DAL SUPPLEMENTO SALUTE “Come le star”, seimila teen-ager alla ricerca del corpo nuovo Hanno tra i 16 e i 18 anni, sono benestanti e, per lo più, bei ragazzi e belle ragazze. Per il loro compleanno, per la maggiore età, per l'esame di maturità chiedono un solo regalo: soddisfare un desiderio che si portano dietro da anni, oppure da giorni. Un desiderio che riguarda una parte del proprio corpo di Isa Grassano Hanno tra i 16 e i 18 anni, sono benestanti e, per lo più, bei ragazzi e belle ragazze. Per il loro compleanno, per la maggiore età, per l'esame di maturità chiedono un solo regalo: soddisfare un desiderio che si portano dietro da anni, oppure da giorni. Un desiderio che riguarda una parte del proprio corpo. Rifarsi i piedi per sembrare come Paola Barale, che li ha perfetti, o le labbra, tipo Scarlett Johansson. La maggior parte chiede un intervento al seno, per fare in modo che somigli a quello dell'attrice Jessica Alba o dell'amica con cui fanno palestra. È il racconto di Cristina Silvieri Tagliabue che ha frugato nelle storie di adolescenti comuni, raccogliendo testimonianze dirette. Da questi racconti è nato Appena ho 18 anni mi rifaccio. Storie di figli, genitori e plastiche, edito da Bompiani. Nelle pagine scorrono le voci dei giovani e dei genitori, numerosi dati e i pareri degli esperti, fino alle diatribe tra diari, facebook e blog in cui si mixano sogni di labbra liftate e videochat in cambio di finanziamenti per una mastoplastica. «Ho montato - spiega l'autrice - tutto come un film la cui colonna sonora è il parlato, sgangherato e senza reticenze dei 14-20enni. Questi protagonisti hanno smesso di credere al corpo come a un dato di natura. Sono smaliziati, irruenti, incoscienti. La cosa più importante è piacere. Così iniziano a modificarlo, il corpo, appena ne hanno coscienza». Oltre cinquanta i casi esaminati, per raccontare i venti più forti. «Non è stato difficile reperire queste esperienze, il difficile è stato far parlare i protagonisti. Nessuna, né madre (complice o talvolta compagna di camera), né figlia, forse per pudore o forse per timore di tradirsi, era serena nello svelare i segreti della "magia" estetica a cui doveva la sua bellezza». La conferma viene da una ricerca condotta dall'Istituto Gpf (Fabris) Italiani e chirurgia estetica (2009), che mette in evidenza come ci sia una propensione sempre più spiccata verso quei piccoli e grandi interventi volti a migliorare e potenziare il proprio aspetto fisico. Emerge così che in Italia, sono oltre 6mila i ragazzi e le ragazze sotto i 18 anni che hanno fatto richiesta di iniezioni di botox, collagene, peeling chimici e dermoabrasioni (in Europa il dato è almeno dieci volte maggiore). Tra gli adolescenti già il 2,4% ha fatto ricorso alla chirurgia estetica, e la percentuale è più elevata tra i maschi: il 2,7% dei ragazzi contro l'1,8% delle intervistate. Si è ricorsi alla chirurgia per eliminare un difetto evidente (8%) o diventare più attraenti (8%), ma anche in seguito ad un incidente (6,7%), o su consiglio di amici (1,3%) o dei genitori (8%). Il dato diventa ancora più evidente per i bambini: il 20,7% già considera l'opzione "ritocco" da grande. Con l'aumentare dell'età si nota che l'85% dei lavoratori italiani e il 71% di chi è già in pensione pensa che chi ricorre a questa tecnica lo faccia per sentirsi meglio dal punto di vista psicologico. Ma quanto si spende? Continua Silvieri Tagliabue: «Cinquemila euro per un seno e per il naso, cinquemila per due liposuzioni con lipofilling e redistribuzione del grasso in eccesso. Basta guardare su internet per capire che se inizialmente era solo la fascia più ricca della popolazione ad investirespendere per migliorare il proprio aspetto, oggi invece quasi tutti possono permettersi un "ritocco". Alcuni chirurghi d'oltreoceano hanno addirittura studiato un pacchetto "all inclusive": pancia, glutei, seno, volto, quarantamila dollari per sistemare tutto. Altri prevedono pagamenti a rate, per rendere l'intervento accessibile anche alle tasche dei più Repubblica, 23 febbraio 2010