Effetti sociali del social network per eccellenza: Facebook Facebook è da considerarsi ad oggi il social media col maggior numero di utenti al mondo. Ha da poco raggiunto 500 milioni di utenti e rappresenta un vero e proprio fenomeno sociale che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere. Ad usarlo non sono soltanto i teenager, ma sempre più adulti e professionisti per motivi legati al mondo del lavoro e vita privata, lo utilizzano dai propri portatili e telefonini di ultima generazione. Facebook ha senza dubbio migliorato la comunicazione nel mondo, non solo a livello di relazioni personali, ma anche di pubblicazione di notizie. È sotto gli occhi di tutti il caso dell’Egitto, dove in seguito alle ribellioni insorte contro il governo, si è verificato un crescere d’informazioni e conseguente pubblicazione di foto su quanto accaduto. Il governo ha cercato di bloccarne la diffusione chiudendo ogni tipo di social network, oltre che Google, ma ancora una volta la forza della comunicazione ha vinto su tutto tramite i contatti tenuti da persone di paesi diversi. Questo rappresenta chiaramente un effetto positivo dell’uso del social network, ma non dobbiamo dimenticare che Facebook, come tanti altri social network nati più tardi, presenta anche degli effetti collaterali. Tra i più pericolosi, soprattutto tra gli adolescenti, ricordiamo gli effetti di isolamento dalla realtà che li circonda, dalle famiglie, l’ossessività a rimanere connessi ed in contatto con gli altri, sempre online - mai di persona. Gli adolescenti, spesso, si circondano di false amicizie pur di non sentirsi soli e non riescono ad avere veri rapporti con chi sta loro accanto. Inoltre, questa dipendenza ormai pienamente accertata, viene sfruttata dalle varie aziende interessate a questo specifico target. Ciò avviene tramite campagne pubblicitarie su Facebook che propongono interattività e partecipazione, aumentando la dipendenza degli utenti con continui post e notizie, a lungo termine. http://www.youtube.com/watch?v=qWDkdjP8cAw opinioni diverse sul rapporto tra social network e libertÃ