Dante, Non mi poriano già mai fare ammenda (il sonetto della Garisenda) Secondo l’edizione di Michele Barbi Non mi poriano già mai far ammenda de lor gran fallo gli occhi mei, sed elli non s’accecasser, poi la Garisenda torre miraro co’ risguardi belli, e non conobber quella (mal lor prenda) ch’è la maggior de la qual si favelli: però ciascun di lor voi’ che m’intenda che già mai pace non farò con con elli; poi tanto furo, che ciò che sentire doveano a ragion senza veduta, non conobber vedendo; onde dolenti son li miei spirti per lo lor fallire, e dico ben, se ‘l voler non mi muta, ch’eo stesso li uccidrò, que’ scanoscenti. I miei occhi [v. 2] non mi potrebbero [non mi poriano] mai chiedere scusa [fare ammenda] del loro gran peccato, a meno che [sed = se] non s’accecassero, poiché [poi] guardarono la torre della Garisenda con i risguardi belli [“risguardi” può indicare sia un elemento architettonico della torre, cioè le feritoie o i corridoi, oppure “sguardi” ] e non riconobbero quella (che gli1 prenda un male! [è riferito agli occhi]) che è la maggiore della quale si parla: per questo voglio che ciascuno degli occhi capisca che non farò mai pace con loro; poiché furono capaci di tanto [tanto furo] che ciò che dovevano presentire giustamente [a ragione] senza vedere, non riconobbero vedendo; perciò i miei spiriti sono dolenti [= la mia anima è rattristata ] per la colpa degli occhi [per2 lo lor fallire], e dico bene, se il mio giudizio non cambia, che io stesso condannerò a morte questi villani [quegli scanoscenti = gli occhi ].3 Cfr. https://www.treccani.it/vocabolario/risguardo/ e anche https://www.treccani.it/enciclopedia/1 risguardo_%28Enciclopedia-Dantesca%29/ Gli spiriti indicano e spiegano sia la fisiologia umana secondo il pensiero medievale - ci sono dunque2 spiriti della vista che fanno innamorare della donna -, sia l’anima che aveva sede nel cuore. Gli occhi hanno colpa di non aver riconosciuto “quella che è la maggiore”.3