Elsa Morante sato: Domani morirö. Comunque, guardati dalle stazionci-nc confinarie e dai fili elcttrici. Ma tanto ě per domani. Ec-co, come sento ora che ogni giorno puö esser quello. E inve-ce non ci si pensa mai. Come fare, Dio mio (un attimo la Madonna pare che mi dica passando: Non vuoi dunque venire da me?) ma io ho paura. Aiutami tu. Mi accorgo che per quanto mi rivolti nel letto, tengo sempre le mani in cro-ce. Dubito di esser viva ma lo sono. Ma certo ě per domani. Vorrei telefonare a mia madre ma tanto non si sveglierebbe. Mi stupisco in questo momento di non aver sempre paura, cosi sola in questa casa. E Ia notte! Forse ě stato solo perché tenevo quella mano sul cuore. Strano che basti una cosa simile, un contatto con questo misterioso organo vitale, per originäre tanti simboli e figuře. Poco prima avevo avuto altri sogni, uno nel dormiveglia, mi pareva di avere davanti a me sul letto due gatti neri, ma sono soltanto i neri dell'uscio e della finestra. Poi ho sogna-to che A. aveva mangiato un veleno per morire. Io vado lä, lo trovo davanti alla radio, gli metto un dito in gola ed egli vomita una sostanza bianca e subito ě guarito (malgrado i suoi nervi, in fondo mi ě grato di averlo salvato). Ma ě stan-co, vuole dormire, ě piccolo come un ragazzino con un grembiule bianco. Dorme sulle mie ginocchia, con le gambe quasi tutte scoperte e larghe, cosi che mi vergogno un po' per lui. Ma sono felice che dorma cosi su me. Roma 30 luglio Questa notte ho sognato i fiori rosa. Del diario inedito del 1938, qui messo a stampa integralmente per la prima volta, e stata data notizia nella Cronologia delle Opere di Elsa Morante (Mondadori, MOano 1988), dove compaiono anche, a eura di Carlo Cecchi e Cesare Garboli, alcuni suoi stralci (pp. xxx-xm). Redatto su un ordinario quaderno di scuola a quadretti dalla co-pertina nera e di dimensioni cm 20,5 x 14,5, il manoscritto autogra-fo occupa le prime 29 pagine delle 76 complessive (escluso il fronte-spizio), per un totale di 57 facciate non numerate. II riquadro del frontespizio contiene nella parte superiore, in forma di epigrafe, i versi danteschi (Purg., XV, 31-33) poi ripresi nel diario alia data 24 febbraio con la variante Tosto > Tempo; presenta inoltre, nel margi-ne inferiore destro, la dicitura «Libro dei sogni», nel margine latera-le sinistro, la massima «La vida es sueňo». Sul recto della prima pa-gina figura in occhiello, al centro, il titolo «Lettere ad Antonio», mentre a partire dal recto della seconda ha inizio il diario, che riempie fittamente le pagine seguenti e si conclude sul recto della ventino-vesima. Per quanto riguarda il titolo, si ě optato qui, rispetto all'o-nginale «Lettere ad Antonio» [ripreso per la ripubblicazione del těsto nel secondo volume delle Opere di Elsa Morante, Mondadori, Miiano 1990], per il titolo redazionale Diano 1938, che trova la sua gwsuhcazione nella scansione cronologica del quaderno. « Libro dei la nr'f6 Vlda es sueňo», che potrebbero anche far pensare al-incalr 8UraZ10nC di due titoli eventuali- sono di fatto due appunti p„,e va.nno mterpretati come exergo. te" nitidiP»r|ClíÍaraL0 comunclue intelligibile, la gratia alterna carat-31111 nadití, per una disuguale intensita dell'inchio- 64 Nota al těsto stro nero che, affievolendosi, fa quasi pensare a una comunc penna da intingere in un calamaio. Le sezioni dal 22 al 27 aprilc 1938, corrispondenti alle paginc 26-28 del quaderno, sono statc proba-bilmente scritte con un pcnnino divcrso dal primo: ě infatti passa-to parecchio tempo dairultima annotazione, se il 22 aprilc la Mo-rantc riprende a scrivere dopo un'interruzione di ben diciassette giorni. Risulta altresí evidente che dopo circa un mcsc la scrittrice cambia nuovamcnte pennino. II těsto del diario č qui riprodotto con rigorosa fcdcltá aU'origina-le. I segni diacritici di cassatura (asterischi) segnalano le censure ďautore che, nell'autografo, spczzano deliberatamente il fluire dcl-la confcssione per reciderne con estrema eura i punti piú scabrosi. Si ě voluto infatti evidenziare anche nella stampa, con una čerta approssimazione grafica, la diversa ampiezza dclle espunzioni, re-stituendo il travaglio psicologico di un documento cosi intimo. Del-le cancellature a scopo emendativo si preferisce non fornire il rege-sto, per l'irrilevanza che il passaggio di lezione, anche quando sia faticosamente ricostruibile, viene ad assumere in una serittura di getto, priva di una diacronia revisionistica e non sottoposta nem-meno alla perfettibilitá della bella copia. Corretti i lapsus calami pa-tenti (equibňo per equilibrio, ecc), si ě scelto di lasciare inalterate quelle rare sviste che possono verosimilmente interpretarsi anche come scelte ďautore (a posto del tavolino e aleune iterazioni di parola dopo parentesi). Nella punteggiatura, ci si ě limitati a interve-nire con qualche minimo ritocco del tutto indispensabile e a rego-larizzare la disposizione dei segni ďinterpunzione in prossimitá di parentesi e virgolette, nonché l'impiego simmetrico di queste ulti-me. Per ragioni di uniformita tipografica, non si ě rinunciato a qualche normalizzazione ortografica e di accento. Delucidazioni su akuni luoghi del diario sono ricavabili dalla ci-tata Cronologia, come nel caso del viaggio 'ungherese' (pp. xni-XLm): «"il viaggio primaverile lungo il Balaton" fu compiuto m oc-casione di un viaggio a Vienna e a Budapest insieme a un uomo de quale non si hanno notizie, se non che ě forse la stessa persona con la quale la Morante visito per la prima volta la Sicilia», nel novem-brc del 1937. Concordemente ai eriteri adottati per la parziale pub- Nota al těsto blicazionc mondadoriana del diario, non vengono qui sciolte le ini-ziali dei nomi, che peraltro risultano talvolta agevolmente identifi-cabili. II piú ricorrente, A., ě Alberto Moravia. Una considerazione a parte richiede invece la sigla «S. J. C.»: la prima lettera ě conget-turalmcnte decifrata come 5 nell 'ipotesi che 1'abbreviatura possa si-gnificare «Sanctus Jesus Christus». Devo molto a Césare Garboli, alle sue illuminazioni e al suo aiu-to: va dunque a lui un grazie che la sortě vuole sia anche riconoscen-za ďordine privato. A. A. Firenzc, agosto 1989.