Convocato un team di esperti. Contraria la sovrintendente I cacciatori di fantasmi nel museo di Napoli L' architetto del ministero: i sospetti da una foto Tutto comincia con una carriola che si inclina su un fianco e cade da sola, con un secchio lasciato pieno d' acqua e ritrovato vuoto, dagli attrezzi abbandonati a destra e ricomparsi a sinistra. Da diverso tempo gli operai che lavorano al restauro del Museo Archeologico nazionale di Napoli avvertivano segnali inquietanti. Finché, un giorno della scorsa primavera, hanno deciso di telefonare a Roma, all' architetto Oreste Albarano, responsabile del cantiere, nominato nel 2009 dal ministero dei Beni culturali: «Professore, qui succedono cose strane, ci sono gli spiriti», dicono. L' architetto, armato di fermo scetticismo scientista, salta su un treno e va sul posto, dove sulle prime non riscontra nulla di inquietante e si limita a verificare, con soddisfazione, lo stato di avanzamento dei lavori nel braccio nuovo del Museo. Se non fosse per i finanziamenti, anzi per i soldi finiti, a dicembre sarebbe tutto concluso. Invece, quel cantiere è un luogo maledetto. Problemi giudiziari e imprevisti ritrovamenti archeologici negli anni passati hanno imposto varie interruzioni. Ma con la nomina di Albarano tutto sembrava procedere per il meglio. Almeno finché sono arrivati i fantasmi. Sì, perché a quelli che a Napoli chiamano i «munacielli» - e che sono gli spiritelli della tradizione folclorica - comincia a crederci anche ' o Professore da quando ha trasferito sul computer le fotografie scattate con il suo cellulare per uno scrupolo di documentazione. Si è accorto infatti che su un' immagine del cantiere c' è una curiosa figurina. O meglio la sagoma bianca di una bambina in piedi a sinistra oltre la porta di fondo. Chi sarà? Lì per lì chiama i suoi operai e li rimprovera, pensando che si tratti della figlia di uno di loro: «Sapete che nei cantieri è pericoloso portare estranei?». La risposta è prevedibile: nessuno ha mai pensato di far entrare un minore sul luogo dei lavori. Dunque? Eccolo là lo spiritello. Ora le certezze positivistiche dell' architetto, che giura di non aver realizzato nessun fotomontaggio, sembrano appunto venir meno. Anzi, quella presenza soprannaturale comincia a prendere corpo anche nelle sue parole. Al punto che Albarano, salda fede borbonica e difensore strenuo del Partito del Sud (in un articolo dello scorso dicembre, definisce Cavour, Mazzini e Garibaldi «una masnada di fetenti»), un po' per celia un po' per non morire (di paura?), ha anche battezzato la presunta bambina: Caterina. E nel precisarne l' età (attorno agli 8-9 anni), vi intravede pure una borsetta al braccio, una capigliatura con boccoli anni Venti, una gonna ampia. In realtà, un occhio ignaro di tutto e privo di suggestione potrebbe scambiare quella sagoma per la silhouette di Topolino in libera uscita da una striscia Disney, di Winnie the Pooh in cerca di miele, di un primate del Miocene inferiore o per una semplice massa chiara senza senso. E gli oggetti (travi?) che la sovrastano potrebbero essere un ventilatore un po' antiquato, ma anche un disco volante o una immensa cavalletta nera. Poco importa. Nel dubbio, l' architetto responsabile del cantiere (fisico) ha deciso di dare seguito anche agli interrogativi metafisici emersi dai lavori, e dopo aver consultato dei foto-tecnici che hanno escluso un particolare effetto di luce, ha annunciato, per l' inizio di settembre, l' arrivo di un' équipe di acchiappafantasmi: «Saranno ingegneri elettronici della Sapienza di Roma, che verranno con le loro strumentazioni per verificare i campi magnetici». Nel frattempo, Teresa Elena Cinquantaquattro, soprintendente per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, dichiara «del tutto infondata» la notizia: «Nessun ghostbuster verrà al Museo». Ma Albarano non ci sente e fa appello alla nomina ministeriale di cui gode: «Tocca a me decidere, in qualità di Responsabile unico del procedimento». E a questo punto si concede ulteriori dilemmi: «Pochi giorni prima di Pasqua sono andati in frantumi due preziosissimi vasi di epoca pompeiana assicurati per sei milioni di euro. La notizia non è uscita, perché tutti volevano mettere a tacere l' incidente, ma non è escluso che...». Vuoi vedere che si tratta di un dispettuccio di Caterina? «Ce lo diranno gli acchiappafantasmi. Del resto, si sa, documenti alla mano, che molti palazzi e chiese napoletani sono infestati da fantasmi. Io non ci ho mai creduto, ma non si sa mai...». Che si tratti di munacielli borbonici? Di Stefano Paolo (23 agosto 2011) - Corriere della Sera