■ Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ ^> 78% (■} QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf ■ Libreria Epoca 10 Introduzione 1.1 problems politic! e sociali nei primi detenni dell'Unitä 2. Lingua e cultura tiella seconda metä dell'Ottocento 3. Letteratura, societä, rappresertazlone 1. I problemi politici e sociali nei primi decenni dell'Unitä Nel 1861 viene proclamato il Regno d'Italia. II processo unitario. cui l'elite intcllcllualc c militare ha in vario modo lavoralo dall'inizio del se-colo. perö non e ancora concluso. Non solo Roma e ancora sotlo il direi-to controllo del papa, ma la stessa adesione dei vari territori alia nuova compaginc statale si verifica con lenlezza, (crminando solo dopo circa un decennio. Si tratta di un elemento su cui forse non si rifletle abba-stanza, mentre e invece importante comprendere che il compimento formale dell'Unitä italiana avviene in maniera graduale. Molte, e comprensibili. sono le resistenze di cittä e popolazioni che Differenz^ territoriali avevano conosciuto per secoli un orizzonte territoriale ristretto, circo-scritto dentro arcc linguisticamcntc e culturalmcntc molto omogenee, e che adesso fanno fatica ad accomunarsi in un"unica realtä statale che supera di gran lunga i confini tradizionali. II nuovo Regno mette insie-me aree assai diverse tra loro. a partirc dagli assetti politici ed econo-mici distinti e dalle conseguenti divergenze dal punto di vista sociale. Certo. non mancano analogie tra le diverse zone della Penisola. come mostra il caso delle condizioni spesso disperate in cui versano le pove-rissimc masse contadine, si tratti dei latifondi meridionali o delle Campagne del Veneto. Ma piü evidenti appaiono agli occhi dei conlempo-ranei le differenze. ehe investono sia l'organizzazione amministrativa sia l'impianto cconomico. Se la diffidenza reciproca tra le regioni italiane comporta soprattutto un problema di ordine culturale. ben piü gravi sono le implicazioni di ti-po politico quando si deve affrontare la necessita di controllarc popolazioni analfabete. escluse dalla possibilitä di comunicare in italiano. una lingua che a quelTepoca non puö che impararsi a scuola. Le forze dell'e-sercito, in particolarc, sono chiamate a vigilarc su rcalta lerritoriali assai diversificate, che per lo piü non conoscono e che molto difficilmente possono arrivare a comprendere: ne deriva un sospetto diffuso, reso ancora piü acuto dal disprezzo, misto a timorc, con cui spesso gli ufficiali considerano le masse rurali. ■ Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% BD' QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria La letteratura del Limiti del progetto moderato Incertezze politiche e compimento dell'Unitä Non si tratta di un limite dell'escrcito. che poteva anche essere consi-derato «d'invasione» da popolazioni che si vedono controllaie da forze che sentono estranee se non addirittura straniere (non senza ragione. in fondo. se e vero che l'impianto milkare sahaudo non viene modificato dopo l'Unitä). Quesle iniziali difficoltä sono perö la dirclta conscguen-za deirimpianto politico con cui la classe dirigente ha proniosso e realiz-zato il nuovo Stato. Animala da un progclto moderato, la classe egemo-nc ha di fatto impedito il coinvolgimento dirctto dei ceti subaltcrni ncl processo unitario. Come ha spiegato a suo tempo Giulio Bollati, fin dall'inizio del secolo si era infatti guardato con ostilita alia possibilitä di armare i contadini. Una diffidenza gencralizzata, che conosce solo Ic poche eccezioni di chi, come Carlo Pisacane. Ippolito Nievo e non molti altri, aveva aderito al partito mazziniano o aveva comunque lmmagina-to di associarc la rivoluzionc politica (con la crcazionc di un nuovo Stato italiano) a una rivoluzione sociale (con la liberazione delle Campagne dalle condizioni di prostrazione in cui versavano). Ai limiti di prospettiva politica occorre aggiungerc il clima di instability delerminato dalle operazioni militari nel Sud Italia durante l'ope-razione dei Mille: un periodo in fin dei conti breve, ma caotico e foriero di grosse trasformazioni. a partirc dalla scomparsa dell'apparato borbo-nico. II quadro e reso ulleriormenle complicato dalla tradizionale debo-lezza del potere centrale nelle zone rurali del Meridione. sostanzialmen-te isolate dal resto del Pacsc anche perche ancora vincolate all'origina-rio assetto feudale. Se si pensa che ancora quaranta anni dopo l'Unitä, nel 1901. il presidente del Consiglio dovrä attraversare la Basilicata a dorso di mulo perche non ci sono strade carrozzabili che uniscano la Calabria alia Campania, allora risulta facile comprendere quale profonda distanza dovesse esserci tra la nuova. e ancora debole. politica del Regno d"Italia e lc condizioni effettive delle province mcridionali. II nuovo Stato dove dunque affrontare diverse difficoltä: la difformi-tä delle condizioni socioeconomiche nelle varie parti del Paese: la ne-cessitä di ottencre il pareggio di bilancio; la spinta verso la conquista dei territori non ancora italiani: Pureenza di ottenere un piü forte consensu -he rendono a volte in-Destra storica. al go-avia e proprio in que-to a compimento con mfitta nel 1866) e di Agostino Depretis, la urita. Non ci sono piü he deve quindi oeces-.amo segnalato nei ca-d si radicalizza: si dif-.rie anarchiche (incar-; nel 1882 sorge a Mi-cui qualche anno piü [ tratta di realtä politi-lali ad abbandonare il É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% (■} QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria La letteratura del Limiti del progetto moderato Incertezze politiche e compimento dell'Unitä II mondo politico si trasforma Non si tratta di un limite dell'esercito. che poteva anche essere consi-derato «d"invasione» da popolazioni che si vedono controllate da forze che sentoiio estranee se non addirittura straniere (non senza ragione. in fondo. se ě vero che Timpianto militare sabaudo non viene modificato dopo l'Unitä). Quesle iniziali difficolta sono pero la direlta conscguen-za dell'impianto politico con cui la classe dirigente ha promosso e realiz-zato il nuovo Stato. Animata da un progetto moderato. la classe egemo-nc ha di fatto impedito il coinvolgimento diretto dei ccti subalterni ncl processo unitario. Come ha spiegato a suo tempo Giulio Bollali, fin dall'inizio del secolo si era infatti guardato con ostilitä alia possibilitä di armare i contadini. Una diffidenza generalizzata, che conosee solo lc poche eeeezioni di chi, come Carlo Pisacane. Ippolito Nievo e non molti altri, aveva aderito al partito mazziniano o aveva comunque immagina-to di associarc la rivoluzionc politica (con la creazionc di un nuovo Stato italiano) a una rivoluzione sociale (con la liberazione delle Campagne dalle condizioni di prostrazione in cui versavano). Ai limiti di prospettiva politica oecorre aggiungere il clima di insta-bilitä delerminato dalle operazioni militari nel Sud Italia durante l'ope-razione dei Mille: un periodo in fin dei conti breve, ma caotico e foriero di grosse trasformazioni. a partirc dalla scomparsa dclTapparato borbo-nico. II quadro ě reso ulleriormenle complicato dalla tradizionale debo-lezza del potere centrale nelle zone rurali del Meridione. sostanzialmen-te isolate dal resto del Paese anche perché ancora vincolate all'origina-rio assetto feudale. Se si pensa che ancora quaranta anni dopo l'Unitä. nel I90l. il presidente del Consiglio dovrä attraversare la Basilicata a dorso di mulo perché non ci sono strade carrozzabili che uniscano la Calabria alia Campania, allora risulta facile comprendere quale profonda distanza dovesse esserci tra la nuova. e ancora debole. politica del Regno d"Italia e lc condizioni effettive delle province mcridionali. II nuovo Stato deve dunque affrontare diverse difficolta: la difformi-tä delle condizioni socioeconomiche nelle varie parti del Paese: la ne-cessitä di ottencre il pareggio di bilancio: la spinta verso la conquista dei territori non ancora italiani: Purgenza di oltenere un piii forte consenso internationale. Obietlivi in parte contraddittori. che rendono a volte in-certa l'azione politica dei governi della cosiddetta Dcstra storica. al go-verno per i primi quindici anni. fino al 1876. E tuttavia c proprio in que-sti anni che il processo di unifieazione viene portato a compimento con la conquista del Veneto (sottratto alPAustria. sconfitta nel 1866) e di Roma (espugnata ncl 1870). Quando. nel 1876. il potere passa alia Sinistra di Agosiino Depretis. la spinta risorgimentale si ě dunque quasi del tutto esaurita. Non ci sono piü motivazioni esterne che reggano l'azionc politica. che deve quindi neces-sariamente concentrarsi su quelle difficolta che abbiamo segnalato nei ca-poversi precedenti. Nel frattempo il quadro politico si radicalizza: si dif-fondono in varie arce del Paese Ic teorie rivoluzionarie anarchiche (incarnate dalla notevole figura di Andrea Costa), mentre nel 1882 sorge a Mi-lano. cittä industrials il Partito operaio italiano. da cui qualche anno piü tardi. nel 1895. deriva il Partito socialista italiano. Si tratta di rcalta politiche nuove. che spingono i gruppi dirigenti tradizionali ad abbandonare il É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% (■} QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria bipolarismo dei primi venti anni di Unita per adottare invece un sistema centrista. Nasce cosi il Irasformismo ilaliano, inaugurato nel 1882 proprio da Depretis, cioě la tendenza dei parlamentari di destra e di sinistra ad ac-cordarsi tra di loro per isolare le forze antisistema e allontanarle nelle ali estremc per evitare che arrivino al potere. I governi devono intanto afírontare le emergenze economiche e so- La politica economka ciali. Ne nasce. insieme a una spinta ulteriore al controllo armato dei territori, anchc Fesigenza di realizzare quella modernizzazione del Pac-se che viene sentita come missione principále delPUnilá polilica final-mente raggiunta. A questo scopo si ritiene innanzitutto necessario dolare 1'Italia di un diffuso sistema di infrastrutturc. a partire dalla viabilitá ordinaria e dalla rete ferroviaria. Uobietlivo ě di aumentare il movimen-to delle persone e delle merci. giacehé i governi. sia di destra sia di sinistra, sono convinti che sia impossibile realizzare un processo di indu-strializzazione in lutia la Penisola, e che al contrario vadano innanzitutto favoriti gli scambi commerciali nazionali e internazionali. Una simile politica economica non aiuta pero lo sviluppo delle province meridionali, dove 1'opposizione al nuovo Stato assume anche formě violente. con la nascita del brigantaggio. Al di la della coloritura romanti-ca che si ě data e si dá ancor oggi talvolta a questo fenomeno. le sue radiči effettive si trovano. da un lato, nella tradizionale ostililá verso il polere centrále, dallaltro. nella situazione caolica determinata dal passaggio di Garibaldi nel 1860, cui non ě seguito quel miglioramento economico e sociále che sembrava essersi prospeltato ai contadini. Lo Slalo risponde con una dura repressione militare. che debella i focolai di insurrezione arma-ta. ma che non contribuisce a mutare il clima di diffidenza rcciproca e tanto meno serve a mighorarc Ic condizioni economiche di quclle regioni. In questa direzione si muove invece la nuova esigenza nata nel Parlamente italiano di conoscere meglio le reallá depresse della nuova nazio-ne, soprattulto al Sud. Vengono cosi islituite delle commissioni per stu-diare le effettive condizioni economiche e sociali della popolazione. II přímo risultato ě la notevole inchiesta pubblicata nel 1877 da Franchetti e Sonnino col tilolo La Sicilia nel 1876, in cui 1'economia e la societa agrarie siciliane vengono analizzate a partire dai contratti che regolano la proprieta e 1'uso della terra e dai rapporti sociali e politici che ne vengono determinati. Una pubblicazione importante, che, insieme alle Leí-tere meridionali (1878) di Pasquale Villari. segna 1'inizio del cosiddello meridionalismo: da questo momento in poi il Meridione diventa la «que-stione» di fronte alla quale la classe dirigente del Paese non puó piú «chiudere gli occhi». Nello stesso 1878, nasce la «Rassegna settimana-le», la rivista a cui danno vita gli stessi Franchetti e Sonnino, e alla quale partecipa anche Giovanni Vcrga (cfr. Baldini). 2. Lingua e cultura nella seconda metá dell'Ottocento Nonostante le difficoltá fin qui evocate. i decenni successivi al passaggio di potere alla Sinistra vedono un notevole miglioramento delle condizioni economiche del Paese. cui si accompagna un significalivo au- Le inchieste pathmenldti eil r?i dionalumo É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% B1 QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 610 La letteratura del mento delia partecipazionc popolare alia polilica nazionale. La riforma eletlorale del 1882, per esempio, porla gli elettori da 400.000 a quattro milioni: una decuplicazione degli ilaliani direttamente coinvolti nelle votazioni ehe comporta. di conseguenza. la necessitä di informarli e coinvolgerli nci processi politici e decisionali. Si spiegano cosi la nascila di riviste e in generale la diffusione di libri ehe affront ano le piü urgenti questioni dello Stato unitario. La partecipazione Mentrc poco a poco si spegne ľoriginario entusiasmo risorgimenta-dei cattolici le, il mondo italiano conosce dunque delle nuove sollecitazioni, ehe ca-ratterizzano Íl quadro culturale delľultimo quarto dell'Ottocento. Tra le novitä oecorre rimarcare i profondi cambiamenti nel mondo cattoli-co. Dopo la preša di Roma, infatti, il papa Pio IX lancia ľappello ai fe-deli (col «non expedil» del 1874) affinché non partecipino alia vita po-litica del nuovo Stato. considerato un usurpatore. Ma ľapertura delia legge eletlorale. e le opportunitä ehe la nuova amministrazione nazionale offre alla nascente borghesia italiana, spingono invece i cattolici italiani (che sono la grandissima maggioranza dci citladini) a entrare in maniera diretta nei meceanismi del nuovo Stalo. Ciö ha degli importan-ti effetti anche nel mondo culturale, a partire da quello scolastico. ehe prima delľUnitá era appannaggio esclusivo delle gerarchie ecclesiasti-^^^^^^^^^^ che e ehe adesso passa invece sotto la piena responsabilitä delle poliii-che di governo centrale. Scuola e analfabetismo Proprio ľesempio delia scuola mostra perö come, se le opportunitä di coinvolgi mento sembrano aumentare. le condizioni generali delia cultura restano piuttosto depresse. Ampio e diffuso ě infatti ľanallabetismo, so-prattutto al Sud e nelle Campagne del Nord. Ně bašta a risolvere questa piaga un sistema scolastico, che. pur adottando ľobbligo fino ai primi due anni delle Elementari, resta affidato ai Comuni, che molto spesso non hanno le risorse economiche per pagarc i maestri c per organizzare i ne-cessari servizi delľistruzione di base. La questione scolastica viene af-frontatíi piü avanti in questo libro (cfr. infra. Capitolo 3. §1). sieché qui bašta sottolineare le ambiguitä politiche che caratterizzano un settore pur decisivo per la crescita economica e sociale delia nuova nazione. II quadro complessivo delľaccullurazione di base mostra dunque due volti complementari. Da una parte, ľltalia conosce un'evoluzione positiva, tanto che alla fine del secolo la scolarizzazionc sarä paragona-bile a quella delle societa europee piü avanzale. Dall'allra. il potere centrale, demandando la responsabilitä economica della scuola elementare ai Comuni. mostra di favorirc gli studi superioři e universitari, con una evidente sperequazione rispetto alle masse contadine e proletarie che in questi stessi anni vengono emergendo con forza (come mostra la ricor-data fondazionc ncl 1895 del Partito socialista italiano). II problema della lingua In una simile siluazione. ě evidente che le politiche sulla lingua as-sumono un significato importante. Lbriginaria divisione statale della Pcnisola aveva favorito una forte continuitä culturale nell'uso dei dia-letti, ehe non erano appannaggio esclusivo dei celi popolari, ma erano abitualmente utilizzati anche dai ceti dirigenti locali. L'avvenuta Unita rendeva al contrario neccssaria ľadozione di una lingua comunc. Qui doveva intervenire la scuola. che pero proprio ai suoi livelli primári ve- É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% B1 QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria niva lasciata - come abbiamo detto - alla responsabilitä dei poteri lo-cali. ehe spesso non avevano risorse necessarie per garantire un'ade-guata formazione di base. Si registra dunque qui un'altra contraddi/.io-ne, che da un lato vede ľassunzione sempre piü consapevole e diffusa delia lingua italiana presso la borghesia c in generale i ceti urbani, dalľaltro registra la lontananza dei ceti rurali e delle classi subalterne dai processi di avanzamento culturale. Queslo groviglio di clifficollä e contraddizioni č rcso ancora piü intricate dalla scarsa incisivitä con cui si interviene sulla formazione delle maestre e dei maestri, spesso essi stessi sprovvisti di un'adeguata istru-zionc linguistica. Di piú. occorre anche considcrare lc difficoltä econo-miche in cui versa un corpo docente sottopagato e culturalmente isolate, privo di rapporti con le istituzioni superioři e con il mondo intellet-tualc. Osservatori contemporanei. come per escmpio Matildc Scrao, raccontano la sorte delle maestre inviate a lavorare lontano da casa. in piccoli comuni rurali e montani delia provincia, e costrette ad affronta-rc il difficile lavoro delľistruzionc elementare in contesti a volte ostili, vivendo sempre sul filo delia poveria materiále, e in casi estremi (ma non infrequenti) costrette addirittura a ricorrere alia prostituzione per poter sopravvivere. Si capisce allora come mai il «processo di estensione dell'italiano» sia avvenuto «in primo luogo dal basso e in modo indiretto» (Trifone). per ľimpulso delle forme di autoorganizzazione operaia c contadina o per la semplice necessitä di dover affrontare la realtä del nuovo Stato unitario. Appare infatti evidente che due principáli fenoméni hanno po-tenziato ľadozione diffusa di una lingua unitaria: ľemigrazione interna (soprattutto dal Sud verso il Nord e dalle Campagne verso le cittä) e la coscrizione militare obbligatoria su base nazionale. Due aspetti diversi, uno socioeconomico e Faltro burocratico ehe pero hanno effetti analo-ghi. giacehé i giovani (almeno i maschi) vengono in contatto con un mondo linguisticamente diverso che li costringe ad adottare la lingua comune. Si pensi innanzitutto al caso del servizio militare. dove il solda-to deve saper affrontare un'amministrazione veicolata esclusivamente in lingua italiana e per lo piú attraverso formulazioni seritte. Ma si pensi anche al caso degli emigrati, ehe si trovano inseriti in contesti linguistici diversi rispetto a quello in cui sono eresciuti e con i quali sono per lo piü costretti a interagire attraverso canali diversi dal dialetto. II fatto stesso ehe si tratti di un apprendimento dal basso, per lo piü estraneo ai percorsi scolastici e dunque alia normalizzazione grammatical e lessicale. fa si ehe la lingua italiana effetlivamente utilizzata nelľinterazione, orale e seritta, sia caratterizzata in senso popolare, con la marcata presenza di regionalismi c di fenoméni di contatto interlin-guistico. Lo testimoniano le lettere dei soldáti, che ancora nella prima guerra mondiale mostrano frequenti interferenze tra dialetto e lingua. Analoga la situazione nelle cittä industriali del Nord, dove gli immigrati sono costretti a sprovincializzarsi e a usare un lipo unitario di lingua, che pero risente anch'esso del contatto tra registri espressivi differenti, che trasferiscono nelľidioma nazionale elementi del dialetto di apparte-nenza e di quello adoltato nella deslinazione di arrivo. Unificazione linguistica dal basso 6261 /721 0€>D 0 É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% B1 QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 612 La letteratura del II giornalismo Pur in maniera tentennante c incerta, si puô comunquc affermare ehe nel corso delľultima fase del secolo la lingua unitaria si afferma progressi-vamente. Lo mostra tra ľaltro il sorgere di nuovi giornali e pubblicazioni periodicitě di vario tipo. Nel giro di venti anni, in tutte le regioni ďltalia si as-siste a un pullulare di iniziative giornalistiche, con la nascita delia «Stampa» a Torino (1867). del «Corriere delia Sera» a Miláno (1876). del "Roma" a Napoli (1861). del «Giornale di Sicilian a Palermo (1860). delľ«Unione Sarda" a Cagliari (1889). dclľ«Arena» a Verona (1866). del «Piccolo» a Trieste (1881). del «Resto del Carlino» a Bologna (1885). del «Secolo XIX» a Genová (1886). delia «NazÍone» a Firenze (1859), del «Messaggero» a Roma (1878). c di altre ancora fino alia fine del secolo (per esempio «11 Mattino», ancora a Napoli nel 1892. o «La Gazzetta dello Sport» nel 1896 a Miláno). Scrittori e giornalismo Se questa moltiplicazione delle testate dimostra senza alcun dubbio la diffusione semprc maggiore delia lettura dei quotidiani (e dunque la significaliva diminuzione delľanalfabetismo). essa ě anche il segnale del piú diretto coinvolgimento degli intellettuali nella vita culturale del Pae-se. Tutti i letterati italiani del secondo Ottoccnto partecipano infatti al mondo del giornalismo. a partire da Verga, Capuana e De Roberto per arrivare a Collodi. De Amicis. Matilde Serao e Fogazzaro. Si tratta in-nanzitutto di un modo ehe garantisce un provento cconomico. con la progressiva professionalizzazione delia serittura. ehe puô divenlare un'attivitä remunerativa capace di rendere autonomi. sotto il profilo cconomico. gli scrittori. La dišputa sulla lingua II fenoméne, interessante anche per gli sviluppi ehe avrä nei decenni successivi e poi nella cultura del Novecento. merita attenzione anche perché sembra risolvere una questionc alľapparenza teorica. ma in real-tä decisiva per la vita conereta delia nuova Italia. Ci riferiamo alla dišputa scoppiata nei primi anni Settanta del secolo quando Graziadio Isaia Ascoli pubblica il Proemio al primo numero delľ«Archivio glotto-logico italiano» (1873). Contrapponendosi al modello manzoniano di una lingua calata dalľalto e basata sul fiorentino. Ascoli denuncia la «scarsa densitä delia cultural e la «eccessiva preoceupazione delia forma» ehe sarebbero tipi-che delia societa ilaliana. Si tratta di problemi ehe hanno caratterizzato la nostra identita nazionale ancora a lungo, e ehe giustamente quello sludioso individua come segno di una debolezza culturale. Proprio per questo la parlecipazione degli scrittori al giornalismo va riconosciuta come una novitä importante, in quanto ě il segno del rafforzarsi di iin'o-pinione pubblica diffusa, ehe. a diffcrenza di quanto aceadeva nel periodo preunitario. ě abituata a diseutere dei problemi coniuni in termini chiari e precisi. Un fenomeno ehe pero. purtroppo. dovrä convivere a lungo (c forse ancora oggi convive) con ľinversa tendenza a enfatizzare retoricamenle le diseussioni pubbliche. 3. Letteratura, societa, rappresentazione LTJiitä ilaliana ě stala realizzata grazic al concorso di una serie di circostanze favorevoli. ehe hanno permesso alla classe dirigente, soprat- É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% B1 QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria tutto settentrionale. di trasformare gli assetti tradizionali delia Penisola senza sconvolgerne le reáli basi di potere. Ciö ha consentilo la soslan-ziale alleanza tra ceti imprenditoriali e aristocrazia fondiaria, che in (eoria avrebbero dovuto contrapporsi in quanto animati da progetti politici del tutto divergenti. Le differenze sono state superate, in una prima fase. grazie al profondo afflato ideologico dei motivi risorgimentali, ra-dicati nella cultura del Romanticismo internazionale e capaci di muove-rc ingenti forze in vista delľobiettivo comune. Una volta conclusosi il processo, tuttavia, quei motivi vengono meno. e ľalleanza tra i gruppi economici dominanti ě favorita soprattutto da una spinta alia conserva-zionc, con ľobiettivo di tenere lontano dal potere le classi subalterne: un fenomeno ehe si verifica in tulla Europa, e ehe generalmente viene in-terpretato come una conseguenza delia frattura tra borghesia e popolo maturatasi nel corso dei movimenti rivoluzionari del 1848. Una simile situazione coinvolge direllamente gli scrittori e gli in-tellettuali. i quali hanno partecipato in maniera attiva al processo uni-tario. pagando col proprio sangue pur di raggiungere ľagognata Unitä. La morte di Carlo Pisacane e di Ippolito Nievo, il lungo esilio di Maz-zini. le sofferenze patite da íamiglie napoletane il lustri come i Poerio, gli Imbriani o dallo stesso Francesco De Sanctis, poi divenuto mini-stro delľlstruzione, sono la prova del coinvolgimenlo dirello del ceto intellettuale nel Risorgimento. ehe ě in ampia parte un fenomeno con-notato dal punto di vista letterario. Dopo il 1861 gli intellettuali, non piíi coinvolti in maniera diretta. di-ventano gli osservatori e i critici del sistema di potere venutosi a ereare dopo ľimpresa dei Mílie. Si spiega cosi il forte interesse degli scrittori per la realtä sociale italiana. ehe si sforzano di rappresentare in maniera adeguata. A tale seopo. mentre i temi e i con tenutí si fanno piü moderní (cocrentementc con ľevoluzione delia societa in questa direzione), cssi hanno bisogno di individuare delle nuove forme espressive. stilistiche e narrative, che siano coerenli coi nuovi contenuli. II processo avvienc innanzitutto nelľambito delia letteratura narrati-va, ehe infatti presenta importanti novitá. Intanto si consuma in breve tempo la pur recente tradizione romanzesca del romanzo storico. ehe la-scia il posto a una piü diretta rappresentazione delia societa contempo-ranea. Si tratta delľeffetto in campo letterario dclľampio dibattito ehe anima il ceto dirigente nazionale al momento dell'Unitä. Mettendosi quasi a capo delia nuova necessitä di affrontare le ambiguitä e le con-Iraddizioni di un processo politico-militarc ehe č stato in gran parte ge-stito dalľalto e da lontano. senza alcun rapporto effettivo con le realtä locali, gli scrittori si sforzano di cogliere Íl carattere specifico di una realtä profondamente diffcrenziata. in cui i primi timidi processi di mo-deraizzazione vanno lelti in controluce rispetto a un mondo sociale ed economico molto attardato. Si puö cosi comprendere meglio un fenomeno come quello delia LaS:apigliatura Scapigliatura. ehe 6 in gran parte un movimento artistico di natura an-tiborghese. Innanzitutto ě necessario osservare ehe ľetichetta e fornita dagli stessi protagonisti, c piü precisamente da Cletto Arrighi (pseudo-nimo di Carlo Righetti) ehe nel 1862 pubblica La Scapigliatura e U 6 Gli intellettuali e il Risoigimento Un cuadro in evoluzione Verso una narrativa moderna 6281 /721 0€>D 0 É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% B1 QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 614 La letteratura del Un percorso significativo; Giovanni Verga febbraio. II fatto ě interessante perché ě ľindizio di una precisa volontä di caralterizzarsi in maniera autonoma e contrastiva rispetto al mondo sociale contemporaneo. Lo si evince bene dalla «presentazione» di Arrighi, ehe dichiara di voler raffigurare «una casta sni generis», formata da «individui di ambo i sessi. Íra i venti e i trentacinque anni», «pieni d'ingegno», «piü avanzati del loro tempo». «irrequieti, travagliati,... turbolenti», caratterizzati da «una certa particolare maniera eccentrica c disordinata di vivere». Proprio i deludenti risultati espressivi - si tratta infatti di un intreccio tradi-zionale di adulterio. non privo di «espedienti romanzeschi e cascami melodrammatici» - rivelano l'intenzione di realizzarc un «romanzo sociale contemporaneo» (come dichiara nel 1880 il sottolitolo della secon-da edizione), che perö deve soddisfare ľambigua dialettica «tra promes-sa anticonformistica e sucecsso presso il pubblico». con la conseguente «mereifieazione dell'arte», resa possibile grazie a quella diffusione di ri-viste e periodici di cui abbiamo parlato in precedenza. II progetto di Arrighi. incentralo sulla «impazienza rispetto agli or-dini cosiituili», va certo interprelalo come segno di una «delusione sto-rica» e del «disorientamento» delle nuove generazioni di fronte alia realtä italiana di medio Ottoccnto. Al tempo stesso. l'esigenza di rottura rispetlo alle convenzioni del presente non trova una forma letleraria co-erente, se ě vero che addirittura il nome stesso del movimenlo ě tratto dai vocabolari. ed era giä stato adoperato da Manzoni niente di meno che nella versione Ventisettana del suo capolavoro («Scapigliati. scapi-gliati, che sempře ne fate qualcheduna»: Paccagnini). L'applicazione italiana del nuovo clima della Boheme, che, «inventata» da Balzac ncl 1840. era divenlata un fenomeno sociale e cullurale significativo nella Parigi del post-1848, mostra dunque la sua inevitabile ambiguitä tra spinta alla protesta sociale c alia eversione formale e sostanziale radica-menlo nella tradizione locale. L'esempio di Arrighi risalta l'importanza del nesso tra contenuti nuovi e forme nuove. Non basta infatti l'intenzione di presentare al pubblico una certa realtä psicologica e sociale che si considera «moderna» (in questo caso, quella dei giovani artisli). oecorre trovare delle soluzio-ni espressive adeguatc. che si liberino dagli automatismi tradizionali (in queslo caso, ľintreccio basato su una storia di adulterio). La necessitä di adeguare le forme ai contenuti ě espressa con grande chiarezza dalla camera letteraria di Giovanni Verga. Entrato in letteratura riprendendo i moduli davvero tradizional della narrativa romantico-risorgimentale (/ carbonari delia monta gna, Sídle laguně, ecc.). il giovane autore si sposta verso la rappresen tazione della societa piü elegante, dedicandosi alla composizione de cosiddetti romanzi «erotico-mondani» (Eva, Tigre reale), in cui affront a il mondo alto-borghese che intanto aveva conosciuto frequen tando la societa fiorentina. Approdato a Miláno, Verga sente la neces sita di un ulteriore approfondimenlo. che lo conduce ad avvicinarsi a problemi e alle tecniche che Zola sta sperimentando in Francia. La necessitä di una rappresentazione oggettiva. con la conseguente scom-parsa delľautore. ehe non inlerviene piü nelľopera per giudicare le É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto o£ W % ^ 78% Ml' QABC-esteso Mar 13:01 Q, O = • O Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf •* Libreria H := 1. 1 ■ azioni che narra. si fa tanto piú stringente quando gli si affaccia 1'idea di affronlare il mondo popolare. Ě per questo motivo che il Verismo. interpretazione italiana del Nalu-ralismo francese. nasce non con Nedda. Bozzctto nwrinaro (1874). in cui Verga si limita ad ampliare la gamma dei contenuti, rivolgendosi agli am-bienli umili del mondo dei pescatori. ma con Rosso Malpeh (1878). dove I'autore catanese accoppia a un nuovo contenuto (la vita dei minatori si-ciliani) una nuova forma rapprescntativa. il cosiddclto «artificio della re-gressione», col quale il narratore interno alia storia assume i connotati culturali dello stesso ambiente rappresentato. Gli csempi degli scapigliati c di Verga offrono in maniera sinletica il quadro delle due principal] spinle della narrativa italiana del secondo Ottocento. Da una parte.cc la spinta a interpretare la nuova societa na-zionale. e dunque l"impegno nclla ricerca di una rappresenlazione cffica-ce del mondo esierno, colto nella sua realtá effettiva. Dall'allra. c'e lo sforzo di cogliere le relazioni tra quella e gli individui, di cui si cerca di raffigurare i movimenti interiori, le spinte del desiderio. le ambizioni so-ciali e psicologiche. Sono le due vie del romanzo sociále e del romanzo psicologico. che il realismo ottocentesco assume in tutta Europa. e dunque anchc in Italia, dove la ricerca narrativa continucrá con d'Annunzio, De Roberto. Fogazzaro. e poi coi primi tentalivi di Svevo e Pirandello. Diverso ě invece il percorso della poesia. che solo con Pascoli e d'An nunzio conoscc un rcale aggiornamento formale ed esprcssivo. Nei de cenni cenlrali delPOttocento. tra il 1850 e il 1880. si registra innanzitut to la prima effettiva penetrazione della grande lezione di Giacomo Leo pardi, che viene sempře piú letto e scguito dalle nuove gcnerazioni poe tiche. Va poi segnalata la diffusione del discorso satirico di Giuseppe Giusti (1809-1850). che nella nuova Italia viene canonizzato come fla-gcllatorc dei vizi. Infine, senza qui soffermarci sulPultima generazione romantica costituila da Aleardo Aleardi (1812-1878) e Giovanni Prati (1815-1884). merita di essere ricordato l'aggiornamento dei temi realiz-zato in questo campo dagli autori scapigliati. che si avvicinano ammirati al modello francese di Charles Baudelaire, il cui maledeltismo e la cui ibridazione di toni sublimi con oggetti Iriviali affascinano questa giova-ne generazione di letterati. Ma l'espcrienza poetica piú alia di questo periodo ě senza dubbio quella di Giosue Carducci. in cui il classicismo si concilia sia con Pinte-resse verso Í contenuti moderni (si veda Vinno a Satana o le poesie su quella grande novitá tccnologica che ě il sistema fcrroviario). sia con una vocazione all'intervento politico diretlo. Ne fanno fede i Giambi ed epodi (1882), in cui il poeta raccoglie la sua produzione satirica degli an-ni Scttanta, battendo il pedale sulla «insofferenza nei confronti di un presente troppo piccolo e meschino rispetto agli ideali del tempo passa-to. che si fa piú stridente proprio per l'utilizzo di una lingua poetica alta, atcmporale». Si Iratta di una soluzionc in fondo ambigua. e forsc attar-data, che cerca ancora di interpretare una profonda vocazione politica utilizzando i linguaggi del Classicismo (come avevano fatto Foscolo e il giovanc Leopardi sessanta anni prima). Certo. si tratta dell'cspressione di un progetto generoso. che tenta ancora di affidare al poeta il ruolo di Percorsi della poesia Carducci: poesia e politica 6301 /721 ®f*EiÄ*fli «HO 0€>D 0 É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% B> QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 616 La letteratura del vate. ossia di interprete delPidentita nazionale. capace di leggere i desti-ni collettivi e di mostrarli alla coscienza di tutti. Ma 1'ambiguita resta, come mostra Pinvoluzione politica di Carducci. che dalle originarie po-sizioni combattive e finance rivoluzionarie della prima produzione pas-sa alla celebrazione delPItalia umbertina, con la tipica ibridazione tra Pesaltazione di Garibaldi (che si legge in due componimenti del 1859 e del 1880) e 1'ammirazione per la famiglia regnante. La nomina a senátore (1890), col sostegno alla politica conservatrice erispina. e il conferi-mento del Premio Nobel per la letteratura (1906) costituiscono 1'esito di una carriera poetica che rappresenta bene le spinte contraddittorie di unltalia definitivamente uscita dal periodo risorgimcntale. É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% B1 QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria Capitolo 1 La Scapigliatura 1. Una generaziore di scrittori 2. Cletto Arríghí e Iginio Jgo Tarthetti 3. Dossl 4. Faidelia e la Scapigliatura piemontese 1. Una generazione di scrittori Per comprendere il fenomeno singolare delia Scapigliatura puô esse- Una definizione re utile partire da una osservazione di un grande scrittorc del Novecen-to. Carlo Emilio Gadda, ehe cosi commenta «il nome collettivo» e ľaffi-nitá tra i diversi autori: II nome eollettivo Scapigliatura ě una buona trovala di Cletlo Arrighi e vorrebbe rifare in lingua nostra il francese bohéme: non tanto una scuo-la. quanto un čomu ne molo dcgli animi. una similaritä di destini. un cor-so di affelti e di idee vive. ehe finiscono per coagularsi in un rinoovato senso delia poesia e delia veritä. La Scapigliatura non puô dunque essere considerata una scuola, con posizioni di poetica condivise, quanto piuttoslo una convergenza di biografie e un parallelismo di «affetti" ehe approdano a un nuovo «senso delia poesia e delia veritä». Gadda risolve cosi ľambiguitä ehe ha sempře accompagnato la lettura critica del fenomeno: da una parte c'e infat-ti un elemento generazionale. visto ehe si tratta di un gruppo compatto di scrittori, con nascita in gran parte collocata tra la finc degli anni Trenta e gli anni Quaranta. soprattutto attivi nella Miláno poslunitaria; dalľaltra c e la questione piú complessa di una poetica condivisa o di ri-sultati quanto meno avvicinabili sul piano letterario. Pur con la difficoltä di passare dal primo al secondo piano, da biografie in qualche misura parallele alla comunanza di intenti letterari, b indubbio ehe la «trovata» lessicalc di Cletto Arrighi, ehe conia la formula «Scapigliatura» in un intervenlo (La Scapigliatura milanesé) ap-parso nelľalmanacco del «Pungolo» del 1858, determina davvero il coagularsi di un fronte di sperimentazioni, poctiche. narrative e ro-manzesche. Un fronte abbastanza nitido, pur nella varieta dei testi, nel É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% B1 QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 618 La letteratura del corso degli anni Sessanta e Setlanta. e poi mano a mano in dissolvenza negli anni successive 2. Cletto Arrighi e Iginio Ugo Tarchetti Prima dell'Unitä II primo elemento da sottolineare nelľemergere di questa corrente letteraria č la data del suo punto d'avvio, il 1858: non soltanto perché sc-gnala insofferenza sociále e impazienza letteraria in anlicipo sulla so-glia storica dell'Unitä, ma anche perché il 1858 ě ľanno delle Confessio-ni di Nievo (vd. Epoca 9. Capitolo 6. §7) e nel 1858 é giä in corso la pub-blicazione a puntate - in appendice sulla «Gazzetta di Miláno* - dei Cento anni di Rovani. Alľapparenza interno al filone del lur.go roman-zo storico, il testo di Rovani era un ibrido, nutrito di materiali recupera-ti dalla cronaca delia cittä come dalľanalisi psicologica dei personaggi, alimentato dalle dinamiche del mondo culturale milanese. 11 romanzo. nella sua nátura inclusiva (Rovani ne tesseva una sorta di elogio: «č la forma del romanzo ehe tulto assume»), si apriva a regioni ed equilibri inediti. sulľorlo del pastiche. E se Manzoni era il grande e ingombrante assente delia scéna letteraria. Rovani (nato ncl 1818). per la sua fisiono-mia piú vicina e affabile, segnata dalľirregolaritä (fino agli eccessi delľassenzio). era una sorta di riconosciuto e stimato «patrono» (cosi lo definisce Gadda) delia nuova generazione. Proprio la nuova generazione viene cosi definila nelle parole di Cletto Arrighi. pseudonímo di Carlo Righetti, serittore nato nel 1828. ehe aveva partecipato ncl 1848 alle Cinquc Giornate di Miláno, e ehe poi ncl 1859 avrebbe preso parte attiva nella seconda guerra ďindipendenza. In tutte lc grandi e rieche cittä del mondo incivilito esistc una certa quan-tilä ďindividui ďambo i sessi-v'e chi direbbe: una certa razza digente -Ira i venti e i Irentacinque anni non piú: picni ďingeano quasi sempře: piii avanzali del loro secolo: indipendenti come ľaquila dcllc Alpi: pronti al hunu qiianlu al inak: inquicli, travauliali, lurbolonli - i quali -c per curle contraddizionj terribili fra la loro condi/.ione e il loro stato. vale a dire fra ciô chc hanno in testa, c ciô ehe hanno in tasca. c per una loro particolare maniera eccentrica e disordinata di vivere, e per ... mille e mille altre cause e mille altri effetti il cui studio formerä appunto lo seopo e la morale del mio romanzo - merita no di esserc classificati in una nuova e particolare suddivisione della grande famiglia civile, come coloro ehe vi for-mano una casta sui generis distinta da tutte quante le altre. Questa casta o classe - ehe sarä meglio detto - vero pandemonio del secolo, pcrsonifi-cazione delia slorditagginc e della follia. scrbatoio del disordinc. dello spirito ďindipendenza e di opposizione agli ordini siabiliti. questa classe. ripcto. ehe a Miláno ha piú che altrove una ragione e una scusa di esiste-re, io. con una bella e pretta parola italiana, I'ho battezzata appunto: la Scapigliatura Milanese. (Farinelli. p. 211) «Una certa razza Le carattcristiche csscnziali di questa «certa razza di gente» sono: digente* l'irrequielezza. I'impazienza rispetlo agli ordini costituili. un'etä ben li- 6331 /721 ®f*EíÄ*fli «HO É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto W $ ^ * 78% B1 QABC-esteso Mar 13:01 Q, © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria mitata («fra i venti e i trentacinque anni non piü»). Non ě difficile legge -rc in questi element! le conseguenze di una delusione storica rispetto agli effetti del sofferto processo risorgi ment ale. che giuslo in quegli anni stáva per giungere in porto. Al netto delle iperboli persino minacciose sul versante sociale («pandemonio del secolo», «serbatoio del disordi-ne»), Arrighi coglie in queste frasi ľesigenza di nuove soluzioni lettera-rie. oltre il sentimentalismo maturato sul tronco manzoniano. Si tratta di una spinta di innovazionc che ha perö radiči ferme nella I limiti di una protesta tradizione letteraria. secondo quello che sarebbe rimasto uno degli ele-menti di ricchezza e insieme ambiguitä degli scapigliati: come ha mo-strato Paccagnini. infalti. il termine «Scapigliatura» derivava da una rosa di vocabolari. e anzi tutto dalla Crusca. ed era presente nella Venti-settana del Manzoni («Scapigliati, scapigliati, che sempře ne fate qiial-cheduna», cap. XVIII). Alio stesso tempo era un'importazionc italiana delia bohéme francese. che si era manifestata nei lesti di Balzac e poi naturalmente Baudelaire. La rilettura italiana di questi precedenti avanza una protesta piuttosto proclamata che non effettiva. Per coglicr-ne intenzioni e limiti ě proprio il genere del romanzo a risultare piü effi-cace. anche alia luce di un paradigma di onestä che Arrighi rivendica come elemento di valore. A segnare la strada č il doppio intervenlodi Arrighi. tra il 1858 della Leoperedi Arrighi definizione di «Scapigliatura» e il 1862 dell'uscita della Scapigliatura c il 6 febbraio. II romanzo scandisce i giorni precedenti a un tentativo di in-surrezione mazziniana del 6 febbraio 1853 aitraverso una galleria di per-sonaggi («sette giovani che cenano con sei donne, s'indebitano e cospi-rano». si commenta in una recensione contemporanea). tra vicende amorose e ironiche osservazioni sugli eccessi melodrammatici dei ro-manzi francesi. Insurrezione che presto si spegne ma che vale a lasciare una traccia di testimonianza: Diverse cause avevano prodolto in ciascuno di quei quattro sventurati lo stesso effetto: Insoffcrcnza del giogo - smania di lotta c di sangue au-striaco - miseria - speranz.eperdtite - disperazione della vita [...] Erano vissuti da scapigliati; erano morti da eroi. (La Scapigliatura e il f> febbraio. pp. 234-235} Piü che l'esilo del romanzo, slilisticamente dimesso. conta l'appello generazionale pronunciato da Arrighi. cui rispondono Iginio Ugo Tar-chetti (nato ncl 1839) ed Emilio Praga (1839) e ancora i due fratelli Boi-lo. Camillo e Arrigo (1836 e 1842). La sodalilä scapigliata si esprime sui fogli di alcuni giornali milanesi. a partire dal «Figaro», fondato da Arrigo Boito e da Praga. nel quäle nel gennaio del 1864 si denuncia l'esisten-za di una generazione «nata a comnattere e a demolire»: e poi, accanto alla piü composta «Cronaca Grigia» di Arrighi. Ia «Rivista minima» di Ghislanzoni c soprattutto il «Gazzettino rosa» di Bizzoni. Cavallotti e Cameroni. sede di interventi piü accesi di impronta sociale e politica. La ricerca scapigliata si sviluppa tra articoli, novelle e poesie. secondo i rit-mi alti della Milano postunitaria. ma mira anzi tutto al romanzo. II romanzo, in una diagnosi che era giä di Tenca e che poi sarä di Capuana, I giornali milanesi e le prove di romanzo 6341 /721 ®f*EíÄ*fli «HO 0€>D 0 É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto o£ W í ^ 78% H]' QABC-esteso Mar 13:01 Q, Q = • O • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 620 La letteratura del si m Ostrava come il terreno decisivo per la nuova letterafura italiana nel quadro europeo. Eloquenti le Idee minime sul romanzo pubblicale da Tarchetti sulla «Rivisla minima» nel L865: anche in questo caso, piü ehe la sostanza. importa il segnale. Tarchetti, originario del Monferrato e impegnato nella carriera mili-tare, vive a Miláno dal 1864 ed enlra in contatto con il clima delia gene-razione scapigliata; nel suo intervento sottolinea la possibilitä di rendere nel romanzo lc passioni intime e allo stesso tempo le dinamiche colletti-ve. prefigurando dunque ľoscillazione tra una prospelliva generale, sociale, e le caratteristiche delle parabole individuali. sempre declinate in negativo, in chiave apertamente antiborghese. Le figúre femminili Del 1866 ě il romanzo Paolina, ehe opera un abbassamento del precedente manzoniano (dal rapimento si giunge allo stupro delia protagonista), con una eroina osservata nella sua parabola di rovina. Si tratta del primo esempio di una serie di figúre femminili ehe vengono proiet-tate in cornici basse. di sconsolante realtä, sino alľapprodo a Fosca (1869), un romanzo apparso postumo. dopo ehe Tarchetti cra morto di tisi. non ancora trentenne. Fosca ě un altro těsto esemplare di una prima «scapigliatura» di temi e contenuli piuttosto ehe di lingua, realizza-ta scavando nclľinterioritä dei personaggi. per csplorarne le zone piü in ombra. percorse da passioni malate. Ľautore presenta il testo come la «diagnosi di una malattia», costituita sulľopposizione tra le due protagonisté, Fosca-Clara, e soprattutto sulla fisionomia orribilc di Fosca, oggello per il protagonista Giorgio di una passione amorosa allo stesso tempo impossibile e inevitabile. Nelľinsieme si avverte bene nel romanzo il disegno didascalico di Tarchetti sul fascino esercitato dal deforme e dal malato, e si esplicita cosi il sistema di opposizioni anliletiche (rego-la-eversione. amore-morte. follia-ragione. ecc.) ehe rappresenta la strut-tura portante di molte prove delia prima Scapigliatura. Ed č un dato si-gnificativo ehe la scéna piíi eruda del romanzo, quella delia nolte ďamo-re con Fosca. lasciata incompiula da Tarchetti alla morte, sia stata com-pletata dalľamico Salvátore Farina: una riprova conereta delia natura corale, condivisa, di quella stagione e di quella poetica. Sul piano dello stile. invece. nessuna infrazione e nessuna parlicolare ricerca di elabo-razione: la prosa ě piuttosto piana e anonima. Carducci. al riguardo, avrebbe osservato impietoso sulľintero gruppo degli seapigliati: «come se serivendo male, si seriva bene». Vocazione sociale Negli anni successivi a questa chiave «morale» che caratterizza le prove di Arrighi e Tarchetti e dei primi seapigliati si sostituirä una linea a piú chiara vocazione sociale, sulla base di una presenza sempře piü nitida delľesperienza del contemporaneo romanzo francese. e anzi tutto di Zola. Si possono ricordare due opere di Paolo Valéra (1850-1926): ľaffresco delia Milana sconosciuta (1879) e Íl seguito gli Scamiciati (1881), romanzo aperto da un'epigrafe ehe. nello stesso anno dei Malavoglia, citava Zola: «assez de men^onges! II est temps de faire des ceuvres de veritc». Sotto questa ipoteca della «veritä». da oľfrire alle nuove schiere di lettori, l'eti-chetta di «Scapigliatura demoeratica». maturata soprattutto sulle colonne del «Gazzcttino rosa», vale a raecordare gli esili piü impegnati c oltranzi-sti della seconda generazione degli seapigliati. É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (§# W - $ <5> 4 77% My QABC-esteso Mar 13:01 Q, O = • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 3. Dossi Lo scrittore forse piü significalivo delia stagione delia Scapigliatura ě Un percorso eccentrico Carlo Dossi. una figura che rimane in una dimensione in qualche misura ai margini della societa letteraria per larga parte del suo percorso e che pure nei suoi scritti realizza la sperimentazione piü efľicace. Gli esordi so-no rappresentati dalle poche decine di copie autofinanziate dei due ro-manzi L'Allrieri del 1868 e la Vita di Alberto Pisani del 1870. Scritti intor-no ai vent'anni (Dossi era nato nel 1849), inaugurano una linea della Scapigliatura preziosa sul piano dello stile e della lingua, destinata ad avere prosccuzionc anche in area novecentesca. II maledettismo dcllc biografie e la erudeltä dei contenuti lasciano il posto in Dossi a una ricerca tutta in-tima: la narrazione si fonda infatti su una catena di ricordi, resi in una lingua coltissima c inedita. Dossi riconosce una paternita letteraria a Cletto Arrighi («quotidianamente ringrazio il buon Cletto Arrighi ehe mi fete da sveglia»). ha una devozione profonda per Rovani. ma si colloca su un piano del tutto originale. II suo laboratorio narrativo si nutre della rifles-sione che viene raccolla in un ampio zibaldone intitolato Note azzurre, uno straordinario deposito portato alia luce da Dante Isella ove si intrec-ciano una scrittura privata. una riflessione di ordinc storico e i progetti del narratore. Cosi, ad esempio. un paio di brani sanciscono il nesso Ira I'emergere di una borghesia italiana postunitaria. la scelta della narrazione umoristica c il velo di scctticismo che la avvolge: La lingua latina era poco pieghevole all'umorismo. Poichě anticamen-te mancava la borghesia. che oggidi ě tutto. e di cui ľumorismo ě la let-1 era t lira. Ľumorismo ě la letteratura dello scetticismo. L'uomo andö sempře piti alloiitanandosi dalla fede. II bimbo, nato oggi. č incredulo. Lo scctticismo nelľantichitä era una posa. una ingegnosita. una classe academica: oggi ě un sentímento: e la sola spontaneita che d sia rimasta. E Manzoni - come ogni grande umorista - ě scettico. Non si guardi alľeslerna figura dei Promessi, ma all'interna. In un libro d'umorismo il protagonista é sempře ľaulore, non lo si pud perdere mai di veduta, e ne fa il principále inleresse. Di qui la nessatia importanza, ami il nessun bisogno dell'in-treecio o intriga nel runianzo umoristico. Lintreccio sta nel cuore solo dell'autore, poco importa ch'ei parli in P persona singolare o plurále od in terza. (Dossi. Noteczzurre, 982.2267) La sperimentazione sulla lingua e quella sullo stile, che appaiono co- La ricerca dello stile me necessitä insieme intime e storiche, diventano uno strumento effica-ce per la paródia del romanzo Iradizionale c della morale borghese che lo percorre: una risposta alia modernita, che in Dossi avviene piuttosto sul versante della «poesia» e dello stile, ehe non su quello di una «veri-tä» oggcttiva. e tanto meno sociale. La narrazione che evoca questo prc-zioso mondo interiore dä origine a una tipologia di romanzo dalle carat-teristiche particolari: forzatura dei congegni narrativi (nella Vita di Alberto Pisani č persino scompaginata la sequenza dei capitoli. e si inizia dal IV): Pindebolirsi della tensione al lettore («tra il contentare me stes- É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (§# W - $ <5> 4 77% My QABC-esteso Mar 13:01 Q, O = • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 622 La letteratura del so e gli altri, contento me», scriveva Dossi in una lettera dell'8 gennaio 1869): una marcata sperimentazione sulla lingua, ehe muove da una for-mazione peraltro solidissima, allargala dalle tanie letture dossiane della giovinezza. II tutlo é giä espresso nella V Ha di Alberta Pisani. la cui marca autobiografica e solo alľapparenza contraddetta da un passaggio polemico: Dossi in realtä continua a serivere di sé, dei raffinato Alberlo Carlo Pisani Dossi di nobile estrazione lombarda, in una sorta di gioco di specehi deformanti. La linea serpentína C'é anche un Dossi piú lineare e « 4 77% My QABC-esteso Mar 13:02 C\ © ~ • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria ra piemontese, individuala e valorizzata da Gianfranco Contini in una preziosa antológia pubblicata nel 1944. Protagonisti principáli, en-trambi nati nel Vercellese. Giovanni Faldella e Giovanni Cagna: ľuno, classe 1846. conduce studi di legge ma soprattutto ě molto attivo negli ambienli studenteschi torinesi nella seconda melä degli anni Sessanta; ľaltro invece provenienle da ambienti umili e con una formazione da autodidatta. La cronaca racconta delľirrequieta gioventú torinese, raccolta intorno al circolo letterario «Danle Alighicri», insicme ad al-ire figure come Giuseppe Giacosa, Giovanni Camerana, Roberto Sac-chetti; le prove narrative che nascono da quell'ambiente hanno un pi-glio piú ironico e lieve rispctto alle prove degli scapigliati lombardi, con un'inclinazione marcata al bozzetto ironico, come in A Vienna. Gita con i! lapis (1874) di Faldella: una sorta di resoconto umoristico di viaggio che trova nelľimpasto linguistico e nella mescidanza di diversi stili e livelli ľelemento di rottura. Ed ě significalivo che nel car-teggio appunto tra Faldella e Cagna. pure pervenutoci in modo assai intermittente, una dclle prime Ictterc veda Faldella proporre quale modello la vivacilä delle lettere di Giuseppe Giusti, I'autore toscano che aveva attraversato da protagonista la stagione risorgimentale quale modello («In quanto alia forma, sento di dover tutlo a quell'epistola-rio»); nella stessa lettera Faldella afferma di credere in una letteratura nella quale occorre soprattutto «esprimere gagliardamente ciô che si sente» (Cagna-Faldella, p. 30). Una forzatura sul piano dello stile che ha dunque una radiče intima. come era giä nei romanzi di Dossi. e che in Faldella intreccia le matrici letterarie con ľimmediatezza delia patina del dialetto. ripreso con grande cfficacia. Quesla arte di Faldella, come scriveva Contini. finisce per contagia-re anche Achille Giovanni Cagna. non soltanto portandolo sui sentieri dclla scrittura ma incoraggiandolo a formarc un impasto di lingua del lulto originále, mescolata tra italiano e dialelto, e piegala in chiave cari-caturale. La prova piú celebre. che sarebbe piaciula a Montale e a Gad-da. č quella di Alpinist! ciabattoni, apparsa prima su rivista nel 1887 e poi in volume nel 1888: una sorta di resoconto di viaggio che diventa una divertita narrazione delle disavventure di una coppia di sposi botte-gai alle prese con le difficoltä di una vacanza condotta in campagna. Queslo ľinizio del testo. immcdiatamente immerso nel tono mobile e divertito che domina la narrazione: Caltignaga, Caitignagu! Chi discendc? Sor Gaudenzio sporse il capo dallo sportello. ma il treno si era giä rimesso in moto. e vide solo il campanile del villaggio che scappava come un disperato in mezzo ad un campo di meliga. Rincanlucciô. e si diede ad osscrvare i suoi compagni di viaggio. Di fronte aveva un giovanone grasso. panciuto. che sgnucca-va1 in una sonnolenza affannosa. tormentato dalle mosche che gli pas-seggiavano sul vol to sudato. Per salvarc il solino dalle irrigazioni della faccia si era legato il fazzoletto a mo" di tovagliolo sotto le salsicce ca-scanti della pappagorgia. Russava. sbuffava, socchiudeva talvolta gli oc-chietti imbenzoiti". c poi t or nava a ronfiarc. (Alpinist! ciabattoni, cap. 1) Wtti-i-m-a: da sgnu-ihi; dialeltale. che vale ■s.iiiikví: Iiiare' (Con- É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (§# W - $ <5> 4 77% My QABC-esteso Mar 13:02 Q. © ;=: • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 624 La letteratura del II taglio linguislico clella prima descrizione dice del lono caricaturale e macaronico delia narrazione. di uno sguardo portalo alia deformazio-ne comica. Cagna sarebbe poi stato autore di altre prove meno felici ne-gli anni a seguire, ma in questa linea, ispirata appunto da Faldella e pro-seguita con Alpinisti ciabattoni, si trovano forse i risultati piú alti delia Scapigliatura piemonlese. Una esperienza, del resto, di breve durata, e limitata a pochi libri chiavc: ha forse una valenza simbolica ehe Faldella attcnui progressivamente ľimpegno lctlerario a favore delia carriera po-litica. e sin dal 1881 sia piú volte elelto in Parlamento. Faldella e Cagna moriranno ben dentro il Novecento, rispettivamente nel 1928 e nel 1931, ma oramai messi a margine e superati da una ricerca letteraria ehe an-dava in altra direzione. BIBLIOGRAFIA Edizioni Queste k principáli edizioni degli aiimri scapigliali. selczionando i romanzi o i carteggi piu impor-tanti: Giuseppe Rovani, / Cento anni. a eura di Silvana Tamiozzo Goldmann. Rizzoli, Miláno, 2001; Cletto Arrighi. La scapigliatura e il úfebbraio. a eura di Roberto Fedi. Mursia. Miláno. I9ŕíŕí: [ginio Ugo Tarchetti, Fosca. a cur.i di Raffaclla Bcrtazzoli. Mursia. Miláno. 1989. Giovanni Cagna-Giuseppe Faldella. Utt incontro seapigliato. Carteggio 1876-1927, a eura di Monica Schettino. Interlinea. Novara, 2008. Per Dossi vd. Carlo Dossi. Note azzurre, a eura di Dante [sella. 2 voli.. Adelphi. Miláno. 1964; Carlo Dossi. II Regno dei Cieli. La Coíonia felice, a eura di Tommaso Pomilio. Guidn. Napoli. 1985; Carlo Dossi. ĽAltrieri. Vita di Alberto Pisani. a eura di Dante Isclla. Einaudi. Torino. 1988; Carlo Dossi. La desinenza in A. introduzione e note di Giovanni Pacchiano, Rizzoli. Miláno. 1989; Carlo Dossi, Goccie ďinchiostro, a eura di Francesco Lioce. Salerno Editrice, Roma, 2009. Inoltre: Vittorio Imbriani. Dio ne scampi dagli Orsatigo. a eura di Luigi Sasso. Mursia. Miláno, 1991; Roberto Sacchetti. La vita letteraria a Miláno nel 1880. in Racconti delia Scapigliatura mila-nese. Istituto Geografico dc Agoslini, Novara. 1959. Letturecritiche La citazione d'avvio si legge in Carlo Emilio Gadda. Scapigliatura milá nese, in Idem, Saggi Giomali Favole e altri seritti. 2 voli., a eura di Liliana Orlando, Clelia Martignoni. Dante Isella, Gar-zanti. Miláno, 1991. vol. I. pp. 970-973. Per una prospěttiva conteniporanea sugli scapigliati vd. Luicsi Capuana, Studi sulla lettcratura conteniporanea. seconda serie. Brigola. Milano. 1882. In anni reccnli vd. Roberto Bigazzi, /colori delvero. Veiit'annidinarrativa (1860-1880). Nistri-Lischi. Pisa. 1959; Gianeranco Contini, Per una linea espressionistica in Italia, in Idem. Ultimi esereizied elzeviri. Einaudi. Torino, 1989. e ľimportante introduzione alľantologia curala dallo stes-so Contini. Racconti delta Scapigliatura picnionte.se. Einaudi. Torino, 1992. Vd. inoltre Gaetano Mariáni. Storia delia Scapigliatura. Sciascia. Caltanissetta-Roma. 1971-; Francesco Spera. //prin-eipio deil'antiletteratura. Dossi-Faidella-imbriani. Liguori. Napoli. 1976; Dante Isella. / Loinbar-di in rivolta. Da Carlo Maria Maggi a Carlo Emilio Gadda. Einaudi, Torino. 1984; Giovanna Rosa. La narrativa degli Scapigliati. Laterza, Roma-Bari. 1997; Ermanno Paccagmm. Dal Romanticisrno al Dccadentismo. La Scapigliatura. in Storia delia lettcratura italiana. dir. Enrico Malato. Salerno Editrice. Roma. 1999. pp. 263-337; Giuseppe Farinelli, La Scapigliatura. Profilo storico. protagonisti, dociimcnii. Carocci. Roma. 2(11 1 . 0€>D 0