IL POTERE DEL SAPERE Martha C. Nussbaum, Internazionale Stiamo vivendo una crisi di enormi proporzioni e di portata globale. Non mi riferisco … (preposizione) recessione economica cominciata nel 2008, ma ….. una crisi che passa inosservata e che alla lunga sarà molto più dannosa per il futuro della democrazia: la crisi mondiale dell’istruzione. Sono in corso cambiamenti radicali in quello che le società democratiche insegnano ai giovani, e su questi cambiamenti non si riflette abbastanza. Attirati dal profitto, molti paesi, e i loro sistemi scolastici, stanno escludendo alcuni saperi indispensabili a mantenere viva la democrazia. Se questa tendenza continuerà, gli stati di tutto il mondo produrranno generazioni di macchine docili, utili e tecnicamente qualificate, invece di cittadini a pieno titolo, in grado di pensare da soli, mettere in discussione le consuetudini, e comprendere le sofferenze e i successi degli altri. Quali sono questi cambiamenti radicali? Gli studi umanistici e artistici stanno subendo pesanti tagli sia nell’istruzione primaria e secondaria sia in quella universitaria, in quasi tutti i paesi del mondo. In un momento in cui gli stati devono eliminare il superfluo per rimanere competitivi sul mercato globale, le lettere e le arti – considerate accessorie dai politici – stanno rapidamente sparendo dai programmi di studio, dalle menti e dai cuori di genitori e studenti. E anche quelli che potremmo definire gli aspetti umanistici della scienza e delle scienze sociali – l’aspetto creativo e inventivo, e il pensiero critico rigoroso – stanno passando in secondo piano, perché ……………….. (preferire) inseguire il profitto a breve termine garantito da conoscenze pratiche adatte a questo scopo. Stiamo inseguendo i beni materiali che ci piacciono, e ci danno sicurezza e conforto: quelli che lo scrittore e filosofo indiano Rabindranath Tagore chiamava il nostro “rivestimento” materiale. Ma sembriamo aver dimenticato le capacità di pensiero e immaginazione che ci rendono umani, e che ci permettono di avere relazioni umanamente ricche invece di semplici legami utilitaristici. Se non siamo educati a vedere noi stessi e gli altri in questo modo, immaginando le reciproche capacità di pensiero ed emozione, la democrazia è destinata a entrare in crisi perché si basa sul rispetto e sull’attenzione per gli altri. Questi sentimenti a loro volta si basano sulla capacità di vedere le altre persone come esseri umani e non come oggetti. Non nego che la scienza e le scienze sociali, in particolare l’economia, ………… (essere) altrettanto importanti per la formazione dei cittadini. Anche queste discipline possono essere permeate di elementi che formano uno spirito umanistico: la ricerca del pensiero critico, la sfida dell’immaginazione, l’empatia per le esperienze umane più diverse e la comprensione della complessità del mondo in cui viviamo. Un mondo in cui le persone si trovano a confrontarsi nonostante le distanze geografiche, linguistiche e nazionali. Eppure, più che in ogni altra epoca del passato, tutti noi dipendiamo da persone che non abbiamo mai visto e che a loro volta dipendono da noi. I problemi che dobbiamo affrontare – economici, ambientali, religiosi e politici – sono di portata mondiale. Nessuno può dirsi estraneo a questa interdipendenza globale. Scuole e università di tutto il mondo hanno un compito urgente e molto importante: aiutare gli studenti a vedere se stessi come membri di una nazione eterogenea e a comprendere la storia e il carattere dei diversi gruppi che compongono un mondo ancora più eterogeneo. La conoscenza non è una garanzia di buona condotta, ma l’ignoranza garantisce una condotta cattiva. Per essere cittadini del mondo servono veramente gli studi umanistici? Di certo servono molte conoscenze che si possono ottenere senza un’istruzione umanistica. Tuttavia, per essere cittadini responsabili serve molto di più: la capacità di valutare i dati storici, di applicare e valutare criticamente i princìpi economici, di confrontare le varie opinioni sulla giustizia sociale, di parlare lingue straniere, di comprendere la complessità delle grandi religioni mondiali. Un elenco di fatti, senza la capacità di valutarli, può essere dannoso quanto l’ignoranza. Socrate disse che “una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”. (…) Oggi il suo esempio è al centro della teoria e della pratica dell’insegnamento delle materie umanistiche nella tradizione occidentale. Alcune sue idee sono rintracciabili anche nei princìpi formativi in India e in altre culture non occidentali. Agli studenti universitari vengono spesso offerti corsi di materie umanistiche perché si pensa che li ……………….. (stimolare) a pensare e a ragionare in modo autonomo invece di conformarsi alla tradizione e all’autorità. La capacità di ragionare in maniera socratica è importante per ogni tipo di democrazia, ma lo è in modo particolare nelle società dove sono presenti persone di etnie, caste e religioni diverse. L’idea di assumersi la responsabilità dei propri ragionamenti e di scambiare idee con gli altri in un’atmosfera di rispetto reciproco è essenziale alla soluzione pacifica delle divergenze sia all’interno di un singolo paese sia in un mondo sempre più polarizzato dai conflitti etnici e religiosi. Ma l’ideale socratico è gravemente minacciato in un mondo orientato alla massima crescita economica. La capacità di pensare e argomentare in modo autonomo può sembrare superflua se si cercano risultati quantificabili da sfruttare dal punto di vista commerciale. Inoltre, è difficile valutare l’abilità socratica attraverso i test scolastici standardizzati. Dato che gli studenti …………………………..(essere valutati) attraverso prove di questo tipo, è facile che ………………… (finire) per trascurare gli aspetti socratici del programma di studi e dell’educazione. (…) Per capire bene la complessità del mondo non si possono usare solo la logica e le conoscenze fattuali. Le persone hanno bisogno di un terzo elemento, strettamente correlato ai primi due, che possiamo chiamare immaginazione narrativa. È la capacit di pensarsi nei panni di un altro, di essere un lettore intelligente della storia di quella persona, di comprenderne le emozioni, le voglie e i desideri. Coltivare l’empatia è stato uno dei punti chiave delle migliori concezioni moderne di istruzione democratica. Buona parte di questo insegnamento è dato dalla famiglia, ma anche la scuola e l’università svolgono una funzione importante. Per questo, devono attribuire una posizione di primo piano alle materie umanistiche, letterarie e artistiche, utili a una formazione di tipo partecipativo che attivi e perfezioni la nostra capacità di vedere il mondo attraverso gli occhi di un altro. (…) Quest’abilità si sviluppa nei bambini attraverso il gioco immaginativo e poi, più tardi, attraverso la fruizione dell’opera d’arte. Secondo Winnicott la funzione dell’arte in tutte le culture umane è nutrire e ampliare la capacità di empatia. (…) Ellison e Tagore affermano che, per comprendere a pieno le discriminazioni e le diseguaglianze sociali, non basta essere informati. Bisogna anche mettersi nei panni di chi è discriminato, un’esperienza resa possibile proprio dal teatro e dalla letteratura. Dalle riflessioni di Tagore e di Ellison deduciamo che le scuole e le università, quando trascurano le lettere e le arti, trascurano anche delle opportunità molto importanti di comprensione democratica. (…) Oltre ad essere il fondamento di un modello democratico di società gli studi umanistici, come il pensiero critico, sono anche essenziali per la crescita economica. I più importanti formatori di dirigenti d’azienda hanno capito da tempo che una buona capacità di immaginazione è il pilastro di una buona cultura degli affari. L’innovazione richiede intelligenze flessibili, aperte e creative. La letteratura e le arti stimolano queste facoltà. Quando mancano, la cultura aziendale perde colpi in fretta. Sempre più spesso, al momento dell’assunzione i laureati nelle materie umanistiche sono preferiti a studenti che hanno avuto una formazione rigorosamente professionale, proprio perché si pensa che abbiano una mente più elastica e creativa. LESSICO Riferirsi (a) / riferimento, istruzione, superfluo, subire, tagli (taglio), profitto, formazione, eppure, condotta, tuttavia, ragionare/ ragionamento, reciproco, divergenza, pensarsi/mettersi nei panni di qualcuno, dedurre, trascurare, pilastro, perdere colpi VERO/FALSO 1) Nella maggior parte dei paesi le spese per l’istruzione stanno subendo dei pesanti tagli, in tutti gli ambiti disciplinari. 2) Un obiettivo essenziale dei programmi di studio dovrebbe essere quello di far acquisire agli studenti la consapevolezza di vivere in un mondo globale e di pensarsi quindi in un rapporto di interdipendenza reciproca con altre realtà, anche apparentemente lontane. 3) La democrazia si basa essenzialmente sulla capacità di provare empatia, che garantisce la comprensione e il rispetto per il punto di vista altrui. 4) Un sistema educativo che si fondi solo sul profitto a breve termine e su conoscenze meramente quantificabili si rivela in prospettiva controproducente non solo per la crescita democratica ma anche per lo sviluppo economico del paese. 5) Per decodificare il mondo globale è importante e sufficiente essere ben informati. 6) L’immaginazione è un’abilità superflua e inutile nel mondo d’oggi. Rispondi alle seguenti domande: 1) Come valuti gli studi umanistici alla luce della tua esperienza personale? 2) Pensi che una formazione umanistica potrebbe essere di qualche utilità nella tua futura attività professionale? 3) Ritieni anche tu come l’autrice dell’articolo che sia essenziale una formazione umanistica per essere realmente cittadini responsabili del mondo globale? 4) Ritieni che attitudini come lo spirito critico, la capacità di mettersi nei panni dell’altro, l’autonomia di giudizio –essenziali per l’esercizio di una cittadinanza responsabile e consapevole- possano essere sviluppate anche da altre discipline e/o esperienze (oltre agli studi umanistici)?