O graziosa luna, io mi rammento Che, or volge l'anno, sovra questo col 10 venia pien d'angoscia a rimirarti: E tu pendevi allor su quella selva Siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci 11 tuo volto apparia, che travagliosa Era mia vita: ed e, ne cangia Stile, O mia diletta luna. E pur mi giova i. 0 graziosa luna: allocuzione alla luna, come in BM 77 JJCS ■jo, CN 1 ss. 2. or volge 1'anno: inciso: si compie quesťoggi (or)í'in no. Cioě ě passato, oggi, un anno (sottin. da quei fatti che mi sovven-gono alla memoria). Cfr. Petrarca, RVF lxii 9: «Or volge, Signormio, 1'undecimo anno». II cronotopo della lirica potrebbe essere una notte del lug. 182.0, in quanto un anno prima esatto, tra fine lug. e i primissi-mi di ago., L. aveva tentato una "fuga" da Recanati, un episodio parti-colarmente doloroso e umiliante della sua giovinezza, specie per la sua conclusione fallimentare (cfr. Damiani, pp. 129-37)-I) sintagma potrebbe pero anche indicare un compleanno del poeta, tra '19 e 10. colle: si ricordi Yermo colle di /1 e la nota relativa. 3- *** ^"'^ avere valore frequentativo ("ero solito venire..."), come vorrebbe ^ anche puntuale. 4. pendevi: stavi sospesa (lat. pendebas). 5-schiari: probabilmente ě luna piena, come giá con§etturat(X^ JauW' Qui il suo raggio ha forza di rischiarare tutta una selva. -i-« a or ("ora che"; G. De Robertis). 6-8. Ma... apparia'- per ^ ^ me annebbiavano {nebuloso) e rendevano tremolante pia# diro"o,ma ilm " '---- (aPpunt0 il fwTínt°in cui ]a kcrima ristagna suli 'odo — t0nimia a»end° Vd0 alJa -sta. Z)J a causa del. LnChe * Co ;ZTy^ Uá-- (poet., frequente in bi3 ■ rfr pa * c nota). 9- *' * & cCoVc Vper travagliare cfr. PA 1 c §eg ^ «*tin. sempře í™,^. ~ - ^ **tis l & Su CangUnd° süle» (Antognoni). re £ ^ ^vo- la ricordanza, e il noverar i etate Od mio dolore. Oh come grato occorre Nel tempo giovanil, quando ancor hnzo U speme e breve ha la memoria il corso II rimembrar delle passate cose, Ancor che triste, e che I affanno duril '5 come in R 55-60; altre volte, perö, il ricordo arreca inutile dolore: PS 50-59 e R 99-103. Per giova - sul quale forse agisce un'altra eco da Petrarca (RVFcxix 14: «[...] e '1 rimembrar mi giova»; Fubini-Bigi) - cfr. UCS 15 e nota. La ... dolore: il ricordo del dolore passato, e il conta- re gli anni {Vetate < lat. aetatem, acc. sing, di aetas) della mia sofferenza. Del mio dolore va rif. sia a ricordanza sia a il noverar, sogg. di giova. Ricordanza e poet. < lat. tardo recordantia: nei Canti t concorrente con ri-membranza < fr. remembrance (in AN, 11 leggeva in prima lezione «rimembranza»). ~ come: quanto. ~ grato: va unito a // rimembrar, al v. 15. ~ occorre: «si presenta al pensiero» (Felici); lett.: capita ,^ si ven-fica" (sogg. e // rimembrar, v. 15). 13-14- quando ... corso: lett.: "quando la speranza ha il proprio corso ancora lungo e la memoria ha il proprio corso ancora breve", cioe quando si ha tutta la vita davanti, e vigoreggia-no le illusioni, la fiducia nella vita, e la memoria e ancora povera di da-ticdi esperienza. Procedendo la vita, il corso della speme e della memoria conosceranno una crescita inversamente proporzionale: quello della fane diventerä breve (si perdera cioe la speranza), quello della memoria lu*go. I versi furono aggiunti per la prima volta nell'ed. Le Monnier del j845, a cura di Antonio Ranieri, sulla base di un'aggiunta autografa di l (n35c). L. qui nota che il crogiolarsi nel ricordo di fatti anche solo ri-Salenti all'anno prima (cfr. v. z) e molto piacevole per i giovani (e lo nota Per «perienza). Per speme cfr. NNSP16 e nota. 16. Ancor... dun!: seb-rcnnC u C°r Chi) (sottin-tale rimembrar) possa risultare triste e la sotte-j Za che «so rievoca sia tuttora in atto nella persona. Triste potrebbe sien 7^ *tassate c™> quindi essere un plur. fcmm. da trista e avere 8 -dl dolorose" (cosi Straccali).