Titolo: La mafia uccide solo d’estate Anno: 2013 Regia: Pierfrancesco Diliberto (Pif) Con: Pierfrancesco Diliberto (nel ruolo di Arturo) e Cristiana Capotondi (nel ruolo di Flora La mafia uccide solo d’estate, regia di Pierfrancesco Diliberto, 2013. Il film ripercorre i fatti legati alle stragi di mafia avvenute a Palermo tra l’inizio degli anni Ottanta e il 1992. Di chi si parla nel film? 1) Di un politico: l’onorevole Giulio Andreotti dal 1946 protagonista della politica italiana fino al 2013, anno della sua morte. È stato per lunghissimo tempo esponente del partito DC (Democrazia Cristiana) È a Giulio Andreotti che il piccolo Arturo vuole assomigliare: politico sicuro di sé, dotato di carisma e ironia. 2)di un “famoso” boss mafioso: Totò Riina 3)Delle vittime della mafia: magistrati e giornalisti che indagavano contro la mafia (dagli anni ‘80 al 1992): il magistrato Rocco Chinnici ucciso nel 1983: ebbe l’idea di costituire un pool antimafia, una squadra di magistrati che avrebbe fatto indagini solo sulla mafia. Il poliziotto e investigatore Boris Giuliano Il politico Pio la Torre, che aveva proposto una legge che prevedeva il reato di “associazione mafiosa” Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (che concede una intervista al giovane Arturo) L’onorevole DC Salvo Lima (accusato – dalla mafia- di non aver collaborato per scarcerare alcuni mafiosi) Il giudice Giovanni Falcone (morto nella strage di via Capaci il 23 maggio del 1992) – a sinistra - E il giudice Paolo Borsellino (morto nella strage di via d’Amelio il 19 luglio del 1992) - a destra - I giudici Falcone e Borsellino sono coloro che hanno istituito il maxi-processo antimafia tra il 1986 e il 1987 che portò alla condanna di 360 persone per crimini di associazione di tipo mafioso. In seguito a questo processo nel gennaio 1992 il boss Salvatore Riina fu condannato all’ergastolo. Da qui l’acuirsi delle stragi che portò agli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino. Le parole chiave: mafia, mafioso, boss, Cosa Nostra (il nome della mafia siciliana), mandante (chi manda qualcuno a uccidere un’altra persona) Il reato di associazione mafiosa: * realizzazione di delitti; * acquisire il controllo o la gestione di attività economiche * procurare profitto o vantaggio a sé o ad altri; * limitare il libero esercizio del diritto di voto; * procurare a sé o ad altri voti durante le consultazioni elettorali. Polizia, investigatori, magistrati, indagine Giudice, processo, condanna X assoluzione, reato (omicidio), carcere, ergastolo (carcere a vita) Omicidio, strage (uccisione di più persone contemporaneamente), uccidere, ammazzare DC (Democrazia Cristiana) – agg. : democristiano Da: www.larepubblica.it PIF: La mafia uccide solo d’estate "La mafia uccide solo d'estate" è in concorso al Festival di Torino e arriva nelle sale il 28 novembre. È la storia dell'amore di un bimbo palermitano per la sua compagna di scuola, scandito dai tragici eventi orditi da Cosa Nostra tra gli anni '70 e '90. Con Cristiana Capotondi ROMA - Di mafia si può ridere, anzi si deve. "È grave quando non si può ridere di qualcosa, sempre con il rispetto naturalmente per le vittime, in modo che la satira non offenda la tragedia". La mafia uccide solo d'estate di Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif) è un film che mette insieme commedia, romanticismo, cinema-verità e inchiesta. Racconta, con gli occhi di un bambino concepito durante la strage di viale Lazio a Palermo, più di trent'anni di assassinii, attentati ma anche lotte a Cosa Nostra. Un film che dissacra i boss mafiosi e umanizza gli eroi dell'antimafia: il commissario Boris Giuliano, il segretario regionale del Pci Pio La Torrre, i giudici Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Palermitano, classe 1972, Pif fa tesoro della sua esperienza televisiva (Le Iene, Il testimone) e della frequentazione di set eccellenti (ad esempio I cento passi di Marco Tullio Giordana) per raccontare un periodo della sua Palermo che, visto con gli occhi di oggi, pare quasi incredibile. "Forse il paragone sembrerà azzardato - spiega Pif - ma i fatti accaduti in quegli anni e le dichiarazioni dei politici di allora sono come le spalline degli anni Ottanta. Tutte le ragazze e le donne le portavano, ma viste ora possiamo dire che erano orribili, così se con la consapevolezza di oggi riascoltiamo alcune frasi di politici come Salvo Lima o Giulio Andreotti capiamo che era sotto gli occhi di tutti la collusione tra certa politica e la mafia. I palermitani però non la vedevano, si parlava di debiti di gioco, di storie di corna quando un insospettabile veniva ucciso. Solo le morti di Falcone e Borsellino hanno aperto gli occhi alla città". La mafia uccide solo d'estate, (la somiglianza con il titolo dell'autobiografia politica di Alfano, La mafia uccide d'estate, è casuale, "noi ci avevamo pensato prima") racconta la storia di Arturo che, per conquistare l'amata Flora e per coronare il suo sogno di diventare giornalista, comincia a interessarsi ad alcuni casi che avvengono nella sua città. Man mano che la sua passione civile e professionale cresce, intorno a lui si susseguono gli episodi di cronaca. Così, prima di venire assassinato, il commissario Boris Giuliano è un signore baffuto che svela ad Arturo il dolcissimo segreto delle Iris (brioche ripiene di ricotta e cioccolato); prima di saltare in aria con la sua scorta il giudice Chinnici è un testimone affettuoso dei goffi tentativi di Arturo di conquistare Flora; Dalla Chiesa è la prima intervista del giornalista in erba che a un perplesso generale chiede: "l'onorevole Andreotti dice che l'emergenza criminalità è in Calabria e in Campania, Generale, ha forse sbagliato regione?". Il film mescola la storia di finzione con elementi di repertorio, i funerali di Dalla Chiesa, quelli della scorta di Borsellino con un effetto di realtà e di coinvolgimento. "Quando ero ragazzino ero il cronista di punta di nera del mio giornalino scolastico - dice Pif - quando un giorno in classe un compagno disse che il padre aveva visto una testa mozzata per strada fui traumatizzato, non per l'immagine cruenta ma per il fatto che non l'avevo vista io. In quegli anni vivevamo in una bolla, il che in parte ci proteggeva, ma che ci ha reso più traumatico l'esplodere di quella bolla". "Io vengo dall'esperienza delle Iene, arrivo 'babbiando', come si dice a Palermo, cioé scherzando, e poi sparo la mia denuncia. Forse un film più classico un ragazzo non lo vedrebbe, mentre è importante che i giovani sappiano che anche se Cosa Nostra oggi è un po' meno potente non si deve abbassare la guardia perché la mafia è particolarmente pericolosa quando è silente, strisciante". Il film stesso è un emblema della lotta alla mafia, perché la produzione ha messo subito dei paletti rispetto all'eventualità che venisse chiesto un pizzo per girare. "Su questo punto sono stato fermo e la produzione è stata d'accordo con me - ha spiegato Pif - il film va girato a Palermo e non si deve pagare per girare. Io sostengo l'associazione di più di 800 commercianti di Addio Pizzo che, con un adesivo appplicato sulla vetrina, stanno combattendo una pratica talmente diffusa da essere normale. Io ho diffuso la notizia, ho chiesto aiuto a tutti gli amici poliziotti e ce l'ho fatta'". Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=i7SfARhL9ws Videointervista a PIF: http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/la-mafia-uccide-solo-d-estate-incontro-con-pif-e-bo lzoni/147558/146074 Minuti 02:15-05:39 e 11:30-19:30