Gaetano Berruto Copyright © 1976, Nicola Zanichelli S.p.A., Bologna Redazione: Alfredo Trombetti Copertina: Raimondo Biscaretti La semantica Finito di stampare a Bologna nel mese di settembre 1992 dalla Tipostampa Bolognese, via Collamarini, 5 per conto della Zanichelli Editore S.p.A. via Irnerio, 34 - Bologna Zanichelli Bologna 76 La semantica rino, ad es., appartengono alla stessa famiglia semantica, giac-ché tor- e taur- sono la stessa radiče, evoluta ih modo diver-so, e quindi con una diversa forma fonologica. 5.2.2.4. Serie iponimica. - Possiamo chiamare 'serie iponimiche' i gruppi di parole strutturati nel senso che si stabili-sce fra esse un rapporto di iponimia successiva, per cui ogni termine intermedio ě sovraordinato rispetto al precedente ed iponimo rispetto al conseguente (cfr. 5.1.2.). Sono per es. serie iponimiche: galeone, veliero, nave, imbarcazione, ecc; so-riano, gatto, felino, mammijero, animale, ecc; « Cinquecento », utilitaria, automobile, veicolo, ecc. Le serie iponimiche sono ovviamente strutturate (cfr. anche 3.2.2.2.) nel senso che ogni termine ě meno carico di significato del precedente e piú esteso nelľapplicazione. Con semplici schemi: inclusione in base al carico di significato (intensione) inclusione in base alľestensione di applicazione Semantica della parola 77 5.2.2.5. Gerarchia. - Un'altra strutturazione di un qualche interesse ě quella che c'ě fra termini come secondo, minuto, ora, giorno, mese, anno, ecc. (ma cfr. 5.2.1.), in cui ogni termine 'significa' un dato numero, considerate come un tutťuni-co preso insieme, di 'cose' designate dal termine precedente. In altre parole, ogni termine ě multiplo del precedente: un, minuto é « tot secondi», un'ora ě «tot minuti», ecc. Insiemi lessicali di questo genere potrebbero essere chiamati 'gerar-chie'. Esse si trovano in molte tassonomie, ed in tutte le 'scale di misura'. Altro esempio: frazione, comune, provincia, regione, paese (nel senso di « stato »); ecc. 5.3. Ľanalisi componenziale L'analisi in tratti del significato, o semantica componenziale, é uno dei settori piü importanti e delicati della semantica moderna. Noi ne illustreremo qui alcuni principi basandoci su un approccio intuitivo e banale, rinunciando cioé ad una trat-tazione tecnica e sistematica. 5.3.1. La scomposizione in tratti sémantici La scomposizione in tratti sémantici ě la risposta che la semantica moderna dá alia domanda: ě possibile, e come ě possible, spiegare com'e fatto il significato di una parola? il significato, ě analizzabile? Secondo l'analisi componenziale, il significato di una parola ě analizzabile in tratti, cioě in parti, o elementi, o parti elementari, o caratteristiche, o proprieta, di significato, 'pezzi' astratti che noi percepiamo in quel tut-to che ě il significato. Per arrivare ai tratti o componenti sémantici, si puo seguire questa via: all'interno di un campo semantico (o, piú generi-camente, dati alcuni termini aventi 'qualcosa in comune' per significato), che cos'e che differenzia i significati dei vari termini 1'uno dall'altro? Converrá cominciare a prendere una coppia di tali termini, e vedere che cos'e che fa si che il significato dell'uno sia dif-ferente da quello dell'altro, e che noi li usiamo nei loro va-lori appropriati. Per comoditá, assumiamo l'esempio classico del campo semantico della parentela, che ha tutta una tradi-zione ormai di letteratura in merito, e che noi presenteremo pero in un modo piuttosto 'nostro', semplificando molto le cose. Prendiamo dunque le due parole padre e madre. Ció che differenzia il significato di padre dal significato di madre ě in- 78 La semantica Semantica della parola 79 dubbiamente il fatto die il padre b di sesso maschile, la madre di sesso femminile: possiamo indicare cio con il tratto o componente semantico (indicheremo, per convenzione, i tratti semantici fra barre oblique) /« maschio »/ e /«fem-mina»/ rispettivamente. Possiamo quindi scrivere: « padre » = /« +maschio »/ /«—femmina »/; « madre » = /« — maschio » /« + femmina»/, indicando con 'piu' e con 'me-no' la presenza rispettivamente e l'assenza della caratteristi-ca in gioco. Ma e evidente che dire /« + maschio »/ e /« — femmina»/ b ridondante, giacche /« + maschio »/ vuol gia dire /«—femmina»/, e viceversa /<<+femmina»/ vuol gia dire /«—maschio »/: dobbiamo allora semplicemente indicare « padre » = /« +maschio »/ e « madre » = /« — maschio »/, utilizzando il solo tratto di sesso, e prendendo come etichetta /« maschio »/ specificato positivamente o negativa-mente (b ovvio che questa non b professione di 'maschilismo': nulla vieta di prendere come etichetta /«femmina»/, e di specificare « padre » come /« — femmina »/ e « madre » come /« + femmina»/: e questo vale per tutti i tratti 'binari', a due valori complementari: cfr. oltre, 5.4.1.). Prendiamo ora un altro termine, e confrontiamolo col padre da cui siamo partiti. Per esempio, figlio: cio che oppone « padre » a « figlio » e il fatto che c'b un rapporto di generazione, di paternita, che possiamo indicare col tratto /« genitore »/ o meglio /« ascendente»/ (anche queste, beninteso, sono eti-chette). Specificheremo quindi «padre» come /« + ascendente*/, e « figlio » come /« — ascendente »/. Tenendo con-to che padre ha in comune con figlio il sesso, e che figlio e differenziato da madre non solo per la generazione ma anche per il sesso, possiamo costruire il seguente diagramma: /« maschio » / / « ascendente »/ «padre» + + «madre» — + «figlio» + — Abbiamo cosi la struttura di un, diciamo, microsistema a tre termini: il piccolo sistema lessicale padre-madre-figlio. E? immediate aggiungervi figlia, il cui significato b spiegabile utilizzando i tratti gia noti: « figlia » = /« — maschio »/ /« — ascendente »/. Vediamo che succede aggiungendo un nonno. «Nonno » b, come « padre », /« + maschio »/ /« + ascendente »/: occor-re allora aggiungere un tratto che differenzi, opponga, padre e nonno. II tratto puo essere /« di primo grado »/: rispetto all'EGO che fa da punto di riferimento, il nonno b evidente-mente di due generazioni prima, mentre il padre b della generazione immediatamente precedente, per cui avremo « padre » = /« + di primo grado »/, « nonno » = /« — di pri- mo grado »/. Lo stesso tratto serve per introdurre il nipote {del nonno), anch'esso ovviamente specificato come /«—di primo grado »/. Abbiamo quindi: /« maschio »/ /« ascendente »/ /« di primo grado »/ «padre» + + + «madre» — + + «figlio» + — + «figlia» — — + «nonno» + + — «nonna» — + — «nipote ± — — (del nonno)» In italiano, nipote ě un termine ambigenere, indifferente per il sesso: dal punto di vista dell'analisi componenziale, viene percio specificato come /« ± maschio »/, cioe si dice che ě un termine non-marcato (cfr. 5.4.4.) per il tratto /«maschio»/, giacché puó assumere indifferentemente il tratto /« +maschio »/ (il nipoté) e /«—maschio »/ (la nipoté). Nel paragrafo seguente, cercheremo di proseguire un po' nel-l'analisi del campo semantico che abbiamo cominciato a vedere. Per ora, ci fermiamo qui, a fare alcune considerazioni. Anzitutto, alia scomposizione, ed alia individuazione dei tratti, si arriva anche per altre vie, rispetto a quella qui suggerita. Dati per es. i gruppi di parole uomo, donna, bambino e tow, mucca, vitello, Lyons dice al proposito: « Sulla base della nostra comprensione intuitiva del senso di queste parole possiamo costruire equazioni proporzionali come la seguente: uomo: donna: bambino: :toro: mucca: vitello. Questa equazio-ne esprime il fatto [...] che, dal punto di vista semantico, le parole uomo, donna e bambino da una parte e tow, mucca e vitello dalFaltra abbiano tutte qualcosa in comune; inoltre, che toro e uomo abbiano qualcosa in comune che non ě con-diviso né da mucca e donna, né da vitello e bambino [...] Cio che questi gruppi di parole hanno in comune sará chia-mato un componente semantico ». Avremmo poi che uomo: donna:: toro: mucca equivale a, nel-l'esempio di Lyons, 2:6:: 10:30, nel senso che sono rispettivamente (maschio) (umano adulto): (femmina) (umano adul-to):: (maschio) (bovino adulto): (femmina) (bovino adulto) e (2) (1):(2) (3):: (2) (5)(1):(2) (5) (3). Un'altra via, ancora, cerca di individuare i tratti semantici, in modo va detto spesso fallace, non basandosi su campi e/o rap-porti fra parole, ma partendo dalla definizione che il vocabo-lario, o il ricercatore-parlante, dá della parola che si vuole analizzare in tratti. 80 La semantica Lasciando comunque ad altra sede un esame delle 'vie per i tratti sémantici', e sottolineando che la ricerca dei tratti sémantici b di solito assai difficile ed ingannevole, e va fatta con una metodológia ben precisa e non a lume di naso, tor-niamo al nostro padre. Abbiamo visto che « padre » ě /« + maschio »/ /« + ascen-dente »/ /« + di primo grado »/: ma questi tratti non esau-riscono certo il significato della parola padre, che sarä quin-di composto da altri elementi 'primitivi' di significato. Limi-tando per semplicitä il valore di padre riferito ad esseri uma-ni, ě chiaro che nél significato di padre b compreso il fatto che si tratta di una persona, un essere umano, e non piú adolescente: cose che potremmo esprimere coi tratti /« + umano*/ e /« + adulto»/. Una descrizione componenziale del significato di padre dovrebbe dunque consistere nella seguen-te: « padre » = /« + umano »/ /« + adulto »/ /« + maschio »/ /« + ascendente »/ /« + di primo grado »/. II letto-re si sarä accorto che questa descrizione riguarda esclusiva-mente il significato logico-concettuale di padre (cfr. 3.2.1.). La teoria dei tratti sémantici si ě sviluppata nelľambito del significato cognitivo, logico. 5.3.2. Ancora il campo semantico della parentela In 5.3.1. abbiamo interrotto l'analisi del campo semantico della parentela, per soffermarci su alcune considerazioni impor-tanti. Vediamo adesso che cosa puo succedere andando avan-ti, cioe aggiungendo nuovi termini da analizzare alia 'fetta' di campo che abbiamo incominciato a descrivere. Se voglia-mo farvi rientrare fratello e sorella, le cose si complicano un po'. E' necessario intřodurre un nuovo tratto, che esprima appunto la 'fratellanza', e che possiamo chiamare /« con lo stesso genitore»/ (traduzione, o meglio trasposizione, del termine tecnico, che ě di solito l'inglese sibling). Avremmo: /« maschio »/ /« ascen- /«di primo /«con lo dente»/ grado»/ stesso genitore »/ « padre » -f + + « madre » —. + + « figlio » + — + « figlia » — — + « nonno » + + — « nonna » — + — « nipote — ■— (del nonno) » 0 « fratello » + 0 « sorella » — 0 0 Semantica della parola 81 Se volessimo ora aggiungere zio, zia, cugino, nipote (dello zió), ecc, lo schema comincerebbe a diventare molto complesso, poiché occorre intřodurre nuove dimensioni, che obblighereb-bero a riformulare in un altro modo il diagramma e i tratti considerati. In effetti, solo i primi quattro termini del nostro campo semantico si possono considerare primitivi, men-tre tutti gli altri si possono rappresentare come combinazio-ne dei termini primitivi: nonno ě il padre del padre, fratello ě il figlio del (medesimo) padre, zio b il fratello del padre, ecc, e per analizzare correttamente queste 'composizionť im-piegheremmo troppo spazio. Soffermiamoci invece a considerare che, nello schema appena proposto, per i primi sette lessemi appare un vuoto nella co-íonna del tratto /« con lo stesso genitore »/, che abbiamo in-trodotto per spiegare il significato di fratello e sorella; cio significa che per il significato di questi termini il tratto non esiste, non presenta rilevanza, ne ě al di fuori. Per « fratello » e « sorella » abbiamo usato lo 0 in corrispondenza di /« ascendente »/ e /« di primo grado »/, ad indicare che tale tratto non b pertinente, giacché fratello non ě né /« + ascendente »/, né /« — ascendente*/ (e pertanto né /« + di primo grado »/ né /« — di primo grado »/), sta sulla stessa linea, ě della medesima generazione. Fra i tratti impiegati per descrivere la parte di campo semantico della parentela che abbiamo preso in considerazione, al-cuni sono indipendenti fra loro (per es., /«maschio »/ e /« ascendente »/: non c'ě alcuna relazione reciproca fra tali tratti, ed un termine puo contenere l'uno o l'altro dei due, o tutťe due indifferentemente: antenato per es. puo contenere il solo tratto /« + ascendente »/, mentre bambino contie-ne il solo tratto /« + maschio »/, ecc.), altri invece sono dispo-sti gerarchicamente, nel senso che uno di essi dipende da un altro. E' il caso di /« di primo grado »/ ed /« ascendente »/: /« di primo grado »/ dipende da /« ascendente »/, cioě ne ě una specificazione successiva, e non puo essere rappresentato se non insieme ad esso: un termine non puo avere il tratto /« di primo grado »/ se non ha anche il tratto /« ascenden-te» /. Ma non viceversa. I tratti che abbiamo impiegato possono servire a spiegare il significato anche di altre parole, non comprese nel nostro schema: per es., come abbiamo visto, « antenato » puo esprimersi come /« + ascendente »/, senza ulteriori specificazioni; /« +ascendente »/ /« + di primo grado »/ danno « genitore»; /« — ascendente*/ dá « discen-dente »; ecc. In conclusione, la via che ci sembra piú corretta nell'anali-si componenziale cerca di descrivere il significato dei termini che compongono un campo semantico mediante dei tratti sémantici, ricavati per confronto fra i lessemi e tali da spiegare il significato di tutti i termini presi in esame nel campo semantico.