10.j. Avanguardw cd espressionismo m —fcsima produzione (accompagnata anche da qualche libro di narrativa), in La pmduzi "^Jm »uualit-1 intatte si s\oliiono spesso con un piu lomícubbandono musicale* J-í «-wst'ulH>nro -'II'^n/Anitc neorealistico, AUdino (1946, strug-C * ^J^tirdo del tiglio. i"^'1*1 d.11 "a/ÍMÍ ^llc Fosse Ardeatine), Preghierj a/tri/o- !Q" -Iv (los;1 • r< >4ä/<9 Paldzzescbt: U gtocosa liberta del nulla. pjato a Firenze il 2 febbraio 1885, Aldo Giurlani si diede alJa letteratura Dal tcatro Jrtno aver ÍŤequentato una scuoJa di recitazione insieme a Moretti, di cui di- alla kneam \L cnnde amico (cir. 9.8.10), e assunsc lo pseudonimo Palazzeschi, daJ \-ennc ^a ,-ognome delia nonna. Dopo i primi Iibri di poesie. Iegati al crepuscolarismo, / cavalli bianchi (1905), Lí vita Unterna (1907) e Poemi (1909), pubblicati sotto iJ finto nome editoriaJe di Césare Blanc, che in reaJtá era il garto deil autore, conobbe Marinetti e aderí aJ řuturismo, producendo aJcuni dei testi futuristi piú liberi e origináli: fece da raccordo tra Marinetti e ilgruppo di« Lacerba », ma il suo spirito indipendente e pacifista lo portô a rompere conil ruturismojja^n^igj^ quando queštó sčateno fáTslia viotentä batta-gĚa interventista. Dopoesserestatocostretto, durantelaguerra,alľesperienzami-litare (anche se riuscí a evitare di essere spedito al fronte), visse nel dopoguerra una vita appartata e solitaria, rimanendo estraneo al fascismo e impegnandosi soprat-tutto in un attivitá di narratore, che gli guadagnô i favori del pubblico; collaborô dal 'a6al«Corriere della Sera » e da Firenze partí per lunghi soggiorni a Parigi. Dopo filňořtelIěTgěňjton^ 1941 a Roma, dove abitô stabilmente, in via dei Redentoristi; negli anni Sessanta si assistéťte a una vera e propria riscoperta della sua opera giovanile, promossa dagli esponenti della neoavanguardia, ed egli visse un nuovo momento di felice creativitá. Morí a Roma il 18 agosto 1974. Palazzeschi attraversa 1 esperienza deil avanguardk diinizio^eciib^iiuella Un cordiale del ^ come giocosamente contenta di se stessa, paga di posul n COncenírare sugli oggetti, e conserva sempře un'estrema riservasu di sé, nare7°^n° ^ore'SU1 Pr°pri Jimiti. Egli ě come un distruttore che non sa me-n°nvu ľ f11' n°n vu0^e ^are verarnente ma^e: m estremista cordiale che ostrím0 6 paura e cne na bisogno della vita delle cose stesse che si diverte a v^do d ere' sorr^ere dél nu5a in cui ogni cosa consiste e si risolve, rica-Hcemľľ550 un'estrosa liberta. II suo io sembra quasi nascondersi e nuotare Una leggerezza 2a: nja n ™e ^questo nulla, sottrarsi alla realtá con una sua guizzante leggerez- ambigua 00 é come SUO,,movimenti resta qualcosa di segreto e di ambiguo; ogni suo gio-^Co^rosT° íquotrionfo su uno sfondo oscuro e indecifrabile, che ci viene 0 un attimo e si nasconde per sempře. In tutto ciô sta il fascino piú 112 Epocaio Guerre e fascismo (1910-1945) U produiione poetica consistente delia sua opera, il valore profondo della sua stess ■ timbanco (tutta apparentemente risolta «in superficie ») 3 gIOc°sitä dj La prima fase della produzione di Palazzeschi é concent die fu da lui quasi completamente abbandonata negli anni V^* SU"a I^ia sistemô le liriche precedentemente scritte nel volume PoesfcT'qUan mostrano note\'oli echi della poesia postsimbolista francese (e degli autoriii-cordati in 9.8.6): i temi essenziali del crepuscolarismo vi compaiono assort in un ritmo libero, con un gusto per la ripetizione e per la cantilena, che tende giá a svelare la gratuita nullitá della parola e della posizione stessa del poeti, presentato neUa celebre poesia Chi sono?, come «saltimbanco», secondoun Puro motivo molto diffuso nell'arte e neUa cultura tardo-ottocentesca 1 di\Tnimcnio ne0 awicinamento di Palazzeschi al futurismo fa esplodere all'estremo la sua ^Uicwifti asP'razi°ne a trasformare Laparola in puro divertimento, in un libero ricamo "■i^ouJsul nulla, che si incanta di fronte a tutte le cole e rivela pel contempatuttaia stranezza della normalita I f rr»«» piň nr^Tňtp\ pareaggi piú semplici e conven zionali, le situazioni umane piú pedestri e banali, tutto si risolve in elementare insensatezza. in unmeraviglioso che vuole essere privo di ogni valorce di ogni >"i .1. tra smortie, sberleffi, gesti sconci, che spesso riducono la parola a unapu-rajgetmone di insuisi echi vocali. Palazzeschi mira cosi a un alleggenmenj ■> unosvuotamento assoluto della poesia, trasformata in cantQenaehl^'l-Kionnamento di« corbellerie » (come mostra la celebre canzonetta Uf«* ~* !!Z-,Tei~mP°stamgranpaftedi sberleffi fonici che ridicolizzanolast - 5nt rmatopea: <1 fru fru fru-1 uhi uhi uhi>'u '4****:Sruní'./rur«cuců /-------- feo V*>«idS» '^cuccurucu...»). In questo modo egli* ľK,,u!l' ^ntemooS deUuotempo; le Stesse forme •allu- de) 'naz'»ne ridiS^mi pubbfo ° ° U ""V^cessione libera e vuota di pan. HuPubb'icit £ i°sf 6 Cgli P"6 attraversare come in un* V0CtLdl8ddi reZT) T,n°n*Che"n'ininterrottasequela w dSnear^ in pTstlJ COmP°"''ment0 dal titolo L c? a-U" ?nce> d' quetoL?'U,«n <°nia con il futurismo, I'W^J E"**P^o, presentandoIVm««P<$ Cdoari0da8rZ 0>> della geSn°temr Una «gabbia di ferro» ed «po»»* x ° Cn?a>>' U Poef a^mUre: "P™*™ i"cendiario m-nc** (i^'adisth PUrtfi^triCelTa afbruciare, ad annulJare se stessoe^ a' ma »k) ad un'esper enza poetica liberal" «« lo.s.Avanguard.aedespressiomsmo »3 assoluta evanescenza. II suo programma paradossale ě espresso in un « « manifesto » alternativo, // controdolore, datato 29 dicembre 101,ľ f pr°pric! " ""'""^o" riso vengono elevati a principi regolatori delľuniverso, sugf-erendo unm«ľľeJ vita che sottoponga ogni esperienza umana al soffio vivificatore del riso e deCol Ha, che trasformi la serieta, ü dolore, la stessa morte in occasioni comiche Pal Jľé" schi tende cosi a sugger.re una sua utopia delk gioia c deUa leggerezza che si onrľ ne spontaneamente alia seriosita dei miti letterari, politici e ideologic! del Novecen to. Su questa strada egh si pone anche nelle prime esperienze narrative cioě nel ro manzo-giocattolo rtflessi (1908, poi intitolato Allegorta di novembre) e in qucllo cheě U risultato m.gliore deUa narrativa futurista, Ilcod.ced, Perelú (i9,ij, roman- B«*»* PmU zo carico di elementi allusivi e allegorici, basato sulla vicenda di un uomo di fumo una specie di nuovo Cristo-messia, figura parodistica di salvatore e di poeta, che dovrebbe elaborare un codice per la liberazione dell'umanitä dalla falsa razionalitá e dalle costrizioni sociali. ma che csala verso il cielo risolvendosi nel nulla: ľansia di Arxxnxi liberazione, caratteristica dell'avanguardia contcmporanea, diventa qui apoteosi ddla leggami della Teggerez/a. accuniulo di t.im.isic im-talisiiht- pnuiie .1 svaporare 111 una aerca indifferěnza. Dopo la rottura con il futurismo, Palazzeschi reagi alia dura realtä della Le noveDe guerra con una vibrantě testimonianza, Due imperi... mancatiiigzo): e forse fu proprio un disinganno rispetto agli esiti materialmente distruttivi delle parole d'ordine dell'avanguardia a portarlo verso una narrativa piú tradizionale, piú legáta a elementi realistici. Nelle novelle (che furono raccolte nei volumi // Re hello, 1921, // palio dei buffi, 1937, Bestie del goo, 1951, confluiti poi in Tutte le novelle, 1957, a cui segui ancora nel 1966IIBuffo integrale), ha libero sfogo una comicitá fatta di favole leggere e piene di sorprese, diincasiiLe di scambi inter-ni, o di situazioni quotidiane, in cui la vita borghese e piccolo borghese si alumina e viene sconvolta dall'emergere di stranezze e marginali irregolarita: le fi lm^Unti gure artificiali delle favole tradizionali e i personaggi della renltá piú mediocre m"iin«li e dimessa (scapoli, vecchie vedove e zitelle, ospiti di camere d'affitto, impiegati occupati a difendere la loro esistenza neUa grigia continuitä della vita cittadina) fanno sprigionaredaiaproprio interno qualcosa di strano e di abnorme, diirri-^cibJlmentď«buO Ci troviamo di fronte a una Vltä che si aTulrraXTjirmre n«riamo da^wlonw^on spendere energia: un segreto ed enigmatico spirito tan- *• b««0 tastico prende corpo dal fondo di una realtä statica e passiva, quasi accartoc-c>ata su se stessa. La piú banale normalita approda cosi alia piu stralunata irregolarita. Mentre il romanzo La Piramide (1926) porta a termine un progetto »™»P"*> "d 191Z e mantiene caratteri sperimentali e grotteschi, l'opera piu ortunau di M-laweschi, Sorelle Materass, UümL> una strutturareal.st.ca molto trad.z.onae, appesantita da un tone, di conversazione «toseana» che vuol csserc ttoppo misura Sore lie Malerassi ma giocosamente disinvolta č la vicenda, ^vía di due anziane so-,te scapestrato introduce neua tranq»U. w ^ du ^ ,anco». Elementipatetic.e&^™™%Z^rsonagg.o di vece nei romanzi I fratell, Cuccol, (1948. «>stru.to intojXte equiĽbno tra il fu- « i^uuvu wyt"------- onitpnteequUibrloirB'"" «vecchio adolescente*) e Roma (i953> Un nuoyo sorpnhuxh ^ rore sperimentale della giovinezza e il tono di dolce c°"ve ,eUa vecchiaia, //do-sumono i romanzi della maturita, si ritrova invece nei romaru LcopCTC dell« i-ecchma r 114 Epoca 10 Guerre e fascismo (1910-1945) Tra cultura militante e universita Un'ottica cosmopolita La scelta antifascista Crocianesimo e superomismo La svolta intellettuale Per una lerteratura costruttiva ge (1967), Stefanino (1969), Storia di un'amicizia (1971)- i] pjac scatenata liberta fantastica si intreccia qui con una specie di ri^ 1 rit0rn° aU se stesso. La parola del vecchio scrittore si offre come parola dT8- 'í del ^ft?" ě riuscita a resistere nonostante tutto: una parola piú tenue rrľe ^ f esce^ľcL sue origini, ma insieme piú disincantata, piú cinica, come côstren tatací*4 se stessa e a difendersi: in questo spirito egli tornô anche all* n 3 navv°W Cuormio (1968) e Via delle CentS Stelle^ i^^y^^^ 10.3.16. Trasformazioni e serietä di Borges e. H siciliano Giuseppe Antonio Borgese (1882-1QS2) rí.nnr«0 > ta la prima fase del Novecento una coscienza critica di grande aľuľe eT*" de prestigio, partecipe delle piú essenziali scelte culturali, capace di imD0S pubbhco con grandi prospettive intellettuali, con uno spirito sempře disno ro a mettere in questione le proprie Stesse conquiste, a trasformare il proprio pun to di vista, a trovare nuove formule, a cercare strade risolutive; briliante colla-boratore di numerosi giornali, conoscitore di lingue e letterature straniere, si mosse liberamente tra il mondo delia cultura militante e quello delľuniversitä (come professore di letteratura tedesca e poi di estetica a Torino, a Roma, axMi-lano), suscitando gelosie e antipatie nell'uno e nell'altro. Non senza pericolose schematizzazioni, tendeva a guardare alle grandi esperienze letterarie in un'ottica « mondiale», considerandole stimoli problematici per un piú ampiogiudi-zio sulla realtä, sul« senso » attuale del mondo. Le sue scelte lo portarono a un relativo isolamento, a un progressivo distacco dai gruppi e dalle tendenzeintel-lettuali dominanti, forte giä negli anni Dieci e accentuatosi negli anni Venti,n-no a una coraggiosa scelta antifascista e al rifiuto di prestare il giuraraento n-chiesto dal regime ai professori universitari (cfr. dati, tav. 219): fu quindi co stretto a trasferirsi in America, dove visse in esilio, insegnando in vane uni\ sita, dal 1931 al 1949. Frutto degli studi compiuti a Firenze f u la sua tesi di ^aure^'.^/orWjJa «Criti-romantica in Itália, ehe Croce fece pubblicare nel 1903 nelle edizioni J~ .Re& ca»; all'attenzione all'Estetica crociana si intrecciô subito in lui laj"^nieposí- ■llarivi con 1 ne D'Annunzio e del suo superomismo nazionalistico, ehe, convergensione zioni dominanti presso i giovani intellettuali fíorentini, trovô espress sta da lui fondata, «Hermes» (cfr. 9.8.2). meromis1110^ Allontanatosi dal Croce, prese nel contempo le distanze dal sup g unäCOn-nunziano giä in un saggio su Gabriele D'Annunzio del 1909- * nel suo cezione delľarte ehe ambiva a chiamare in causa la « vita », assun ^ jn contr ^ spessore umano e morale, e mirava a un'organicitä e a una dra entis0l0vocian[re sto non solo con ľestetismo dannunziano, ma anche con il tra g. c0Degan° i0. con la stessa nozione crociana di «liricitä»: a questa concezl\íunäo^edeď^ serie di saggi La vita eil libro (1910-13). Acceso interventista^s ^ ^ crlt ne per la situazione morale e culturale ereata dalla guerra: Oh' oSta W^tf la cultura vitalistica e irrazionalistica delle avanguardie, con v ^ distrugJ ^ il nel volume Tempo diedi/icare, 1923) di una letteratura noj£asser0, Per*ltr0' a ricostruire valori e ipotesi di umanitä, ehe non si iden classici valore mentisi Nel 19 riflessione si narrano be.elemo tista ai cor traddizion; un abito ic consistenz partecipazi guerra, ehe non perme ľattesa di dove si dan ben presto da «imbosc difficoltä e nessuna str incapace di Eugenia, d Parigi e con la donna ani un breve pe ľinsegna de tortuosa de assenza e d tra moti pr< del paese nž glie incinta ne socialist; II narratc Uprotae nelflussodi rivela tutto Personaggio lanola narrat s°prawalut ;urale e Soc tr°vare sitUí ^rafta delia ( sa rapida e s £*8ue una Sltuazioni in