POSTFAZIONEi
Chi ha il piacere e l'onore di parlani deve coafeseare -ubim m imharazzo iniziale. In unassise che vede riuniti i maggjari -pe.-iali-.tj c Studiosi di Foscolo riesce difficile ragionare della sua opera piu cele-brata. Si tratta di un carme di appena 295 endecasillabi che t utta\ ia Im attirato un'attenzione critica assidua, a partire dal 1807. t'anoo m cui vide la luce. I libri e gli studi dedicati al capodopera non si contaun. A questa larga messe hanno contribuito valorosamente molti dei mied cortesi ascoltatori, collaborando a preordinare un caso da rubric-are come paradosso. I Sepolcri sono probabilmente lopera della letreratura italiana intorno alia quale piü si e scritto, in rapporto alle sue modeste proporzioni quantitative. II sottoscritto del resto porta la respansabiHta in prima persona di avere per ultimo recato il suo obolo aH'inilazione dei titoli con un volume ancora fresco di stampa2. In queste eondizi.mi emerge una difficoltä elementare ma proibitiva. La maggior parte dei presenti conosce a memoria il carme o almeno alcune sue parti. Risulta dunque molto difficile riuscire a percepire, stante la specializzazione altissima deiruditorio, il fattore di impatto che distinse la suppellettile nell'atto del suo irrompere nella contemporaneitä. Si tratta di uu case di opacizzazione dello sguardo analitico per sopraggiunta fainiliarita CO» loggetto, insomma di un fenomeno analogo a quello rilevato a suo tempo da Gianfranco Contini a proposito di Pascoli1. Percio insorge anche qui il rischio di quella cecitä accademica, denunciata ad altro pro-
1 Si registrano qui. in margine alla risiainpa anastatica del Carme ť ron poche notě ili coni-plemento. le parole pronunciate al Gabinetto Vieusseux in apertura del Convegno per il bicente-nario-della pubblicazione dei Sepolcri di Ligo Foscolo (1807-2007), «1 Sepolcri* di Foscolo la poeuae la fortuna, tenuto a Firenze il 28-29 marzo 2008.
Aínaldo Brum. Foscolo truduttore e poeta: da Omero ni «Sepolcri». Bologna. Clneb. 2007
' Gianfranco Contini, II linguaggio di Pascoli. in Idem. larianti e nitra linpuislica. lna raccolta dist>ggi (1938-1968), Torino. Einaudi, 1979, pp. 219-245.
VII
posito da Piene Bourdieu, cecita che puô impedire il riconoscimento deüa portata dell'evento4.
L'uiiico modo per aggirare ľostacolo ě forse il tentativo
n-siderazioni sit la traduzione del cenno di Ciore". espongono in modo organieo nn progetto di lavoro. distinto nel dittíco di prosa e poesia, per i Sepolcrih necessario rifarsi alia coucisione delle note di autore al carme per ricavare indicazioni dirette. L'awiso generale («Ho desunto questo modo di poesia da Greci»)7 puô essere pero declinato in relazione a un
4 I'li.iiiii umu. // critico, a ilpunto di vista delt'autore. in «AHegaria», \l\ (2007), n. 55. p. 2(*.
' [Gi stave] Fi.aibekt. (orrespondame. IV [Janvier 1869-décejBJbre 1875). Edition riablic
presentee el annotée par Jean lim mm I'mi^. Callimard, 1998, p. I"> (A (',.....'ge Sand. Cruisset
inanli 2 frvrirr [18(>0]): «Mais la poétique inseienle. ďoii elit- reautte?». In pmpusim. efr. (iio-v \ n m Boh u c oaso, Lile r/iiinľľlii. et fill obligee de t'asteoir, in «Rivista di Letteratuie modeme e icimparalc. 36 (1983), fas<\ 2. p. 145: «CÍO€ <|uando la frase vivc la propria n\Ventura, f uop-piirc ľanlnľľ sa sc appioderä o meno al testo: non si tralta qiiindi di una preeisa visione arii-stita. ma per ľappimlo dipuéUque iiiscieitte».
" Cfr. tlsperimento di liiidtizione delia Made di Omero di l (to ľoscolo. edizione anasiaiira a eura di Arnai.do Biu m, Panna, Kdizioni Zaia. 108^.
" Cfr. t 00 l'os(OK). Note, in Idem. Opere. I (Poesie e tragedie). Kdizione direlta da hnvn Gavazzkm i-nn la eollaborazione di \Knu Mvmniiw I.onuukim c Franco LoNCOW, ľonno, l.inamli-Callinuird. 1994, p. .'il.
VIII
ppitesto prezioso c illunnuame. la /.e//,7„ a l/w,HP((rf prig manifesto steso quando gli esemplari dei >,v„l,'"
[asciato ľofficina di Bettoni . I.a data u
|>m-
■■•ano a,.,„.lm
čerti delia subitaneita dello ieatto polnni.o «■ imierr^dTfmisr^7 ,esi i termini di una poetica operativa entro |a compagine del te£ľ (""' viene iordaui cnagulas.se nella formula maligna del «fumoso enigma*10 ľatrabile alimentata dall'aeeusa di partigia-
8 Fbscou). Ijettera a Monsieur Cuill... sn la sua incompetenza a aiudicnre i />i>eti iloliani in Idem. Scrilli letlerari e politici dal 1796 al 1 SOS. a turn di Ciownni Giub\ri.v Firrnze. l.e Monnier 1972, pp. 501-518.
" lui Mvkarovskv. // significant delľestetica. Traduzionc di SfeWO Cordi v. loruio Emaudi. 1977, p. 33.
"' I'if.iRO Giordam. Per ana canzone del conte Oiocanni Marchetti. Lettem al caralier Monti [Bologna. 1 marzo 1811]. in Opere di Pietro Cionlani. Fdizione Wlfc*M MfM un Mmwmmn ""' retlodall'Autorc. e notabilmente accresriuta. Firenze. Felice Le Monuirr. 1K-H).\»\ 1 p|> H8-H(>. nota 1 (poi in Opere di Pietro Oiordnni tomo nono: Scritti edili ■ postami di Pietro GÍ* emu piih-1'licati da Antonio Gussalli. volume secondo. Milano. Borroni 8 Scotti. I8:>6. p. Ill •*** l> •Rahbiosamente invidioso alia sorgente e crescitura fama del gjnitl hresciaiio [Cesare Ann] latru I go Foscolo: al quale riinane ancli'oggi ilii per poehi verei facendolo poMa, I per mm mum gfaa poeta, anuniri il funioso enigma de suoi Sepolcri*. Uastiosa iiuisivitii dell epmraiiini.1 ritMM l<&ma aniiWaliano dicln'aratn dalla dala della letlera aperca. I .a uota contenenle ľanateiiia pen. •'■ moll,, prol,al,ilc ah* risalga proprio al 18+o». secondo Will hm Spw.curi. loscolo. (iioixhm e tl •fummn enigma,, in Dei .Sepolcri. di I go Foscolo. Gargnano del Car* (2-1 -■tten.l.n-l j.ttol.re "65), a cura di Gennaro Barbaric a Willum Spacc.iari. Milano. Cisalpinu. 2()()ai„ „ei ,-„n-fronti delľidea acquisita relativa alľorganieitä deil uperu íi--,ata ral> ,|, II.i um dizione veniva cosi scardinato e dissolt,,
A guardar liene, e inevitahile aitimettere ehe la nuova foniiii ,1i >|,ie-sta poesia cogliesse del tutto impreparati i nuovi lettori. stand«, aliiieno alia casistica coeva. Se si assume come termine di paragone quali-he
" Cosi MM u parrR di Saverio Britinrlli. rifrritn a ,<■>,.. in ,or-n,>. n.-lla rr(,lu ,, ,1i l.uil Ion a F allVdmuur f«--..lutw appro. «*■
pp. ^ m, (0íf„„tó k ( w c«,/r» ľuno J*
/•«fctf- .4— «& rn/«r*r */ .. -/ čarme uu xpoUn del ,^o,
foscolo. Brrsria. Spinrlli r \alu„i Tipografi. 180«. i>i. PP
^„re «// MW delia storia moderna, in h» Futuro pojato. Per M MM* .»■/or/r, (1979). Cenová. Marir.ii /S_>0. 1996-'. p. 46.
\
ms ha del Pariia-o italiano del tempo, si ha subito mod
distanza incolmabile, soprattutto calcolando il rappo ° ^ misurare Ulla
giro di aiuii. Ľesemplificazione deve includes melhabi'"" '"'
soffermarsi soprattutto sul Bardo del/a Seba A
era del 1806. I a div
per
cazione emerge in tut la la Mia ampiezza anehe in un confmmn Per 1 esattezza, e necessano osservare ehe la Mascheroniana si ,i,Hi ormai sullo sfondo, come «seconda BassvilUana .. stando alia defkuzione di Monti'"', cioě come tentativo di trasformare in epica una vicenda eon-temporanea. 11 carattere tradizionale dell'impegno e certificato del resto dalla narrazione in terzine. condotta dunque ion un metm antico. par-ticolarmente adatto alľimpiego del modulo della visione di ascendenza varaniana. ^^^^^^
Piii intrigante e complesso il caso del Bardo, anche perché ľ opera suscita un dibattito ehe vede Foscolo impegnato in prima persona. Direi anzi che le pagine della recensione di Foscolo risultano imprescindibili per chiarire una diversitä di lavoro, maturata in rapporto e discussa in relazione. Una lettura conveniente permette di intendere la partita con-tabile aperta, debiti e crediti, senza possibilitä di equivoco. Perfino la forma tipografica del Bardo, in particolare ľedizione «in foglio magni-fica e veramente regale»"', viene tenutá presente e in qualche modo imposta a Bettoni per realizzare il neoclassico in-4° di grande formato (mm. 322 x 230) che distingue la cornice materiále del testo dei Sepol-cri. In questione tuttavia ě ben altro. La ricerca di Monti tocca un nodo cruciale, prima di tutto sotto il rispetto ideologico. E un fatto che 1 elo-gio di Napoleone si proponga con un'evidenza accusata a partire dalla dedica, «Aua Maestä Imperiale e Reale di NAPOLEONE IL GRANDE, imperatore de' Francesi e re d'Italia»17. II panegirico poetico anticipa, fungendo da battistrada, il successivo sviluppo in prosa di Gkwdani1». Nasce dunque un problema relativo alla necessilä di giustificare ľauten-
15 Cfr. Epistolario di lincenzo Monti raccolto ordinato e annotate da Alfonso Bebtoldi. Firenze. Le Monnier. 1928-1931, vol. II. p. 212. n. 706 (A Ciuseppe Beniardoni, 18 Agosto 18UU). 10 Foscolo, Usservazioni ml poema del «ftWo», in Iulm, Scrim letterari e politici, cit., p. 4 >■
17 Monti, IIBardo della Seina Nera. Poema epico-lirico, in Idem. Cantiepoenu di V. Monti. a eura di G[iosite] Carducci. Firenze, G. Barbora, 1862. vol. II. p. 114.
18 [Pietro Giordam]. Panegirico alia Sacra Maesta ,1, VapoleoM detto neU iccaderma Letteraria di Cesena li XH Agosto MDCCCIll.. Bologna, Presso i Fratelli Masi e CompagM Tipografi delTIstituto, 1808.
XI
*ca pretemione apphcata da Foscolo alio coordinate id^logkhe del ,1, M„nll. i.a dedicatoria ô definita senza axnbagi «splendiA»ľ». ".! a-nm,a '"-'"l" adotta un qui pro quo, cioe un vero e proprio -nooo di spostameuto. riservando attenzione debita no„ giä ai contenuti ma alia struttura the «richiama ľantico uso ďinnestare la prefazione aella dedicatoria^. Sono probabilmente ragioni diplomatiche di opportunita quelle che persuadono Foscolo di adottare, nei confronti deU'amico e future coautore áňWEsperůnento, una discrezione ehe rasenta ľataras-sia. Sembra in qualche modo nascere qui, con questa preterizione coatta e autoimposta, la modalita operativa relativa al silenzio die nel carme awolge il iiiMiic e le gesta del protagonista storico, quel Napoleone che pure giustifica e alimenta la propulsione polemica della scrittura. Rimo-láone Ldeologica a parte, il discorso verte, prima di tutto. su quella formula ibrida figurante nel frontespizio del Bardo a definire il genere: «Poema epico-mrico». La uiotivazioue di Monti e ragionata nella dedica con mi eleganza distinta dallo splendore della prosa, segnata da una sin-tassi ariosa e avvolgente. L'epicizzazione del presente trova un ostacolo insuperahile. a delta di Monti, nelia coiitemporaueita dei fatti narrati: la scarsa distanza teinporale impedisre la prefirriirnzione di «una nuova tuitologia* come pure della «favola», cioe della «poetica ineraviglia*-1. II rischio di incorrere nelle secche narrative speriinentate da Lueaito che. secondo Monti, propone nella FarsaUa «una sentenziosa ed ampollosa stoiia in esanietri»JJ. obbliga ľ autore a un insolito accorgimento. Se non e lecito allontanare nel tempo una materia viva e palpitante. ě possibile lulta\ ia ricliiamare dal p as sato. in virtu di un soccorso fantastice un tesiimiinc antico, capace di salvaguardare «i diritti della favola senza nuocere alia dignita della storia»2<. Di qui l'espedienie del ricorso alia figura tli un Bardo che al>l>andona i bo-chi della Selva Nera per seguire e eantare le sresta delľF.roe moderno. Con tale trovata. che piti tardi. nel 1818, Foscolo giudichera per eccesso polemico cvastly puerile*24, Monti
'" Kostoi.o. Osservazioni sul jioemu del "Bardo: (it., p. 468. -" Ivi. p. 478.
Mown, // Bards della Selva Nera, cit.. p. 115. -- Ivi. p. 1 1<>.
-1 Ibideg^^^^^^^^^^^^^^^^^^m^^^^
* I „m ouo I warlt„-pretent literature of Italy, i.i Idem. Opere. a cura q>rendeiiti ini^i „ "•i .ma f„.i,„„lLu;, .. //' " '"«"•*«•
vil r '"« ""li re<>-
rio. i-ntn--ino Milisticn:
tnare im ranne (a 2hezza arieggia la misura mediana di nn cant,, intern del /},;r,/„" porta in prima i-tanza mi impiego funzionale del rnirnentwii
sieche le sezioni dedicate a Parini. AlfWi e Omer,. „>„„ ,„......a
in base a un lessiro e a movenze MiliMiche ricondueibili alia tnaniera degli autori interessati. II che significa. in qualrhe m...|,, , ,.,|,.ri. ^ rariatio la parola ai campioni dcputati dall'evo, azinne dirrtta W..ra. in termini narratologici. la profezia di Pannindw, analo^miente aj N;1T1. rinio di Medea nella quarts pitica di Pindaro giä rirnrdata. consente di identificare lattante con I'autore implicit,., dando liber,, «sna | m al-tra voce, per giunta di sesso femminile. Ne deriva un pwan ,-he Fosr,.l,> inclina. dovendo commentarlo. a ritrascrivere tal quale nella -aia rnemo-rabilitä nella replica a Guillon. Pin importa ribadire che simile determi-nazione assuma mi modello di riferimento assoluto nellantichita. con iiio"i:l
I
bellicismo umano.
ri hnití.* II "to civile e pacrfco suoi abitatori sarebbero nd.vci.ut. t.nm ^ ^rjgtá ne.
libare col lat.e in onorc dei defnnt, come segno J ^ rlegli
Li «Vgli oluaggi provrrrati HaBTBrt**^ da.
uomini n contrappone idcalmente alle Campagne d. mort p
generale francese. „nrlf-rasillabi dei
8 Questa awersione corre segre.an.ente tra gb ^ecasüte^ Sepoľ., alimentata da una esperienza dolorosa pat.ta « alle perdite degli amid subite dal poeta, dovute a rapa. e be imperiale, con un prezzo altissimo pagato in tennin. dicolloqu.o Di qui la risonanza profonda esercitata dalľopera d. K.scolonel patro-cinio del nostro Risorgimento, dalľammirazione di Pellico e Muzz.ni. al fervore dei patrioti che, come vuole una leggenda di tanto in tanto ripresa, portavano il carme come un breviario laico nel loro za.no «li combattenti. Non puô certo sfuggire, a questo punto. ľaccordo che m viene delineando fra il patrimonio ideale del carme con le linee progressive e avanzate, a livello generale, delia modernita piu consapevole. Si puö dire anzi che proprio questa coniluenza obiettiva finisca per dise-gnare i tratti di una capacilä di naturale aggiornamento della poesia in rapporto alle esigenze della contemporaneitä. Proprio tale carattere garantisce, per cosi dire, la modalita di un'interazione biologicamente attiva fra il messaggio e i suoi ammiratori piu sensibili e attenti. E super-fluo aggiungere ehe ľaccredito di una valutazione comprensiva venga rintracciato cosi nel pubblico di quei posteri sempře privilegiati dal poeta, sia ncll'ottica della letteratura sia nel quadro delle scelte di vita, segnate dalľinequivocabile gesto dell'esilio. Prima di Stendhal. Foscolo ha inteso che il pubblico dei suoi lettori si collocava idealmente in un orizzonte di attesa aperto al future. Tale peeuliaritä, se non m'inganno. puö contribuire a risolvere perfino la difficoltä del giudizio di valore. nodo problematico inevitabile e arduo, perché costringe al confront© di una complicata legittimazione. Orbene, a me sembra che una spia sicura della qualitä possa essere indicata nella coincidenza fra le istanze del-1 opera, cosi come le abbiamo appena rapidan.ente definite, e le esi^enze piu vive e awertite nello spirito dei tempi calamitosi ehe d soi.o toccát i
m sorte. Sembra mevitabüe che, aache alia lu< /.on,- ,1i priucipio. le azioni del earme di Foscolo siano un aha quotazione nclla borsa-valori delia repnbblica letters ;"' poranea. Per tutte queste ragioni, si deve nudne ehe iľZbrľ^' tengano per ľntero alia tradizione delľitalianitä e si (,ln,í(|ill0 diritto come testo imprescindibile anche per la cultura delia ,1 nľ europea. oggi alle viste. * n d
* * *
Per concludere, credo che alia prospettiva velocemente tratteggiata le relazioni di questo convegno recheranno un contributo prezioso, tanto per passare da un resoconto sommario ma obbligatorio alľauspicio di circostanza. Alio seopo, si é cercato di prefigurare ono scenario che. senza traseurare il motivo cardinale delia poesia, potesse indagare gli agganci conereti con la tradizione e con il contesto: dal significato delia a, a partire dalľantichita, alle risoiianze del terna nelľarte. nella musica. nella riflessione crilica. Si tratia ,1i mi milieu culturale necessa-rio per intendere il salto di qualitä compiuto dalľinvenzione di Foscolo. A coronamento, si e inteso poi collocare una serata di letture foscoliane. nella Basilica di Santa Croce, eseguite in parte da artisti provenienti da Zante. Circostanza questa ehe rende piíi toccante ľoinaggio reso al poeta davanti alia sua tomba.
Ma delľeventuale honia delľassemblaggio dovranno senimai dire altri. Piuttosto conviene da ultimo spendere qualche considerazione sui motivi ehe hanno sollecitato la proinozione di questo convegno. II quale nasce prima di tutto da un atto dovuto. Non poteva passare sotto silen-zio qui una ricorrenza, il bicentenario delia pubblicazione dei Sepolcn, cioé di un'opera ehe, fra ľaltro, ha il merito di fondare il ooito di F irenze come cit lit delia bellezza e delia memoria («Ma piú beata ehe in un tem-pio accolte / Serbi ľltale glórie [...]», vv. 180-81)r. Proprio la deľiui-zione di un un pantheon di grandi, simbolo indeľettibile di una naaáoae, viene ammirato e invidiato ancora da Stendhal, in una commossa pagina di viaggio. nel mentre lo scrittore rivendica, con laugurio, perla
I bs< oi o, Dei Sepolcri,
27.
Will
l-iancia mi inoiitmiťiito capace di esercitan. ,,„ leňte*. Da questa persuasione e nato ,1 proposito tradotto i„ '''"'^ operatřvo perche, per buona sortě, esso ha trovato un i presso il Ministero competente e presso prestigiose istitJioní cTnZ^ tutte ricordate con gratitudine impUcita, nel programma ,1, lavori. Si tn.ua. oso dire, ,li „na prova tangibile di aperrutari " 7" autentici della tradizione e al fascino suscitato dallW ,i; r consente . CalniHiui-I^V pp. 193-198. ruvrF
» Gn n ,,, Bu«m, La redta de' oertL m b>b». U od, Edi»one enttea a wr. Iseiía, Milann-Napoli. Hinianli. 1975, p. 88, vv. 87-38.
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