ue guerre 22J ^0.6. Le forme deUa prosa tra iedu tZ-Mo stesso anno (su Parigi). E occorrerebbe'Ä Ídi eritica artistica, letteraria, musicale e teatrale, riuniti p0 ZtČ fáDolavoro onginalissimo dl cntica letteraria che einr^A ac.colte Postu-"Ü'pnei. mira alla radiče profonda e vitale della serittura e Hell, °Č? m?ťi ete' j£«U e UUro (1*4), introduzbne a un edizione di ntlt^Š ' * Solo un cenno, infine puo farsi aUa produzione teatrale di Savinic sZlZ , ^ grande esperienza della scéna che lo porto al riechissimo lavoro scenna fí d^glfukimianni): al centro dei suoi testi drammatici ě il mitocCo,ZZÍol pnvato di peso, confrontato sottilmente con la realtá moderna, anche tenendo on to deU'insegnamento di PirandeUo e soprattutto del teatro francese contemoora neo. Ricordiamo La mořte di Niobe, del 1925 (rappresentata al Teatro ďArte di Ro ^Capitano Ulme, del 1934 (ma nsalente anchessa al '25 e in origine destinata al-lo stesso Teatro d Arte); Alcesti di Samuele (1950), in cui dal mito si svolge uninda-gine sul problema della mořte e sugli orrori del nazismo. 10.6.16. Tommaso Landolfi: la letteratura di fronte all'«impossibile». Mentre il surrealismo di Savinio si svolge da un fondo mediterraneo e «so- Un surreaLsmo lare» e da un continuo confronto tra l'avanguardia e il mito classico (fino a un romamico paradossale uso del classicismo), Tommaso Landolfi si accosta al fantastico e al surreale partendo da un fondo romantico e quasi «nordico», dalla sugge-stione della grande letteratura ottocentesca e defla tradizione dell'umorismo e del fantastico, senza awicinarsi in modo diretto alle esperienze delTavanguar-d». Scrittore solitario, dotato di cultura riechissima e singulare, Landolfi si ě ďaltra parte sottratto a un ruolo pubblico di intellettuale, difendendo gelosa-mente un suo spazio personale e privato. Nella sua vita la passione della lettera- La letteratura tUía si ě accompagnata a quella del gioco: la letteratura e il gioco appaiono due e g'oco modiper scommettere con se stesso, per consumarsi in una ricerca di assoluto ^lawentura, in una continua dissipazione dell'io, nel rifiuto di ogni stabilita. scrittore e giocatore, Landolfi si offre ad esperienze «totali» ini cul, su níondo romantico ed esistenziale, 1'io si confronta con 1'impreyedibilita del n^Cercando val™ inafferrabili, che sempře si frantuma nel pullulare di inti- Panicolari e circostanze, nel rincorrersi di situazioni sempře uguali e sem-tr, a^Dietro questa scelta si nasconde un úmore «ma ineomeo». un in-Cn^016 vüuPP° Psicologico, di cui il lettore sente lurgenza, ma 1 cui utlalla fine risultano sempře enigmatici e imprendibili. ^ aC;?C0 F*™* Pamela di Frosinone) neh9o8, j^^^ü £«* C !',d°Vfsi lau™ in letteratura russa; lavoro variamente com « n0* dal *desco. Ebbe importanti rapporti intellettual. con 11 amb leme * £. de fPPi kgati aUe riviste degli anni Trenta, in přímo luogo con jg^ ^•NeU metismo' e per un breve periodo fu anche mcarcerat°IePtterario uffi-5* e si P0|uerra. rimanendo moko appartato rispetto aJ monac> ^ m. SilÄ1* SUa PaSSÍOne pef Ü gÍOC0' TPÍ V%l°ogSŮnacasaadArmadi V sul d SU0 temP°tra Firenze>Roma'la natl Roma nel i979-SuUa «vtera di Ponente. Moří a Ronciglione presso Roma tá Epocľ Labe* tlqnnír cwlmma U* c I* nvinf 5 per la grande narrativa1 delľOttocento siaccompagnô Set11 1' nc-ocr mondi misterios. e fantastici, per analisi tortuose c n, Cnderomanzofrancesecrusso(inprimo luogo d, Dostoevskij), d, Katka Kurrdismo. Seguí il rfchiamo dello strano e del merav.ghoso. mescolan. Jovi due prospettive opposte: da una parte un senso quasi sacrale del mis,Cr0 c i,, moÍ segreti (legato in parte alla v.cina espenenza dcgli ermetici), dalľaltra unaaggressiviubeffarda e stralunata, pronta a contraddire 1 piani delľinven zione e del discorso narrativo, a sovraccancarlo di interrogazioni, a contestar nc la eredibiliti, a ťratturarne e a sospenderne gli svolgimenti. Sviluppô |a sua ricerca sulla base di un linguaggio di grande equiiibrio letterario, costruito su rWinfillimf misure stilistiche, sigillato in armoniche volute sintattiche, in giri verbali lucenti e sorvegliatissimi ehe si awolgono sapientemente intorno alle v 1 *e: un linguaggio ehe potrebbe perfino far pensare alla vicina esperienza del la prosa ďarte, se non sapesse spezzarsi in scatti improwisi, in apenure lace-ranti, ehe agiscono in profonditä, trasformando quel perfetto equiiibrio in qualcosa di allucinante e di ossessivo. Nclla singolaritä assoluta delľesperienza di Landolfi, il meraviglioso e il Eututico prendono awio da una Iacerazione segreta, da una sorta di fondo ciero chc ě al di lä delia serittura, da quella ehe ľautore stesso indica come un«insuíficienza» esistenziale, legáta aJ fatto stesso di vivere e di serivere. Lo ed KDte fuori da ogni ruolo sociále privilegiato, ai margini dei grandi P» « m delia societä e delia storia; ma neho stesso tempo cerca nella letteratu-ni un espenenza assoluta, qualcosa di«impossibile », di autentico e definitivo. *u vorrebbe trovare una lingua personále e unica, capace di far balenare im-magin, di teliata splendente, di toccare figúre femminili dalla fascinazione !ul2;["ť Ľ.m'f ".osa (la tematica amorosa, con immagini di donne dalľi-(,) mTuuLi 0ľe' j a..semPre un Peso fondamentale nelľopera di Lando -"nnip eS,' Viřťrcadell«™possibile» ě ostaeolata e stravolta dall'insid.a teZľcS n ! C1° eddla m<™°gna: essa puô esprimersi solo nella let llall' "baltandole ininterrottamente. N* m x T ^SÄľT - la razionalitä eostruttrice coineute^" ^Si^^SŤ^ dÍ deV3Stante e dl aIeatorÍ°' ě ^ 5S Ä^Cíi .m«canismi delia serittura mostrano cos u" lale Presenza nei raCconti di Landolfi). Ess. s' aV 10.6.1-e forme delia prosa tra le due guerre 'analisi psicologica tortuosa e impietosa, "7 .luppano in un anai.* f— k- -uuuMc .mpietosa. che sposta ininter-aamente i propr. pian. e . propn punti di v.sta, ehe si awolge su un diffiale ___^nale: e una forma di ílisi, dietro cui si nmt» il „►„„j. mojej|„ roi fon Un'analisi spnza punti ďarrivo tinclo personále: e una forma di analisi, dietro cui si sente il grande ,„ fDostoevskij, ma che m.ra non a trarre ala luce strutture psicologiche con-„nc riconoscibih, legate aUa definizione di una personalita umana, ma a pro-Lgáre all'infinito un percorso micidiale di corrosione dell'io, aggressivo beffardo, senza punti d arrivo, giungendo a disintegrare la nozione stessa di personalita. , Una serie di temi costanti confensce una singolare sostanza figurativa a imma(ilnino questo mondo cosí estremo: in continuitä con tutta la tradizione del Romanti- l«narc cismo «nero», vi hanno un ruolo centrále la luna e ľimmaginario notturno, che risale fino alle piú allucinate superstizioni e stregherie e si proietta in avantí verso originalissime invenzioni di tipo fantascientifico. Al malinconico e sini- u tcm«ia stro orizzonte lunare si collega la forte presenza delia tematica amorosa, con fi- amorosa gure di donne inafferrabili e splendenti, sensuali e metalliche allo stesso tempo, con personaggi maschili che cercano in esse un abbandono totale, subendo il Hchiamo impossibile di una forza assoluta e segreta, che affonda nelle radici oseure e nelle cavitä terrestri e insieme si proietta negli spazi piú sconfinati del cielo. A queste immagini di erotismo illimitato, che sempre sfuggono e si can-cellano, si accompagna pero un'attenzione ai caratteri piú viscidi e animaleschi delia sensualitä, al richiamo assassino che puô ad essa accompagnarsi (ľesalta-zione amorosa ě qui spesso assai vicina al delitto). II mondo del sogno e quello Sogno. follia delia follia suscitano numerosissime occasioni di invenzione, molteplici ed ete- c animallta rogenee combinazioni fantastiche; e gran parte dei personaggi landolŕiani ap-paiono sospesi in una condizione tra il sogno e la follia, chiusi in una loro soli-tudine lunatica e animalesca. Ľattenzione alľanimalitä si alJarga fino alla erea-zione di un vero e proprio «bestiario», in cui dominano insetti repellenti e figúre composite, mostruose e affascinanti, animaĽ romanzeschi e immaginari, addirittura inventati dallo stesso autore (come il «porrovio» e le «labrene»; e °rte e il gusto di Landolfi per ľinvenzione di nomi artificiali, di realtä false e 'Potetiche). Unpiegamento delia letteratura su se stessa, la verifica del suo intrecciodi- Unopcncnza sciľ Ml'0 C ''"Possibtle con la vita si svolgono cosí entro un'immaginazione apDaľT? C scatenata- entro una sorprendente passione per ľinvenzione, che fortel'- tUtt° ori8'nale nella nostra letteratura. In questa passione e molto del surľnpr0nta deUa s°ggettivitä delľautore, che tende a risolvere gran parte passa ľ ľ"*"31"6 111 un interminabile monologo (che, come si vedra m 10.6.18, me si Vn ceno punto aUa forma del diario), sostenuto da una voce che ínsie-,0moaľ„T e si nasconde, che si prolunga in una sua rotazione continua in-^terioľ ■ Que« opera, intrecciata con totale coerenza a una v.ta solitana e ,a anticiľľ m°Stra "n'inquietante modernita: giä sullo scorcio degh anni 1 ren-della letter * m°d° sin8olare due esperienze essenziali e tra loro assa. divcrs inquictantc mixlcmita «raturamondialedeld ''^iřř16 (la cui fortuna combľua ad essere piuttosto scarsa) meri c accostato. queUediBorgese^BectoM^ 22* Dulof) fr métu"' inlfľi U mo drtielUilH e šlire \torn Ld pitiu Uwe AJirr opcrr Epoc.,0 Guccefascismo(.9.o:945» 10.6.17-^*« „Je stagione delia narrativa di Landolfi. ..,__j: t andolíi. Dtalogodeimassimimtenu. apparve ncl ,„,,. •, 11 V»*£ZS3So de. qU Maria Giuseppa, risaliva al ,9i ft lilučinate mvenzioni si appoggiavaa una scompos.zionc continua del na ^ „Si scatti umorali, di esplos.om fantastichc c d, ghig„i helfard, ln Ii colori e di movimenti sontuosi tendeva a produrre un cffct i orione intorno a unvuoto, a "n^"^^^1!:!^:^^^11^?^11"^.!, v rare, a una serie di scatti ynguaggiog'áriccodico ,.,va di Jene raiconti m k . . a „na scomoosizinnn ,......... ,C.UI "n odiallucma a una serie laggio giä ri< cnivano DKgate alla piú degradata banalita delia víta quoud.ana moderna, „,, a| Savano verso lo splendore piú mag.co e f.abesco. Nel racconto clu- dava ,1 SJ »1 volume s. svolgeva la vicenda umonstica (assai .mportante per capirc ,1 pe Z ehe il terna delľinvenzionc del linguaggio assume in Landolh) di un personaggio ehe seriveva due poesie in una lingua mesistente, insegnatagli da un tale come « per. . (,1i ordigni narrativi rivelavano moltephci stasature interne, richiami segrc-ti tra temi c figure, sospensioni e ipotesi diverse di sviluppo (esemplare, per quesu, «000 tra piani diversi, Piecok apocalisse). Giä tutte le qualitä e gran parte dci tcmi di Landolfi erano prescnti in questa raccolta, che rivelava subito come la misura piú consona all'autorc fosse proprio quella del racconto di media lunghezza, pieno di monolo í e di squares di tipo lirico. II racconto che dava il titolo alia raccolta successiva, // mar delle Blattc e altre jtond 19*9), offriva una fantasia surreale sovraccarica di figurazioni accecanti, vio-lentc, viscide, assurdc, con la rappresentazione di una micidiale navigazione verso il mar delle Blatte, in un groviglio di pulsioni erotiche e aggressive che si rivela alla fine frutto di un sogno. Nello stesso libro una ossessione delia scomposizione e del-la moltiplicazione (altro motivo fortemente presente in tutta ľopera di Landolfi 1 mm un'ironica e lucidissima espressione nelle ipotesi pseudoscientifiche del teste datatoal2051, Da: «L'astronomiaespostaalpopolo». Al 1939 risaliva anche 1 e-dizione del romanzo Lapietra lunare, in cui la rappresentazione di un piccolo mon-doprovinciate (quello del paese natale di Landolfi), evidenziata dal sottotitolo iro nico Scene della vita di provincia, si deformava progressivamente nella rivelazione di un mondo stregonesco e misterioso, ammaliante e conturbante, attraverso il personaggio di Guru, la donna-capra. Dopo nuovi racconti contenuti nel volume La spada (1942), l'immaginazione di Landolfi si rivolse a momenti di deformazione piú comico-grottesca, nel romanzo breve Le due ziltelle (1946) e in aim racconti come La moglie di Gogol raccolto poi "lume Ombre (1954). Aftascinante trasposizione in chiave moderna di un mo-»00^00 della narrativa romantica, quello delia casa misteriosa e delia donna pn-g'omera e inaccessible, ě il Racconto d'autunno (1947), che si svolge sullo sfon*> delta guerra pwigkna, con un trascolorare continuo di motivi simbolic. e un c arrľt0rľnPmľ™050' se8nato áa5i* tensione della ricerca del protagonis X n 0tSVeIarsi deUa %»a femminile, che nel buio promelte una luo£ 'nťmeuccLľľ CaZ,0ne amorosa eterna> aI ^ & di ogni confine umano,vie ^ÄT"? ""''Wessione di soldat, sbandati. La temat.ca della to" "Udme 51 wlge in un orizzonte fantascientiftco in CancroregtnaUfV; m un'astronave ascinata 1 unarotHionesen2a^!trUltada un foUePer raggiungere la luna, ma tras- on,o 1ui si tnsform ^ 'm "■WMore solitario attende la propria fine. U w jo. **• usciľa PI0pgreSS,Vamente ^ diario del viaggiatore chiuso in una con U' Che 51 ost™ a guardare inutilmente alia vita lontano dalla ■»-6.LeformedeUaprosatralcduef!uerre 229 10 6 t8. Il diario «impossihile». r»» Cancroregina parte una vera e JSŽanni -ccessivi passa direttamente alla"J^ľ^lW Í!Slhi di abbandonarsí pienamente al suo gusto peľä Ijpossibt sciando couu»'»-"rV" V "ľ" \,Yoía- ^u crea cosi una nuova for , di diario artificiale, che motá attorno alľesperienza personale 1 1 gusto per il monoloso „do continuamente posizioni e punti di vista. Egli crea ' Tra raJti 1 Pr°Pria svolta nella scrittura di I M u-amente alla form, AJ S "rad' Landf'. che gli offre °'ogo, rove->a nuova for- a^dfittizi intrecciandoair situazioni, rappprti che sono frutto d. invenzione, legando la piu sofferta rifle ' sioneesistenziale e culturale a giochi impertinenti e a mistificazioni. Seguono uy, coSf negli anni successivi alcuni volumi diaristici, U primo e piu affascinante dei 1 %L quali, apparso nel 195 3, svela la propria ambiguita gia nel titolo, La biere du pe-cheur (nome di uninsegna vista in Francia, che puo tradursi sia "La birra del pescatore" che " La bara del peccatore"): qui la voce dell'autore esibisce fino in fondo la sua mania dell'impossibile, il suo desiderio appassionato e «romanti-co» di felicita, in un gioco senza fine di domande e risposte. F£ la stessa analisi dell'io, la sua stessa scrittura, a darsi qui come un teatro della falsita, dove non e piii possibile districare cio che e vero da cio che e inventato: ogni oggetto « ap-pare violaceo e fumoso », nel percorso di« buie pagine, dove passa se mai cio che non e, niente di cio che e». Questa stessa violenza nullificante viene pro-lungata in piti modi, in un pessimismo senza remissione, nei successivi volumi, Rien va (Nulla va), del 1963, e Des mois (Dei mesi), del 1967. Questa forma diaristica produce i risultati piii alti dell'ultima fase del lavoro di Landolfi, con un accentuarsi di toni cupi, di effetti di insostenibile ncgativita. Ma egli continuo a lungo anche la sua produzione narrativa, con risultati diseguali, da Ottavio di Saint Vincent (1958) a Tre racconti (1964, racconti di altissimo livello, il primo dei quali, La muta, e il monologo di un assassino che ha ucciso una bellissima fanciulla muta), a Un amore del nostro tempo (1965, romanzo incentrato su una si-tuazione incestuosa), a Racconti impossibili (1966, virtuosistiche macchine narrati ye); un manierismo quasi raggelato raggiungono gli ultimi racconti di Le labrene («974) edM caso (1975). Ma l'ultimo Landolfi provo anche vie diverse, pubblican- Tatrocpo«» ao libri di saggistica, scrivendo testi teatrali in versi, che presentano sontuose folgo-razioni figurative (ricordiamo Landolfo VI diBenevento, 1959. e Taust '67,1969). e P°es aggressivit^ TisJimmtl fuon da ogni posizione .st.tuz.onai Epoca 10 Guerre e fascismo (1910-1945I 10.6. Le forme della prosa tra le due guerre éx*ms*vimt0*(l Gárboh). Tuttl l brandelL d. cio che non e stato, i sogni naduti e impossibili, prec.pitano rov.nosamente acldosso alla scrittura, nc £onvolgono 1'equilibrio, conferendole una canca violenta e appassionata, una tensione alleccesso di tipo assai raro něha nostra letteratura. 1 , Momenti di eccezionale intensita nel narrarc dl Delfíni sono dati perem Tr—u daila ripresa di situazioni, ricordi, figuře che si proiettano da un racconto allal-tro, ripetendosi e modificandosi, spngionando senza fine desideri e risenti-memi: ogni suo těsto resta come sospeso e pare offrirsi ad essere riseritto, com-Wotw mentatoe riprodotto dal punto di vista di un tempo diverse Cosi il suo capola-aiRicorďo voropuóessere riconosciuto nella lungabitroduzione del 1956 al Ricordodella itUěítia jfay,. vj vjene narrata 1'origine del libro del 1938, e in particolare del racconto che gli dava il titolo, nato dalla breve apparizione, alla stazione di Firenze, di unadolescente spagnola, mentre infuriava la guerra civile di Spagna. Ma il ri-torno snila scrittura ě anche un ritorno sulla vita, che porta Delfíni a riav-volgerne insieme i diversi tempi, moltiplicando i rapporti e le transizioni tra il .iDumumimo vissuto e 1'inventato e trovando folgoranti scatti di passione; la realtá persona-mlíino. |e> quella letteraria e quella storica si awiluppano in un nesso inscindibile, fino a scatenare una ossessiva polemica contro la nuova societa italiana, contro la dissennata corsa allo sviluppo degli anni Cinquanta, in cui Delfíni awerte il trionfo di un nuovo «inumanesimo italiano». 10.6.20. Dino Buzzati. Normalita dclľiuu U tema Nelle migiiori opere di Dino Buzzati iJ richiamo dello strano e del fanta-■* stico non risultano da un'alterazione dei connotati della realta, ne da particola-n ricerche linguistiche e stilistiche: l'autore si tiene sul piano di una lingua « media », normalmente comunicativa, e di una rappresentazione che non altera 1 rapporti consueti tra le cose. Su questa base «normale», il mondo si cane di mistero e di assurdo, si sospende a una angoscia che rinvia a qualcosa d. ion tano, come a un segreto impenetrabile, a un'assenza di motivazioni e di fxi vun cu. si espnme il senso stesso del vivere. Assolutamente lontano dal ver prop i„ surreal 0| Bu22atj ^ d. divulgaz.onee 1 wS'Tid'ridu2ione a misure ^ piu normale realismo de. ten*de opeatf a)'ena2i0ne e ^'angoscia che percorrono tanta etteratu*e radTS;;mporaneaechetrovanounadelJeeSPressioniPiurad.cal.nelJo^ "liWrt? PeUe8rino presso ^"""o da famiglia miJanese nel 1**:%? °jj P" il »111 ^UaSi ^mpre a Milano. ma compiendo numeros.vM»' , i& P<*uerr sjZAd'.g,0rnallSta' inisiato al «Corriere della Sera»fin dal 19* i. . dedlco «nche alia nim™ a Mil.-----f n,l ,«,- HTtrUrihw). i" «ii si nar" vicenda dellufticiale Giovanni Drogo, che con- uinm. „muk sua vita senza senso nella fortezza Bastiani, al limite di un deserto inesplora- d„ Ttntn to, nell'attesa vana di misteriosi J artan invason che non compariranno mai. E facile riconoscerc nel tema e nell'atmosfera sospesa di questo romanzo un'immagine della tensione e dell'attesa di eventi distruttivi che percorreva l'ltalia del fascismo aJJ'inizio della guerra mondiale; ma Buzzati traspone questa tensione in una specie di tempo fuori della storia, in un orizzonte metafisico un po' astratto e convenzio-nale. U successo dell'opera ě dovuto anche al modo in cui essa sa collocarsi al limite tra la grande letteratura e la letteratura di grande consumo. A pane alcuni racconti. U produzionc specie quelli raccolti nel libro / selte messtiRgen 11942I, Buzzati Iche scrisse anche & coroumo testi per il teatro), si awiö sempre di piu sulla strada di una letteratura di grande consumo, basata su artifici a effetto o su un'abilissima riproduzione degli schemi della piu aggiornata letteratura curopea del dopoguerra (specie anglosassonel: ri-cordiamo i racconti // crollo della Baliverna (1954) e il romanzo Un amore (1963). 10.6.21. Achille Campanile e la scrittura umoristica. L'umorismo ha un peso essenziale in alcuni dei piu importanti auton stu- Uprof«,or* diati in questo capitolo (Bontempelli, Savinio, Landolfi, Delfíni) e in altre esperienze contemporanee, come nella narrativa di Palazzeschi (cfr. 10.3.15). Ma la letteratura degli anni tra le due guerre vide anche svilupparsi un tipo di scrittura umoristica «professionale», con il lavoro di auton che si presemano al pubblico in primo luogo come « umoristi», intrattenendo e divertendo letto-ri affezionati, con diversi modi di deformazione della realtä e del lmguaggio. La "essa stampa periodica si abituö sempre piu di frequente a riservare spaa pt questa scrittura umoristica, che perö doveva evitare scrupolosamente temau c"e politiche o sconfinamenti nella satira. . ^ L'umorista piú scatenato e fecondo, che ha diffuse nella media cultura it ana 1 nxxUli di una sua comicitá surreale (le cui radici sono in P™° u°f ^pANlU Posizioni comiche dei futuristi, cfr. 10.3..2), i il romano ^M*-^ (•899-1977), infaticabile artigiano della scrittura. che in una «süss ™ P nonet. na«ativa, teatrale, giornalistica, si diverte a ridurre le figure umane a ^ £ «Wando da ogni gesto e da ogni frammento hngmstico deuP u slu[,,dl„ Khese e piccolo borghesedeformazionigiocosemvenaor,«^ 8'oco condotto con trionfante irresponsabilita. egl. corrodeilm ^ ^m 3*J>diano nel suo stesso farsi, accumula un repertono scont.n jntcnzione *" «istere (anticipando con sponuneo estrern.smo e senza Eugénelone- Weologica ceni umoristi dellassurdo del secondo dopoguer a_ , ro. *»• geNeri e tecniche, tav. 252). Tra le sue numero*^ ^ m°Zl>e mia non H i .«,«1 i racconti d.s.ntegra 1 di Man Po«uerrasided"-R,"'r5U,'ulĽ'atoal«^^deIIaSera.>.u.^^ \™'"ľ " """ľ ^ 7 Je Sľpubbli^ in La sua pt0sa ľ anche alla Pittura- A Miláno morí nel 1972. . ,jstJco. daj Wjle sorprendent. Tragedtem J.M^ P teatraü ŕu.un sua ^Pida s mnlľa"a,,Va,mantiene in °gni ^omento un piglio »ofí*^tt» * (cfr. %\ ",rema e null.fican.e semphficaz.one fl K t ľP "a: ?eUo scorcio degli anni Trcnta essa offre i r^p0 il *» j ,„ .,. Pfcare Zavathni. nato a L^* j m, ' „gatlln«enerealmotmň^ii-.„r. j- i ... .u.^ areadra- W ^e- ,Jf scnttura umoristica dell'emiliano Césare ^ . „„.„butoessenzi* ^'CSI™* ?eUo scorc'° degíanni Trenta essa offre. suo r£ j "^US Ú motivo deU'att"a di quaicosa che non accadra^ ^ z,onaJe(chersetSW^''f ('933) evan »cconti, egüottenne un*"*//^ gUUo 51 e Propagato a livello internazionale) col roma^ J?*j**x* umoristica dellemiliano Césare ^^^S^^f^. 1 c'nema neorealista (cfí r. 11.2.2) e QIUUO FERRONI STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA IL NOVECENTO EINAUDI SCUOLA