É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ ^ * 52% ď QABC-esteso Mar 13:47 C\ Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf ■ Libreria Capitolo 4 Giovanni Verga 1. Impegno e sperimentazione 1. Verga Ír Sicília 3. La stagione a Firenze 4.1 romanzi delia príma stagione milanese 5. LasvoltadiiVeí/í/ú 6. Da Vita dei campi 7. IprimUVintk IMalavoglio 8. Gli anni Otfarita, tra Campagne e cítta 9. WMastroéonGesualdo 10. Ritorno in Sídlia: tra prosa e teatro 1. Impegno e sperimentazione Con la sua biografia distesa tra 1840 e 1922 Verga attraversa da pro- Unalunga parabola tagonista la lettcralura del secondo Ottocento: muovc dagli esordi inter- diserittura ni alia stagione risorgimentale e rappresenta poi il capofila di una sperimentazione originále ehe si rapporta in modo meditato con le parallele esperienze del Naturalismo francese; infine, dopo i capolavori degli an-ni Ottanta. vive una lunga fase di amministrazione delle proprie opere, ai margini delia nuova letteratura di primo Novecento e tuttavia maestro riconosciuto da autori del calibro di Tozzi e Pirandello. Di questa lunga parabola ľelemenlo centrále e costante ě rappre-sentato dalla sua posizione di autore impegnato. da una esperienza narrativa condolta sempre in stretto rapporto con ľosservazione delia realtä. con uno sguardo lucido e eurvalo di pessimismo sulle dinami-che di progresso attive nella societá Italians negli ultimi decenni del XIX secolo. Appunto questo sguardo (e questo giudizio negativo) ě oggetto delia piú insistita riflessione di Verga e del suo proposito di realizzare una sorta di scomparsa delľautore. di deporre la posizione del narratore onnisciente a favore di testi ehe riflettano senza filtri la realtä. La sperimentazione di una nuova letteratura si fonda appunto su questo paradigma di sottrazione. Su questa base. sono almeno altri due gli elementi ehe caratterizzano Un autore, le sue carte il profilo letterario di Verga e la possibility oggi di analizzarlo a fondo: e i suoi editori ľabbondanza di materiali sopravvissuti. in termini di manoseritti, ab-bozzi preparatori. cartecgi relativi alla composizione delle diverse opere; le carte verghiane, chc sono andate incontro a un destino controver-so di sottrazioni e dispersione. rappresentano un canale di accesso privi-legiato per la comprensione delľopera verghiana. e sono largamente sfruttate nell'Edizionc Nazionale di tutti gli seritti, portata avanti da al-euni decenni. In secondo luogo, va sottolinealo come Verga sia il primo classico delia letteratura italiana a risentire in modo decisivo delle dina-michc del mercato editoriale: i suoi rapporti con i diversi editori, le ri-chiesle di giornali e riviste incidono in profonditä sui suoi stessi rilmi e É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ ^ * 52% ď QABC-esteso Mar 13:47 Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 650 La letteratura del percorsi di composizione, spesso portandolo - come vedremo nel para-grafo 5 - su sentieri inaltesi alia sua stessa poetica. 2. Verga in Sicília Nato a Catania nel 1840 da una famiglia agiata, Giovanni Verga tra-scorrc nelle campagne siciliane gran parte delia sua formazione; studia in scuole private e alla lettura intensa dei classici (soprattutlo delia letteratura italiana ed europea del primo Ottocento. da Scott a Dumas, da Sue a Flaubert) si lega una conoscenza diretta del mondo contadino. Ha appe-na diciassette anni quando compone un lungo romanzo storico, Amore e patria, ambientato sullo sfondo del Nord America: 35 capitoli dedicati alle lotte tra i patrioti americani c le truppe delia corona inglese, segnati da tôni melodrám matici u dalľintersezione tra la lotla poliiica e umi storia ďa-more. Si tratta di una prova acerba, e Verga avrebbe per decenni tenuto il manoseritto nel cassetto, salvo affidarlo poi a De Roberto negli ultimi anni di vila, per un recupero ehe rimane tuttora assai parziale. Esordi, tra storia Nel 1858 si iscrive alla facoltä di Giurisprudenza. ma continua a dedi-emelodramma carsi in primo luogo alla serittura: tra 1859 e 1860. nei mesi prima c dopo ľimpresa dei Mille, si impegna nella composizione dei Carbonari delia montagna, un romanzo ehe mette sotto aceusa la figúra di Ferdinando IV di Borbone e le sue promesse mancatc ai carbonari calabrcsi. ma ehe in realtä allude a] iradimento di Napoleone III in occasione del trattalo di Villafranca del 1859. Anche per questo testo si é parlato di unostile tardo-romantico. c delia ripresa di moduli consueti. specie nella storia ďamore tra il giovane carbonaro e una donna aristoeratica ehe scandisce la narra-zione; e tuttavia merita di essere sottolineata la puntuale ricostruzione dei dati storici ehe caratterizza ľimpianto dei Carbonari e sottolinea ľimpe-gno documenlario delia serittura verghiana sin dai primi passi. A concludere una sorta di "trilógia patriottica a sfondo sentimentale» (Alfieri) giunge la composizione di Sulle lagimc, un romanzo ambientato a Venezia con tonalitä ancora piú chiaramente declinate sui colon delle passioni nel racconto delia storia ehe lega un giovane militare ungherese e una donna veneziana sullo sfondo delľoc-cupazione austriaca. Uscito a Fircnzc, sulla «Nuova Europa<> tra 1862 e 1863, il romanzo conserva il tono oleografico e in-certo delle prove precedenti. mostrando pero ľintensitä delia sperimentazione cui il giovane serittore si sotloponc intorno ai venťanni. Su questo apprendistato lelterario incidono solo in parte, nel 1863, la morte del padre, e le conseguenli difficoltä economiche cui andrä incontro la famiglia negli anni successive Si Iratta di un dato ehe rimarrä costante e ehe scandirä in modo regolare gli scambi epistolari tra Verga, la madre e i fra-tclli, ma ehe non impedirä a Giovanni di tentare la via delia serittura, programmando e realizzando una serie di viaggi in Italia, a partire da Firenze, con ľobiettivo evidente di superare, nelľambicntazione e nella lingua, il tratto di isolamcnto e di perifericitä ehe aveva caralterizzato le prime prove siciliane. Figura 1 Fotografia di Giovanni Verga. É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ ^ * 52% ď QABC-esteso Mar 13:47 Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 3. La stagione a Firenze Sebbene i dati siano ancora incerti. sembra ehe un primo passaggio di Verga a Firenze si debba collocare nella primavera del 1865; testi-monianze da pochi anni venute alia luce confermano comunque ehe Verga si avvicina per gradi al mondo cullurale ľiorentino, con un viag-gio anche nel 1866. seguito da un passaggio a Torino, e poi ancora nel 1867. II trasferimento vero e proprio avverrä soltanto nel 1869, ma giä negli anni precedenti la scelta di Firenze riguarda la nuova capitate del Regno ma anche e naluralmente la sede delia lingua di riferimento sul piano letterario. in anni in cui ancora vivo, benché ritirato, dominava il magistere di Manzoni. A Firenze Verga potta con sé abbozzi dei suoi futuri lavori: secondo Le prime prove De Roberto, ehe negli anni diventerä deposilario di molte conoscenze florentine sugli seritti e le carte di Verga, giä alľaltezza del 1865 esistono prime stesure di Una peceatrice e di Frinc (il romanzo ehe sarebbe poi diven-tata Eva). Proprio Una peceatrice e il testo cui Verga lavóra nei mesi successivi. approdando a una slampa {a Torino) nel 1866. Si tratia delia storia di un legatne extraconiugale ambientata tra Napoli e la Sicília, trama ehe vede un artista presto stancarsi delia passione per la donna amata. spingendola alla droga prima e poi al suicidio. Un dramma ro-mantico per il quale ě stato evocato il precedente dei romanzi del secondo Romanticismo e anzi tutto delia Signora delíc camelie di Dumas. Del ronianzti imports sopratliillo il primo emergen; di una figura di giovane intellettuale in crisi, dai tratti latamente autobiografici, ehe tornerä nei romanzi di questi anni. come un terreno di riflessione pro-lungata da parte di Verga. La prova successiva ha ancora radiči florentine, e riprende un terna Un romanzo epistolare ehe aveva conosciuto ripetuta declinazione nella narrativa dell'Ottoccnto, quello delia monacazione forzala. raccontando il destino infelice di Maria, reclusa in convento per ragioni economiche e poi. in una breve paren-tesi di vita con la famiglia. affascinata dal giovane destinato alle nozze con la sorellastra: il successive rientro in convento significherä un destino di sofferenze ehe condurranno ľeroina alia follia e alla morte. Su questa base. non innovativa. Verga opera scegliendo la formula del romanzo epistolare, declinato con toni foscoliani e congegnato passando attraverso una consistente elaborazione testimoniata dai manoseritti: emergono cin-quanta lettere distribuite lungo un anno, tra il 1854 e il 1855. per un romanzo. Storia di una capinera, iniziato appunlo a Firenze nel 1869 e poi terminato a Catania nella seconda parte delľanno. Una prima uscita del testo avviene su un periodico mirato al pubblico femminile come il «Cor-riere dcllc dame» nel corso del 1870. ma piú tardi Verga riuscirä a oltene-re un'uscita in volume presso un edilore prestigioso come Treves. Mentre rimangono su un registro m i nore i primi tentativi di Verga di serittura (eatrale (una ferna di commedie collocate tra 1865 e 1870: / nuovi Tartiífi, Rose caduche, Ľonoré), la storia delia Capinera. con i suoi toni accesi, guadagna alio serittore ormai trentenne una prima po-polaritä, e gli garantisce una nuova spinta per i progetti futuri, ehe ver-ranno progressivamente orientati verso il mercato ediloriale di Miláno. É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ ^ * 52% ď QABC-esteso Mar 13:47 Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 652 La letteratura del 4. I romanzi delia prima stagione milanese Losguardosu Miláno Dopo un breve passaggio in Sicília. Verga decide infatti di trasferirsi a Miláno agli inizi degli anni Settanta. e qui trascorrerä. sia pure con molti intcrvalli e diversi spostamcnti, tutto il ventennio successivo, quel-lo delia sua definiíiva affermazione e dei suoi capolavori. Ľingresso nelľambiente culturale milanese é favorito non solo dal buon successo delia Capinera ma anchc da un paio di importanti lettere di presentazio-ne. quella di Luigi Capuana. scrittore siciliano ehe rappresenterä a lun-go il principále interlocutore di Verga sulla strada del Verismo. oltre ehe un amico carissimo: e quella di Francesco DalľOngaro. maestro di una generazione precedente (era stalo in contatto con Nievo). A Miláno Verga conosce Edmondo De Amicis e Michele Amari, entra in contatto con ľelegante salolto di Clara Maffei. dove incontra a partire dalla fine del 1872 aleuni dei piú importanti interpreti delia Scapigliatura: Arrighi e Praga. Dossi e Rovani, recitandovi la parte del riservatissimo scrittore siciliano. Proprio ncllc lettere di questi anni ai familiari Verga restitui-sce le dinamiche lelterarie del mondo milanese: il rapporto con gli editori, le sodalitä culturali. i circoli nohiliari; restituisce anche il ritmo ser-ralo di lavoro quotidiano ehe č alľorigine delia sua produzione. Forse per la sua originaria alteritä. Verga coglie dunque perfettamente i con-torni di una modernita dinamica e affollata. Cosi in una lettera celebre a Capuana del 5 aprilc 1873: Si. Miláno é proprio bella. amico mio. e eredimi ehe qualche volta c'é proprio bisogno di una tenacc volontä per resistere alle sue seduzioni, e reslare al lavoro. Ma queste seduzioni isiesse sono fomile. eccitamento continuo al Lavoro. sono ľaria respirabile perché viva la mente: ed il cuo-re, lungi dal farci torto non serve spesso ehe a rinvigorirla. Provasi davve-ro la febbre di fare; in mezzo a cotesta follia briosa. seducenle. bella. ehe ti si aggira intorno provi il bisogno ďisolartí. assai meglio di come se tu passi in una solitaria campagna. (Cnricí-gio Verga-Capuana. pp. 25-26) Seduzione. «febbre di fare». capacitä di lavoro. serittura e genesi delľopera ďarte si dispongono su un asse unitario, elementi collegati, ľuno a lUpporto delľaltro. La figura di Enrico Lanti II L873 b anche ľanno di Eva, il progetto ehe risale indietro agli anni siciliani e ehe viene concluso e mandato a stampa per Treves. II ro-manzo racconta la storia del legame di Enrico Lanti con la protagonista, una ballerina ehe mano a mano si trasforma in una sorta di eroina del focolare. facendo cosi sfiorire la passione delľuomo. Dopo la rot-tura del rapporto. Eva torna alla dimensionc di femme fatale, mentre Enrico va incontro a una morle lelteraria. a seguilo di un duello. Su questa storia ďamore si innesla un secondo piano, quello di una rifles-sione sulla condizione delľarte nella societa contemporanea: una sorta di bilancio anche privalo di Verga ehe non a caso appmda. come molti dei romanzi di questa prima stagione. alla morte come termine di un percorso di sconfitta e di regressione. Una riflcssione ostinata e quasi terapeutica, se ě vero ehe «Eva c il romanzo a piú alto tasso au- É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ ^ * 52% ď QABC-esteso Mar 13:47 Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria tobiografico che Verga abbia scritto» (Luperini). Accanlo alla rappre-sentazione della Milano luccicanle degli anni Seltanta. Eva segna un punlo di svolta per la breve prefazione con cui Verga afíronta in modo aperto una série di questioni. getta sotto gli occhi del pubblico il noc-ciolo di contraddizioni chc slringc autore e lettori: Non accurate I'arte, die ha il solo lorto di avcrc piú cuore di voi, c di piangere per voi i dolori dei vostri piaceri. Nou predicate la moralita, voi che ne avete soltanto perchiudere gli occhi sullo spetlacolo delle miserie che create, - voi che vi meravigliate come altri possa lasciare il cuore e 1'onorc la dove voi non lasciale chc la borsa. - voi chc fate scricchiolarc allegramente i vostri stivalini inverniciati dove folleggiano ebbrezxe amare. o gemono dolori sconosciuti. chc I'arte raceoglie e chc ví getta in faccia. (Verga. Romaini e racconti, vol. I, p. 661) Una difesa preventiva sulla presunta i minora litá delTopera. ma an-che un attacco a smascherarc ipoerisie, in nome di un'arte che illumina ebbrezze e desideri, secondo il consueto timbro della «veritá». In queste posizioni. come anche nella gestione dei diversi punti di vista dentro il romanzo. nella perdita cioě di una prospettiva unitaria del narratore. in un inizio di slittamento dalla narrazione alla deserizione, ci sono segna-li che annunciano il Verga maggiore. 5. La svolta di Nedda Incoraggiato dalla doppia uscita presso Treves di Storia di una ca-pinera ed Eva, tra la fine del 1873 e ľinizio dei 1874 Verga si getta nella composizione di Tigre reale, storia delľamore del protagonista per una nobildonna russa. che si contrappone alla passione sana per la mo glie Erminia, e di Eros, che vede un nobile protagonista preso alľin terno di un percorso autodistruttivo che coinvolge la moglie e poi sé stesso. fino al suicidio. Si tratta, condotti in parallelo. di due romanzi ben diversi secondo la stessa prospettiva delľautore: mentre Tigre rea ic deve rispondere alle preferenze del pubblico. tra romanzesco e me lodramma. in Eros - nella deserizione di un edonista e del suo percorso di piaceri - Verga proietta le sue ambizioni di grande romanziere alla ricerca di un capolavoro. Forse anche per queste diverse attese. la prova di Tigre reale riesce solo a fatica, e viene inizialmcnte rifiutata da Treves. Preso dalle necessila economiche e dal bisogno di fare «la spesa per un mese», Verga accetta di cotnporre aleuni bozzetti, piccoli racconti. da destinare ai giornali. Nel gennaio del 1874. proprio per rispondere a una richiesla di questo tipo, compone Nedda. allontanan-dosi dalla matéria mondana di tutti gli Ultimi romanzi e tornando alľambiente siciliano. La composizione avviene in pochi giorni e Verga non immagina di staré avviando una fase del tutto nuova della sua serittura; 1'esito ě molto positivo: il bozzetto con la sua ambientazione siciliana, la storia ďamore di Nedda per Janu e la sua parabola dolorosa colpisce il Altri due romanzi mondani Un bozzetto su richiesta É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ * 52% (ď QABC-esteso Mar 13:47 © ~ • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 654 La letteratura del pubblico milanese. A mediare, tra i due orizzonti. ě un breve cappel-lo introduttivo in cui la figura di un narratore cosi introduce. nella forma di una divagazione alla luce del caminetto, la storia della con-tadina di Agrigento. Col sigaro semispento, cogli occhi socchiusi. le molle fuggendovi dalle dila allentate, vedete 1'altra parte di voi andar lontano. percorrerc verti-ginose distanze: vi par di senlirvi passar per i nervi correnti di atmosféře sconosciute; provate, sorridendo, 1'effelto di mille sen sazi oni clie fareb-bero incanutire i vostri capelli e solcherebbcro di rughc la voslra fronte, senza muovere un dito. o farc un passo. E in una di coteste peregrina/ioni vagabonde dello spirito la fiamma che scoppiettava. troppo vicina forse. mi fece rivedere unaltra fiamma gi-gantesca che avevo visto ardere ncirimmcnso focolare della fattoria del Pino, alle falde delTEtna. Pioveva. e il vento urlava incollerito: le venti o trenta donne che raccoglievano le ulive del podere facevano fumarc lc loro vesti bagnale dalla pioggia dinanzi al fuoco: le allegre. quelle che avevano dei soldi in tasca. o quelle che erano innamorate, cantsvano: le altre ciarlavano della raccolta delle ulive, che era stata cattiva. dei matri-moni della parroechia. o della pioggia che rubava loro il pane di bocca: la vecehia castalda filava. lanlo perché la lucerna appesa alla cappa del focolare non ardesse per nulla. il grosso cane color di lupo allungava il muso sulle zampe verso il fuoco. rizzando le oreechic ad ogni diverso ululato del vento. Poi. nel tempo che cuocevasi la minesira. il pecorajo si mise a suonare čerta arietta montanina che pizzicava le gambe, e le ra-gazze si misero a ballare suH'ammattonato sconnesso della vasla cucina affumicata, mentre il cane brontolava per timore che gli pestassero la coda. 1 cenci svolazzavano allegramente. mentre le fave ballavano anclťessc nella pentola. borbottando in mezzo alla schiuma che faceva sbufíare la fiamma. Quando tulte furono stanche. venne la volta alle canzonette. Nedda! Nedda la varannisa! esclamarono pareechie. Dave s'ěcacciata la varannisa? (Tulíc lc novelte, pp. 6-7). Dalla luce soffusa del caminetto del narratore al ricordo del fuoco deirEtna. il meccanismo ě qucllo di una regressionc a luoghi originari. a uno stadio primitivo nel quale risaltano le condizioni di Nedda c degli allri personaggi. Lo sguardo del narratore conserva ancora un tóno paternali-stico. e Verga rimane cosi al di qua di un paradigma di impersonalila che diventera piú avanti la linea dircltiva. ma Nedda rimane un'apcrtura deci-siva. Anche perché. quasi sorpreso dal successo che il bozzetto riscuote, Verga immagina altri progetti dello stesso tipo. e in particolare un těsto dal titolo provvisorio di Padron 'Ntoni. che rappresenta il primo avvio del can-tiere dei Malavogiia. Tra le altre prove di questi anni Leslorie del castello di Trczza, pubblicate su rivista a parlire dal gennaio del 1875. e Primavera, una novella chc dá il titolo anche alla raccolta pubblicata prima nel 1876. e poi in seconda edizione nel 1877 (con 1'aggiunta di Nedda). É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto o£ W t ^ * 52% 13 0ABC-esteso Mar 13:47 Q, © ]= • O • Adobe Digital Editions - 4ed37d42 -f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42 -f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria I progetto di un ciclo i i romanzi 6. Da Vita dei campi ai Malavoglia L'ullimo scorcio degli anni Settanta rappresenta un passaggio cruciale per la scrittura di Verga; una stagione punleggiata da lutti. se ě vero che nell'aprile del 1877 muore la sorella Rosa e che nel dicembre del 1878 muore la madre. perdita che incide profondamenle sui tnesi successivi, la-sciando lo seritiore in una condizione di disperazione e incertezza. II lavo-ro, su diversi progetti, ristagna. c in particolare non va avanti il progetto di Padron 'Ntoni, negli anni cresciuto per ambizione e importanza: «Padron 'Ntoni dorme i! sonno del giusto da tre mesi», serive Verga a Capuana giä nel novembrc 1878. E tuttavia Verga ha giä in mentě da mesi un affresco complessivo. che ha per la prima volta esplicitalo in una lettera deH'aprile del 1878. nella quale ha definite un progetto di cinque romanzi. dedicati a diverse fasce sociali, aH'interno di un ciclo unitario intitolato «Marea», quello che appena due anni dopo diventerä il «Ciclo dei Vinti». In questo passaggio, dopo un lungo soggiorno a Catania, nell'anno trascorso a Milano tra l'aulunno del 1879 c I'autunno del 1880 Verga si concentra ancora sulla scrittura di novelle e compone i testi che andran-no a costituire la raccolta di Vita dei campi apparsa a Milano nello stes-so 1880. Qucsti i titoli dellc novelle: Fantasticheria; Jeli i!pastore; Rosso Malpelo; Cavalleria rusticana; La lupa: L'amante di Grarnigna; Giterra di santi: Pentolaccia. Anticipati su rivista, i testi segnano la svolta definitiva verso il Veri-smo, e uno stacco profondo rispetto al precedente di Nedda da cui pure hanno preso avvio. Ogni componente idillica e nostalgica viene meno nella deserizione delle scene siciliane. a dilagare č il senso di sofferenza e durezza di parabole esistenziali segnate da fatica e dolore. Cosi, me-morabile. suona 1'esordio di Rosso Malpelo, la novella forse piu celebre dclla raccolta, giä uscita neH'agosto del 1878 su rivista: Malpelo si chiamava cosi perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso c catlivo. che prometteva di riescire un fior di birbone. Sieche tutli alia cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre col sentirgli dir sempře a quel modo aveva quasi dimenticalo il suo nomc di battesimo. (Tulte !e novelle. p. 173) In queste poche righe, nell'assunzione di un'ottica popolare di super- RossoMaipelo stizione e condanna. comincia a intravedersi quella «scomparsa dell'au-tore» che ě diventato man mano l'orizzonte di riferimento della scrittura di Verga. Lo sguardo ě ora interno alia comunitä di cui fanno parte i per-sonaggi. in nome di una delega della narrazione. II paradigma della «sin-ceritä dell"arte». che si nutre dei modelli di Flaubert c sopraltutto di Zola (secondo dinamiche che sono state di recente approfondite da Pierluigi Pellini), si sposa alia considerazione dellc leggi inossidabili delTinteresse che agiscono in ogni Strato della societa. Si tratta di una prospettiva di in-dagine sulla realtä che si esplicila nell'avvio áeWAmante di Gramigna: Caro Farina, cecoti non un raeconto nia l'abbozzo di un raeconto. Esso almeno avrä il merito di esser brevissimo. e di esser storico - un docu- I É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto o£ W - l 4 52% IE. QABC-esteso Mar 13:47 Q, O iE • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf ■ Libreria 656 La letteratura del mento umano. corac dicono oggi; interessanle íorse per Ic, c pertutti co-loro che sludiano nel gran libro del cuore. Io te lo ripeteró cosi come l'ho raccolto pel viottoli dei campi, pressa poco colle medesime parole sem-plici c pitlorcsclie della narrazione popolare, e lu veramente prcferirai di Irovarli faccia a faccia col fallo nudo e schietlo. senza staré a cercarlo fra le linee del libro, altraverso la leňte dello serittore. II semplice fatto umano fara pensare sempře; avra sempře lelficacia dell essere stalo, dcl-le lagrime vere, delle febbri e delle sensazioni clie sono passate per la carne; il misterioso processo per cui le passioni si annodano. si inlreccia-no. malurano. si svolgono nel loro cammino sotterranco nci loro andiri-vicni che spesso sembrano contradditon. costituirá per lungo lempo an-cora la possente atlrattiva di quel fenomeno psicologico che dicesi l'ar-gomento di un racconto. c clie lanalisi moderna si studia di seguire con scrupolo scientifico. Di queslo che ti narro oggi ti diró sollanto il punto di partenza e quello ďarrivo, e per te basterá. e un giorno forse bastera per tulti. (Tulte le novelle, p. 202) II «documento umano» viene offerto cosi come frutto appena colto, come «fatto nudo e schietto». che dia maleria di riflessione. senza passa-re «attraverso la leňte dello scrittore»; in questi passaggi, scppure anco-ra airinterno di una comunicazione tra intellettuali. si esplicita la ten-sione impegnata della serittura di Verga, la sua indagine che ě insieme sociále e indirizzata al «gran libro del cuorc», e che viene condolta con «. e gestisce cosi aleuni si-gnificati che sono immanenli al těsto, come per esempio in una serie di scene che si consumano intorno al luogo simbolo dell'albcro del nespolo, una sorta di asse ideologico identitario per tutta la famiglia dei Malavo-glia. Non si tratta, evidentemente. di segnalare delle incoerenze nel pro-getto di una scomparsa dell'autore portato avanti da Verga. soprattutto nel carteggio con Capuana, ma di sottolineare come il romanzo si co-struisca secondo dinamiche complesse, solo in parte esaurite dalle posi-zioni teoriche, e come dunque aleune impronte ďautore rimangano in filigrána nel corpo dclľopcra. La sperimentazione di Verga finisce per disorientare i lettori: «I Ma-lavoglia hanno fatto fiasco, fiasco pieno e completo». serive Verga a Capuara nclľaprile del 1881. fotografando una aceoglienza parzialc del romanzo presso il mondo milanese: ľesito non fu in realta il fiasco di-chiarato. perché nel luglio Verga fa riferimento alia stampa di una se-conda edizione, ma č indubbio che lc attese di un riconoscimento pieno per un'opera ritenuta rivoluzionaria vanno deluse. Nonostante questo. • Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ® & w * 4 52% OO QABC-esteso Mar 13:47 Q, O iE • O • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ffB50bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf subito dopo. Verga avvia il progetto del Mastro don Gesualdo, il secori-do romanzo del ciclo. che perö negli anni successivi dovrä convivere a lungo con altre pratiche di scrittura. 8. Gli anni Ottanta, tra campagne e cittá Dopo la mořte della madrc. nci primi anni Ottanta i periodi in Sici- Ln romanzo di sictesso lia di Verga si fanno piti rari. e inizia una stagione di viaggi che lo porta ad esempio. nel maggio 1882. a un passaggio a Parigi e a un incontro con Zola. Si tratta, neH'insicme, di una stagione di straordinaria pro-duttivitá: 1'approdo dei Malavoglia ě servito a chiarire il programma teorico del Verga verista. anche se non mancano pratiche di scritture concorrenti. determinatc dal rapporto con gli editoři. Cosi per esempio per // marito di Elena, un romanzo pubblicato per Treves nel 1882 che ottiene un notevole successo di pubblico. ricompensando cosi Fe-ditore del successo parziale del capolavoro deU'anno precedente. La storia é ambientata in un mondo borghese. e si snoda tra il tradimento e 1'uccisione a seguito di un legame adulterino. con movenze tipiche da fcuillclon francese. A fronte di questa prova, Verga stesso rimane sorpreso dal giudizio Le raccolte di novelle del pubblico. ma resta fermo sulla linea di una sperimentazione e sulla costruzione di una trattazionc narrativa sulle diverse fasec sociali: nel 1883 escono altre due raccolte di novelle. da un lato Novelle rusticane, dallaltro Per le vie. Le due prove intendono chiudere un ciclo che. dopo il mondo arcaico narrato in Vita dei campi, passa prima allc campagne, dominate sempře da una prospettiva di interessi, con un realismo che accentua la ricerca di taglio linguistico e stilistico, e poi entra nel mondo delle cittá. deserivendone in Per le vie le zonc piú umili e sordidc. con elementi che richiamano da un lato il modello di Zola, ma che ďaltra parte rivelano una conoscenza diretta da parte di Verga. la sua intenzio-ne di svolgere una documentata analisi della societa contemporanea. Del gennaio del 1884 ě un altro straordinario successo di pubblico: Verga lavora a una riduzione teatrale di una delle novelle di Vita dei campi. Cavalleria ritsticana. che va in scéna a Torino. con Eleonora Duse nei panni della protagonista. Dopo le prove acerbe degli anni prece-denti. ě il segnale di un contatto importante con 1'ambiente del tealro contemporaneo. che Verga alimenta attraverso la conoscenza di figuře comc Fautore teatrale Giuseppc Giacosa. e che prova a replicare Fanno successivo, adattando il těsto di hi Portineria (pubblicato in Per le vie), con un esito pero měno fortunato. Gli anni successivi trascorrono nella composizione di novelle poi confluite in una nuova raccolla. Vagabon-daggio, uscita a stampa nel 1887: il trattamento di materiali di estrazione diversa e la sperimentazione di diversi punti di vista nella narrazione annunciano il secondo romanzo maggiorc. cui Verga torna in modo piú convinto nel corso del 1887. É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ ^ * 52% ď QABC-esteso Mar 13:47 Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 660 La letteratura del 9. II Mastro don Gesualdo Una scrittura Dopo una lunga e sofferta gestazione. il Mastro don Gesualdo vie-tormentata ne pubblicato a puntate sulla «Nuova Antológia* tra il luglio e il di-cembre del 1888, ma vicne poi ulteriormente rivisto da Verga per la pubblicazione in volume, ehe avviene alia fine del 1889, con dala di stampa 1890. II massiccio lavoro di correzione. che si protrae fino alia revisione delle bozze, dice dell'cstrema cura con cui Verga congegna questa seconda uscita dei «Vinti» e cerca di risolvere i problemi stilisii-ci e ideologici generati dalla narrazione di un nuovo ambiente rispetto a quello umile di Aci Trezza. U romanzo. diviso in quaitro parti, racconta la parabola di ascesa e dědino di mastro-don Gesualdo Motta, un muratore che č riuscilo ad arric-chirsi atlraverso un percorso di lavoro e sacrificio e completa ľascesa sociále attraverso le nozze con Bianca Trao. una nobildonna proveniente da una famiglia di nobiltä decaduta. II contraslo tra la nalura umile di Gesualdo e Íl disprezzo del ceto aristocratico scandisce anche i passaggi successive la moglie dä alia luce la liglia Isabella da una relazione adulte-rina. mentrc Gesualdo continua nella gestione dei suoi affari e ncl conso-lidamento della sua posizione. Nella seconda metä del romanzo, la vicen-da si sposta sul destino di Isabella, che Gesualdo vorrebbe sposare al duca di Leyra per continuarc il radicamcnto dclla sua famiglia nella classe ari-stocratica. A sconvolgere quesla scalata arrivano i moti slorici, con i moti del 1848che vedono Gesualdo privato dei suoi beni: malato e lontano dalla figlia Isabella, Gesualdo muore solo nella scena finale del romanzo. II romanzo segna il definitivo accantonamento di ogni residuo di elégia, il supcramento di ogni fascino per gli sconfitti come protagonisti in-colpevoli sommersi dalla «fiumana del progresso-; registra invece, con sguardo impassibile, il paradigma di profitto e di soprafľazione che guida lc azioni di Gesualdo, il velo di mediocritä c volgaritä che si spande sui diversi personaggi. A guidare la narrazione non ě piti un coro coerente che giudica e commenta. come era nei Malavogtia, ma ora si alternano una se-quenza di voci isolate, il cui incrocio e contrasto restituisce le dinamiche emotive dei personaggi. Secondo quanto era giä stato previslo nella prefa-zione che annunciava il «Ciclo dei Vinti», lo spostamenlo di contesto sociále comports una di versa e piíi complessa resa sul piano dello stile, con un dominio ora assegnato al discorso indiretto libera per rendere la pro-spettiva di mastro-don Gesualdo e ai dialoghi per ľespressione degli altri protagonisti. Nelľinsieme ě facile cogliere nella lunga parabola disegnata dalla storia, dal 1788 al 1848, una diagnosi slorica. un giudizio ncgativo sul cammino risorgimentale. e cogliere anche che alio scenario a matrice naturale dei pescatori di Trezza si sostituisce il mondo ipocrita e labirinti-co delle regolc sociali. privo di qualunque contrassegno di nobiltä. II per-no del romanzo. Gesualdo. finisce svuolato dal suo cammino e dalla sua condotta. inutilmente teso a governare e orientare a proprio vantaggio le leggi del guadagno e delľinteresse e poi costrelto ad assistcre alia disper-sione del suo piccolo impero a opera del genero. É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ * 52% (ď QABC-esteso Mar 13:47 © ~ • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria Ma anclťessa rílirava lc corna comc fa la lumaca. Sláva chiusa. parlava di rado anche della mamina, quasi il chiodo le fosse rimasto li. fisso... ac-cusando lo stomaco peloso dei Trao. che vi chiudevano il rancore e la diffidenza. implacabili! Perció lui doveva ricacciare indietro le parole buone e anche le lagrime, che gli si gonHavano grosse grosse dentro, e tenersi per sé i propri guai. Passava i giorni malinconici dielro 1'invctriata. a veder strigliarc i cavalli e lavarc le carrozze. nella corte vasta quanlo una piazza. Degli stallieri. in manica di camicia e coi piedi nudi negli zoccoli. canlavano. vociavano, barattavano delle chiacchicre e degli slrambotli coi domestici, i quali perdevano il tempo alle finestre. col urembialone sino al collo. o in pan-ciotto rosso. strascicando svogliatamente uno strofinaccio fra le mani ru-vide. con lc barzellcttc sguaiate. dei musi beffardi di mascalzoni ben rasi e ben pettinati chc senibravano logliersi allora una maschera. I cocehieri poi. degli altri pezzi grossi, slavano a guardare. col sigaro in bocca e le mani nelle tasche delle giacehette attillate. discorrendo di tanto in tanto col guardaportonc che veniva dal suo casolto a fare una fumatina. accen-nando con dei segni e dei versacci alle cameriere che si vedevano passare dietro le invetriate dei balconi. oppure facevano capolino provocanti. sfacciate. a buttar giú delle parolacce e delle risate di male femmine con cerli visi da Madonna. Don Gesualdo pensava intanto quanli bei denari dovevano scorrere per quelle mani: tutta quella gente che mangiava e bcveva alle spallc di sua figlia. sulla dote chc cgli lc aveva dato. su 1'Alia e su Donninga. le belle terre che aveva covato cogli ocehi tanto tempo, séra e mattina. e misurato col desiderio. e sognato la notte. e aequistato palmo a palmo, giorno per giorno. togliendosi il pane di bocca: le povere terre nude che bisognava arare e semináře: i mulini, le case. i magazzini che aveva fabbricalo con tanti stenli. con tanti sacrifici. un sasso dopo 1'allro. La Canziria. Mangalavite, la casa. tutto. tutto sarebbe passato per quelle mani. Chi avrebbe potuto difendere la sua roba dopo la sua mořte, ahimé, pověra roba! Chi sapeva quel che era costala? II signor duca. lui. quando usciva di casa. a těsta alta, col sigaro in bocca c il porno del bastoncino nella tasca del paslrano, fermavasi appena a dare un'occhiala ai suoi cavalli. ossequiato come il Santissimo Sagramento, le finestre si chiudevano in fretta. ciaseuno correva al suo posto, tutti a capo scoperto. il guardaportonc col berretlo gallonato in mano. ritto dinanzi alla sua velrina. gli stallieri immobili accanto alla groppa delle loro bestie, colla striglia appoggiata allanca. il cocchierc maggiorc, un signorone. piegato in due a passare la rivista e prendere gli ordini: una commedia chc durava cinque minuti. Dopo. appena lui voltava le spalle. ricominciava il chiasso c la baraonda. dalle finestre. dalle arcate del portico che metteva alle scuderie. dalla cucina che fumava c fiammeggiava sotto il tetto, piena di sguatteri vestiti di bianco, quasi il palazzo fosse abbandonato in mano a unorda famelica. pagata apposta per scialarscla sino al tocco della campana che annunziava qualchc visita - unaltra solennitá anche quella. (Masiro don Gesualdo, IV 5) re con Nello sguardo impotente del vcechio Gesualdo. incapace di clialoga- «povera roba!» con la figlia, e silenziosamenle disperato per la dissipazione della É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ ^ * 52% ď QABC-esteso Mar 13:47 Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 662 La letteratura del «povera roba», si consuma una sorta di epilogo del romanzo. Alio stesso tempo, in un meccanismo di rilancio, proprio nella figura di Isabella si annuncia il futuro progetto delia Duchessa di Leyra. con il quale Verga avrebbe voluto salire ancora di un gradino nel suo aťfresco delia societä moderna. II progetto. portato avanti negli anni, c ancora testardamente annunciato alia fine del primo decennio del Novecento, non sarebbe mai andato oltre lo stadio di abbozzo, a testimonianza delle difficult ä di poetica che incombcvano sin dall'inizio sul progetto dci Vinti. 10. Ritorno in Sicília: tra prosa e teatro I rapporti ton il teatro Dopo la pubblicazione dei Ricordi del Capitano d'Arce, nel 1891, Verga prende la decisione di tornare in Sicília, sia pure continuando a intervallare i soggiorni nelľisola con lunghi periodi a Roma. Dal 1889 ě legato a Dina, la contessa Francesca Giovanna Annunziata di Sordevo-lo. in un rapporto che resterä stabile fino agli ultimi giorni: c nel 1893 ri-esce a ottenere una sentenza favorevole nella causa relativa aj diritti di Cavalleria rusticanar. riceve in risarcimento una somma enorme. che gli garantirä una tranquillitä cconomica a lungo inseguita. Si avvia cosi una stagione che vede Verga soprallutto impegnato nella gestione delle sue attivitä letterarie. come per esempio nelľadattamento teatrale delia Lupa, una novella degli anni Ottanta portata sulle scene nel 1896, o nel rapporto sempre piíi stretto con Federico De Roberto, cui Verga affide-rä. piú avanti. anche la gestione delle versioni cinemalografiche di alcu-ni suoi testi. II teatro e il cinema guardano in effetti a Verga ormai come a un maestro, anche se le sue ultime opere incidono meno deicapolavori precedenti in termini di innovazione e di successo: Don Candeloro e C.i č una raccolta di novclle, appunto di materia teatrale. stampata per la prima volta nel 1894 da Treves e poi piú volte riedita negli anni successive mentre giá dei primi anni del Novecento ě Dal tuo al mio, progetto sulla decadenza cconomica delia famiglia Navarra, ehe Verga prima dedina nella forma del dramma, nel 1903. e che poi riserive in forma diste-sa di romanzo. a stampa nel 1906. Gli ultimi anni Si tratta nelľinsieme di una stagione matura e ripiegata. nella quale Verga si impegna anche nella revisione di aleune sue raccolte. dan-do luogo a nuove edizioni sia per Vita dei campi che per Novelle rusti-cane, che ancora oggi alimentano discussioni sul piano filologico. Giä in alcuni interventi del 1918-1919, tuttavia. Fcdcrigo Tozzi riconosce a Verga un ruolo di riferimento per la nuova narrativa del Novecento; e il riconoscimento viene ribadito da Luigi Pirandello in occasione delle celebrazioni del 1920, quando sia al teatro Valle di Roma sia al Bellini di Catania si festeggiano gli ottanťanni del maestro. Nelľincon-tro catanese Pirandello conia la definizione di Verga come «scrittore di cosc». come implicita alternativa alia linea del formalismo dannun-ziano. L'inlervento di Pirandello viene pubblicato sul «Mondo» il 28 gennaio 1922; il giorno prima, il 27 gennaio. Verga era morto a Catania per un attacco cerebrale. Ú Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto ® $>* W i 4 52% OD QABC-esteso Mar 13:47 © \= • O • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ffB50bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf BIBLIOGRAFIA Edizioni Le opore di Verga sono da alcuni dccciini oggetlo di un progcilu di Ľdi/ione Nazionale, pubblica-ta prima dalľeditore Le Monnier a Firenze e ora dalľeditore Interlinea a Novara. Si segnalano alcuni dei volumi uscili negli ultimi anni: / carbonari delia montagna— Sídle lagúne, a eura di Rita Verdira-mc. Lc Monnier. Firenzc. 1Don Camieloro c C.i. a eura di Cosimo Cucinotta. Lc Monnier. Firen-zc. 1994: Mastro don Gesiialdo, a eura di Carla Riccardi. Lc Monnier. Firenzc. 1993: I Malavoglia. a eura di Ferruccio Cecco, Interlinea, Novara. 2014; Novelle rusticane, a eura di Giorgio Forni. Interlinea. Novara. 2016. Per le novel le si ricordi ľedizione a eura di Carla Riccardi, Mondadori, Miláno. 1978; inoltre la raccolta a eura di Enrico Gliidetti. Romanzie racconíi, 3 voll., Sansoni. Firenze, 1992. Per ľepistolario si ricordino almeno: Gino Raya. Carieggio Verga-Capuana, Edizioni dclľAte-neo, Roma. 1984: Letlere allu famiglia, a eura di Giuseppe Savoca e Antonio Di Silvestra. Bonanno, Acireale-Roma, 2011. Letture crítiche Per un quadro complessivo si vedano le recenti monografie: Romano Lupf.rim. Verga moderna, Laterza. Roma-Bari, 2005; Andrea Manganaro. Verga, Bonanno. Catania, 2011: Gabriella Alfiq-ri. Verga, Salerno Editrice. Roma. 2016. Sugli esordi di Verga vd. Roberto Bigazzi. / colon del vero. Vent 'anni di narrativa: I860-I8SO, Nistri-Lischi. Pisa. 1969. Per recenti contributi critici sulle opere maggiori si rinvia almeno a Gian-carlo Mazzacurati. Stagioni delľapocalissc: Verga, Pirandello, Svevo, introduzione di Matteo Pa-lumbo. Einaudi. Torino, 1998: Antonio Di Silvestro. Le intermillenze del cuorc: Verga e i! lingtmg-gio delľinterioritá, Fondazionc Verga. Catania. 2000: Prospective sni Malavoglia: alti delľlncontro di studio delia Societá perla studio delia modernitá letteraria, a eura di Giuseppe Savoca e Antonio Di Silvestro, Olschki. Firenze. 2007: Romano Luferim. Pessimismo e verismo in Giovanni Verga, UTET. Torino. 2009. Sul leatro: // tcatro verista: atti del Congrcsso, Catania 24-26 novembri 2004, Fondazionc Verga. Catania, 2007. Sulľepistolario si ricordi almeno Antonio Di Silvestro. In forma di leitera: la serittura epistolare di Verga tra filológia e critica, Bonanno. Acireale-Roma. 2012. É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto o£ W - l <5> 4 52% IE. QABC-esteso Mar 13:47 Q, O iE • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 664 La letteratura delia nuova Italia I CLASSICI / Molavogíia LA STORIA DEL TESTO E LE EDIZIONI II cammino ehe conduce dalla prima apparizione del progetto di un testo breve intitolato Pcdron 'Nto-ni alla composizione deí Maiavoglia, con uno slittamento dalla dimensione monografica sul perso-naggio alia linea corale delľintera famiglia, ě un cammino lungo e complesso, ehe parte dalla seconda metä del 1874 e arriva ňno alle prime settimanedel 1881,quando il romanzo esce per Treves, appena anticipato dalľuscita sulla «Nuova Antologia» di un frammento con funzione di lancio (dal titolo Poverí pescatori!). Questa lunga parabola di composizione ě in parte restituita da frammenti manoseritti ehe sono di-stribuiti tra il Fondo Verga delia casa editrice Mondadori, il Fondo Verga dell'Universitä di Catania, e il Fondo Manoseritti Autori Moderni e Contemporanei dell'Universitä di Pávia, e un quadro anali-tico viene offerto dalla piíJ recente edizione critica, ehe si deve alle cure di Ferruccio Cecco, uscita per ľedizione nazíonale nel 2014. Qui basterä ricordare alcuni passaggi, dalla fase di un bozzetto progettato nel 1874 alia piú impegnativa struttura del romanzo prospettato a Treves in una lettera del febbraío 1878, sino al «sacrificio incruento» di cui Verga paria a Capuana nella lettera del mag-gio 1878, implicitamentefacendo riferimento a una profonda revisionedel bozzetto a favore di una struttura narrativa assai piú ampia e impegnativa, nella quale una parte signincativa sarebbe stata giocata dalla saggezza popolare conglutinata nei proverbi. A partire da quel momento, e ancora con intervalli, Verga lavora per arrivare al manoscritto A, autografo completo del romanzo di 354 carte, prima inviato in tlpografia per la stampa, pol donato da Verga a De Roberto e oggi custodito nel Fondo Verga dell'Universitä dl Catania. Bráno 1 Prefazione Qui di seguito si legge la pagina programmatlea con cui Verga annunciava, in apertura dei Maiavoglia, 1'impostazione e le parti del cosíddetto «Ciclo dei Vintb. Sin dalTesordio, con la formula di uno «studio sincero e spassionato», 1'obiettivo ě quello di chiarire le basi te-oriche di una narrazione che deponga ogni filtro individuale e che si offra durque come unlndagíne dei meccanismi innescati dalla «fiumana del progresso* nelle diverse classi sociali. La ricerca ě dunque quella di una riproduzione artistica esatta, fedele, che superi lo sguardo complessívo sul cammino dell'umanita e che scelga piuttosto la scala piů puntua-le delle singole sterie, colte da un osservatore che ě, come gli altri, travolto dalla medesima dinamica. Con straordinaria luciditá, Verga coglie sin da questo annuncio che la narrazione si renderá mano a mano piú complessa nel percorrere verso 1'alto i diversi strati della societa, passando dal quadro corale, ideologicamente omogeneo, dei Maiavoglia, alle logí-che piú complesse e piú sereziate che caratterizzano i romanzi successivi, dal Mastro don Gesualdo fino aWUomo dilusso; un percorso che viene ripetutoanche nella parte finále del bráno, nel quale torna ancora ad emergere la figura anonima di chí osserva, caratterízzato dallobbligo (estetico e insieme etico) di astenersi da ogni giudizio e dalla garanzia di ren-dere la realta con i «colori adattk ■ Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto o£ W - l 4 52% IE. QABC-esteso Mar 13:47 Q, O iE • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria Questo racconto e lo studio sincero e spassionato del come probabilmente de-vono nascere e svilupparsi nelle piü umili condizioni, le prime irrequietudini pel benessere: e quale perturbazione debba arrecare in una famigliuola vissuta fino allora relativamente felice. la vaga bramosia dell'ignoto. l'accorgersi che non si sta bene, o che si potrebbe star mcglio. II movente deH'attivilä umana che produce la fiumana del progresso e preso qui alle sue sorgenti. nelle proporzioni piü modeste e materiali. II meccanismo delle passioni che la cletcrminano in quelle basse sfcre e meno complicata, c poträ quindi osservarsi con maggior precisione. Basta lasciare al quadro le sue tinte schielte e tranquille. e il suo disegno semplice. Man mano che cotesta ricerca del meglio di cui l'uomo e travagliato cresce e si dilata, tcnde anche ad clevarsi. e segue il suo moto ascendente nelle classi sociali. Nei Malavoglia non e ancora che la lotta pei bisogni materiali. Soddisfatti questi. la ricerca diviene aviditä di ricchezze, e si in-carnerä in un lipo borghesc. Mastro-don Gesualdo, incorniciato ncl quadro ancora ristrelto di una piccola cittä di provincia, ma del quale i colori cominceranno ad es-sere piü vivaci, e il disegno a farsi piü ampio e variato. Poi diventerä vanhä aristo-cratica nella Duchessa di Leyra; e ambizione ncWOnorevole Scipioni, per arrivarc alVUotno di lusso, il quale riunisce tutle coteste bramosie, tulte coleste vanitä. tut-te coteste ambizioni. per comprenderle e soffrirne. se le sente nel sangue. e ne e consunto. A misura che la sfera dell'azione umana si allarga, il congcgno dellc passioni va complicandosi; i lipi si disegnano cerlamente meno originali. ma piü curio-si. per la sottile influenza che esercita sui caratteri l'educazione. ed anche tutto quello che ci puö essere di artificiale nella civiltä. Persino il linguaggio tcnde ad in dividualizzarsi. ad arricchirsi di tutle le mezze tinte dei mezzi sentimenti. di ttitti gli artifici della parola onde dar rilievo all'idea, in un'epoca che impone come rego-la di buon gusto un egualc formalismo per mascherarc un'uniformitä di sentimenti e d'idee. Perche la riproduzione artislica di colesti quadri sia esatta, bisogna segui re scrupolosamente le norme di questa analisi; esser sinceri per dimostrare la veri tä, giacche la forma e cosi inercnte al soggetto. quanto ogni parte del soggetto stes so e necessaria alla spiegazione dell'argomento generale. II cammino fatale, incessante. spesso faticoso e febbrile che segue l'umanita per raggiungere la conquista del progresso. c grandioso nel suo risultato. visto neirinsieme, da lontano. Nella luce gloriosa che l'accompagna dileguansi le irrequietudini. le aviditä. l'egoismo, tutle le passioni. lutti i vizi che si trasformano in virtü. tutte le debolezze che aiutano l'immane lavoro, tutte le contraddizioni. dal cui altrilo sviluppasi la luce della veritä. II risultato umanitario copre quanto c'e di meschino negli interessi parlicolari che lo producono; Ii giustifica quasi come mezzi necessari a stimolare l'attivitä delTindividuo cooperante inconscio a benefi-cio di lutti. Ogni movente di cotesto lavorio universale, dalla ricerca del benessere materiale, alle piü elevate ambizioni. e legittimato dal solo fatto della sua oppor-tunitä a raggiungere lo scopo del movimento incessante; e quando si conosce dove vada questa immensa corrente deH'attivitä umana, non si domanda al certo come ci va. Solo l'osservatore. travolto anch'esso dalla fiumana. guardandosi attorno. ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via. ai fiacchi che si lasciano sor-passare dall'onda per finire piü presto, ai vinti che levano le braccia disperate, c piegano il capo sotto il piede brutale dei sopravvegnenti. i vincitori d'oggi. affret-tati anch essi. avidi anch'essi d'arrivare. e che saranno sorpassati domani. / Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, la Duchessa de Leyra, VOnorevole Scipioni, l'Uomo di lusso sono altreltanti vinti che la corrente ha deposti sulla riva. É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ ^ * 52% ď QABC-esteso Mar 13:47 Q ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria 666 La letteratura del dopo averli travolli e annegali, ciascuno colle slimate del suo peccato. che avreb-bero dovuto essere lo sfolgorare della sua virtü. Ciascuno. dal piü umile al piü ele-vato. ha avuta la sua parte tiella lotta per l'esistenza, pel benessere, per l'ambizio-ne — dalTumile pescatore al nuovo arricchito — alla intrusa nelle alte classi — all'uomu dairiiitiegnu e dallc vuluiitä robuste, il quäle si sente la forza di dominare gli altri uomini; di prendersi da se quella parte di considerazione pubblica che il prcgiudizio sociale gli nega per la sua nascita illegale: di farc la legge, lui nato fuo-ri dclla legge — all'artista che crede di seguire il suo ideale seguendo un'altra forma dell'ambizione. Chi osserva' questo spettacolo non ha il diritto di giudicarlo: e giä molto se riesce a trarsi un istante fuori del campo della lotta per sludiarla sen-za passionc-, c rendere la scena nettamente, coi colori adatti. talc da dare la rap-presentazione della realtä com'e stata. o come avrebbe dovuto essere. Milano. 19 gennaio 1881. 1. Chi osserva: seconda di cui vengono qui chiariti vincoli cui deve za filtri di giudizio o pregiudi per líni ddl'impegno. i na rcsa fedde. sen-I, dei fatti narrati. za passione: richia o ddľesordio. Bráno 2 L'avvio del romanzo (/ Malavoglia, capitolo 1) L'avvio del romanzo ě un brano celebre che introduce il lettore nella comunita d Aci Trezza e presenta i protagonisti, la famiglia Toscano nota con la 'ngiuria di Malavoglia. Dal tempo in-definito e lontano tel quäle i Malavoglia erano grappoli di famiglie sparse in diversi luoghi, il raeconto passa a un presente in cui sono timasti sono soltanto i Malavoglia di padron 'Ntoni, subito řdentincatí attraverso le loro proprieta, la casa del nespolo e la barca con il nome eloquente, antifrastico, di «Provvidenza». La descrizione muove appunto dal capofamiglia e subito lo caratterizza attraverso l'uso di un paio di proverbi, espressioni di una saggezza popo-lare che si riflette anche nella descrizione degli altri membri, da Bastianazzo al nipote 'Ntoni, da Luca ad Alessi. Appena pochi frammenti per ciascuno dei personaggi, nei qiali tuttavia si antieipa in cifra il destino del loro cammino all'interno del romanzo. Un tempo i Malavoglia erano stati numerosi come i sassi dclla slrada vecchia di Trezza; ce n'erano persino ad Ognina, e ad Aci Castello. tutti buona e brava genie di mare, proprio all'opposto di quel che sembrava dal nomignolo. come dev'esse-re1. Vcramcnte ncl libro della parrocchia si chiamavano Toscano. ma questo non voleva dir nulla, poiche da che il mondo era mondo. all'Ognina, a Trezza e ad Aci Castello, li avevano sempre conosciuti per Malavoglia. di padre in figlio, che ave-vano sempre avuto delle barchc sull'acqua. c dclle (egole al sole. Adcsso a Trezza non rimanevano che i Malavoglia di padron 'Ntoni, quelli della casa del nespolo. e 1. come dev'essere: si chiarisce che i soprannomi viene con quelli indicate, debbono essere opposti alle caralteristiche di chi É Adobe Digital Editions File Modifica Libreria Lettura Finestra Aiuto (g» W $ * 52% (ď QABC-esteso Mar 13:47 © ■= • Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Adobe Digital Editions - 4ed37d42-f1af-4eb1-8bef-dd06ff850bef.pdf Libreria della Provvidenza chera ammarrata: sul greto. sotto Íl lavatoio. accanto alia Con-cetta dello zio Cola, e alia paranza di padron Fortunato Cipolla. Le burrasche che avevano disperso di qua e di lá gli altri Malavoglia. erano passate senza far gran danno sulla casa del nespolo e sulla barca ammarrata sollo il lavatoio; e padron 'Ntoni. per spiegare il miracolo. soleva dire, mostrando il pu-gno chiuso — un pugno che sembrava fallo di legno di noce — Per menare il remo bisogna che le cinque dita s'aiutino Tun l'altro. Diccva pure: — Gli uomini son fatti come le dita della mano: il dito grosso de-ve far da dito grosso, e il dito piccolo deve far da dito piccolo. — E la famigliuola di padron 'Ntoni era realmente disposta come le dita della mano. Prima vcniva lui, il dito grosso, che comandava le feste e le quarant'orc1: poi suo figlio Bastiano, Bastianazzo, perchě era grande e grosso quanto il San Cri-stoforo che c'era dipinto sotto l'arco della pescheria della cittä; e cosi grande e grosso com'cra filava diritto alia manovra comandata, e non si sarebbc soffiato il naso se suo padre non gli avesse detto «soffiati il naso» tanto che s'era tolta in mo-glie la Longa quando gli avevano detto «pigliatela». Poi veniva la Longa, una pic-cina4 che badava a tesserc. salare le acciughe. c far figliuoli. da buona massaia: in-fine i nipoti, in ordine di anzianitä: 'Ntoni il maggiore. un bighellone di vent'anni, che si buscava tutt'ora qualche scappellotto dal nonno. e qualche pedata piii giü per rimcttere l'equilibrio. quando lo scappellotto era stato troppo forte: Luca. «che aveva piii giudizio del grande» ripeteva il nonno; Mena (Filomena) sopranno-minata «Sant'Agata» perchě stava sempře al telaio. e si suol dire «donna di telaio. gallina di pollaio. e triglia di gennaio»5; Alessi (Alcssio) un moccioso tutto suo nonno colui!: e Lia (Rosalia) ancora né carne né pesce. — Alia domenica, quando entravano in chiesa. 1'uno dietro l'altro, pareva una processione. Padron 'Ntoni sapeva anche certi motti e proverbi che aveva sentito dagli anti-chi; «Perche il motto degli antichi mai menti»: — «Senza pilota barca non cammi-na» — «Per far da papa bisogna saper far da sagrestano» — oppure — «Fa il me-stierc che sai. che se non arricchisci campcrai» — «Contenlati di quel che t'ha fat-to tuo padre; se non altro non sarai un birbanle» ed altre sentenze giudiziose. Ecco perche la casa del nespolo prosperava... 'ormeggiata. 3. le quarant 'ore: come amiola Ferruccio Cecco, si allude alia adorazione del Sanlissimo Sacramento, la cui durata e siabilita da padron 'Ntoni. quasi a riprova del suo governo su ogni aspetlo della vita della famiglia. 4. una picctna: anchu in queslo caso il sopranno-me e antilelico rispelto alia piccola slalura della Longa. 5. donna... gennaio: ire modi di dire per indicare una donna virtuosa, paragonala a cibi di oiiima