www.letteraturaalfemminile.it Un osso di morto http://www.letteratiiraalfemminile.it/un osso di mor Iginio Ugo Tarchetti e la Scapigliatura sito letterario di Francesca Santucci .:Menu:. Home Ritratto di Tarchetti Una romantica biografia Com'era Ugo... L'amico Salvatore Farina Ugo e San Salvatore Monferrato I fatali La lettera U Un osso di morto Storia di una gamba II lago delle tre lamprede Uno spirito in un lampone Le leggende del castello nero Poesie Disperse Fosca Pensieri Disjecta Epigrafe Canti del cuore Le lettere d'amore a i dai "Racconti fantastici" Un osso di morto di Iginio Ugo Tarchetti I Lascio a chi mi legge I'apprezzamento del fatto inesplicabile che sto per raccontare. Nel 1855, domiciliatomi a Pavia, m'era dato allo studio del disegno in una scuola privata di quella citta; e dopo alcuni mesi di soggiorno aveva stretto relazione con certo Federico M. che era professore di patologia e di clinica per 1'insegnamento universitario, e che mori di apoplessia fulminante pochi mesi dopo che lo aveva conosciuto. Era uomo amantissimo delle scienze, e della sua in particolare — aveva virtu e doti di mente non comuni — senonche, come tutti gli anatomist! ed i clinic! in genere, era scettico profondamente e inguaribilmente — lo era per convinzione, ne io potei mai indurlo alle mie credenze, per quanto mi vi adoprassi nelle discussion! appassionate e calorose che avevamo ogni igiorno a questo riguardo. Nondimeno — e piaceami rendere questa giustizia alia sua memoria — egli si era mostrato sempre tollerante di quelle convinzioni che non erano le sue; ed io e quanti il conobbero abbiamo serbato la piu cara rimembranza di lui. Pochi giorni z9 30.8.2007 www.letteraturaalfemminile.it Un osso di morto http://www.letteraturaalfemminile.it/un osso_di morto.ht Carlotta Ponti Indicazioni di lettura II film: Passione d'amore Biobibliografia .:Menu:. La Scapigliatura La poesia-manifesto La Scapigliatura nell'arte Scheda della Scapigliatura Galleria Archivio •. prima della sua morte egli mi aveva consigliato ad assistere alle sue lezioni di anatomia, adducendo che ne avrei tratte non poche cognizioni giovevoli alia mia arte del disegno: acconscntii benche repugnante; e spintoj dalla vanita di parergli meno pauroso che non fossi, lo richiesi di alcune ossa umane che egli mi diede e che io collocai sul caminetto della mia stanza. Colla morte di] I lui io aveva cessato di frequentare il corso anatomico, ej piu tardi aveva anche desistito dallo studio del disegno. Nondimeno aveva conservato ancora per molti anni quelle ossa, che 1'abitudine di vederle me le aveva rese quasi indifferenti, e non sono piu di pochi mesi che, colto da subite paure, mi risolsi a seppellirle, non! trattenendo presso di me che una semplice rotella di ginocchio. Questo ossicino sferico e liscio che, per la suaj forma e la sua piccolezza io aveva destinato, fino dal primo istante che 1'ebbi, a compiere 1'ufficio d'un premi-carte, come quello che non mi richiamava alcuna idea spaventosa, si trovava gia collocato da undici anml sul mio tavolino, allorche ne fui privato nel modo inesplicabile che sto per raccontare. | Aveva conosciuto a Milano nella scorsa primavera un magnetizzatore assai noto tra gli amatori di spiritismo, e aveva fatto istanze per essere ammesso ad una delle sue sedute spiritiche. Ricevetti poco dopo invito d^ recarmivi, e vi andai agitato da prevenzioni si tristi, che| piu volte lungo la via era stato quasi in procinto di rinunciarvi. L'insistenza del mio amor proprio mi vi aveva spinto mio malgrado. Non staro a discorrere quij delle invocazioni sorprendenti a cui assistetti: bastera ilj dire che io fui si meravigliato delle risposte che ascoltammo da alcuni spiriti, e la mia mente fu si colpita da quei prodigi, che superato ogni timore, concepii il desiderio di chiamarne uno di mia conoscenza, e rivolgergli io stesso alcune domande che aveva gia meditate e discusse nella mia mente. Manifestata questa volonta, venni introdotto in un gabinetto appartato, ove fui lasciato solo; e poiche 1'impazienza e il desiderio 2 z 9 30.8.2007 15:31 www.letteraturaalfemminile.it Un osso di morto http://www.letteraturaalfemminile.it/un_osso_di_morto.htr :Credits:. ci nel wet d'invocare molti spiriti a un tempo mi rendevano titubante sulla scelta, ed era mio disegno di interrogarq lo spirito invocato sul destine umano, e sulla spiritualita della nostra natura, mi venne in memoria il dottore Federico M. col quale, vivente, aveva avuto delle vivei discussioni su questo argomento, e deliberai di| chiamarlo. Fatta questa scelta, mi sedetti ad un tavolino, disposi innanzi a me un foglietto di carta, intinsi la penna nel calamaio, mi posi in atteggiamento di scrivere, e concentratomi per quanto era possibile in quel pensiero, e raccolta tutta la mia potenza dij volizione, e direttala a quello scopo, attesi che lo spirito del dottore venisse. Non attesi lungamente. Dopo alcuni minuti d'indugio mi accorsi per sensazioni nuove e inesplicabili che io non era piu solo nella stanza, sentii per cosi dire la sua presenza; e prima che avessi saputo risolvermi a formulare una domanda, la mia mano agitata e convulsa, mossa come da una forza estranea alia mia volonta, scrisse, me inconsapevole, queste parole: "Sono a voi. Mi avete chiamato in un momento in cui delle invocazioni piu esigenti mi impedivano di venire, ne potro trattenermi ora qui, ne rispondere alle^ interrogazioni che avete deliberato di farmi. Nondimeno vi ho obbedito per compiacervi, e perche aveva bisogno io stesso di voi; ed era gran tempo che cercava il mezzo di mettermi in comunicazione col vostro spirito. Durante la mia vita mortale vi ho date alcune ossa che aveva sottratte al gabinetto anatomico di Pavia, e tra le quali vi era una rotella di ginocchio che ha appartenuto al corpo di un ex inserviente dell'Universita, che si chiamava Pietro Mariani, e di cui io aveva sezionato arbitrariamente il cadavere. Sono ora undici anni che egli mette alia tortura il mio spirito per riavere quell'ossicino inconcludente, ne cessa di rimproverarmi amaramente quell'atto, di minacciarmi, e di insistere per la restituzione della sua rotella. Ve ne scongiuro per la memoria forse non ingrata che avrete serbato di me, z9 30.8.2007 15:31 www.letteraturaalfemminile.it Un osso di morto http://www.letteraturaalfemminile.it/un_osso_dijnorto.htiT se voi la conservate tuttora, restituitegliela, scioglietemi I da questo debito tormentoso. lo faro venire a voi inj questo momento lo spirito del Mariani. Rispondete". Atterrito da quella rivelazione, io risposi che conservava di fatto quella sciagurata rotella, e che era felice di poterla restituire al suo proprietario legittimo, che, non i v'essendo altra via, mandasse da me il Mariani. Cio detto, o diro meglio, pensato, sentii la mia persona come] alleggerita, il mio braccio piu libero, la mia mano non piu ingranchita come dianzi, e compresi, in una parola, che lo spirito del dottore era partito. Stetti allora un altro istante ad attendere. La mia mentej era in uno stato di esaltazione impossibile a definirsi. In capo ad alcuni minuti, riprovai gli stessi fenomeni di prima, benche meno intensi; e la mia mano, trascinata dalla volonta dello spirito, scrisse queste altre parole: "Lo spirito di Pietro Mariani, ex inserviente deU'lJniversita di Pavia, e innanzi a voi, e reclama la rotella del suo ginocchio sinistro che ritenete indebitamente da undici anni. Rispondete". Questo linguaggio era piu concise e piu energico di quello del dottore. Io replicai allo spirito: "Io sono dispostissimo a restituire a Pietro Mariani la rotella del suo ginocchio sinistro, e Io prego anzi di perdonarmene la detenzione illegale; desidero pero di conoscere come potro effettuare la restituzione che mi e domandata". Allora la mia mano torno a scrivere: "Pietro Mariani, ex inserviente dell'Universita di Pavia, verra a riprendere egli stesso la sua rotella". "Quando?" chiesi io atterrito. E la mano vergo istantaneamente una sola parola: "Stanotte". Annichilito da quella notizia, coperto di un sudore cadaverico, io mi affrettai ad esclamare, mutando tono j di voce ad un tratto. "Per carita... vi scongiuro... non vi disturbate... mandero io stesso... vi saranno altri mezzi meno incomodi...". Ma non aveva finite la frase che mi 30.8.200715:31 www.letteraturaalfemminile.it Un osso di morto http://www.letteraturaalfemminile.it/un_osso_di_morto.htr accorsi, per le sensazioni gia provate dapprima, che lo spirito di Mariani si era allontanato, e che non v'era piu mezzo ad impedire la sua venuta. , E impossibile che io possa rendere qui colle parole! 1'angoscia delle sensazioni che provai in quel momento. Io era in preda ad un panico spaventoso. Uscii da quella casa mentre gli orologi della citta suonavano la mezzanotte: le vie erano deserte, i lumi delle finestrq spenti, le fiamme nei fanali offuscate da un nebbionei fitto e pesante: tutto mi pareva piu tetro del solito. Camminai per un pezzo senza sapere dove dirigermi: un iistinto piu potente della mia volonta mi allontanavai dalla mia abitazione. Ove attingere il coraggio d^ andarvi? Io avrei dovuto ricevervi in quella notte la visita di uno spettro: era un'idea da morirne, era una prevenzione troppo terribile. Voile allora il caso che aggirandomi, non so piu per quail via, mi trovassi di fronte a una bettola, su cui vidi scritto a caratteri intagliati in un'impannata, e illuminati da una fiamma interna: "Vini nazionali" e io dissi senz'altro a me stesso: "Entriamovi, e meglio cosi, e non e un cattivo rimedio; cerchero nel vino quelFardimento che non ho piu il potere di chiedere alia mia ragione". E cacciatomi in un angolo d'una stanzaccia sotterranea domandai alcune bottiglie di vino che bevetti con' avidita, benche repugnante per abitudine all'abuso di quel liquore. Ottenni 1'effetto che aveva desiderate. Ad ogni bicchiere bevuto il mio timore svaniva sensibilmente, i miei pensieri si dilucidavano, le mie idee i parevano riordinarsi, quantunque con un disordinei nuovo; e a poco a poco riconquistai talmente il mio coraggio che risi meco stesso del mio terrore, e mi alzai, I e mi avviai risolutoverso casa. Giunto in stanza, un po' barcollante pel troppo vino bevuto, accesi il lume, mi spogliai per meta, mi cacciai a precipizio nel letto, chiusi un occhio e poi un altro, el tentai di addormentarmi. Ma era indarno. j Mi sentiva assopito, irrigidito, catalettico, impotente a 30.8.2007 15:31 w.letteraturaalfemminile.it Un osso di morto http://www.letteraturaalfemminile.it/un_ossojJi_morto.htm muovermi; le coperte mi pesavano addosso e mi] avviluppavano e mi investivano come fossero di metallo fuso; e durante queH'assopimento incominciai adj awedermi che dei fenomeni singolari si compievano intorno a me. Dal lucignolo della candela che mi pareva avere spento, che era d'altronde una stearica pura, si sollevavano in igiro delle spire di fumo si fitte e si nere, che raccogliendosi sotto il soffitto lo nascondevano, el assumevano apparenzs: di una cappa pesante di piombo: 1'atmosfera della stanza, divenuta ad un tratto soffocante, era impregnata di un odore simile a quello che esala dalla carne viva abbrustolita, le mie orecchie erano assordate da un brontolio incessante di cui non sapeva indovinarele cause, e la rotella che vedeva li, tra le mie carte, pareva muoversi e girare sulla superficie del tavolo, come in preda a convulsioni strane e violente. Durai non so quanto tempo in quello stato: io non( poteva distogliere la mia attenzione da quella rotella. I miei sensi, le mie facolta, le mie idee, tutto era concentrate in quella vista, tutto mi attraeva a lei; io voleva sollevarmi, discendere dal letto, uscire, ma non mi era possibile; e la mia desolazione era giunta a tal grado che quasi non ebbi a provare alcuno spavento, allorche dissipaiosi a un tratto il fumo emanato dal lucignolo della candela, vidi sollevarsi la tenda dell'uscio e comparire il fantasma aspettato. Io non batteva palpebra. Avanzatosi fino alia meta della stanza, s'inchino cortesemente e mi disse: "Io sono Pietro Mariani, e vengo a riprendere, come vi ho promesso, la mia rotella". E poiche ii terrore mi rendeva esitante a rispondergli, egli continue con dolcezza: "Perdonerete se ho dovuto disturbarvi nel colmo della notte... in quest'ora... capisco che la e un'ora incomoda... ma...". "Oh! e nulla, e nulla — io interruppi rassicurato da tanta cortesia, — io vi debbo anzi ringraziare della 30.8.200715:31 Avw.letteraturaalfemniinile.it Un osso di morto http://www.letteraturaalfemminile.it/un_osso_di_morto.htm vostra visita... io mi terro sempre onorato di ricevervi nella mia casa..." "Ve ne son grato — disse lo spettro — ma desidero ad ogni modo giustificarmi dell'msistenza con cui hw reclamato la mia rotella, sia presso di voi, sia presso 1'egregio dottore dal quale 1'avete ricevuta; osservate." E cosi dicendo sollevo un lembo del lenzuolo bianco in cui era avviluppato, e mostrandomi lo stinco della gamba sinistra legato al femore, per mancanza della rotella, con un nastro nero passato due o tre volte nell'apertura della fibula, fece alcuni passi per la stanza onde farmi conoscere che 1'assenza di quell'osso gl'impediva di camminare liberamente. "Tolga il cielo — io dissi allora con accento d'uomo mortificato — che il degno ex inserviente dell'Universita di Pavia abbia a rimanere zoppicante per mia causa: ecco la vostra rotella, la, sul tavolino, prendetela, eI accomodatela come potete al vostro ginocchio." Lo spettro s'inchino per la seconda volta in atto di ringraziamento, si slego il nastro che gli congiungeva il femore allo stinco, lo poso sul tavolino, e presa la rotella, incomincio ad adattarla alia gamba. "Che notizie ne recate dall'altro mondo?" io chiesi allora, vedendo che la conversazione languiva, durante quella sua occupazione. Ma egli non rispose alia mia domanda, ed esclamo con aspetto attristato: "Questa rotella e alquanto deteriorata, non ne avete fatto un buon uso". "Non credo — io dissi, — ma forse che le altre vostre ossa sono piu solide?" Egli tacque ancora, s'inchino la terza volta per salutarmi; e quando fu sulla soglia dell'uscio, rispose chiudendone 1'imposta dietro di se. "Sentite se le altre mie ossa non sono piu solide". E pronunciando queste parole percosse il pavimento col piede con tanta violenza che le pareti ne tremarono tutte; e a quel rumore mi scossi e... mi svegliai. E appena desto, intesi che era la portinaia che picchiava 30.8.2007 15:31 Avw.1etteraturaalfemminile.it Un osso di morto http://www.letteraturaalfemminile.it/un_osso_di_morto.htin all'uscio e diceva: "Son io, si alzi, mi venga ad aprire". "Mio Dio! — esclamai allora fregandomi gli occhi col rovescio della mano. — Era dunque un sogno, nient'altro che un sogno! che spavento! Sia lodato il cielo... Ma quale insensatezza! Credere allo spiritismo... ai fantasmi..." E infilzati in fretta i calzoui, corsi ad! aprire 1'uscio; e poiche il freddo mi consigliava a ricacciarmi sotto le coltri, mi awicinai al tavolino per posarvi la lettera sotto il premi-carte... Ma quale fu il mio terrore quando vi vidi sparita la rotella, e al suo posto trovai il nastro nero che vi aveva lasciato Pietro Mariani! 30.8.2007 15:31