Ľsordio e affermazione delia Toacana Dante Alighieri ■4.H7 strata dalla reciproca posizione delle due donne, che la poesia di Guido (rappresentata da Giovanna) era stata preparatoria delta sua (rappresentata da Beatrice). XXV Dante discute sulla nátura ďAmore e sui modi di rappresentarlo in poesia: ě legittimo parlare di Amore come se fosse una tsustanzia corporales (una persona) anche se in realtá é tuno accidente in su-stanzia* (cioe una qualita). Elenca moltipoeti della latinita classica (Virgilio, Lucano, Orazio, Ovidio) che hanno potato far parlare cose inanimate come sefossero persone, e specifica che anche ai rimatori in volgare e concessa la stessa licenza poetica, cioe I'uso di figure e artifici rétorici, purché sappiano chiaramente di cosa parlano e quin-di siano in grado, all'occorrenza, di spiegarne il significato. [Altre poesie in lode di Beatrice! Dalla Vita Nuova, XXV1-XXVH Dopo la visione sulla morte di Beatrice e la breve digressione su certi aspetti teorico-formali della poetica amorosa (che h anche un confronto con Cavalcanti), Dante ripren-de lo «stilo de la loda» (come dichiara esplicitamente nella prosa, cap. XXVI. 4) con due sonetti, entrambi inseriti nel medesimo capitolo: Tanto gentile e tanto onesta pare e Vede perfettamente onne salute. II primo ripropone l'equazione Beatrice=miracolo, gli straordmari effetti del saluto, l'ineiiabile dolcezza prodotta dalla vista di lei; il secondo ribadisce la suprema perfezione dell'amata, che mgentilisce le domie tanto fortunate da stare in sua compagnia, ne loda la bellezza, tale da onorare anche tutte le altre donne, e la "gentilezza", che risvegha amore in chiunque pensi a lei. La collocazione nello stesso capitolo, I'appartenenza alle rime di lode, e altre mdubbie affinita (in entrambi, per esempio, si riscontrano insisteuti echi cavalcantiani) non implicano pero che i due sonetti siano stati scntti nello stesso periodo. Vede perfettamente ha struttura piii discorsiva, e dal punto di vista contenutistico lunge quasi da corollario alia materia del primo sonet-to, cosi che appare giustificata la sua posposizione. Tuttavia, e anche se Dante dichiara di averlo composto per secondo, e costruito su uno schema metrico piu arcaico di quello usato per Tanto gentile, e sara probabilrnente ilpiu antico dei due (Gontini). Con questi due sonetti, situati in posizione strategica a ridosso della grande canzone in morte di Beatrice (capitolo XX11I) e del confronto, vittorioso, con la poetica cavalcantiana (capt-tolo XXIV), lo «stilo de la Ioda» raggmnge il suo cuhnine ed esaurisce la celebrazione "in vita1' di Beatrice. 1 XXVI Questa gentilissima donna, di cut ragionato e1 ne le precedent! parole, venne in tarita grazia de le genti,2 che quando passava per via, le persone correano per vedere lei; onde mirabile letizia me ne giungea. E quando ella fosse presso d'alcuno, tanta onestade3 giungea ncl cuore di quello, che non ardia di levarc li occhi, ne di 1. ragionalo e: wsi ě parlato". 2. de le genti: -presso !a gente". S. onestade: "nobilta"'-. per effetto della virtii di Beatrice. rispondere a lo suo saluto; e di questo inolti, si come esperti, mi potrebbero testimoniarc5a chi non lo credesse. Ella coronata e vestita d'urnihtade s'andava, nulla gloria6 mostrando di cio ch'ella vedea e udia. Diceano molti, poi che passata era: «Questa non e femmina, anzi e uno de li bellissimi angeli del cielo». E altri diceano: «Questa e una maraviglia;7 che benedetto sia lo Segnore, die si mirabilemente sae adoperare!8». Io dico ch'ella si mostrava si gentile e si piena di tutti li piaceri,9 che quelli che la miravano comprendeano10 in loro una dolcezza onesta e soave, tanto che ridicere non lo sapeano; ne alcuno era lo quale potesse mirare lei, che nel principio nol convenisse sospirare. 1 Queste e piu mirabili cose da lei procedeano virttfosamente:1- onde io pensando a cio, volendo ripigliaTe lo stilo de la sua loda.13 propuosi di dicere parole, ne le quali io dessi ad intcndere de le14 sue mrrabili ed eccellenti operazioni; accio che non pur15 coloro che la poteano sensibile-mente16 vedere, ma li altri sappiano di lei quello che le parole ne possono fare intendere. Allora dissi questo sonetto, lo quale co-mincia: Tanto gentile. Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta, ch'ogne lingua deven tremando muta, e li occhi no l'ardiscon di guardare. Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d'umilta vestuta: e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare. 4. si come esperti: "avendolo sperimentato di persona". 5. ml... testimoniare: '"potrebbero essere iniei lestimoni . 6. gloria: "vanto". 7. maraviglia: "uuracolo . 8. lnLrabilemeiite sae adoperare: "sa [sae e la solita fox-rna toscana eon epilesi) operare tali miracoli'. 9. piaccri: "bellezze". t(). eomprendeano: 'concepivano ". 11. nel... sospirare: '"sin dallinizio. al primo sguaxdu. oon fosse costretto a sospirare" (per la consapevolezza della propria inferiorita e per il desiderin di eguagliare la perlezione della donna). 12. procedeano vjrtuosainente: "provenivano per cirni di lei'' 13. volendo... loda: 'volendo npreudere lo stile della lode di lei"', cioe la poesia in lode di Beatrice inaugurata dalla canzone Donne ch'avetc, interrotla dalla digressione dei capp. X.XH-XXV (morte del padre, malattia di Dante, natii-ra d: Amore}. 14. dessi ad intendere de le: "'spiegassi le". 15. non pur: "non solo". 16. sensiuilcmente: "coi propri ocelli"'. Sehema metrieo___ Bonetto di schema ABBA, ABBA"; CPE. EDC._ [1] gentile: "nobile", in senso spiritualc. conie sempre in Dante e fra gli stilnovisti. dove indica ml insieme di virtu raorali e di comportamento (modestia. dignita, decoro ecc): onesta: "nobile" quanto all'aspetto esteriore [gcsti, portamento e aspetto), comjileta il senso di genřť/e; pare: "e, si manifesta con evidenza" (e non semplicemente "appare'). come La dimostrata Coalini, che ne ha messo in rilievo anche il molo di parola-chiave: cfr. par vv. 7 e 12, Mustrasi v. 9, mostrare v. 8: ci'r. anche la cqrreziofle del v. 7 da credo che a e par che. [2] donna: "signora"; altrui: ha valore Impersonale: 'ia genre". [3-4] ch'ogae... guardare: si estendono a tntti coloro che vedoiio la donna i sentiment! e le manifestazioni che la lirica tradizionale altribniva al solo innamorato, al poeta. [61 uiniltá; "dolce gentilezza". come e sempre per gli stilnovisti: vestuta: "vestita". sicilianismo per la forma, ripiende una metafora íliííusa, gia prescnle nella Biiibia [Paolo, Co-loss.,Ill- 12 Jnduite... visrrra misericorduie, bemgnitatem, itutniUmtem, nioóestinm, paúe.núam*, »Vestitevi... di sentita compassione, di generosita, di modeslia. di gentilezza. di pazienza») e registrata, in ambitů profano, dalthnportante rratlato De amore di Andrea Cappellano (II, 3 «humiUtatii ornátu restiri». bessere věstilo di umiltä>). Cfr anche Vede petfj-i.tninerüe, v. 7. [7] par: cfr. v. 1 e nota. La lezione di questo verso. prima del suo inserimento nella Vita Nuova, era Cre-üo che sia. Conic ha mostralo De Robertis, la correzione, eliininando o^ni intervento in prima persona del pocta, intende nafi'er-mare il carattere universale e assobito del miracolo, enfatiz-zandö cosi i poteri ih Beatrice e quindi [a sua lode, cosa: 'iTt:alu"a": cir. Donne eil'arete. v. -.3. ill 2' Esprdio e affermazione delia Toscana Dante Alighieri 439 Mostrasi si piacente a chi la mira, [10] che da per Ii occhi una dolcezza al core, che ntender no la puö chi no la prova: e par che de la sua labbia si rnova rm spirito soave pien ďamore, che va dicendo a ľanima: Sospira. 12 La vista sua fa onne cosa umile; [10] e non fa sola sé parer piacente, ma ciascuna per lei riceve onore. 13 Ed ě ne li atti suoi tauto gentile, che nessuii la si puo recare a mente, che non sospiri in dolcezza ďamore. Questo sonetto e si piano17 ad intendere, per qnello che narrato e dinanzi,13 che non abbisogna fTalcuna divisione; e perd lassando lni7 dico che questa mia donna venne in tanta grazia, che non solamente ella era onorata e laudata? ma per lei19 erano ono~ rate e laudate rnolte. Ond'io, veggendo cio e volendo manifestare20 a chi cio non vedea, propuosi anche21 di dire parole, ne le quali cio fosse sigmficato:22 e dissi allora questo altro sonetto, che comin-cia: Fede perfetiamente onne salute^ lo quale narra di lei come la sua vertude adoperava23 ne Taltre. si come appare ne la sua divi-sione. 10 Vede perfettamente onne salute chi la mia donna tra le donne vede; quelle che vanno con lei son tenute di bella grazia a Dio render merzede. 1: E sua bieltate ě di tanta vertute, che nulla invidia a ľaltre ne procede, anzi le face andar seco vestute di gentilezza, damore e di fede. [9J Mostrasi; liprende mostrare del v. 8, legancto le quarti-ne alle terzine; piacente: "bella"'; mira: risckeggia tniracal (Foster e Bovde). [10] per; "attraverso". [11] che... prova: "che non puô comprendere chi non la sperirnenta direttamente". H notissimo morivo della ineffabi-litá dell esperienza amorosa e espresso qui attraverso una citazione cavalcantiana. Donna me prega. v. 53 •imoginar tioI pote oni ehe nol prova*. [12] de lä sua labbia: "dal suo voJlo''; non lo stesso signifi-cato il termíne compare solitamente nelk rime di Dante e neUa Commedia (cŕr. Inf. VE, 7- XLV, 67; Purg XXIU, 47). [14] va dicendo: "dice'', forma perifrastíca molto diffusa nell'antico italiano; Sospira: perché la dolcezza non é espri-mibile a parole. 17. piano: "facile", e un provenzalismo. 18. dinanzi: ossia nella prOsa che precede il sonetto. 19. per lea: ""per mezzo auo" Dante deriva da Cavalcanti il tema. gia presente in Andrea Cappellano, dultestensione deJIa lode a tutto il genere femminile in omaggio alia donna amata e per i suoi meriti. 20. volendo manifestare: e sottinteso cio. 21. anche: "inoltre". 22. sigiiificaťo- LLspiegatu'\ 23. adoperava: "operava"1. Schema metrico Sonetto di schema ARAB, A HAB; CPE, CPE.__ [1] perfettamente: "eompletamente, per intero""; onne salute: "ogni pérfe^ione e beatitudine". Si veda Yinctpit del sonetto di Cavalcanri a Dante, Vedette, at rnio parere, onne colore. [2] donna... dunne: cfr. ta stessa ccnrelazione in Donne ch'avele. vv. 1-2; vede: risponde a rťtŕe del v. 1. [4] di... merzede: costruisci: (son tenute) render meriiedti a Dio di bella grazia. "a ringraziare Dio del grande bene rice- vutoTl. [5] vertute: "ponere". [6] nulla: ("iiesHuna": procede: "deriva". [7] seeo: "come lei'3; vestute: sicilianismo, "veštite"; per la metafora, cfr. Tarito gentile, v. 6. [8] fede: Ľdevozicme'\ 14- 15 Questo sonetto ha tre parti: ne la prima dico tra che gente questa donna piü rnirabile parea; ne la seconda dico si come era grazio-sa24 la sua compagnia; ne la terza dico di quelle cose che vertuosa-tnente25 operava in altrui. La seconda parte comincia quivi: quelle che vanno; la terza quivi: E sua bieltate. Questa ultima parte si divide in tre: ne la prima dico quello che operava ne le donne, cioe per loro medesime;26 ne la seconda dico quello che operava in loro per altrui;27 ne la terza dico come non solamente ne le donne, ma in tutte le persone, e non solamente nc la sua presenzia. ma ricoT-dandosi28 di lei, rnirabilemcnte operava. La seconda comincia quivi: La vista sua; la terza quivi: Ed e ne Ii atti. [9] vista: "aspetLo": etc. Donne ch'avete. v. 40 «eskrumj-lia, crr'ogni offesa oblia», /Ve Ii ovehi. v. 2 «per che si £a gentü ciö di'eua mira» e v'v, 7-9. [10] e... piaeftnte: "e non fa apparire bella Sei soltanto'. [11] per lei: "per mezzo di lei'. [13] la... mente: "puo ricordarstla, richiainarla alla memoria". Danotare che Piperbole u&ata in questo versa (nessun... ecc.) riprende il v. 13 del sorLeLLo A'e Ii occhiporia- «non si pb diccT ne tratre s iüentft". [14] ehe non sospiri: ^senza sospirart! ". II sospiro appare nnico modo di espressione di im aenüraeütö clie impedisce di parlare: cfr. Tantp gehfile, v. 14. e Cavalcanti. Chi e questo che věn. vv. 3-4 »parlare/ nnlľomo pote, ma ciascuu sospi- 24- graziosa: "Conte di grazia". 25. vertuosamente: "per sna virtii". 26. per loro medesime: "rispetto a se stesse', cioe come le faceva diventare. 27. per altrui: "'rispetto agli altri". coma It; faceva apparire agb aftn. 28. ricordandosi: genindio assolulo. 1!quanto si ricorrlava- XXVII Ripensando ai componimenti scritti in lode di Beatrice, Dante ritiene di aver trascurato di descrwere gli effetti che la virtu delta donna opera su di lui. Comincia allora su questo tema una canzone. Si lungiamente m'ha tenuto Amore, ma compone solo la prima stanza. ANAL1S1 II sonetto «Tanto gentiles La riuova poetica di Da rile comporta i! superameiito della con-cezione di amore come angoscia tipica di Cavalcanti: angoscia per ľinsuííicienza del pocta fii fronte alia pcrfezione della donna, incoiioscibile e irraggiuiigibile. Bisogna pero sottolíneare che la fxattura i'raDante e it suo 'primo amico'1 (cfr. anche capitolo XXIV) rcsta coaiiiiata al piano programmatico: ľäzione di Cavalcanti oontinua iiifalli a rivelai'si profonda e t-apillarmente attiva anche nelle pime ptu tipiche della lode, come e per eyem-pio il sonetto Tanta gentile. □ Qui si Dug rilevaie una folta serie di riprese lessicali, di concetti, di interi versji, die. pm' Irasiigurari nel passa^gio dall at-