La Commedia dell’arte Ø collocazione cronologica: dalla seconda metà del Cinquecento alla fine del Settecento; particolare sviluppo del genere nel Seicento (diffusione in tutta Europa, a partire dall’Italia; fondazione a Padova della prima compagnia teatrale nel 1545) Ø definizione: commedia in cui intervengono personaggi mascherati, recitata da attori professionisti che improvvisano, anziché imparare a memoria le loro parti (assenza di un vero e proprio testo drammatico); compaiono anche le donne come attrici Ø denominazione: commedia all’improvviso, commedia degli Zanni, commedia dei Graziani, commedia all’italiana, “degli histrioni mercenari, ovvero della gazzetta (biglietto di ingresso); solo nel 1750 compare la denominazione commedia dell’arte (Goldoni) Ø maschere v origine, rapporti con il carnevale e la tradizione teatrale romana v caratteristiche (tipi fissi, ma libertà e creatività dell’attore che li rappresenta; varietà di alcune maschere rispetto alla caratterizzazione più definita di altre; evoluzione di certe maschere nel tempo e comparsa di personaggi senza maschera) v le maschere principali e il loro diverso rapporto con la lingua e/o il dialetto (Zanni da cui derivano Arlecchino e Brighella, i due servi; i due vecchi, ovvero Pantalone, mercante veneziano, e il Dottore bolognese, di nome Graziano e poi Balanzone, che è una maschera verbale; le serve astute; le coppie di innamorati; il Capitano, la cui caratteristica principale è il vanto) Ø improvvisazione: elemento molto dibattuto, in realtà si tratta di una tecnica ben precisa (gli attori probabilmente improvvisavano le loro parti sulla base di una semplice traccia narrativa, lo scenario, formata da sole didascalie, e adeguavano le proprie battute a quelle dei partner. Tuttavia essendo la commedia ricca di parti topiche e ornamentali, in cui l’azione non procede, come i duetti d’amore, i lazzi degli Zanni, i vacui discorsi del Dottore e i vanti del Capitano, in questi momenti gli attori recitavano trascegliendo fra diversi brani che avevano imparato a memoria, traendoli da specifiche letture o da Zibaldoni o Generici, che erano raccolte di brani, battute e sketch relativi al ruolo interpretato) Ø repertorio e modelli dei comici dell’arte: ci sono pervenute almeno sette raccolte per complessivamente circa 700 scenari; gli scenari più antichi si ispiravano alla commedia rinascimentale, poi si aggiungono nel corso del tempo i modelli della commedia manieristica, delle opere regie e infine del teatro spagnolo del Seicento. In linea di massima ogni scenario presenta una decina di ruoli base (due vecchi, due servi, un Capitano, una o due servette, due coppie di innamorati); le due coppie di vecchi e di servi costituiscono le cosiddette maschere base (ipotesi che alle origini della commedia dell’arte ci fossero proprio i dialoghi tra i magnifici e gli zanni) Ø perché l’improvvisazione? Fattore legato al professionismo degli attori, alla loro esigenza di produrre in breve tempo un grande numero di spettacoli diversi, anche se strutturalmente simili, rivolti ad un pubblico popolare Ø nascita delle compagnie teatrali (elemento di novità rispetto al passato): dalle micro-compagnie di due o tre persone si passa alla compagnia di almeno 6 o 7 elementi (la struttura base della commedia rinascimentale comprende due vecchi, due servi, una coppia di innamorati). Le compagnie girovaghe più famose sono l’Accademia dei Gelosi, degli Accesi e dei Confidenti. Ø Luoghi di esibizione: piazze, stanzoni dove si accedeva pagando il prezzo del biglietto; successivamente, nel corso del Seicento, anche le corti (in Italia furono i duchi di Parma, Modena e Mantova a diventare gli impresari e gestire le compagnie teatrali, che diventarono così compagnie ducali; ruolo diplomatico delle compagnie teatrali, inviate dai duchi come omaggio presso le corti europee); successivamente i teatri pubblici; soprattutto in Francia la commedia dell’arte si affermò notevolmente.