LA CAMPAGNA "L'Italia sono anch'io": due leggi per la cittadinanza agli immigrati Sono 5 milioni i non italiani che vivono, lavorano e studiano nel nostro paese: ora due leggi di iniziativa popolare, sostenute da 19 organizzazioni impegnate sul fronte migratorio, vogliono garantirgli più diritti. Ecco come di VLADIMIRO POLCHI "L'Italia sono anch'io": due leggi per la cittadinanza agli immigrati Una manifestazione di immigrati a Milano ROMA – Chi nasce in Italia, è italiano. Chi paga le tasse, ha diritto di voto. Sono questi i pilastri su cui poggiano due leggi di iniziativa popolare che promettono di rivoluzionare la vita dei 5 milioni di immigrati che lavorano e studiano nel nostro Paese. La raccolta di firme partirà ad autunno. La campagna nazionale si intitola "L’Italia sono anch’io". La campagna. "L’Italia sono anch’io" è promossa, nel 150° anniversario dell’unità d’Italia, da diciannove organizzazioni della società civile (Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 - Seconde Generazioni, Sei Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco) e dall’editore Carlo Feltrinelli. Insomma, in campo scendono praticamente tutte le associazioni impegnate sul fronte migratorio. Presidente del comitato promotore è il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio. Le due leggi. "Le due proposte di legge di iniziativa popolare – si legge nel comunicato dei promotori – da un lato assegnano allo ius soli, cioè il diritto di essere cittadini del Paese nel quale si nasce, un ruolo di primario rilievo; dall’altro, attraverso il riconoscimento del diritto di voto amministrativo per chi risiede per un periodo congruo (5 anni), mirano a eliminare una ingiustizia che rischia di minare il principio del suffragio universale a livello territoriale, impedendo a milioni di persone di partecipare pienamente alla vita della comunità dove vivono". La cittadinanza. La prima proposta di legge introduce dunque lo ius soli: sono cittadini italiani i nati in Italia che abbiano almeno un genitore legalmente soggiornante che ne faccia richiesta (oggi vale lo ius sanguinis: si è italiani solo se si nasce da genitori italiani). Non solo. La proposta riconosce un diritto per i tantissimi minori che crescono e vivono nel nostro Paese: i bambini e le bambine che, nati in Italia da genitori privi di titolo di soggiorno, o entrati in Italia entro il 10° anno di età vi abbiano soggiornato legalmente, possono diventare italiani con la maggiore età, se ne fanno richiesta entro due anni. Infine per gli adulti la domanda di cittadinanza potrà essere presentata da uno straniero legalmente soggiornante in Italia da 5 anni (e non più da 10 anni, come ora). Il voto amministrativo. La proposta dell’Anci, che fa sua la nuova campagna, afferma che «il diritto di elettorato attivo e passivo nelle elezioni comunali, provinciali, concernenti le città metropolitane e le Regioni è garantito anche a chi non sia cittadino italiano, quando abbia maturato cinque anni di regolare soggiorno in Italia». (22 giugno 2011)