APPROFONDIMENTO § signmcato parole ap- Q II linguaggio figurato Si parla di uso figurato (o traslato) di una parola ogni volta che essa ě utilizzata in un signi-ficato diverso da quello usuale o proprio: Un tempo Vasino era un importante animale da lavoro. significato proprio In quell'occasione sono stato proprio un asino. -> significato figurato Alla base dell'uso figurato c'ě spesso il significato connotativo [>»-scheda 1]: F asino ě ritenu-to, a torto o ragione, un animale stupido; per questo la parola asino ha assunto il significato figurato di «persona rozza, ignorante». Quando una parola ě usata con un significato diverso da quello di uso comune si ha un tra-[►|íj387J sferimento di significato. Giä gli antichi Greci, studiando le figuře retoriche, ne hanno di-stinti tre tipi fondamentali: la metonimia, la siněďdoche e la metafora. ei mezzi di Jestra a si-proverbio. cottero -- třeno - artengano slvicoltura, associa 'o 1? v i F1 La metonimia Nella metonimia (dal greco metonýmia, «scambio di nome») si ha un trasferimento di significato basato sulla contiguita, cioě vicinanza, materiále o logica, tra il termine letterale e il termine figurato; puô essere una vicinanza nello spazio; nel tempo o un rapporto di causa-effetto: l'autore per l'opera Mi piace ascoltare Mozart (= la musica di Mozart). il produttore o la marca per il prodotto Ě arrivato con la sua Honda (= la moto prodotta dall'industria Honda). l'effetto per la causa Mi ě costato molto sudore (= fatica, che causa sudore). la materia per l'oggetto Ho ammirato i marmi (= le statue di marmo) del Partenone. il contenente per il contenuto Ha bevuto un bicchiere (= di vino) di troppo. la sede per l'istituzione Ho Ietto il comunicato della Casa Bianca (= del presidente degli Usa). la localitä di produzione per il prodotto Berremo deH'ottimo chianti (= vino prodotto sulle colline del Chianti). l'oggetto per chi lo usa Lino ě una buona forchetta (= ama mangiare). il simbolo per la cosa simboleggiata II Diavolo (= il Milan, il cui simbolo ě un diavolo) ě in testa alla classifica. l'astratto per il concreto Questa spesa ě una follia (= ě pazzesca). il concreto per l'astratto Hai avuto fegato (= coraggio). B La siněddoche Nella siněddoche (dal greco Synekdoche, «comprensione») si ha un trasferimento di significato basato su una relazione di maggiore o minore estensione; il significato del termine letterale ě incluso, cioě compreso, in quello del termine figurato, o viceversa: Ja parte per il tutto Ě un fanatico delle due ruote (= delia motocicletta). il tutto per la parte Ha studiato in America (= negli Stati Uniti d'America). il genere per la specie Ě il destino di noi mortali (= esseri umani). la specie per il genere In montagna ci sono molti pini (= conifere). "it singolare per il plurále L'italiano (= gli italiani) sa arrangiarsi. I confmi tra metonimia e siněddoche non sono netti e alcuni studiosi hanno messo in discus-sione la distinzione tra le due figure. LESSICO I ■ SCHEDA -s [3 La metafora La metafora (dal greco metaphorá, «trasferimento») consiste nella sostituzione di una parola con" un termine meno prevedibile, spesso carico di valenze connotative, sulla base di una rela/io ne di analógia, cioě di una parziale somiglianza di significato: Miguardava con i suoi occhi di delo. II termine letterale, detto veicolo delia metafora, e il termine figurato, detto tenore, hanno si-gnificati molto diversi, ma presentano una parziale sovrapposizione di significato: occhi (veicolo) azzurro cieio (tenore) La metafora puö essere costruita in vari modi. m II tipo piú semplice ě basato su un'analogia a due termini, sintetizzabile nella formula A = B; ad esempio: Luigi é un fulmine. (= Luigi ha la velocitá di un fulmine) m Metafore piü complesse sonp basate su un'analogia a quattro termini, secondo la formula A : B = C : D; ad esempio: laprimavera delia vita (= la giovinezza) dove primavera (A) sta a «anno» (B) come «giovinezza» (C) sta a vita (D). ■ In altri casi viene violata in modo voluto la solidarieta lessicale, unendo parole che di solito non possono combinarsi; ě frequente, ad esempio, ľabbinamento aun oggetto inanimato di aggettivi o verbi che in genere accompagnano nomi di persona, o viceversa: Ha un atteggiamento ingessato. - Paria con voce metallica. m Infine, quando assumono significato figurato, i verbi impersonali o intransitivi possono mo-dificare la loro costruzione [í* scheda 57]: i verbi impersonali usati figurativamente diventa-no personali e i verbi intransitivi reggono un complemento oggetto. Ad esempio: Piovevano ordini da tutte leparti. - Carlo balbettö una scusa. Per la sua forza evocativa la metafora ě la figura poetica per eccellenza; il suo effetto ě tanto piü forte quanta piü accosta parole appartenenti a campi o sfére semantiche lontani e quanta piü l'immagine evocata ě inconsueta. Osserva, ad esempio, come nella seguente breve poesia di Eugenio Montale siano proprio le immagini inaspettate a creare un'atmosfera di grande intensita emotiva: Non il grillo ma il gatto / del focolare / or ti consiglia, splendido / lare della dispersa tua famiglia. / La casa ehe ta rechi / con te rawolta, gabbia o cappelliera? / sovrasta i ciechi tempi come il flutto / area leggera e basta al tuo riscatto. Nella lirica, il gatto della protagonista (che si accinge a lasciare 1'Italia alia vigília della guerra) si trasforma in un consigliere {grillo del focolare) e in uno spirito protettore {lare), mentre la sua gabbia diventa una casa e un' area di Noe, in grado di portarla in salvo navigando oltre i tempi bui {ciechi) della guerra. La metafora non deve essere confusa con la similitudine; anche quesťultima si basa su una analógia, perö i due termini non si sostituiscono I'un l'altro, ma vengono accostati in un pa-ragone esplicito: Quel fulmine di Gianni ha giäfinito. -> metafora Gianni ha giä finita, veloce come un fulmine. -*■ similitudine H LESSICO mm