Mirabili effetti di Beatrice su tufti Gli esempi veramente canonici di componimenti in lode di Beatrice (e quindi delle "nove nine" dantescbe) si hanno in questo XXV, capitolo tutto dedicato allarappre-sentazione delle virtu della "gentilissima" e del suoi mirabih effetti su chi fosse ve-nuto in qualche modo a con tat to con lei. /Vita Nuova, xxvi] xxv.. Questa gentilissima donna, di cui ragionato e ne le precedent! parole, venne in tanta grazia1 de le genti,2 che quando passava per via, le persone cor-reano per vedere lei; onde mirabile letizia me ne giungea. E quando ella fosse presso d'altuno, tanta onestade' giungea nel cuore di quello, che non ard.a d. levare li occhi, ne di rispondere a lo suo saluto; e d, questo molti, si come esper-ti,' mi potrebbcro testimoniare a chi non lo credesse Ella coronata e vestita d u-militade s'andava, nulla gloria mostrando di cio ch ella vedea e ud.a. Diceano tatta cspcrienza. 6 Ella coronata. udia: ella mostrava un atteggia-mento di umile benevolenza (portava la propria "benevolcnza" come ornamento, corona e vesti-to), c non si insuperbiva per cio che vedeva e udiva (s'intenda: i manifesti effetti del suo passa-re in mezzo alia genter. Per «umilitade» cfr. la nota al sonetto Tanto gentile qui di seguito. razta: «scntimento complesso di favorc, benc- ■nza irnrnira/.ionc, gradimcntcm (Dc Kober-ti§).^ de le genti: presso la gentc. onestade: scntimento di reverenza, |a the i| suo aspetto ( ar ehe si ptí5 "espriröere a parole. ymmo che é parso «piano ad intendere» non solo i (cfr. r. 34) ma anche a molti lettori model mo qui di seguito la parafrasi di G. Co ha mostrato le insidie semantiche de., facilitä del testo. «Tale ě l'evidenza et e del decoro di colei ch'e mia signora, n lutare, che ogni lingua trema tarn« Erne, e gli occhi non osano guardar^ cede, mentre sente le parole di lode <.-' te arteggiata alia sua interna bene-.' evidente la sua natura di essere terra per rappresentare in concreto vína. Questa rappresentazione ě, pc? templa, cosi carica di bellezza che degli occhi entra in cuore una dolcez. bile sofo per dirma espenenzii -oomia muove, oggettivata c tatí soave ispirazione amorosa che non ta gerire all'anima di sospirare» In ai termini tecnicigentile e spi^y. tevoli sono «onesta, naiuralmer.-[che] ě un suo šinoňraío [di gerr-k*], nel senso perö del decoro es-che «jjpn Valeria * ser: "appare". ma *appare evidenter.-' .esta neHa sua evidenzs*; ao*r" - d* sivamente il suo significato primitivo di "signora (del cuoreJ"» e cosa che non ě, come oggi, un termine che indica ció che sta «sotto il livello onto-logico della persona», ma un termine che indica «piu largamente un essere in quanto, precisa-mente, causa di sensazioni e impressioni» c lab-bia che vale "fisionomia". (G. Contini, Escrcizio ^tnterpretazione sopra un sonetto di Dante, in Variantie altra Itngutsttca, Einaudi, Torino 1970, PP. 161-68). 22 dinanzi.jn precedenza. dwistone: distinzione del componimento in parti a seconda deirargomento, che Dante se-<$ndo un gusto scolastico pospone o prepone a qaasi tutti i testi poetici della Vita Nuova. bssando lui: tralasciando questo sonetto. per lei: per merito suo. non solamente... molte: «e il vecchio motivo m del Cappellano che gli obsequta alle altrc donnt siano dovuti come omaggio indiretto alia donna r?ICuore [...] e che il servitore di una sia ipso facto servirore di tutte; ma rovesciato. L'omaggio é Testensione ďiperbolej di una norma di cortesia, ma la benedizione di tutto il genere