla a manifestarsi meno esclusivamente, per menarla a corporeita? II notaio vide perfettamente che non disponeva, a tal uopo, se non di mezzi psichici; per cui prese a concentrarsi, ogniqualvolta era baciato, a protendere la propria volonta e le proprie energie, quasi sforzandosi di captare nell'attimo una particola della inafferrabile creatura, del suo fluido o della sua sostanza; particole che, sommandosi, dovevano finire col dar luogo a un essere purchessia. A questa pratica aggiunse in seguito un'azione di generico suscitamento o sollecitamento dal buio. E davvero, fosse quello il metodo giusto o per diversi motivi, non ando molto che comincio a raccogliere i frutti di tanti conati. Da premettere che la stanza dava su un'angusta corte, eppero non beneficiava nelle ore notturne di alcuna luce esterna; e ad escluderla d'altronde sarebbe bastato 1'avvolgibile alia finestra, le cui stecche per eccezione combaciavano a dovere. Nondimeno, in quel buio di forno, al notaio sembro scorgere una notte come un altro buio, un buio piu nero; un'ombra, diciamo magari assurdamente, solo che non si capiva bene dove fosse ne che contorno avesse. Piu singolare ancora, una seconda notte nella stanza si levo una sorta di sanguigna aurora: una debole e sinistra lu- 86 minosita che sorse di terra e si precise nell'alto, quasi aurora boreale, in forma di fascia frangiata, abbrividente e sventolante, spengendosi quindi a grado a grado. Finalmente (passando ad altro ordine di fatti), una sera egli pote distintamente udire un riso sommesso da un angolo, ma un riso gelido, non allegro, innaturale. Di tali risultati il notaio non sapeva se rallegrarsi o inorridire: gli e che la creatura si andava rivelando tutt'altra dalla vagheggiata, senza contare che non pareva disposta a ulteriori concessioni. Infra due, egli sospese per un tempo le sue pratiche di evocazioni; ma non per tanto cesso, quella, di manifestarsi in vari modi. Quanto ai suoi baci, erano divenuti ormai divoranti. E lui, smagrito, esausto e come svotato, perso il sonno e 1'appetito, si chiedeva angosciosamente se non si fosse spinto troppo oltre; il suo lavoro andava alle ballodole, la sua salute era gravemente minacciata, non si poteva seguitare cosi. Da ultimo si decise, tardivamente, a cio che se mai gli sarebbe stato d'aiuto sul bel principio: ossia convenne seco stesso di dormire colla luce accesa. La decisione, quel dare per persa la partita e rinunciare a tutto, costo non poco alle sue romantiche disposizioni; ma e pur vero che da tempo le sue prime estasi, di quando s'era visto oggetto di quelle misteriose attenzioni, avevano ceduto il luogo al senso di un pericolo incombente. Comunque sia, comincio a dormire in piena luce; dormire, poi! Per qualche tempo tutto ando bene, e lui riprendeva un po' fiato, sebbene si sentisse come privo di alcunche; ma ecco che una notte, li in piena luce, daccapo ebbe o subi un bacio. Per la verita stava in quel punto (alia men peggio) dormendo, e, destatosi di soprassalto, pote pensare di aver sognato; tuttavia, quando si riappisolo, o meglio mentre era ancora tra veglia e sonno, un nuovo gagliardo bacio si impresse sulle sue labbra. « Si impresse », cosi suol dirsi; ma in realta quel bacio fu come una tromba d'aria. In breve, il notaio intese che la creatura, non potendo piu 87 . contare sul buio, approfittava adesso del suo sonno, e che nulla ormai 1'avrebbe fermata. E contemporaneamente 1'atroce sospetto che egli aveva tanto a lungo respinto divenne certezza; la creatura si nutriva di lui, si faceva grande e forte col suo sangue, colla sua vita, coll'anima sua. Questo accertamento ebbe per effetto di togliere al notaio le residue forze e di piombarlo in una ottusa rassegnazione; di qui la sua esistenza non fu piu che una lunga, e non troppo lunga, attesa della inevitabile morte. Era idiota, grottesca, una tale faccenda eppure non pareva vi fosse difesa; grottesca e tragica, come spesso avviene. Fuggire? Ma dove o a che sarebbe valso se la creatura forse se 1'era inventata lui stesso? E dov'erano in caso, la forza, la volonta di farlo? Meglio invece favorirla nella sua opera, che tutto si compisse nel piu breve tempo possibile; e cercare almeno di vederla o intravederla, ora che s'era irrobustita. Si, il solo sentimento che in lui sopravvivesse era una sorta di curiosita infame, della quale difatto egli si vergognava ma contro cui si sentiva impotente. Ricomincio a spengere la luce: il miglior modo per darle sicurezza e baldanza. Vide o provo tante cose nelle sue notti d'agonia, e tutte orrendamente assurde. Dapprima fu come un'immensa massa, che sembrava occupare 1'intera stanza ed era nondimeno stranamente vacua, distinta dal fitto buio circostante secondo pud distinguersi un vuoto in un vuoto, simile a certe falle nel nero etere cosmico; essa brulicava di appendici o zampe o tentacoli, che si piegavano e risorgevano quasi sotto 1'azione di un vento occulto. Poi d'un tratto questa massa negativa, questa bolla di vuoto, si convertiva in qualcosa di estremamente esiguo ed acuto, d'insinuante, che si frangeva in mille rivoli, pervadeva tutto e lui stesso a mo' di circolazione capillare. Oppure nella stanza si diffondeva un sottile odore dolciastro e putrido, evocatore di immagini incomprensibili e di paesaggi mai veduti. O era solo un senso, pari piuttosto a una fuggevole memoria, che con effetto indecifrabilmente spaventoso pareva anticipare se medesimo o lasciarsi dietro ogni cosa, ogni plausibile esperienza, o fronteggiare 1'informe, 1'inesistente addirittura. E ancora risa sommesse, gelidi ghigni, sfioramenti non diversi da brividi; e un acre sapore in bocca, benche come percepito attraverso tutta la superficie del corpo. Ma ormai le ore del notaio erano contate. L'ultima notte ai suoi occhi (del corpo e dell'anima) s'apri un'immane voragine rovesciata, un vortice grigiastro somigliante a una matrice o ad un nicchio; incombeva, e lo chiamava dal sommo della sua spirale. In pari tempo la sua pelle, ridotta ad arida squama, andava assumendo una smorta fosforescenza, che non era segno di vita ma di corruzione: quella da cui si levano i fuochi fatui. Vide se stesso quale un pesce del profondo, fiocamente luminoso nel nero abisso; ecco, non aveva piu sangue, al suo posto aveva quel tenue lume che di li a un attimo si sarebbe anch'esso spento; era la fine. Si abbandono; e forse in queH'ultimo istante, per premio del suo abbandono, gli fu dato guardarla in viso, colei che lo aveva succhiato dalla vita, che ora gli strappava il supremo bacio. Fu, la fine. E la creatura sconosciuta si risollevo dalla spoglia vuota e corse per il mondo.