Indicate se le frasi subordinate esprimo anteriorità, contemporaneità o posteriorità rispetto alla principale. 1. Apprendo solo ora per caso che il mio migliore amico ha subito un delicato intervento chirurgico. 2. Immagino che tu ti renda conto delle conseguenze che potrebbero derivare dal tuo comportamento. 3. Mi ha detto che non potrà venire alla mia festa perché domani dovrà sostenere un importante esame all’università. 4. Non riesco a capire perché Marta non sia voluta uscire con i suoi amici! 5. Tutti speriamo che tu sia pronto per la prova che ti aspetta. 6. Nessuno sapeva // quale altra stranezza avresti escogitato / per attirare la nostra attenzione. 7. Il libraio mi dice // che il libro che cerco / non arriverà prima di venti giorni. 8. L’archeologo, credendo di aver finalmente portato alla luce il famoso tesoro della citt di Troia, non si accorse // che il materiale era stato recuperato ad una profondità di scavo corrispondente ad un’epoca ancora precedente. 9. Che si nasconda qualcosa di poco chiaro dietro la mia attività è solo una tua idea… 10. Il giornalista assicurò che l’articolo sarebbe stato fedele all’intervista e che non si sarebbe permesso di introdurre elementi di valutazione personale. Leggete con attenzione il seguente testo e modificate i tempi verbali affinché risulti grammaticalmente corretto. -ricordate di adeguare il tempo della subordinata alla principale tenendo presente il rapporto (contemporaneità, anteriorità, posteriorità) -uniformare i tempi verbali della narrazione Fino a una decina d’anni fa la via in cui abito[INS: /abitavo :INS] terminava in un grande campo incolto. Era [DEL: stato :DEL] di proprietà privata, ma nessuno [DEL: seppe :DEL] [INS: sapeva :INS] chi era il proprietario. Ricordo che mio padre una volta [DEL: ha :DEL] [INS: aveva :INS] detto [INS: // disse :INS] che il comune l’avrebbe espropriato per farci un parco attrezzato, ma poi non se ne fece nulla. Noi bambini che abitavamo in quella via [DEL: siamo stati :DEL] [INS: eravamo :INS] molto felici. Ho trascorso[INS: /trascorsi :INS] molti momenti belli della mia infanzia in quello che tutti chiamavano semplicemente “il campo”: è stato[INS: /era :INS] il luogo dei giochi all’aria aperta. Nel campo [DEL: feci :DEL] [INS: facevo :INS] interminabili partite a calcio, [DEL: giocai :DEL] [INS: giovaco :INS] a nascondino nelle sere d’estate con tantissimi amici. Ma è stato[INS: /era :INS] anche un luogo misterioso, da scoprire: io me lo [DEL: immaginai :DEL] [INS: immaginavo :INS] come l’isola misteriosa di un romanzo d’avventure. Quante avventure, nei miei sogni, si sono svolte lì. Poi un giorno [DEL: è stato :DEL] [INS: fu :INS] recintato, solo recintato, ma nessuno potè più entrarci.Dopo qualche anno [DEL: erano arrivate :DEL] [INS: arrivarono :INS] le ruspe e [DEL: hanno cominciato :DEL] [INS: cominciarono :INS] a scavare. Hanno impiegato diversi anni e ora il lavoro è terminato: adesso c’è un grande complesso residenziale con un ipermercato, un ufficio postale e due banche. Provate a immaginare la discussione tra le persone coinvolte in questa vicenda raccontata in un articolo di cronaca. Cosa hanno detto le persone coinvolte? Usate il discorso diretto. Persone: il passeggero derubato, l’autista dell’autobus, il poliziotto, altri passeggeri del bus che intervengono per protestare o per sostenere il derubato. Quarto furto in pochi mesi. Napoli, borseggiato dirotta il bus fino alla questura Napoli. Ha dirottato l’autobus davanti alla questura. Quando il signor Vincenzo Gennari, 40 anni, si è accorto che gli avevano rubato i 1000 euro che teneva nella tasca dei pantaloni, ha ordinato all’autista di svoltare l’angolo e fermarsi in via Medina, davanti agli uffici della polizia. «Devono perquisire tutti i passeggeri, il ladro non la deve passare liscia. Sono esasperato! Basta!» E alle 19.30, deviando di alcuni metri il percorso di linea, l’autobus 185 ha fatto sosta obbligatoria davanti allo sportello “Denunce”. I passeggeri, increduli, scendevano alla spicciolata, alcuni divertiti, altri amareggiati. E del borseggiatore nessuna traccia. Vincenzo Gennari era agitatissimo, si è avvicinato agli agenti, li ha afferrati per un braccio e condotti sul bus, invitandoli a fare tutti i controlli perché – a suo dire – la polizia avrebbe dovuto aiutarlo a non farli scappare. Infatti era la quarta volta in pochi mesi che veniva derubato sull’autobus. Subito dopo l’episodio, che ha avuto oltre un centinaio di spettatori, è scattata la ricerca ai numeri fortunati da giocare al lotto.