I* Ak|m Arfk fx>n« tm** "rutAj/i 4^ evlhtUV qudlo luieO, cndol asii o Ml ptU in i-euu. , in ,,u, sUOOC »1 ClUatUMV pvuologlv at.UUli OSWSStN o ,lil pi >> i . , u |, ,, logicamcnlc matvato vlv un.i convvnonc utoinam, , , uliv i ,1,1 ISÉMttM tt*U* in p*rttCoUlV vlal SUO Niei s\l\« u \ ,inil\, | \ U \mui lv)M >> lo' l ont.UU umí laluei um au. h, magau CrtUrtghcswv di vocaboh t\ Mama del Vili iil il.i i.i\ 5. Gluaapp* Ungarettl lu \ \cu pivu, UngtWtť é r.inuo chc rcrthncnlc piolunr.i dopo 11 M element. ivai\g«ar'.hc c vM|Mll.ui. M SOUO ilWIwirtlO C anvhc intluen.ale .1 Mu n,l.l mi ínujo iv I,- foesae disperse) Ungareiti subiscc sopiattutto Imilusso dl \pollin.tiiv. Palaz/cschi c Solt.ei. ,vio gia con cle rnenti, specie metrici, chc preparano VAllegrid. La eonquista tondamentalc di qucsťopcru o iclcmcntarita ritmica, la dimen stone uil.Mt.i. quasi sub-metrict, dei versi divenuti vcrsicoli i pel lo pni pausat, iniensamente da spa/i bianchi, col clu- Unga retu omene 1 isoUmcnto dclli parola: la parola verso, la parola nuda, cellula o monade tematicu la volu- ció awienc per cosi CUre per trangimento di versi normali: «S. sta COmc ďautunno SUgll allvn k- tOglio. e. .illa ricomposizione. un alcssandr.no. v * test,. 10.?). II umo c sostenuto dalla m.uuan.u di unte.oM uma. ehe aceresce gli spa/i di silenzio. derivando Ion imentalmento da Apollinairc; e questa element...ila ritmica si gt ptradossalmente a una violen/a espressiva. dclormantc. .. cspressiontsmo. Di qui la densita semantiea. quasi iperboliea elelle oue part. polari del discorso (chc nasec posteriormente Wla parola: CoNŤWl 1974: 48), il nomc e il verbo. c Pinsistenza L980 ,,.. nulu , «■ Ikiiii. ,, Iiz/anli *»lI■ ■»■ V l" 1 'I ■•«1 "'"I" leiíMim in. / hrnut, (,n tnt|.MM|„ AmnifNttlWiHto, mm mi.m -víuluhiiM, ,•■ tvuheru e il ilaiiium • i.u i« • '..i' . .,m . il ......,11,, |„IM1I pHI di tm pn •enle "asi,m. i.l, ■". spesso in lomili psnulii nllr> M\a, lome lípnu ilell I'. • .; I d e»co violente liasla/iom un. crclc >lel ^eneie di -(ha nioulu i ume un l>.iml •., m,ss., , ih.i, m, ioipo piiiia». Notcvole pel .dl i m vel so la liei|iien a ilelle analogie pieposi /lonali o "immamni di srna > alila-, J\mikiiii- siniholisiua in.i chc qui mirano sempře alla densita -iliam.inti cli pxvioK ilnc qUt», «OCťhÍO ih S(ellc«. -lo.olla ili lenehie». -lion,la ilel tempo", sempře con nhevo del li-Miianle ilie aei|in>i.i piv gnatUta. un po' come m Kehoia l«uilo del leinp.- 1 \ičím.' • queste. si mettano ^li pseudo i-oinplemcnti d. matena Miiieliei Uhacio di manno-. «dcclivio d. vell.no \vule» 1 c ?M + COmpl. di specii.ea/.one ... luo^o del nesso sos, .u-y l«ne tewa di monta«ne». «il hmpulo stupoie deir.n.n.ensi..." en ^espressionismo doir/l/A^rw ě il.no an/m.im dali un.mdu tezza seoreiata delle vane parli del discorso. pes c^'^. notte violcntata». o per aecunmlo «Rowso il '"j0,1 hi.,nlll f smcaverna I lorm.i.ione di per se espressioiuslual i .i - ^ fintrona/eome un pro.ett.le nella pia.n..a«. In ;.,K. presenta una conformazione clcnicntarc dclla ran i ^ pOR«ia su un enunciato verbalc esphc.to. arnc* i . ^nJÍone l'«aton. specie i posscss.v. (v. / Uuw. c M>" , pl0 «toriba«nte .melu- del npetuto dimostrauvo ji ^ iuswpposi cedere per molecole Irastuhe brexi porta ^' j, mTlazioni, "one, stile a subordinativo. come per una « ^ di •cotomi. Stanno qui ativo. come pci »•■. ^[m-vi.mti e anzi compenetranti: «La notte Piů f^^twncnlo M J££ "•>spa». cVe si sviluppano soprat «t » ,1,11.^'".^,,,, WVAUegri* ě ben maggiore la !£• t. nť, ^» . sir<1 analogica, un po' come gia '« K^ ;.UOIC/il 1^1^*0 stato/uno stagno di buio». «l' 11 n,p,,a/.one c>p»l j Prende/il viaggio/come/dopo H 23D Lt —JLM Mdfaaa Ait ^ mi* jamu fc«/r *«' «VC . Ungaretti ha raggiunto lclcinentarita del dettato. 1'isola mento e la pregnanza di parole e immagim talora d'aechito. spesao aumiw un travagiio elaborátu o protratto o tonnen tato. La linea fondamentale delle corcezioni. oltrc al raschia mento de» trard prosasuci residui («ol solito ntgezzo > ei sgomento»». sta nefla concentrazione progressiva delle tmma-gmi «Ci vendemmia il sole*, violento e rarissimo traslato. pro vtenc da «Ci spossiamc* in una vendemmia di sole»; «Chiu-afaaao g$ ocehi/per vedere nuotare in un lago inrinito pro messe» viene da «Ci cfaiudiamo in orditi inriniä/di promesst ■iqm giiaii1 di solo/Si cfaiudono gli occhi per guaxdare nuotare in un lago/Ie dokezze del tempo svanito»: tagü e ricuciture drasna. che rendono il turto assai meno diffuso, non piii ba nale. ridueono il tralicoo verbale a un solo verbo e, cosa piii socrile. traspongono morfematicamente infiniti. Altrove. entro ana pin ampta ridaborazionc. «il darino coi ghirigori striduli» vede cadere la pieposiaione, sieché la sinestesia diventa compo netrazione anrwerica Air no "diario poeti co", dopo Sbarbaro. I AHegn* persegue dunque i suoi scopi di coniessione lirica non in una continuity ma a strappi c attraverso un linguaggio non pnjsasnco ma fulmineo, violentemente estrovertito. aggressivo. D Sentimento del tempo presenta magari anche caratteri in %xtfurivi. com un que moko diversi, lispetto dl'AUegria, a comin cawe dalla gabbia metrica: versi e non piú versicoli, e versi tra dizionali come l'endecasillabo spesso ricostruiti nellelabora aonc: maggiore complessita metrica; e poi prevalenza del le gate o raannianamente dellinvertebrato, sullo staccato, ritorno deUa punteggiatura ecc. Ora il ruolo semantico fondamentale ě atndato all aggertivo (Contini 1974: 56 e 59), non di rado anti-apato e anche producente parestesie e sinestesie: «acqua gar-ruia». «pigra pioggia di dardi», «conca lucente», «notturno me-ng»o», paradossale. «Üscio tepore», «grido torbido e alato». rJZIT C 11112 m*8&0™ varieta di tempi verbali, tra cui U carattensueo congiuntivo ottativo-d'attesa («Gli voli un deside VCnSl sdtro ^ffio»); nel complesso tempi e preval^TÍl|Si//Sftlman0 AUe comparazioni e identifieazioni SoÄdoSihi " Sostituisco"o di norma le giustapposi- ..Mo„" arid« f mAe 2 rOSario: «Tempo, fuggitivo tremito», «lorte. ando f.ume...» e specialmente «Risorta vipera/Idolo 1* bmf* Jeiit pont 221 snello. tiunic giovinctto*. «Graciii arbusti. cíglia/Di edato bi-abiglio» (notáre la tcssimr.i fonica). Del "legato" delia raccolta Jbnno parte i continui parallelismi. por lo piti anaforici. dt tipo dannunziano. specte quelli basati sul ritorno di ť (e i polistn-deti) e di come. Col maggior "tradizionalismo", o meglio cotn-pcomesso tra innovazione e tradizione del Senhmento, con la so* maggi o re apertura a tontt "classiche" o vicine. quali Pe-tnurca e Leopardi, Pascoli e D'Annunzio. va ľaulicizzare non raro {glauco. mospite. murmure. ascoso, mtrv. nimbo...). anche se talvolta ridotto nelle correzioni {tirbortttura > síbenítm, lm-cevale > le luceva ecc. >. Quanto ad altri aspetti dellelabora-zione. oolpiscono anche qui quelle complesse e tomientate \ pbCS. RJcorJo ďAffrica). talora con ritorno al punto di partenza. e la ricerca di una maggiore essenzialita. come in Sirens. Ma in ttHUfe, il recitativo nudo áeU'Allegri* qui si piega a < addirittura a tnno. O secondo la formula di CoNTINl 1°-» s>. h precedente frammentazione Urica di\enta «frammentazione epica». - Henchiamo infine una serie di fenoméni deJ Sentvmemto. ol-toé aOa giustapposizione analogica. in linea di massuna a>senn dtH'Aäegria e invece presenti puntualmente. subito dopo. negli ennetíci (v. par. 7). 1) Assenza dellarticolo: «.Vhiavo toro nit fecero segreti». «Aíi prosoro per mano nu\x^le». o luto» dellindetermtnatno: «E riportarti un sonno AJ ™j°n™* • ÄUove morti»; e qui si noti. 2) anche ľuso "vago . inJPen"' nante del plurále per il singolare. J) Impiego ^^"^^ «9nantismo nuovo e concentrante. delle preposiziont. ttema in nuvole di rami». «Daltri diluv. una ^lomb**^^ ■*> Inversione fra determinante e determinato: ^'nj^ ^ chi un nostalgico lupo/Scorre la qutete nuda*. ' quente dellastratto. tra concettualizzazione e 'nJeterm. ^ í "i sul decli%-io deJTaurora/La suprema J^™n* cúmolo. dore coronerá», ecc. 6) Vocaboli impiegati in .ti - ^ ;<) &co, para-etimologico. comunque 1 atiiu-^.ante. ;di ^.j. ncordato sopra, v «Scade tlessuosa h manura . aequ. . . ^ nvi>», ecc. 7) Accostamenti inconsueti d. so>r..n i ^ ^ ™ appunto la ^«Bt£ 3 ScnsibiIit* espressionis.a. le cosa che i pini)- con * e contorti pinastri sono la stessa quella iniziale «A "oni* lmm**ine w "gurativamente corpo 'strove Montale'ha ™r >>% PUFe "Plameňte espressionista 3 g0rg°< v*"*i»e ecc). E tutta la Iirica I hstt poetici 397 del Film-miracol, chi tra duu tram, incazzii troeuvi on struzz... ťee capii?! Sotta a on barocc-reclam gh'ě on struzz viv, che me guarda!! III. ...«chichinsci l'é sempru festa liriliraj!» Mombello, Varedo, cascine... paesi... lungo le siepi pedalavo bel bello venendo inverso Milane.. «Sole che si volta indietro - dicevo - acqua ai piedi; scommetto che domani...». Macchine... Macchine... zam... mm... mo-tociclette che sgattaiolano... - Nuova... Cascina Matta - e il grande ocehio del tram! Dopo i giorni di lavoro sera della domenica. «Chi-chinsci l'é sempru festa, leraj, col ciondol leraj...» «i bottiglioni affo-gano i dispiaceri...» «chichinsci l'é sempru festa liriliraj...» «...il sole pare un marenghino cisto-vacca!», li sento, sono i viri, sacramento! «Butta qui un "carico" cisto ďuna madonna!» «chichinsci l'ě sempru festa lmlaj!». Dico che quando viene notte Tunica sono i bic-chierotti di grappa... sobbolle... rintrona... la bettola... «sei... cinque...» «... butta giu...» «...briscola di re...» «cinque... sei...» «... giú... giú... che ě buona...» «cinque... sette... sei... tutta!» Undid chilometrucci al dazio... una mezz'ora e ci siamo... «...otto... sette... morra!!» semenzaio di lumini, di lucine nella pianura tutťintorno... albore che monta di laggiú... chiarore di cittá lontana... Camion... side-car ... macchine... macchine... sotto... sotto... che si spingono addosso! rombano e in quel calderone piombano da tutte le parti! Ululano, e con essi arrivo, tanto che mi trovo di colpo contro a quelle luci. Arrivo... ci sono... e li, ascolta mo\ cosa vedo! Matta puttana! vedo uno struzzo a porta Volta! Reclame del Trader-horn, del film miracolo, qui, tra due tram, incazzito trovo uno struzzo... hai capito?! Sotto a un baroccio-reclame ce uno struzzo vivo, che mi guarda!! 10-7. Ungaretti: «Soldati» La lirica appartiene alia sezione Gtrovago ^j&g™; graficamente alia fase estrema della guerra, quand°tU"ff^ W fronte del Carso fu trasferito con un ^"^^^f^'T nella "sua" Francia. Tradizionale, o meglio topico come poem >r, ,j wuM. ilrlhi I ragttitá umanu allc lopUc Mtmiun: a statcarsi dal rámo (dl Omcro, Bibbia c Mimnermo I J/-opai
  • 11 těsto, di cui altrimenti ignoreremmo il referente prcebo. Ma si noti chc alToggettivita tli questo mn vMmuvo corríaporidente, per cosi dire, a un verbo naJe), ta contrasto la soggettiviia e inclusivita della r phmlc '/ 'fonna tipicamaitc- loscana, e Ungaivtti era IikvIksc defla guerra e de la vicinanza soldatesca come unalcos ll<,Ua,(' ( l'0 — universalis ^^mena alla generalna umana de) teste la contrasto la pro 51? 'K}\AUrwta ,n cio ODtltopciiidc-ndo al , 2itm:,ltl Cb!,ln,e,,lc lestua,i »ttualiaaanti o meglio sto Mfcf^j/ij^Wl 23) U" PCn°do tC8tUalc ^ucMal.//.uiu - * A lejgere continuatamentc i quattro versicoli si ha un ales »«Inno, ben comprcnsibile in Ungaivtti: nia non si insistera inaj JMWanza suJ carattcre virtualc o al niassimo idealmentc comrappunttttjeo di quette misurc "regolari" che sottostanno al rranto, al lacerato ungarettiano. ß questo un caso in cm I.» irantumazione verbale e compressione strofica propric dclh» raccoita rastrernano massimo il testo, cohducendolo nclla ™ ^ qudJo chc- potrwnmo definire im epigramma tragico ^»la ajJ'c*iJjta ddJ'enunciato si oppone, ispcssciulolo, la (rela ttva) ricchezza dei uatti stilistiu anomali o marcati: I". -v ; 'he per di piu, cornc spesso in Ungarctti (c gia in IVAn -' / ' : ' y su un puro ncsso grainmaticale, un.i parol.i <'ju <><> yu/nentandonr lo spcssoiv c la scinanii«.ii.c ^ zeugma; J'inversione fjntattica, nclla secundaria, ha soggctio c txtfnplemcrjto di luogo, in virtü dclla qnalc lc csili loj.lu. m ' 'adranno 'oiiK- un;i pic-tra o musst), non mono posunu nnqu\1 kj}s*s<) . I^)i la siinililuilini- su-ss.i c I lvS1' ■itfiza Jarc cotne, foylie, t ui si iggiungono autüntto \i<.) flun<|(i< una saiuia/ioiu- lonn.i conipleta .....'/.*< irr,'; n<' p<»ic-v:i csmic (livcisanunlr poena 399 Fonte: Giuseppe Ungaretti, Vita dun uotno, l. ĽalUeria Mil v. , dori, 1954\ p. 104. E v. anche Giuseppe Ungaxet£ ÍOffi tica a eura di Cnstiana Maggi Romano, Milano, Fondazione Amol ľ , v berto Mondadori, 1982, pp. 18-19. e Arnoldo e & Rinvii interni: cap. X, 5. Soldáti Si sta come ďautunno sugli alberi le foglie Bosco di Court on luglio 1918 10.8. Montale: «Addii, fischi nel buio...» Nei Motten,, cui appartienS il těsto che 2' edizione, 1940, deüe Occashm), Montale raggmnge üma simo della concentrazione e della sapienza compos.ma. en, sttuttura delle Occaúoni essi ripetonc, ur, po^ ^ ^ piü alto, posizione e valenza della seně £ dedlche» pia» nella raccolta omonima te com • <.eauenza, proba-nella successiva Buf era). Quanto al titolo f^(ú muslcali n. bile che si tratti di un'allusione cnptica ai senso in Men- nascimentali a baroechi (unipotesi inq" rebbe agli altri GALDO 1991: 9): in tal case, il titolo si ^m ou musicali parimenti illustri della mo*™' fouf Quartets di bliées di Verlaine, PreW/o e fughe di baoa Eliot „IIa stazione, ha una Ii' terna? la separazione di due aman« al barbara car-nutrita tradizione ottocentesca, <^^H„o, che inhtn .m- ducciana /Ufa ftó»o»e «* ««" f*Ä varia pr***£ mane qui alia memoria montahana ictr ^ «qu^ «Flebile, acuta, stridula fischta/la ^f^sosa Lidta.- ^ ,„ sta...rawolta e tacita gente?», «Tu Pur P iudere/pa.on olt« ^ lanterna», «E gli sportelli ; sbattuu d*^ ^ spaz,o»>. J^. «immane pe '1 buio/gitta il nschio ^ , nl e b Parte, come prima in Sbarbaro, ' ora: la 1 *' liano. Deila metrica basti osservare